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Le indagini tributarie nei procedimenti civili di separazione e divorzio
L’intervento dell’Amministrazione finanziaria nei processi civili di separazione e divorzio alla luce della Riforma CARTABIA
eBook in pdf di 111 pagine.
Sono diversi i punti di contatto tra la disciplina generale di natura civilistica e i profili connessi alla ricostruzione della posizione fiscale di un soggetto. Tra questi, assume interesse il procedimento civile finalizzato alla separazione e divorzio tra coniugi, nella misura in cui esistono specifiche disposizioni che prevedono la possibilità che il giudice competente deleghi l’Amministrazione finanziaria (rectius, gli organi della polizia tributaria) al fine di procedere alla corretta ricostruzione dei redditi e della situazione patrimoniale di uno dei coniugi onde stabilire l’importo dell’assegno divorzile o di mantenimento dei figli.
La recente riforma CARTABIA ha abrogato la previgente legge sul divorzio datata 1970, riconducendo l’intera disciplina nella sua sede naturale, ossia nel Codice di procedura civile sotto uno specifico Titolo denominato “Norme per il procedimento in materia di persone, minorenni e famiglia”.
L’analisi condotta ha evidenziato numerose implicazioni giuridiche e permesso di porre in evidenza degli interessanti profili di ordine pratico da tenere in considerazione da parte di tutti i soggetti che si trovano ad affrontare tali questioni con particolare riguardo a quello che è lo strumento a disposizione del Fisco che si mostra maggiormente idoneo a fornire al giudice competente quel riscontro, connotato da elementi di equità e oggettività, utile al fine della predisposizione degli adempimenti di propria competenza.
Sintesi
Prefazione
1. Le indagini reddituali e patrimoniali della “polizia tributaria” nei procedimenti di separazione e divorzio
1.1 Premessa
1.2 Il presupposto giuridico: evoluzione della disciplina a seguito della cd. “Riforma Cartabia”
1.3 (Segue…) L’orientamento della giurisprudenza di legittimità formatosi intorno alla delimitazione del potere del giudice
1.4 Gli obblighi di comunicazione degli illeciti fiscali posti in capo al giudice
1.5 Natura giuridica ed effetti dell’attività del giudice
1.6 I soggetti delegabili: la "polizia tributaria"
1.7 L'oggetto delle indagini
1.8 I risvolti di natura fiscale
2. Il principale strumento operativo della polizia tributaria: le cc.dd. “Indagini finanziarie”
2.1 Premessa
2.2 Le fonti normative di riferimento
2.3 Ambito soggettivo di applicazione della disciplina delle Indagini finanziarie
2.3.1 Gli organi deputati all'inoltro delle richieste
2.3.2 Gli intermediari finanziari destinatari delle richieste
2.3.3 I contribuenti destinatari degli effetti delle richieste
2.3.4 I soggetti terzi
2.4 Ambito oggettivo di applicazione della norma
2.4.1 Le operazioni e i rapporti oggetto di indagine
2.4.2 Operazioni escluse dal novero delle indagini
2.5 Procedure telematiche per l’inoltro delle richieste e delle risposte
2.5.1 La tempistica per l'invio delle risposte
2.5.2 Modalità di predisposizione e invio delle risposte
2.6 L'informativa degli intermediari finanziari al contribuente
2.7 Le sanzioni agli intermediari
2.8 Dall’abolizione del segreto bancario alla comunicazione automatica dei dati bancari all’Agenzia delle entrate
3. L’utilizzo dei dati e degli elementi acquisiti
3.1 Introduzione
3.2 Il provvedimento di autorizzazione alle indagini bancarie e finanziarie tra giurisprudenza, prassi e dottrina
3.3 L'onere della prova nell’interpretazione della giurisprudenza di legittimità
3.4 La “prova contraria”: portata ed effetti secondo la giurisprudenza della Cassazione
3.5 L’efficacia probatoria delle presunzioni in tema di Indagini finanziarie
3.6 Indagini finanziarie nei confronti di soggetti terzi
3.7 La questione della fittizia intestazione
3.8 I prelevamenti dei professionisti e la pronuncia della Corte Costituzionale n. 228/2014
3.9 Le limitazioni operative della presunzione stabilite dal Legislatore nel 2016
4. Il contraddittorio con il soggetto sottoposto a controllo
4.1 La convocazione del contribuente presso l’Ufficio finanziario
4.2 Il coinvolgimento del contribuente nell’attività di accertamento: finalità e forme della partecipazione del contribuente
4.3 La collaborazione e il contraddittorio nell'opinione della Corte di Cassazione
4.4 La discussa applicabilità dell’art. 12, comma 7, della Legge n. 212/2000 alle Indagini finanziarie
4.5 La partecipazione solo “eventuale” del contribuente alla fase istruttoria?
4.6 L’attuale approdo giurisprudenziale e le prospettive di riforma
5. L’utilizzo delle Indagini finanziarie nelle cause di separazione e divorzio
5.1 Introduzione
5.1.1 Il giudizio civile e i presupposti dell’indagine finanziaria
5.1.2 Le indagini finanziarie chieste dal coniuge o disposte d’ufficio
5.2 Il reddito emergente dal giudizio civile che risulti occultato al Fisco
5.3 Ulteriori ipotesi che consentono di disattendere il contenuto della dichiarazione tributaria del coniuge
5.4 I conti correnti intestati a soggetti terzi
5.5 Il diritto di accesso
5.6 Trasmissione degli atti e delle risultanze acquisiti nel corso del giudizio di separazione all’Agenzia delle Entrate o alla Guardia di Finanza
Conclusioni
Bibliografia
eBook in pdf di 173 pagine sulla Pace Fiscale 2023: 10 strumenti per definire il contenzioso con il Fisco, prima, durante o dopo un accertamento.
