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Guida completa del lavoro autonomo occasionale, eBook in pdf di 98 pagine:
Aggiornato con la Circolare INPS del 29.01.2024 numero 24
Disciplinato dall’articolo 2222 del Codice Civile il lavoro autonomo occasionale è, per una serie di ragioni, una tipologia di rapporto da trattare con cautela.
In primo luogo per le caratteristiche stesse dell’incarico che, per essere genuino, richiede la mancanza di qualsiasi professionalità e prevalenza, pena l’applicazione delle norme sul lavoro autonomo in senso stretto, prima fra tutte l’Imposta sul Valore Aggiunto (IVA).
La difficoltà nel determinare dove finisce “l’occasionalità” è stata in parte colmata dalla normativa previdenziale e tributaria, grazie alla quale sono state previste regole particolari per i rapporti ex articolo 2222 Codice Civile. A partire dall’obbligo di contribuzione alla Gestione Separata INPS al superamento di un determinato limite di reddito sino alla qualificazione (ai fini fiscali) dei compensi percepiti dal lavoratore in una categoria differente rispetto a quelli riconosciuti a parasubordinati, dipendenti e autonomi e professionisti.
Al di là delle distinzioni operate dalla legge e dalla giurisprudenza di Cassazione, non solo rispetto al lavoro autonomo in senso stretto ma con riguardo anche ai rapporti di collaborazione coordinata e continuativa e all’area della subordinazione, resta sullo sfondo il rischio di una reiterazione di incarichi solo formalmente di lavoro autonomo occasionale, messi in campo con lo scopo di nascondere attività (di fatto) di lavoro subordinato.
Questo ci porta al secondo elemento di attenzione rappresentato dal fatto che il lavoro autonomo occasionale, a differenza dei più noti e diffusi contratti di lavoro dipendente o di collaborazione coordinata e continuativa, a causa dell’assenza di una serie di obblighi, quali la comunicazione preventiva di assunzione, la stampa del Libro Unico del Lavoro e la consegna del cedolino paga (sulla cui applicazione non si lascia spazio alla discrezionalità delle parti) attribuisce particolare importanza al comportamento e alla serietà di committente e incaricato, di porre in essere un rapporto di lavoro autonomo occasionale genuino.
Il legislatore non ha tuttavia lasciato il rapporto occasionale completamente privo di tutele. Qui, arrivando al terzo aspetto meritevole di attenzione, possiamo citare la riforma del cosiddetto “Jobs Act autonomi” (articoli 1 – 17 della Legge n. 81/2017), le prestazioni garantite dalla Gestione Separata INPS rappresentate da Assegno per il nucleo familiare, malattia e maternità, sino ad arrivare alla recente novità del cosiddetto Decreto “Fiscale” di comunicare l’attività resa dai lavoratori autonomi occasionali alla stregua di quanto avviene per i contratti di lavoro intermittente o job on call. Una previsione, quella appena citata, che mira a contrastare le forme di lavoro sommerso, individuate come possibile terreno fertile per l’inosservanza e la mancata adozione di misure di sicurezza volte a tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori.
Nel presente lavoro affronteremo tutti gli aspetti critici del ricorso al lavoro autonomo occasionale, fornendo altresì soluzioni pratiche e indicazioni sui modelli dichiarativi e le comunicazioni che i committenti sono tenuti ad inviare all’INPS e all’Amministrazione Finanziaria.
Nel corso del 2022 poi, quando ormai le novità del Decreto “Fiscale” erano state chiarite nei loro aspetti pratici ed operativi, grazie ai documenti pubblicati dall’Ispettorato nazionale del lavoro, il legislatore è intervenuto ritoccando la disciplina sul congedo parentale per gli iscritti alla Gestione separata, compresi i lavoratori autonomi occasionali che superano il tetto dei compensi di 5 mila euro. Sempre in tema di prestazioni Inps, potenzialmente destinate anche agli autonomi, il 2022 ha visto il tramonto di gran parte della normativa sugli Assegni nucleo familiare (ANF), alla luce dell’entrata in vigore dell’Assegno unico e universale per i nuclei familiari con figli a carico, a decorrere dal 1° marzo scorso.
A dicembre, la consueta Manovra di bilancio (relativa all’anno 2023) ha rivoluzionato la disciplina in materia di prestazioni di lavoro occasionali (cosiddetti “ex voucher”) in particolare per quanto riguarda il loro utilizzo nel settore agricolo. Un tema, quest’ultimo, che merita la massima attenzione soprattutto per i distinguo che si rendono necessari rispetto al lavoro autonomo occasionale.