Aggiornato al D.L. n. 34/2023 (Decreto "Bollette") e con la recente Circolare n. 21/E del 26 luglio 2023
Con l’avvio delle riforme del sistema fiscale trova nuovamente spazio una misura straordinaria di “tregua” fiscale, una sorta di “condono” con possibilità di chiudere le liti potenziali, attuali o passate, con il pagamento delle imposte (ma non delle sanzioni).
L’ambito di operatività delle disposizioni introdotte dalla Legge di bilancio 2023 è vasto, e parte dall’ opportunità di definire gli avvisi bonari sino alla riapertura dei termini per la rottamazione, senza trascurare il rafforzamento della conciliazione giudiziale e la possibilità di definire le liti pendenti; particolarmente importante è poi l’innovativo strumento del “ravvedimento speciale”, che si affianca alla sanatoria delle violazioni formali e al saldo e stralcio per i debiti fino a 1.000 euro.
Le misure presentate dal legislatore sono naturalmente da valutare all’interno della sfera di ogni singolo soggetto, alla luce della situazione personale e della necessità di considerare tutte le opportunità fornite dalla normativa, tenendo presente peraltro che riguardano tutti i contribuenti, dalla persona fisica alla grande impresa.
In questo contesto, l'ebook si propone di fornire uno strumento di rapida consultazione e una “bussola” per orientare il professionista nell’interpretazione della legislazione e soprattutto della prassi rilevanti in materia.
Introduzione alle misure di sostegno al contribuente nella Legge di Bilancio 2023: pace o “tregua” fiscale?
Sintesi dell’organizzazione delle disposizioni normative
Prospetto delle misure di definizione agevolata della Legge di Bilancio 2023
Modalità di pagamento delle somme dovute per le misure previste dalla “Tregua fiscale”
1. La sanatoria delle comunicazioni di irregolarità
1.1 Definizione agevolata avvisi bonari
1.1.1 Chi può aderire alla sanatoria delle comunicazioni di irregolarità
1.1.2 Quanto occorre pagare
1.1.3 Rateazioni in corso
1.1.4 Definizione agevolata degli avvisi bonari e decreto Sostegni (D.L. N. 41/2021)
1.1.5 Mancato pagamento delle somme dovute per l’adesione alla sanatoria
1.1.6 Lieve inadempimento e sanatoria
1.1.7 Altre misure: 1) rateazione in 20 rate a prescindere dall’importo dovuto
1.1.8 Altre misure: 2) proroga di un anno del termine decadenziale per la notificazione delle cartelle di pagamento
1.1.9 Osservazioni conclusive: le valutazioni da fare
1.1.10 Le date da ricordare per la definizione agevolata degli avvisi bonari
2. La definizione delle violazioni formali
2.1 Definizione delle violazioni formali
2.1.1 Chi può aderire alla definizione delle violazioni formali
2.1.2 Chi NON può aderire alla definizione delle violazioni formali
2.1.3 Modalità e costi della definizione delle violazioni formali
2.1.4 Altre misure: proroga di due anni del termine decadenziale per la notificazione delle cartelle di pagamento e rinvio ad un provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate
2.1.5 Osservazioni conclusive: 1) nozione di “violazione formale”
2.1.6 Osservazioni conclusive: 2) le valutazioni da fare
2.1.7 Le date da ricordare per la definizione delle violazioni formali
3. Le misure straordinarie deflative del contenzioso nel procedimento
3.1 Ravvedimento speciale
3.1.1 Chi può aderire al ravvedimento speciale
3.1.2 Chi NON può aderire al ravvedimento speciale
3.1.3 Modalità e costi del ravvedimento speciale
3.1.4 Mancato pagamento delle somme dovute per il ravvedimento speciale
3.1.5 Ravvedimento ordinario e ravvedimento speciale
3.1.6 Lieve inadempimento e ravvedimento speciale
3.1.7 Altre misure: rinvio ad un provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate
3.1.8 Osservazioni conclusive: le valutazioni da fare
3.1.9 Le date da ricordare per il ravvedimento speciale
3.2 Adesione agevolata e definizione agevolata del PVC
3.2.1 Chi può aderire all’adesione agevolata e alla definizione agevolata del PVC
3.2.2 Chi NON può aderire all’adesione agevolata e alla definizione agevolata del PVC
3.2.3 Modalità e costi dell’adesione agevolata e della definizione agevolata del PVC
3.2.4 Mancato pagamento delle somme dovute per l’adesione agevolata e la definizione agevolata del PVC
3.2.5 Riversamento credito R&S e definizione agevolata dei PVC
3.2.6 Lieve inadempimento, adesione e definizione agevolata del PVC
3.2.7 Altre misure: rinvio ad un provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate
3.2.8 Osservazioni conclusive: le valutazioni da fare
3.2.9 Le date da ricordare per l’adesione agevolata e la definizione agevolata dei PVC
4. Le misure straordinarie deflative del contenzioso nel processo
4.1 Definizione agevolata delle liti tributarie
4.1.1 Introduzione alla “nuova” definizione agevolata delle liti tributarie
4.1.2 Chi può aderire alla definizione agevolata delle controversie tributarie
4.1.3 Chi NON può aderire alla definizione agevolata delle controversie tributarie
4.1.4 Modalità e costi della definizione agevolata delle controversie tributarie
4.1.5 Mancato pagamento delle somme dovute per la definizione agevolata delle controversie tributarie
4.1.6 Lieve inadempimento e definizione agevolata delle controversie tributarie
4.1.7 Somme pagate in pendenza di giudizio
4.1.8 Estinzione del giudizio
4.1.9 Sospensione del giudizio dei termini
4.1.10 Diniego di definizione agevolata
4.1.11 Estinzione da parte di coobbligato
4.1.12 Definizione agevolata in base alla Riforma della giustizia tributaria
4.1.13 Estensione alle controversie incardinate con gli enti territoriali
4.1.14 Altre misure: rinvio ad un provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate
4.1.15 Osservazioni conclusive: le valutazioni da fare
4.1.16 Le date da ricordare per la definizione agevolata delle liti tributarie
4.2 Conciliazione agevolata
4.2.1 Chi può aderire alla conciliazione agevolata
4.2.2 Chi NON può aderire alla conciliazione agevolata
4.2.3 Modalità e costi della conciliazione agevolata
4.2.4 Mancato pagamento delle somme dovute per la conciliazione agevolata
4.2.5 Lieve inadempimento e conciliazione agevolata
4.2.6 Osservazioni conclusive: le valutazioni da fare
4.2.7 Le date da ricordare per la conciliazione agevolata
4.3 Rinuncia agevolata dei giudizi tributari pendenti in Cassazione
4.3.1 Chi può aderire alla rinuncia agevolata in Cassazione
4.3.2 Chi NON può aderire alla rinuncia agevolata in Cassazione
4.3.3 Modalità e costi della rinuncia agevolata
4.3.4 Mancato pagamento delle somme dovute per la rinuncia agevolata
4.3.5 Osservazioni conclusive: le valutazioni da fare
4.3.6 Le date da ricordare per la rinuncia agevolata in Cassazione
4.4 Regolarizzazione degli omessi pagamenti di rate in procedimenti deflativi del contenzioso
4.4.1 Chi può aderire alla regolarizzazione degli omessi versamenti dei procedimenti deflativi del contenzioso
4.4.2 Chi NON può aderire alla regolarizzazione degli omessi versamenti dei procedimenti deflativi del contenzioso
4.4.3 Modalità e costi della regolarizzazione degli omessi versamenti dei procedimenti deflativi del contenzioso
4.4.4 Mancato pagamento delle somme dovute per la regolarizzazione degli omessi versamenti dei procedimenti deflativi del contenzioso
4.4.5 Osservazioni conclusive: le valutazioni da fare
4.4.6 Le date da ricordare per la regolarizzazione degli omessi versamenti dei procedimenti deflativi del contenzioso
5. Le misure di sostegno del contribuente nella riscossione
5.1 Stralcio dei debiti fino a 1.000 euro affidati agli Agenti della riscossione
5.1.1 Caratteristiche principali dello stralcio dei ruoli fino 1.000 euro
5.1.2 Stralcio dei ruoli fino a 1.000 euro e precedenti rottamazioni
5.1.3 Somme escluse dallo stralcio dei ruoli fino a 1.000 euro
5.1.4 Carichi affidati da enti diversi (tra cui enti locali ed enti di previdenza privati)
5.1.5 Annullamento automatico delle sanzioni amministrative
5.1.6 Le date da ricordare per lo stralcio dei ruoli fino 1.000 euro
5.2 Rottamazione “quater” dei ruoli affidati all’agente della riscossione dal 1.1.2000 al 30.6.2022
5.2.1 Rottamazione “quater”: le novità rispetto alle precedenti rottamazioni
5.2.2 Rottamazione “quater”: le somme escluse dalla definizione
5.2.3 Rottamazione “quater”: la procedura da seguire
5.2.4 Effetti della presentazione della dichiarazione di adesione alla rottamazione “quater”
5.2.5 Rottamazione “quater”: quanto e “come” versare gli importi dovuti
5.2.6 Rottamazione “quater” e dilazioni di pagamento in atto
5.2.7 Rottamazione “quater” e contenzioso pendente
5.2.8 Rottamazione “quater” e procedure concorsuali
5.2.9 Rottamazione “quater” e precedenti rottamazioni non perfezionate
5.2.10 Conseguenze in caso di mancato versamento delle somme dovute per la rottamazione “quater”
5.2.11 Le date da ricordare per la rottamazione quater
6. Approfondimento – Pace fiscale e Riforma fiscale
Appendice normativa
Definizione agevolata liti pendenti: il punto in vista della scadenza del 30 settembre 2023.
eBook in pdf di 93 pagine.
La legge di bilancio 2023, all'articolo 1, commi da 186 a 205, ha introdotto una nuova definizione agevolata delle controversie tributarie, pendenti al 1° gennaio 2023 in ogni stato e grado del giudizio, proposte nei confronti dell'Agenzia delle entrate, dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli e degli enti territoriali che abbiano inteso aderire alla procedura di definizione stessa.
Nel presente lavoro consideremo la scadenza di questa definizione che, salve ulteriori proroghe, è fissata attualmente al 30 settembre 2023.