Premessa
1. Il lavoro autonomo occasionale
1.1 Distinzione rispetto al lavoro subordinato
1.2 Distinzione rispetto al lavoro autonomo abituale
1.2.1 IVA
1.2.2 IRPEF
1.2.3 Gestione Separata
1.3 Distinzione con la collaborazione coordinata e continuativa
1.4 Distinzione rispetto alle prestazioni di lavoro occasionali
1.4.1 Imprese e professionisti
1.4.2 Settore agricolo
1.4.3 Privati
1.5 Le novità della Legge di bilancio 2023
1.5.1 Cambia il tetto ai compensi per singolo utilizzatore
1.5.2 Cambia il limite dimensionale per imprese e professionisti
1.5.3 Le novità per il settore agricolo
1.6 Lettera di incarico per lavoro autonomo occasionale
1.7 Modalità di pagamento dei compensi
1.8 Nota di pagamento
1.9 Le tutele del “Jobs Act lavoratori autonomi”
1.9.1 Contratto
1.9.2 Pagamento del compenso
1.9.3 Invenzioni del lavoratore
1.9.4 Eventi di gravidanza, malattia e infortunio
2. Gli obblighi di comunicazione previsti dal Decreto “Fiscale”
2.1 Il rinvio al lavoro intermittente
2.2 Sanzioni
2.3 Sospensione
2.4 Organi competenti
2.5 Effetti della sospensione
2.6 Revoca
2.7 Ricorso
2.8 Lavoratori irregolari
2.9 Gravi violazioni in materia di salute e sicurezza
3. Copertura previdenziale
3.1 Adempimenti conseguenti
3.2 Procedura di iscrizione alla Gestione Separata
3.3 Compilazione della domanda
3.4 Cassetto previdenziale
3.5 Contribuzione
3.6 Iscritti in via esclusiva alla Gestione Separata
3.7 Iscritti già pensionati o assicurati presso altre forme previdenziali obbligatorie
3.8 Base imponibile
3.9 Calcolo INPS: lavoratore non iscritto ad altra forma previdenziale né pensionato
3.10 Calcolo INPS: lavoratore iscritto ad altra forma previdenziale o pensionato
3.11 Massimale contributivo
3.12 Versamento dei contributi
3.13 Principio di cassa
3.14 Compilazione F24
3.15 Denuncia UniEmens
3.16 Compilazione denuncia UniEmens
3.16.1 Codice Comune
3.16.2 Tipo Rapporto
3.16.3 Aliquote contributive
3.16.4 Data inizio e fine attività
3.16.5 Calamità
3.16.6 Certificazione del contratto
3.16.7 Agevolazioni
3.16.8 Flusso unico e procedura di invio
4. Prestazioni garantite dalla Gestione Separata
4.1 Indennità di malattia
4.1.1 Requisiti
4.1.2 Limiti di durata
4.1.3 Giornate indennizzabili
4.1.4 Misura
4.1.5 Certificazione di malattia
4.1.6 Malattia all’estero
4.1.7 Domanda telematica
4.1.8 Reperibilità
4.1.9 Indirizzo di reperibilità
4.1.10 Assenze alle visite di controllo
4.1.11 Assenze giustificate
4.1.12 Competenza esclusiva INPS
4.1.13 Contrasto tra certificati
4.2 Degenza ospedaliera
4.2.1 Requisiti
4.2.2 Durata e importo
4.2.3 Domanda
4.2.4 Contributi figurativi
4.3 Indennità di maternità
4.3.1 Casi particolari
4.3.2 Adozione o affidamento
4.3.3 Padre
4.3.4 Requisiti
4.3.5 Domanda 5
4.3.6 Scadenze
4.3.7 Importo
4.3.8 Differimento
4.3.9 Posticipo
4.3.10 Interruzione della gravidanza
4.3.11 Contribuzione figurativa
4.3.12 Le novità della Legge di Bilancio 2022
4.4 Congedo parentale
4.4.1 Domanda
4.4.2 Nove mesi
4.4.3 Condizioni
4.4.4 Contribuzione figurativa
5. Redditi diversi
5.1 Ritenuta d’acconto
5.2 Versamento con modello F24
5.3 Sostituti d’imposta
6. Esempi di calcolo del netto da corrispondere
6.1 Lavoratore non iscritto ad altre forme di previdenza obbligatoria
6.2 Lavoratore iscritto ad altre forme di previdenza obbligatorie
7. Dichiarazioni fiscali
7.1 Certificazioni Uniche
7.1.1 Termine
7.1.2 Invio
7.1.3 Soggetti obbligati
7.1.4 Composizione
7.1.5 Frontespizio
7.1.6 Quadro CT
7.1.7 Certificazione unica
7.1.8 Dati fiscali
7.1.9 Dati previdenziali
7.2 Modello 770
7.2.1 Soggetti obbligati
7.2.2 Invio
7.2.3 Composizione
7.2.4 Frontespizio
7.2.5 Quadro ST
7.2.6 Quadro SV
7.2.7 Quadro SX
7.2.8 Quadro SY
Con la presente pubblicazione, la quale rappresenta un percorso evolutivo della precedente opera in tema di gestione contabile e fiscale di una attività di farmacia, si intende fornire una rappresentazione di facile utilizzo sulla completa gestione di una farmacia.
eBook in pdf di 113 pagine.
Come noto, nel corso degli ultimi anni, la farmacia è stata caratterizzata da numerose novità normative introdotte con lo scopo di garantire una maggiore libertà concorrenziale nello svolgimento dell’attività. Questo nei fatti ha portato a ripensare completamente la gestione di una farmacia, sono infatti entrati prepotentemente nella quotidianeità aspetti quali il controllo di gestione, il social media marketing, la vendita e-commerce e negli ultimi tempi anche l’intelligenza artificiale.
In tale lavoro verranno affrontate le principali tematiche connesse alla gestione di un’attività di farmacia dall’analisi dei principali aspetti normativi, contabili e fiscali alla disamina di alcune questioni inerenti il controllo di gestione e lo sviluppo commerciale di una farmacia.
Nella prima parte verrà affrontato l’attuale contesto normativo, a seguito delle novità introdotte dalla L. 4/08/2017 n.124 c.d. Decreto concorrenza, nonché le principali tematiche di carattere contabile e fiscale che contraddistinguono la farmacia.
Verrà posto anche un focus particolare al passaggio generazionale nell’attività di farmacia.
Successivamente, vengono analizzate alcune tematiche relative:
Infine, nell’ultima parte, vengono trattate alcune tematiche di gestione commerciale e marketing relative ad una farmacia.
In sintesi, gli autori sperano di aver raggiunto l’obiettivo di fornire un quadro complessivo relativo alle modalità di gestione di una farmacia, al fine di poter supportare il lettore, sia esso professionista che operatore di settore, nella risoluzione delle problematiche di natura quotidiana.