Verranno analizzate quindi le norme e la prassi (largamente riferita alla precedente definizione, quella prevista dall’articolo 6 del decreto-legge n. 119 del 2018, dato che, come si legge nella relazione illustrativa citata “Le norme in esame appaiono analoghe, nel contenuto, a quanto già disposto dall’articolo 6 del decreto-legge n. 119 del 2018”).
Verranno rilevate le differenze tra la regola del 2018 e quella del 2022, con riferimenti alla giurisprudenza che sulle precedenti definizioni si è venuta a formare.
Ed infine verranno analizzati la modulistica ed il software per inviare all’Agenzia delle Entrate la relativa domanda, cercando di risolvere tutti gli aspetti pratici.
Infine un esame della domanda di definizione da presentare all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e della specifica modulistica.
Mentre era in fase di preparazione il presente lavoro, è uscito il Dossier n. 80/4 (A.C. 1038/B) del 2 agosto 2023, che contiene una serie di importanti riferimenti riguardo alla Delega al Governo per la riforma fiscale. L’articolo 12 della Delega, in particolare e l’articolo 19, modificato dal Senato, recano i princìpi e i criteri direttivi a cui il Governo è chiamato ad attenersi nell’esercitare la revisione della disciplina e dell’organizzazione dei processi tributari.
Chiara quindi la volontà del Legislatore di definire quanto più possibile le controversie tributarie in essere, sulle quali le novità normative, per quanto di natura procedimentale esse siano, non possono che impattare in modo ridotto. Non ci sarebbe neppure da meravigliarsi se altri provvedimenti di stralcio arrivassero se e quando la delega verrà infine attuata, come accade normalmente in occasione dell’entrata in vigore delle disposizioni riformatrici.
Introduzione
1. La normativa
2. La prassi del 2023 e i riferimenti alle precedenti definizioni
2.1 Aspetti soggettivi della controversia
2.2 Atti definibili e tributi interessati
2.3 Presentazione della domanda e condizioni di accesso alla definizione
2.4 Il valore della controversia e gli importi dovuti
2.5 Importi scomputabili
2.6 Rettifica di perdite
2.7 Perfezionamento della definizione, termini e modalità di pagamento
2.8 Codici tributo
2.9 Effetti del perfezionamento
2.10 Coobbligati
2.11 Sospensione dei giudizi
2.12 Sospensione dei termini di impugnazione
2.13 Diniego della definizione
2.14 Estinzione del giudizio
3. Questioni aperte, dubbi interpretativi e dottrina 2023
3.1 Ricorso notificato solo all’Agente della riscossione e intervento in giudizio dell’Agenzia delle Entrate successivo al 1° gennaio 2023
3.2 Scomputabilità degli importi pagati in occasione di precedenti definizioni
3.3 Non restituibili (ma scomputabili) i versamenti eseguiti dal terzo pignorato
3.4 Definizione agevolata dei giudizi tributari pendenti innanzi alla Corte di cassazione in caso di riunione di più giudizi
3.5 Sanzioni aggiuntive per recupero di costi da operazioni inesistenti
3.6 Sospensione straordinaria e sospensione feriale
3.7 Definizione dei coobbligati e giudicato esterno in relazione al valore della lite
3.8 Rapporto tra la definizione agevolata delle liti tributarie ed esperibilità, da parte del cedente o committente, dell’azione restitutoria ex art. 30- ter del D.P.R. n. 633/1972
3.9 Errore nella determinazione degli importi da versare e scusabilità dello stesso
3.10 Nuova rateazione mensile ed incertezze interpretative
4. Come si presenta la domanda di definizione
4.1 Le modifiche alla modulistica introdotte dopo il “decreto bollette”
4.2 L’invio della domanda
4.3 Il contenuto della domanda
5. Modalità di invio della pratica all’Agenzia delle Entrate
5.1 Il software di compilazione
6. Breve esame della domanda di definizione delle liti in cui sono parte l’Agenzia delle Dogane e Monopoli o un Ente Locale che abbia aderito alla sanatoria
6.1 Domande da presentare all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli
6.2 Modelli e istruzioni dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli
6.3 Modalità di presentazione
6.4 Definizione delle liti pendenti su tributi comunali e/o degli altri Enti Locali
7. Il deposito ai fini della estinzione del giudizio
7.1 Modalità di deposito.
Responsabilità amministrativa enti e whistleblowing
Reati tributari: dalle origini del sistema punitivo tributario fino alle novità del whistleblowing; ebook in pdf di 250 pagine
Il presente lavoro intende esaminare il percorso normativo e giurisprudenziale che è approdato all’introduzione dell’art. 25-quinquiesdecies, D. Lgs. n. 231/2001, nonché le prime applicazioni operative, evidenziandone i principali profili problematici.
L’introduzione della responsabilità amministrativa degli enti al principio del terzo millennio, con il superamento del principio tralatizio secondo cui “societas delinquere et puniri non potest”, ha rappresentato un salto evolutivo del nostro ordinamento, che invero, a distanza di oltre un ventennio, non risulta ancora del tutto metabolizzato e pone questioni lontane dall’essere risolte.
A ben vedere, infatti, l’operatività del D. Lgs. n. 231/2001 risulta caratterizzata da una applicazione non omogenea a livello territoriale, che sconta il diffuso pregiudizio tra le imprese, soprattutto quelle di piccole dimensioni, secondo cui si tratterebbe di uno strumento tutto sommato ammennicolare, e che, in realtà, tradisce una cultura d’impresa arretrata, non più al passo con i tempi.
Ciò detto, l’inserimento dei reati tributari tra i reati-presupposto viene a collocarsi in tale contesto, trattandosi di un passaggio oramai ineludibile per una serie di ragioni quali, in primis, la natura stessa del reato tributario, ontologicamente connessa ad un interesse d’impresa, e quindi l’ampliamento sempre più vasto delle condotte presupposto, con cui mal si conciliava la perdurante estraneità della materia fiscale.
Non ultimo, hanno contribuito ragioni di sistema riconducibili alla sentita necessità di imprimere ulteriore impulso al contrasto all’evasione (come attestato dalla Relazione illustrativa della L. n. 157/2019), nonché l’urgenza di recepire puntuali obblighi internazionali, a partire da quelli elaborati in sede europea.
La trattazione iniziale ripercorre l’evoluzione del sistema penal-tributario, a partire dalla Legge n. 4 del 1929, salutata da molti come la Magna charta nella materia che ne occupa, per soffermarsi sulle riforme succedutesi nel tempo, non sempre di indirizzo omogeneo, fino al D.L. 124 del 2019. Sarà così chiaro che, non diversamente da quanto riscontrabile nel diritto penale in generale, le modifiche all’apparato repressivo tributario non rispondono ad un disegno razionale e coerente, bensì piuttosto a pulsioni contingenti, talvolta populiste.
La trattazione prosegue con una panoramica generale sulla disciplina della responsabilità amministrativa degli enti di cui al D. Lgs. n. 231/2001, soffermandosi, in particolare, sui soggetti destinatari della normativa e sui presupposti richiesti ai fini della sua operatività, avuto particolare riguardo alle nozioni di interesse e vantaggio e al ruolo chiave del modello organizzativo quale elemento rilevante ai fini della stessa responsabilità dell’ente o dell’accesso agli istituti premiali.
Successivamente, vengono approfondite le soluzioni esegetiche con le quali la giurisprudenza, prima del D.L. n. 157/2019, ha tentato di attrarre i reati tributari, allora ancora “grandi assenti” del D. Lgs. n. 231/2001, nell’orbita della responsabilità degli enti, ad esempio valorizzandone la natura di reati-fine o di reati-presupposto di fattispecie già ricomprese nell’elenco delle fattispecie di cui al D. Lgs. n. 231/2001.
Speciale attenzione viene dedicata, quindi, ai reati presupposto previsti dall’art. 25-quinquiesdecies, D. Lgs. n. 231/2001, e ai più rilevanti punti di intersezione tra le relative norme incriminatrici e la disciplina di cui al D.Lgs. n. 231/2001.
Segue la trattazione dei più rilevanti profili problematici legati all’introduzione dei reati tributari nel novero dei reati presupposto della responsabilità degli enti. In particolare, ci si sofferma sugli indesiderata dovuti alla (permanente) vigenza del principio di autonomia della responsabilità degli enti di cui all’art. 8, D. Lgs. n. 231/2001 (rectius: alla perdurante interpretazione giurisprudenziale dello stesso come applicabile anche alle mere cause di non punibilità) e, in particolare, all’irrilevanza, sul piano della responsabilità degli enti ex art. 25-quinquiesdecies, D. Lgs. n. 231/2001, del pagamento del debito tributario di cui alla causa di non punibilità prevista dall’art. 13, D. Lgs. n. 74/2000.
Infine, specifica attenzione è dedicata alla questione della compatibilità tra il principio del ne bis in idem e il nuovo regime di responsabilità degli enti (al contempo) per illeciti amministrativi tributari e per illeciti amministrativi dipendenti da reati tributari.
È poi oggetto di trattazione il tema dei modelli organizzativi e della necessità di un loro aggiornamento al fine di tener conto del rischio fiscale. Al riguardo, è dato ampio risalto all’istituto dell’adempimento collaborativo e al tax control framework, già in uso in materia tributaria da almeno un decennio per i grandi contribuenti che, pur con le sue peculiarità, può rappresentare un valido riferimento per le imprese chiamate a costruire presidi preventivi che possano avere efficacia esimente della responsabilità ai sensi del D. Lgs. n. 231/2001.
Sarà opportunamente approfondito il tema della valutazione della idoneità del Modello, che ha evidenziato non pochi nodi interpretativi e applicativi, con la conseguenza di aver ingenerato sovente negli enti una comprensibile sensazione di “insicurezza” e saranno proposti esempi pratici, calibrati sul rischio fiscale.
Saranno poi descritte, seppur in rapidi cenni, le attività della polizia giudiziaria ai fini dell’accertamento della responsabilità amministrativa dell’ente e descritte le conseguenze, nei confronti di quest’ultimo, sul piano sanzionatorio. In particolare, sarà dato conto della complessità del sistema punitivo, che si struttura in sanzioni pecuniarie cui si aggiungono le misure interdittive e le misure ablatorie. Con riferimento a tale profilo, sarà evidenziato il rischio di una sovrapposizione delle misure di confisca, derivante dalla possibile, contestuale applicazione di più istituti, il cui novero è stato da ultimo ampliato a seguito dell’introduzione della cd. “confisca allargata”.
Infine, sarà illustrata una novità particolarmente rilevante in tema di whistleblowing: verranno, in particolare, affrontati i principali aspetti della normativa di cui al D. Lgs. n. 24/2023, che estende l’ambito di operatività di tale istituto a tutti i soggetti privati, caratterizzati da determinati requisiti dimensionali, a prescindere dall’avvenuta, preventiva adozione di modelli organizzativi. Ci si soffermerà, quindi, sulle potenzialità di un tale strumento nel contrasto (anche) agli illeciti tributari, a superamento di un approccio, anche culturale, che è stato caratterizzato da un “equilibrio precario di sentimenti”, oscillante tra spirito di ammirazione e biasimo.