Introduzione
1. Aspetti normativi, contabili e fiscali relativi ad una attività di farmacia
1.1 Titolarità della farmacia
1.2 Le tipologie di farmacia
1.2.1 Farmacie pubbliche e farmacie private
1.2.2 Farmacie rurali e farmacie urbane
1.3 Aspetti contabili e fiscali della farmacia
1.3.1. Le tipologie di ricavi della farmacia
1.3.1.1. Le vendite da banco
1.3.1.2. Vendite con prestazioni mediche
1.3.1.3. Vendite effettuate con emissione di fattura
1.3.1.4. L’erogazione dei servizi e attività connesse in farmacia
1.3.1.4.1. Prestazioni tramite messa a disposizione di operatori sociosanitari
1.3.1.4.2. Prestazioni analitiche di prima istanza rientranti nell’ambito dell’autocontrollo
1.3.1.5. Prestazioni di supporto all’utilizzo di dispositivi strumentali per i servizi di secondo livello
1.3.1.6. Servizi di prenotazione telematica di prestazioni ambulatoriali, riscossione e ritiro referti
1.3.1.7. Certificazione dei corrispettivi incassati per le attività connesse
1.3.2. Gli acquisti e i rapporti con i fornitori
1.3.2.1. Aspetti strategici dell’attività di approvvigionamento
1.3.2.2. La gestione degli acquisti aspetti fiscali
1.3.3. La gestione del magazzino
1.3.3.1. Il magazzino e le rimanenze: problematiche contabili e fiscali
1.3.3.2. Gli strumenti per la gestione del magazzino
1.4 Aspetti fiscali della farmacia
1.4.1 Regimi di contabilità
1.4.1.1 Il regime ordinario
1.4.1.2 Il regime semplificato
1.4.2 La gestione dell’IVA
1.4.2.1. Calcolo dell’IVA in ventilazione
1.4.3. Adempimenti fiscali: dichiarazioni, comunicazioni e fatturazione elettronica
1.4.3.1. Dichiarazione dei redditi e versamento Irpef, Ires e Irap
1.4.3.2 Adempimenti IVA
1.4.3.2.1. Codice attività e aliquote Iva
1.4.3.2.2. Emissione di scontrino telematico.
1.4.3.2.3. Rapporti con il SSN
1.4.3.2.4. Liquidazione IVA
1.4.3.2.5. Fattura elettronica
1.4.4. I controlli fiscali
1.4.5. Indicatori sintetici di affidabilità fiscale
1.4.5.1. Compilazione del Modello ISA finalizzata alla sola acquisizione dei dati
1.4.5.2. Modalità di acquisizione degli “ulteriori dati”
1.4.5.3. Il regime premiale degli ISA
1.5. Il passaggio generazionale in farmacia
2. Il Controllo di gestione nelle attività di farmacia
2.1. Dal bilancio contabile al bilancio gestionale
2.1.1 La riclassificazione del Conto Economico gestionale
2.1.2 La riclassificazione dello Stato patrimoniale
2.2. L’analisi di bilancio
2.2.1. I principali indicatori patrimoniali e finanziari
2.2.2 I principali indicatore economici
2.4. Il reporting e le variazioni rispetto ai budget
2.5 Software Gestionale e analisi dei dati
2.6 Tecnologia per ottimizzare: dal magazzino al banco al web
2.6.1 Magazzino Robotizzato
2.6.2 Distributori Locker.
2.6.3 Scaffali digitali
2.6.4 App aderenza terapeutica
2.6.5 Intelligenza artificiale
2.7. Consigli pratici nel controllo di gestione e non solo
3. Gestione commerciale: la vendita online
3.1 Da Ebay come passatempo a e-commerce come vero business
3.2 Normativa: principali adempimenti
3.2.1 Chi può vendere farmaci online
3.2.2 Come si richiede l’autorizzazione per la vendita di farmaci online
3.2.3 Logo identificativo nazionale
3.2.4 Cosa può vendere online il Farmacista
3.2.5 Prezzi, promozioni, sconti
3.2.6 Spedizione e consegna
3.2.7 Codice al Consumo
3.2.8 Diritto di recesso
3.2.9 Privacy Policy
3.2.10 Adempimenti Fiscali
3.3 Mercato e competitor
3.4 Valutazioni base prima di investire (Check List)
3.5 E-commerce: sbocciano le evoluzioni
3.5.1 Social-commerce
3.5.2 Voice-commerce
3.5.3 Gamification-commerce
3.5.4 La farmacia nel Metaverso
3.6 Considerazioni / consigli
La disciplina delle compensazioni, alla luce delle novità introdotte con la Legge di bilancio 2024 (Legge 213/2023), con casi pratici di utilizzo di un credito con compilazione della delega di pagamento.
Aggiornato al c.d. Decreto Agevolazioni fiscali - D.L. 39/2024 in vigore dal 30.03.2024
eBook in pdf di 95 pagine.
L’innalzamento a regime della soglia del limite di compensazione a 2.000.000 di euro ed una maggiore attenzione degli organi di controllo alla ricerca delle false compensazioni e delle compensazioni indebite, porta a rivedere il quadro di insieme della disciplina.
La legge di bilancio 2024 – articolo 1, commi 94-98, Legge 30 dicembre 2023, n. 213 – introduce un’ulteriore stretta alle compensazioni. Vengono previste alcune restrizioni all’uso delle compensazioni fiscali tramite modello F24 al fine di prevenire condotte illecite (alcune novità entreranno in vigore dal 01.07.2024).
Resta invariata la possibilità di compensare i crediti, di importo superiore a 5.000 euro annui, solo a partire dal decimo giorno successivo a quello di presentazione della dichiarazione o dell’istanza da cui emerge il credito (in precedenza la compensazione era consentita dal 1° gennaio dell’anno seguente alla maturazione del credito), e l’obbligo generalizzato di utilizzare le modalità di pagamento telematiche per tutti i soggetti che intendono effettuare una compensazione, con una specifica disciplina sanzionatoria.
Confermata anche la necessaria apposizione del visto di conformità ante utilizzo del credito, con nuove soglie di esonero per i regimi premiali ISA.
L’intento degli autori è quello riepilogare la disciplina che regola le compensazioni, proponendo casi pratici di utilizzo di un credito con compilazione della delega di pagamento.
Sintesi
1. Definizione di compensazione
2. Limiti alla compensazione orizzontale
2.1 Quali crediti e debiti si possono compensare
2.2 Utilizzo canali telematici Agenzia delle entrate
2.2.1 Tabella A - codici da utilizzare con i canali telematici dell’Agenzia delle entrate – aggiornamento Risoluzione 110/E del 31 dicembre 2019
2.2.2 Tabella B – Riepilogo nuove regole per compensazioni in F24
2.2.3 Tabella C - codici in compensazione verticale (Risoluzione n. 110/E/2019)
2.3 Visto di conformità
2.3.1 Visto di conformità e professionisti abilitati
2.3.2 Obbligo di identità soggettiva tra chi appone il visto di conformità e chi trasmette la dichiarazione (RM 99/2019)
2.4 Massimali di utilizzo
2.4.1 Credito IVA annuale e IVA trimestrale: soglie distinte
2.5 Somme iscritte a ruolo per imposte erariali
2.5.1 Compensazione dei crediti maturati dalle imprese nei confronti della Pubblica Amministrazione
2.6 Decorrenza utilizzo credito in compensazione
2.7 Divieto di compensazione con la partita Iva cessata
2.8 Divieto di compensazione soggetti esclusi dal Vies
2.9 Divieto di compensazione in caso di accollo
2.10 Divieto di compensazione e bonus edilizi
2.11 Tabella riassuntiva obblighi di compensazione
3. Controlli
3.1 I controlli sull’F24
3.2 Lo scarto dell’F24
4. Sanzioni
4.1 Sanzioni per F24 scartato
4.2 Sanzioni per indebita compensazione
4.3 Sanzioni per mancata presentazione F24 a zero
4.4 Sanzioni per mancato utilizzo canali Entratel/Fiscoonline
Fatturazione elettronica dei forfetari per operazioni in Italia e con l'estero;
eBook in pdf di 59 pagine.
l regime forfetario prevede, come noto, rilevanti semplificazioni ai fini IVA e ai fini contabili, consentendo la determinazione forfetaria del reddito da assoggettare a un’unica imposta in sostituzione di quelle ordinariamente previste.