Prefazione
1. La lunga marcia dell’evoluzione del sistema sanzionatorio penal-tributario
1.1 Introduzione
1.2 Le origini del sistema punitivo tributario: la L. n. 4/1929
1.3 Il c.d. panpenalismo tributario: la L. n. 516 del 1982
1.4 Il modello di tutela penale incentrato sulla “dichiarazione”: il D. Lgs. n. 74/2000
1.5 L’inasprimento della risposta sanzionatoria: il D.L. n. 124 del 2019 e il D. Lgs. n. 75/2020
2. La disciplina della responsabilità amministrativa degli enti
2.1 Perché riconoscere una responsabilità agli enti? L’urgenza di intervenire tra impulsi esterni ed evidenze empiriche
2.2 La vexata quaestio della natura della responsabilità degli enti da reato
2.3 I destinatari della disciplina
2.3.1 Enti e società di diritto straniero
2.3.2 Società unipersonali e ditte individuali
2.3.3 Esclusioni
2.4 Criteri di imputazione della responsabilità dell’ente
2.4.1 Criteri di imputazione oggettiva
2.4.1.1 Interesse e vantaggio
2.4.1.2 I soggetti apicali e sottoposti
2.4.2 Il criterio d’imputazione del reato all’ente sul piano soggettivo: profili sostanziali
2.4.3 Modelli organizzativi
2.4.4 Il criterio di imputazione dei sottoposti
2.4.5 Il Sistema sanzionatorio
3. La responsabilità amministrativa degli enti per i reati tributari
3.1 La rilevanza della materia tributaria ai fini della responsabilità dell’ente: cenni introduttivi
3.2 L’art. 25-quinquiesdecies
3.3 Prima del novum normativo
3.3.1 I reati tributari quali reati–fine del delitto di associazione per delinquere
3.3.2 I reati tributari quali reati-presupposto del delitto di autoriciclaggio
3.3.3 Il caso “Gubert” e l’ammissibilità della confisca diretta nei confronti dell’ente, affermata dalle SS.UU. Penali della Corte Suprema di Cassazione
4. I reati di riferimento
4.1 Il delitto di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti (art. 2, D. Lgs. n. 74/2000)
4.2 La dichiarazione mediante altri artifici (art. 3, D. Lgs. n. 74/2000)
4.3 La dichiarazione infedele (art. 4, D. Lgs. n. 74/2000)
4.4 Il delitto di omessa dichiarazione (art. 5, D. Lgs. n. 74/2000)
4.5 Il delitto di emissione di fatture per operazioni inesistenti (art. 8, D. Lgs. n. 74/2000)
4.6 Il delitto di occultamento o distruzione di documenti contabili (art. 10 D. Lgs. n. 74/2000)
4.7 Il delitto di indebita compensazione (art. 10-quater, D. Lgs. n. 74/2000)
4.8 La sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte (art. 11, D. Lgs. n. 74/2000)
5. Prime applicazioni pratiche e problematiche operative
5.1 Le asimmetrie tra responsabilità della persona fisica e la responsabilità dell’ente
5.2 La tenuta del principio del ne bis in idem tra disciplina penal-tributaria e sanzioni amministrative di matrice tributaria
5.3 La responsabilità amministrative nei gruppi d’impresa
5.4 Arriva la prima condanna per illeciti fiscali ai sensi del D. Lgs. 231
5.5 Considerazioni conclusive
6. La costruzione dei modelli organizzativi
6.1 L’importanza dei modelli organizzativi. Le implicazioni derivanti dall’ingresso dei reati tributari tra i reati-presupposto
6.2 La cooperative compliance
6.2.1 Brevi cenni storici
6.2.2 Tratti salienti della disciplina
6.2.3 Il tax control framework
6.3 “Modello 231” e TCF: un raffronto
6.4 Adeguamento dei modelli organizzativi al rischio fiscale
6.5 Limiti dei modelli organizzativi e possibili ipotesi di lavoro
6.6 L’Organismo di vigilanza.
6.6.1 Le funzioni dell’Organismo di vigilanza: dal riconoscimento della sua importanza alla ipertrofizzazione dei suoi compiti
6.7 La costruzione di modelli di organizzazione, gestione e controllo, con efficacia esimente ex D. Lgs. 231/2001
6.7.1 Pianificazione
6.7.2 Risk assessment
6.7.3 Gap analysis e definizione dei protocolli
6.7.4 Sistema disciplinare
6.7.5 Definizione del piano di formazione
6.7.6 La struttura del modello organizzativo
7. Il sistema sanzionatorio della responsabilità degli enti
7.1 L’accertamento della responsabilità dell’ente ex D. Lgs. n. 231/2001
7.2 Il sistema sanzionatorio
7.3 Le sanzioni pecuniarie
7.4 Le sanzioni interdittive
7.5 Le misure di sicurezza (ablatorie) nei confronti dell’ente
7.6 Le misure di sicurezza (ablatorie) nei confronti della persona fisica
7.6.1 La confisca diretta
7.6.2 Confisca per equivalente
7.6.3 La c.d. confisca allargata
7.7 Conclusioni
8. La disciplina del whistleblowing
8.1 Premessa
8.2 Il whistleblowing nel contesto internazionale
8.3 (segue) nel quadro euro-unitario
8.4 Gli ultimi approdi in ambito unionale: la Direttiva 2019/1937
8.5 Il tax whistleblower
8.6 (segue) il tax whistleblower in Italia
8.7 Analisi della normativa italiana di riferimento
8.7.1 La disciplina prevista dalla L. 179/2017
8.7.2 Il destinatario delle segnalazioni
8.7.3 La disciplina introdotta dal decreto legislativo n. 24/2023
8.7.3.1 Ambito soggettivo
8.7.3.2 Oggetto di segnalazione
8.7.3.3 I canali di presentazione delle segnalazioni e le modalità di presentazione
8.7.3.3.1 I canali interni
8.7.3.3.2 Il canale esterno presso ANAC
8.7.3.3.3 Divulgazione pubblica
8.7.4 Le Misure di Protezione
8.7.4.1 La tutela della riservatezza del segnalante
8.7.4.2 Il trattamento dei dati personali
8.7.5 Il divieto di ritorsione ai danni del segnalante
8.7.6 Protezione dalle ritorsioni
8.7.7 Limitazioni di responsabilità per chi segnala, denuncia o effettua divulgazioni pubbliche
8.7.8 Le misure di sostegno
8.8. Le possibili criticità sul piano interpretativo e applicativo della nuova disciplina in tema di whistleblowing
8.9 Considerazioni finali
Conclusioni
Bibliografia
Semplificazioni, razionalizzazioni, più premi ai contribuenti virtuosi, stop alle sanzioni per le grandi aziende che collaborano con il Fisco, concordato biennale per le imprese minori. A regime la definizione agevolata delle liti pendenti. Sempre più spazio alle dichiarazioni precompilate. Possibilità di pagare le tasse con il Rid bancario o le carte. Rateizzazione mensile per le imposte delle imprese. Niente sanzioni per i contribuenti con crediti certificati con la Pa e per chi si trova nell’impossibilità oggettiva di pagare le tasse.
Le delega che ridisegna il Fisco che verrà prevede un rapporto meno conflittuale con i contribuenti e l’incentivazione di tutte le forme di adempimento collaborativo, con un deciso giro di boa rispetto al passato. Ci saranno 24 mesi di tempo per adottare tutti i decreti delegati.
Nell’ebook l’analisi dettagliata dei criteri per la riforma.
Premessa.