Fino al 30 giugno 2022 tutti i soggetti di “ridotte dimensioni” (regime di vantaggio, regime forfetario, ASD e associazioni assimilate) sono esonerati dalla fatturazione elettronica per espressa previsione normativa (Articolo 1, comma 3, D.Lgs. 127/2015).
Il Decreto PNRR 2 (Articolo 18, D.L. 30.04.2022, n. 36) ha abrogato la disposizione sopra richiamata nella parte in cui veniva previsto tale esonero, con efficacia dal 1° luglio 2022. Pertanto, dal mese di luglio 2022 anche i soggetti minori - al superamento di determinate soglie di fatturato - sono stati obbligati ad emettere le fatture in formato elettronico; infine, dal 1° gennaio 2024 tutti i soggetti forfetari sono passati alla fatturazione elettronica, a prescindere dall’entità dei ricavi conseguiti o compensi percepiti.
Tale intervento normativo non sorprende. In sede di richiesta di proroga (Decisione di esecuzione n. 2021/2251/UE) dell’obbligo di fatturazione elettronica tra soggetti stabiliti in Italia (prorogata per un ulteriore triennio – dal 2022 al 2024), il nostro paese è stato autorizzato ad estendere l’obbligo in argomento anche ai soggetti beneficiari dell’esenzione per le piccole imprese, di cui all’articolo 282 della direttiva n. 2006/112/CE.
Nel presente ebook si propone un riepilogo del contenuto obbligatorio della fattura elettronica e dei termini di trasmissione dei file XML allo SdI, al fine di evitare errori/omissioni che possano comportare l’applicazione di sanzioni.
In particolare, viene proposta un’analisi normativa corredata da casi pratici riguardanti le operazioni effettuate dai soggetti forfetari nei confronti di controparti italiane ed estere.
1. Introduzione
1.1 Fatturazione elettronica dal 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2024
1.2 Eccezioni soggettive
1.3 Cosa è cambiato dal 1° luglio 2022
1.4 Le modifiche dal 1° gennaio 2023
1.5 Fatturazione dal 1° gennaio 2024
1.6 Fatturazione prestazioni sanitarie
2. Regime forfetario
2.1 Condizioni per accedere al regime
2.2 Cause ostative al regime
2.3 Semplificazioni adempimenti soggetto in regime forfetario
2.4 Semplificazioni Iva soggetto in regime forfetario
2.5 Le regole IVA di emissione della fattura
2.5.1 Fattura immediata
2.5.2 Fattura differita
2.6 La conservazione e consultazione della fattura elettronica
2.7 Tipo documento e Natura operazione 1
2.8 Prevalenza regime forfetario o reverse charge?
3. Fatturazione elettronica da forfetari a cliente IT
3.1 Requisiti fiscali della fattura elettronica
4. Acquisti da fornitori forfetari
4.1 Ricevimento di una fattura da fornitore forfetario
5. Fatturazione elettronica da forfetari a cliente estero
5.1 Esterometro: nuove modalità di trasmissione dei dati dal 1° luglio 2022
5.2 Cessione di beni a cliente extra-UE
5.2.1 Caso pratico fatturazione verso cliente extra-UE
5.3 Cessione di beni a cliente UE
5.3.1 Caso pratico fatturazione verso cliente UE
5.4 Servizi resi a cliente UE
5.4.1 Caso pratico fatturazione verso committente UE
5.5 Servizi resi a cliente extra-UE
5.5.1 Caso pratico fatturazione verso committente extra-UE
6. Forfetari e acquisti dall’estero
6.1 Acquisti intracomunitari di beni
6.2 Acquisti intracomunitari di servizi
7. Sanzioni
7.1 Tardiva emissione fattura elettronica via SdI
La disciplina dei consorzi e dei consorzi di urbanizzazione.
Edizione 2024;
eBook in pdf di 165 pagine con fac-simili in word personalizzabili:
Il presente intervento analizza la disciplina dei “consorzi”, individuandone le diverse “tipizzazioni” ed analizzando nello specifico, attraverso la giurisprudenza consolidata, la gestione contabile e fiscale, in modo da avere una panoramica generale di questo istituto confrontato con le altre forme di aggragazione più comuni.
L’art. 45 (Operatori economici), comma 2, lett. c), D.Lgs. 18 aprile 2016, n. 50 afferma: “Rientrano nella definizione di operatori economici i seguenti soggetti: … c) i consorzi stabili, costituiti anche in forma di società consortili ai sensi dell’art. 2615 ter del Codice civile, tra imprenditori individuali, anche artigiani, società commerciali, società cooperative di produzione e lavoro. I consorzi stabili sono formati da non meno di tre consorziati che, con decisione assunta dai rispettivi organi deliberativi, abbiano stabilito di operare in modo congiunto nel settore dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture per un periodo di tempo non inferiore a cinque anni, istituendo a tal fine una comune struttura di impresa” (Consiglio di Stato, sez. V, 14.12.2021 n. 8331).
Per la giurisprudenza, il consorzio stabile è un soggetto giuridico autonomo, costituito in forma collettiva e con causa mutualistica, che opera in base a uno stabile rapporto organico con le imprese associate, il quale si può giovare, senza necessità di ricorrere all’avvalimento, dei requisiti di idoneità tecnica e finanziaria delle consorziate stesse, secondo il criterio del “cumulo alla rinfusa” (cfr. Cons. Stato, V, 2 febbraio 2021, n. 964; 11 dicembre 2020, n. 7943; VI, 13 ottobre 2020, n. 6165; III, 22 febbraio 2018, n. 1112; V, 22 gennaio 2015, n. 244; III, 4 marzo 2014, n. 1030).
Come si vedrà nel testo, elemento qualificante dei consorzi stabili è senz’altro la “comune struttura di impresa”, da intendersi quale “azienda consortile” utile ad eseguire in proprio, ossia senza l’ausilio necessario delle strutture imprenditoriali delle consorziate, le prestazioni affidate a mezzo del contratto.
Nel presente volume, infine, in considerazione dell’importanza delle opere di urbanizzazione si è approfondito il tema dei consorzi di Urbanizzazione riportando alla fine del rispettivo capitolo l’interessante evoluzione fiscale e giurisprudenziale richiamando circolari e sentenze ritenute maggiormente significative.
Sintesi
1. I consorzi
1.1 Definizione
1.2 Classificazione dei consorzi
1.3 Fattispecie di consorzi
1.4 Le forme di aggregazione di imprese più comuni
1.4.1 Differenza tra il Consorzio e la RETE di Impresa
1.4.2 Differenza con i Distretti
1.4.3 Differenza con l’ATI – Associazione Temporanea di Impresa
2. Consorzi industriali: le varie tipologie
3. Consorzi di sviluppo industriale
3.1 I Consorzi industriali previsti dal Codice civile
4. I consorzi per l’internazionalizzazione
4.1 Requisiti oggettivi
4.2 Requisiti soggettivi
4.3 Contributi ai consorzi per l'internazionalizzazione
4.4 Agevolazioni fiscali
5. La disciplina generale dei consorzi
5.1 Forma e contenuto del contratto
5.2 I soggetti
5.3 La durata del consorzio
5.4 Le modificazioni del contratto
5.5 Effetti sul consorzio del fallimento del singolo consorziato
5.6 Le altre modificazioni
5.7 L’organizzazione in comune
6. Aspetti civilistici e fiscali
6.1 La formazione dell’utile
6.2 La successiva distribuzione dell’utile
6.3 Il bilancio
6.4 I consorzi e le imposte dirette (Ires-Irap)
6.5 Libri contabili
7. Enti non commerciali ed Irap
7.1 Premessa
7.2 Applicazione dell’IRAP nei confronti degli enti non commerciali
7.3 Ulteriori considerazioni
7.4 Contributi attribuiti a un consorzio dalle imprese consorziate
8. Profili Iva
8.1 Premessa
8.2 Contributi consortili ed Iva
8.3 Opere di urbanizzazione ed Iva
8.4 Detrazione Irpef 36%
8.5 REVERSE CHARGE nelle prestazioni tra consorzi e consorziate???
8.5.1 Lo “scopo” della norma
8.5.2 Applicazione pratica
8.5.3 L’ambito di applicazione della norma
8.5.4 Efficacia Temporale della nuova norma
8.5.5 Conclusioni
9. Particolarità dei consorzi con attività esterna
9.1 Costituzione
9.2 Rappresentanza in giudizio
9.3 Fondo consortile e regime di responsabilità verso i terzi
10. Le società consortili
11. Consorzi di cooperative
12. Consorzi fidi
13. Il gruppo di interesse economico (G.E.I.E.)
14. Le joint ventures
15. Le associazioni temporanee di imprese (A.T.I.)
16. I consorzi di urbanizzazione (cenni)
16.1 Premessa
16.2 Natura giuridica dei consorzi di urbanizzazione
16.3 Consorzio interno come associazione non riconosciuta: il patrimonio
16.4 Consorzio di urbanizzazione e mandato senza rappresentanza
16.5 Aspetti Fiscali consolidati del consorzio di urbanizzazione
16.5.1 RM. 27.8.2009 n. 242: esigibilità IVA fra consorziati e consorzio
16.5.2 RM. 22.06.2009 n. 166/E: Imposta di Registro
16.5.3 Risoluzione 10.10.2008 n. 380/E: ribaltamento costi tra consorzio e consorziate
16.5.4 RM. 19.05.2008, n.202/E: ambito applicativo dell’ aliquota IVA del 10%
16.5.5 R.M. 18.2.2008, n. 52/E: Lavori preparatori alle opere di urbanizzazione
16.5.6 R.M. 21.08.2007, n. 229/E: lavori preparatori alle opere di urbanizzazione
16.5.7 RM. 07/05/2007 n.84: Detrazione IRPEF 36%
16.5.8 RM. 14.11.2002 n. 355: riaddebito dei costi sostenuti presso terzi
16.5.9 RM. 23.09.2002 n.307/E: consorzio per la sistemazione straordinaria delle strade vicinali
16.5.10 RM. 24.12.1999, n. 168/E: gestione e costruzione di impianto fognario per conto di un comune
16.5.11 RM 17.11.1994 n. 5-1112: contributi versati a consorzio obbligatorio
16.5.12 RM 8.01.1993 n. 8/420: contributi versati a consorzio non obbligatori
16.6 Aspetti Giuridici consolidati del consorzio di urbanizzazione
16.6.1 Cassazione, 06/10/2014, n.20989: Recesso da partecipante
16.6.2 Corte di Cassazione, Sezione TRI civile Sentenza 15 gennaio 2014, n. 669
16.6.3 T.A.R. Liguria Genova, 09/01/2009, n. 39: requisiti di ammissione
16.6.4 Cons. Stato, 08/10/2008, n. 4952: recesso da un consorzio
16.6.5 Cass. civ., 03/07/2008, n. 18235: responsabilità verso i terzi
16.6.6 Trib. Monza, 05/05/2008: responsabilità verso i terzi
16.6.7 Trib. Bologna, 16/04/2008: liquidazione e potestà deliberativa
16.6.8 T.A.R. Campania Napoli, Sez. I, 28/06/2006, n. 7183: disciplina giuridica
16.6.9 Trib. (Ord.) Mantova, 17/11/2005: disciplina giuridica
16.6.10 Trib. Brescia, Sez. III, 01/04/2003: disciplina giuridica
16.6.11 Cass. civ., Sez. III, 09/12/1996, n. 10956: responsabilità del consorzio
16.6.12 Cass. civ., Sez. I, 26/07/1996, n. 6774: disciplina giuridica
Bibliografia
Allegato: facsimili
Guida all’individuazione del titolare effettivo e alla prima comunicazione al Registro
Aggiornato con il decreto MIMIT del 29/9/2023 GU n 236 del 9 ottobre 2023 e la sentenza TAR Lazio N. 06839/2024 REG.PROV.COLL. – N. 15566/2023 REG.RIC. che ha respinto il ricorso presentato il 6/12/2023
eBook in pdf di 65 pagine.
L’operatività del Registro dei Titolari effettivi, offre ai “Soggetti obbligati” l’opportunità concreta ed efficace di verificare ed, eventualmente, validare le informazioni che possono già desumersi dal rapporto o richiedersi alla Clientela, così come pure quelle acquisite autonomamente, anche con riguardo al complesso di operazioni compiute in costanza di rapporto, o di altri rapporti precedentemente intrattenuti, o all'instaurazione di ulteriori rapporti.
L’opera è aggiornata al D.Lgs. 125/2019 che ha recepito la Direttiva 2018/843 del 30 maggio 2018 (la cd V direttiva Antiriciclaggio) e alle Regole Tecniche e Linee guida emanate dagli Organismi di autoregolamentazione.
Dal 10 ottobre 2023 le imprese-persone giuridiche, le persone giuridiche private, i trust e gli istituti giuridici affini ai trust devono comunicare entro 60 giorni i loro “titolari effettivi” agli uffici del registro delle imprese.
Considerando tale termine, la scadenza per la trasmissione delle domande era stata prevista per lo scorso 11 dicembre 2023, senonché, in ragione dei sei ricorsi presentati IL 6 DICEMBRE 2023, innanzi al TAR Lazio e a causa del provvedimento di sospensione dei termini deciso dal Giudice della Sezione IV, si è dovuto attendere l’esito del giudizio in ordine all’operatività del Registro dei titolari effettivi anche in relazione a trust e fiduciarie che avevano presentato il ricorso.
Una vicenda che nemmeno le sei sentenze del TAR Lazio (Sez. IV TAR Lazio, Sentenze del 09 aprile 2024, nn. 6837, 6839, 6840, 6841, 6844, 6845) sembrano riuscite a districare definitivamente.
Allo stato dei fatti, tuttavia, il rispetto per il principio della certezza del diritto, ci impone di rilevare che per effetto della decisione del TAR Lazio, cessa il periodo di sospensione dei termini e si configura la reviviscenza dei termini di iscrizione al Registro dei Titolari effettivi e, pertanto, riprende a decorrere il termine dei 60 giorni di cui al DM 29 settembre 2023 (pubblicato il 9/10/2023 in G.U.) che accerta la piena operatività del sistema di trasmissione delle comunicazioni del titolare effettivo.
Ne consegue che IL TERMINE DEI 60 GIORNI E’ SCADUTO GIA’ IN DATA 11 APRILE 2024.
Il presente Fascicolo n. 12 in pdf fa parte anche della Collana "Atlante Antiriciclaggio"
Presentazione del Fascicolo n. 12
1. Premessa
2. Analisi di contesto
3. L'identificazione del titolare effettivo
4. Il Registro dei titolari effettivi
5. Comunicazione del titolare effettivo
5.1 Prima comunicazione
5.1.1 Iscrizione di “primo popolamento del registro”
5.1.2 Soggetti neocostituiti
5.2 Comunicazione di variazioni della titolarità effettiva
5.3 Comunicazioni annuale
5.4 Obbligo di sottoscrivere la comunicazione
5.5 Ufficio del registro delle imprese
5.6 Scadenze e sanzioni
6. Il modulo TE
6.1 La struttura del modulo
7. Approfondimento sul Registro dei titolari effettivi analisi comparata delle disposizioni vigenti in Italia, nell’Unione europea, negli Stati Uniti e nella Repubblica di San Marino
di Emanuela Montanari
7.1 Il registro dei titolari effettivi in Italia
7.2 L’individuazione del titolare effettivo
7.3 La nozione di “titolare effettivo reale”
7.4 Il registro dei titolari effettivi nell’Unione Europea - Direttiva 849/2015 IV Direttiva AML modificata dalla Direttiva 843/2018 V Direttiva AML
7.5 Proposta di Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alla prevenzione dell'uso del sistema finanziario a fini di riciclaggio o finanziamento del terrorismo COM(2021) 420 final
7.6 Nuove misure Ue contro il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo
7.7 Informazioni sulla titolarità effettiva
7.8 Accesso alle informazioni
7.9 Il Registro dei titolari effettivi negli USA
7.10 Società segnalanti
eBook in pdf sulla Fatturazione elettronica per le operazioni effettuate con l'estero nel 2024, con casi pratici di compilazione.
Aggiornato alla Legge di bilancio L. 213/2023 e Prassi al 5 marzo 2024
EBook in pdf di 115 pagine.
In base alle previsioni della Legge di bilancio 2021 (articolo 1, comma 1103, Legge 178/2020) è stato introdotto, a decorrere dal 1° gennaio 2022, l’obbligo di utilizzare il tracciato della fatturazione elettronica per comunicare le operazioni effettuate (acquisti e vendite) con controparti estere.
Con la legge 17 dicembre 2021, n. 215, (articolo 5, comma 14-ter, D.L. 146/2021 aggiunto in sede di conversione) è stato previsto che la disposizione entri in vigore con riferimento alle operazioni effettuate a partire dal 1° luglio 2022.
I dati vanno trasmessi obbligatoriamente utilizzando il Sistema di Interscambio secondo il formato della fatturazione elettronica. Con riferimento alle medesime operazioni:
Il presente ebook propone un riepilogo dell’adempimento, con un’analisi normativa accostata ai diversi casi pratici di compilazione.
Tutte le casistiche proposte descrivono il corretto trattamento IVA delle operazioni e la rispettiva compilazione del file XML della fatturazione elettronica, attenendosi alle nuove specifiche tecniche di trasmissione aggiornate al Provvedimento Prot. n. 105669/2024 dell’8 marzo 2024 (versione 1.8 – Allegato A, in vigore dal 1° febbraio 2024) e alla guida alla compilazione delle fatture e dell’esterometro dell’Agenzia delle entrate (versione 1.9 del 5 marzo 2024).
Sintesi
1. Inquadramento normativo
1.1 Quadro di sintesi
1.2 Soggetti esclusi dall’adempimento
1.3 Natura operazione e codici IVA
Tabella 1 - raccordo tra i codici IVA e la natura dell’operazione
1.4 Tipo documento e regole emissione fatture estere
1.5 Dati anagrafici del cliente o fornitore estero
1.6 Stati esclusi dal territorio comunitario ai fini IVA
1.6.1 Esempi Stati comunitari ai fini IVA e ai fini doganali
1.7 Intrastat e fatturazione elettronica operazioni estere
1.8 Raccordo con gli altri adempimenti IVA: dichiarazione annuale IVA e LIPE precompilati
2. Operazioni attive verso l’estero
2.1 Termini trasmissione operazioni attive verso l’estero dal 1° luglio 2022
2.1.1 Effettuazione operazione ai fini IVA
2.1.2 Termini emissione fatture estere
2.1.3 Fattura immediata
2.1.4 Fattura differita
2.2 Cessioni di beni in ambito UE
2.2.1 Cessioni intracomunitarie di beni
2.2.2 Note di credito
2.2.3 Cessioni intracomunitarie di beni con spese accessorie
2.2.4 Triangolazione nazionale – IT cede i beni a IT1 e consegna per suo conto in UE
2.3 Cessioni di beni a clienti extra-UE
2.3.1 Esportazione diretta di beni
2.3.2 Cessione di beni a San Marino
2.3.3 Triangolazione nazionale – IT cede i beni a IT1 e consegna per suo conto in extra-UE
2.3.4 Triangolazione estera – IT acquista i beni da extra-UE e chiede la consegna per suo conto in extra-UE1
2.4 Cessioni di beni verso un cliente privato non residente
2.5 Cessione di beni a soggetto non stabilito identificato in Italia
2.6 Operazioni assimilate alle esportazioni
2.6.1 Cessioni non imponibili IVA ai sensi dell’articolo 8 bis
2.7 Prestazioni di servizi rese a committenti esteri
2.7.1 Prestazioni di servizi rese a committenti UE
2.7.2 Prestazioni di servizi rese a committenti extra-UE
3. Operazioni passive con l’estero
3.1 Acquisti intracomunitari di beni
3.2 Acquisti di beni da San Marino dal 1° ottobre 2021
3.2.1 Acquisto di beni da San Marino senza addebito di Iva
3.2.2 Acquisto di beni da San Marino con addebito di Iva
3.3 Acquisti di beni già presenti in Italia da fornitore estero
3.3.1 Acquisto di beni che si trovano in Italia da fornitore comunitario con identificazione diretta o rappresentante fiscale italiano
3.3.2 Acquisto di beni che si trovano in Italia da fornitore extra-comunitario con identificazione diretta o rappresentante fiscale italiano
3.4 Acquisti da soggetto estero identificato in Italia che emette fattura errata con IVA italiana
3.5 Prestazioni di servizi ricevute da soggetti esteri
3.5.1 Acquisti di servizi intracomunitari generici
3.5.2 Acquisti di servizi intracomunitari da “piccole imprese”
3.5.3 Acquisti di servizi intracomunitari in deroga
3.5.4 Acquisti di servizi extracomunitari generici
3.5.5 Provvigioni da agenti extracomunitari
3.5.6 Acquisto volo aereo internazionale con fattura emessa da compagnia extra-Ue
3.6 Le note di credito ricevute da fornitori esteri
3.7 Il mancato ricevimento della fattura del fornitore
3.7.1 Omessa/irregolare fatturazione di operazioni soggette a reverse charge interno
4. Segnalazioni di errore
5. Sanzioni
5.1 Regolarizzazione delle irregolarità formali
Obblighi connessi agli scambi intracomunitari di beni e servizi - edizione 2024
Aggiornato con:
eBook in pdf di 95 pagine.
L'ebook contiene un fac-simile della dichiarazione da far compilare ai clienti UE ai fini delle prove intracomunitarie (necessaria dal mese di febbraio 2020).
Il presente approfondimento ha l’obiettivo di fornire una guida operativa alla gestione degli adempimenti connessi agli scambi intracomunitari di beni e servizi, rivolta a chi intende approfondire la materia o semplicemente avvicinarsi allo studio delle operazioni intracomunitarie, ambito denso d’insidie e adempimenti, soggetto a frequenti controlli da parte dell’Amministrazione finanziaria.
Ogni capitolo dell’e-book è stato redatto partendo da un’analisi tecnica/normativa dell’operazione che serva da guida allo studio dei vari casi pratici:
L’intento degli autori è di fornire una risposta aggiornata a queste “semplici” domande offrendo uno strumento utile all’attività quotidiana dell’area amministrativa, il tutto corredato da svariati casi pratici.
1. Territorio dell’Unione Europea
1.1 Brexit
1.2 Elenco dei paesi comunitari
1.3 Stati inclusi nel territorio comunitario ai fini IVA
1.3.1 A proposito di Cipro
1.4 Stati esclusi dal territorio comunitario ai fini IVA
1.5 Il territorio doganale comunitario
1.6 I paesi europei che non sono considerati comunitari ai fini IVA
1.7 Paesi black list europei
1.8 Esempi Stati comunitari ai fini IVA e ai fini doganali
2. Cessioni intracomunitarie di beni
2.1 Status di soggetto passivo IVA – Presupposto soggettivo
2.1.1 Archivio Vies
2.1.2 Cessione beni a “piccole imprese”
2.2 Movimentazione dei beni
2.2.1 Novità 2020
2.2.2 Esempi di prova di consegna in ambito UE
2.2.3 Fac-simile dichiarazione acquirente per ricevimento beni
2.2.4 Trasmissione dichiarazione scritta mediante connessione EDI
2.3 Effettuazione delle operazioni di cessione
2.4 Emissione e registrazione delle fatture di cessione
2.4.1 La fattura elettronica a partire dal 1° gennaio 2019
2.5 Sanzioni per mancata emissione fattura non imponibile
2.6 Casi pratici
2.6.1 Fatturazione e comunicazione operazione transfrontaliera
2.6.2 Compilazione del modello INTRA-1 bis
2.6.3 Indicazione in dichiarazione annuale IVA
3. Acquisti intracomunitari di beni
3.1 Effettuazione dell’acquisto intracomunitario di beni
3.2 Integrazione e registrazione degli acquisti intracomunitari di beni
3.3 Sanzioni per mancata integrazione
3.4 Casi pratici
3.4.1 Integrazione e registrazione della fattura
3.4.2 Compilazione del modello Intra-2 bis
3.4.3 Intrastat – Novità Milleproroghe, semplificazioni 2018 e novità 2022
3.4.4 Mancata ricezione della fattura del fornitore comunitario
3.4.5 Acquisto da soggetto “piccola impresa”
3.5 Dichiarazione annuale IVA
4. Prestazioni di servizi rese a soggetti comunitari
4.1 Regola generale sulla territorialità IVA dei servizi
4.2 Deroghe alla regola generale sulla territorialità dei servizi
4.3 Effettuazione dell’operazione
4.4 Emissione, registrazione della fattura per prestazione di servizi verso UE e comunicazione operazioni transfrontaliere
4.5 Soggettività passiva del committente
4.5.1 Prestazione di servizi verso una “piccola impresa”
4.6 Dicitura in fattura
4.7 Marca da bollo
4.8 Compilazione del modello Intra-1 quater
4.8.1 Caso pratico
4.8.2 Indicazione in dichiarazione annuale IVA
5. Prestazioni di servizi ricevute da prestatori comunitari
5.1 Effettuazione operazione
5.2 Integrazione della fattura e comunicazione operazioni transfrontaliere
5.2.1 Controvalore in euro degli importi in valuta estera
5.2.2 Cosa fare se la fattura non arriva entro i termini
5.2.3 Caso pratico
5.3 Registrazione della fattura
5.3.1 Registrazione fatture ricevute per servizi in deroga
5.4 Sanzioni per mancata integrazione
5.5 Il registro di carico e scarico per il trasferimento dei beni senza passaggio di proprietà
5.6 Beni in lavorazione comunitaria
5.6.1 Caso pratico – triangolazione IVA con lavorazione in UE
5.7 Le provvigioni passive – Casi pratici
5.7.1 Trattamento IVA della fattura ricevuta da un agente UE
5.7.2 Compilazione del modello INTRA-2 quater
5.7.3 Indicazione in dichiarazione IVA delle prestazioni di servizi ricevute da UE
5.8 Caso pratico - Acquisto di servizi da “piccola impresa”
5.9 Le prestazioni di servizi relative ai beni immobili dal 1° gennaio 2017
5.9.1 Caso pratico – Messa a disposizione spazio espositivo in fiera
5.10 Le prestazioni di trasporto merci
5.10.1 Caso pratico – Fatturazione spese di trasporto accessorie
5.10.2 Caso Pratico – Fatturazione spese di trasporto addebitate da spedizioniere UE
5.10.3 Caso Pratico – Omaggi da UE con addebito spese di trasporto
5.11 Le prestazioni di trasporto di persone
5.11.1 Caso Pratico – Fatturazione voli aerei da vettore UE ad azienda IT
5.12 Caso pratico: trattamento ai fini IVA dei servizi connessi alla partecipazione ad una fiera comunitaria
6. Le note di credito
6.1 Variazione in aumento
6.2 Variazione in diminuzione
6.3 Casi pratici
6.3.1 Reso del materiale dal cliente UE
6.3.2 Rifiuto della merce da parte del cliente UE e rivendita ad altro cliente all’interno dello stesso Paese UE
Il Pacchetto comprende l'intera Collana “Atlante Antiriciclaggio” una raccolta di 12 fascicoli settoriali di analisi della legislazione Antiriciclaggio, in formato pdf, per il corretto adempimento degli obblighi normativi e regolamentari, a cura del dott. Giuseppe Miceli.
Le opere sono aggiornate al D.Lgs. 125/2019 che ha recepito la Direttiva 2018/843 del 30 maggio 2018 (la cd V direttiva Antiriciclaggio) e alle Regole Tecniche e Linee guida emanate dagli Organismi di autoregolamentazione.
Ecco l'elenco degli ebook inclusi nel pacchetto
TITOLI DELLA COLLANA
|
2. Antiriciclaggio Gallerie d’arte o case d’asta e (Novità 2020) soggetti che esercitano attività di commercio di cose antiche, il commercio di opere d’arte o che agiscono in qualità di intermediari nel commercio delle medesime opere. Nonché operatori professionali in oro. |
10. Antiriciclaggio Operatori non finanziari, società, trust |
11. Quadro evolutivo della moneta elettronica delle valute digitali e delle cripto attività (eBook 2023) |
12. Titolarità effettiva; (eBook 2024) |
Come leggere la busta paga: capire tutte le voci del cedolino.
eBook in pdf di 29 pagine.
La normativa (Legge numero 4/1953) impone al datore di lavoro, al momento della corresponsione della retribuzione, di consegnare al dipendente un prospetto paga contenente il dettaglio delle somme riconosciute e delle trattenute operate a titolo di contributi previdenziali – assistenziali e di Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (Irpef).
Il prospetto in questione, detto anche busta paga o cedolino, riporta altresì le informazioni su ferie e permessi maturati dal lavoratore, nonché tutta una serie di altri dati come eventuali premi e somme riconosciute una tantum.
La busta paga rappresenta inoltre il terreno su cui agiscono tutte quelle misure normative, in particolare quelle destinate a ridurre il cuneo fiscale gravante sui compensi dei lavoratori (come il trattamento integrativo).
Per il numero, l’eterogeneità, la complessità e l’importanza delle informazioni contenute (si pensi al fatto che la busta paga esprime il dettaglio del calcolo del netto da pagare al dipendente) è quanto mai importante comprendere le varie voci del cedolino.
Quello appena descritto è l’obiettivo del nostro elaborato.
Introduzione
1. Elementi fissi della retribuzione
1.1 Voci retributive fisse
1.1.1 Paga base
1.1.2 Indennità di contingenza
1.1.3 Elemento distinto della retribuzione
1.1.4 Scatti di anzianità
1.1.5 Altri elementi fissi della retribuzione. Indennità
1.1.6 Altri elementi fissi della retribuzione. Superminimi
1.1.7 Superminimo assorbibile o non assorbibile
2. Elementi variabili della retribuzione
3. Contributi
4. Dati fiscali
4.1 Irpef lorda e netta
4.1.1 La riforma fiscale
4.1.2 Irpef netta
4.1.3 Le detrazioni
4.1.4 Detrazioni da lavoro dipendente
4.1.5 Detrazioni per carichi di famiglia
4.1.6 Detrazioni per carichi di famiglia, cosa sono
4.1.7 Detrazioni per carichi di famiglia: a quanto ammontano?
4.1.8 Trattamento integrativo
4.1.9 Importo del trattamento integrativo
4.1.10 Trattamento integrativo: rapporto di lavoro nell’anno
4.1.11 Trattamento integrativo: le novità 2024
5. Addizionali regionali e comunali
6. Altre somme nette in trattenuta
7. Netto a pagare
8. Come leggere i dati su ferie e permessi
8.1 Ore / giorni ferie anno precedente
8.2 Ore / giorni ferie maturate
8.3 Ore / giorni ferie godute
8.4 Ore / giorni ferie residue
8.5 Per i permessi si rinvia alle ferie
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