1. Principi generali e termini di attuazione – Art. 1.
1.1 Criteri e termini per il varo dei decreti legislativi – Comma 1.
1.2 Verifica degli effetti sulla pressione tributaria – Comma 2.
1.3 Modifiche e revisioni – Commi 3 - 4.
1.4 Coordinamento con la legislazione vigente – Commi 5 - 6.
2. Princìpi generali del diritto tributario nazionale – Art. 2.
2.1 Progressività e riduzione della pressione fiscale – Comma 1 , lettere a) - f)
2.2 Piena attuazione dei principi del federalismo fiscale - Comma 1 , lettera g)
2.3 Tavoli tecnici per l’esame dei provvedimenti – Commi 2 - 4.
3. Princìpi generali relativi al diritto tributario dell’Unione europea e internazionale – Art. 3.
3.1 Adeguamento a normativa e giustizia tributaria UE – Comma 1 , lettere a)-b)
3.2 Revisione del concetto di residenza fiscale – Comma 1 , lettera c)
3.3 Incentivi per chi trasferisce attività in Italia – Comma 1 , lettera d)
3.4 Imposta minima nazionale per tutte le multinazionali – Comma 1, lettere e) - f)
4. Revisione dello statuto dei diritti del contribuente - Art. 4.
4.1 Più diritti in caso di contestazioni – Comma 1, lettere a) - b)
4.2 Revisione dell’interpello – Comma 1, lettera c)
4.3 Introduzione della consulenza giuridica – Comma 1, lettera d)
4.4 Rafforzati diritto di accesso e contraddittorio – Comma 1, lettere e) - h)
4.5 Arriva il Garante Nazionale del contribuente – Comma 1, lettera i)
5. Revisione delle imposte sui redditi delle persone fisiche - Art. 5.
5.1 Revisione detrazioni e imposizione unica a prescindere dalla categoria di reddito – Comma 1 , lettera a)
5.2 Redditi agrari con tassazione ridotta se concorrono alla tutela ambientale– Comma 1 lettera b)
5.3 Cedolare secca estesa agli affitti commerciali – Comma 1 lettera c)
5.4 Razionalizzazione delle imposte per i redditi di natura finanziaria – Comma 1 lettera d)
5.5 Semplificazione per il welfare aziendale – Comma 1 lettera e)
5.6 Semplificazioni nei versamenti per i redditi da lavoro autonomo – Comma 1, lettera f)
5.7 Regime opzionale per le imprese con aliquota proporzionale – Comma 1, lettera g)
5.8 A regime la rivalutazione dei terreni edificabili – Comma 1, lettera h)
5.9 Regime ad hoc per le plusvalenze dei collezionisti – Comma 1, lettera h)
6. Revisione imposte sui redditi delle società e degli enti - Art. 6.
6.1 IRES ridotta a fronte di investimenti o assunzioni da effettuare nel biennio successivo – Comma 1, lettera a)
6.2 Ulteriore regime agevolato alternativo – Comma 1, lettera b)
6.3 Revisione dei sistemi contabili e della deducibilità degli interessi passivi – Comma 1, lettere c) - d)
6.4 Riordino del regime di compensazione delle perdite – Comma 1, lettera e)
6.5 Nuove disposizioni sul conferimento di azienda – Comma 1, lettera f)
6.6 Regime ad hoc per il passaggio di società commerciali al Terzo settore – Comma 1, lettera g)
6.7 Qualificazione fiscale delle società estere – Comma 1, lettera f)
7. Revisione dell’IVA – Art. 7.
7.1 Riallineamento dell’imposta alla normativa comunitaria – Comma 1, lettere a)- c)
7.2 Riviste le regole per la detrazione – Comma 1, lettera d)
7.3 Opere d’arte con IVA ridotta – Comma 1, lettera e)
7.4 Gruppo IVA – Comma 1, lettera f)
7.5 Razionalizzazione della disciplina del Terzo settore – Comma 1, lettera g)
8. Riforma dell’IRAP – Art. 8.
8.1 Sostituzione a parità di gettito - Comma 1, lettera a)
8.2 Garantito il finanziamento del sistema sanitario - Comma 1, lettera b)
8.3 Niente aggravi sui redditi da lavoro e da pensione - Comma 2.
9. Revisione regimi speciali per le imprese – Art. 9.
9.1 Riforma del Codice della crisi d’impresa – Comma 1, lettera a)
9.2 Revisione del regime delle società non operative – Comma 1, lettera b)
9.3 Rafforzamento del processo di avvicinamento dei valori civilistici e fiscali - Comma 1, lettere c) - d)
9.4 Nuova disciplina fiscale per la scissione parziale - Comma 1, lettera e)
9.5 Razionalizzazione delle norme in materia di liquidazione delle imprese individuali - Comma 1, lettera f)
9.6 Razionalizzazione degli incentivi fiscali alle imprese e della fiscalità di vantaggio - Comma 1, lettere g)-i)
9.7 Revisione dei regimi agevolati per attività sociali ed erogazioni liberali - Comma 1, lettera l)
9.8 Nuovo regime fiscale per lo sport - Comma 1, lettera m)
9.9 Misure contro l’espatrio dei cervelli e revisione dei regimi fiscali per i rimpatriati - Comma 1, lettera n)
10. Revisione imposte indirette - Art. 10.
10.1 Razionalizzazione della disciplina e autoliquidazione per successione e registro – Comma 1 – lettere a)- c)
10.2 Verso un’imposta unica per gli atti che riguardano il Catasto – Comma 1 – lettere a)- c)
10.3 Sempre più pagamenti elettronici – Comma 1 – lettere a)- c)
10.4 Imposta di registro sugli atti giudiziari con pagamento anticipato – Comma 1 – lettere a)- c)
10.5 Verso l’abolizione del superbollo auto – Comma 1 – lettere a)- c)
11. Revisione della disciplina doganale – Art. 11.
11.1 Abrogazione norme obsolete – Comma 1, lettera a)
11.2 Rendere più efficienti i servizi per gli utenti – Comma 1, lettere b) - c)
11.3 Riordino delle procedure di accertamento – Comma 1, lettere d) - e)
12. Accisa e altre imposte sulla produzione e sui consumi – Art. 12.
12.1 In primo piano l’impatto ambientale – Comma 1, lettere a) - d)
12.2 Semplificata l’accisa sugli alcolici – Comma 1, lettera e)
12.3 Revisione dell’imposta sugli oli lubrificanti – Comma 1, lettera f)
13. Tributi regionali – Art. 13.
13.1 Più autonomia a livello regionale – Comma 1, lettera a)
13.2 Passaggio a tributi regionali propri – Comma 1, lettera b)
14. Revisione del sistema fiscale dei comuni, delle città metropolitane e delle province - Art. 14.
14.1 Razionalizzazione dei tributi e introduzione della compensazione – Comma 1, lettere a) - f)
14.2 Definizione agevolata anche per i tributi locali – Comma 1, lettera g)
14.3 Via alle microimposte patrimoniali– Comma 1, lettera f)
14.4 Tributi propri per città metropolitane e province – Comma 2.
15. Giochi – Art. 15.
15.1 Meno vincite e misure automatiche di esclusione per prevenire le ludopatie – Comma 1 – Comma 2, lettera a)
15.2 Pianificazione e coordinamento dell’apertura di sale da gioco - Comma 2, lettere b)- c)
15.3 Più controlli e più trasparenza per i concessionari contro il gioco illegale - Comma 2, lettere d)- h)
15.4 Revisione per i prelievi erariali - Comma 2, lettera h)
15.5 Regole nazionali e partecipazione dei Comuni alla pianificazione dei nuovi punti gioco - Comma 2, lettere i) - l)
15.6 Lotta all’evasione fiscale e più controlli - Comma 2, lettere m) - p)
16. Procedimenti dell’Amministrazione finanziaria e adempimenti dei contribuenti – Art. 16.
16.1 Focus sulla tax compliance – Comma 1, lettere a)- b), d)- n)
16.2 No alla decadenza dai benefici in caso di inadempimenti formali – Comma 1, lettera c)
16.3 Nel mirino gli immobili abusivi – Comma 1, lettera o)
16.4 Stop a comunicazioni e alle lettere del Fisco a dicembre e agli interpelli in agosto – Comma 1, lettere p) - q)
16.5 Armonizzazione dei tassi debitori e creditori – Comma 1, lettera r)
16.6 Accise, imposte indirette sulla produzione e adempimenti doganali – Comma 2.
17. Procedimento accertativo, di adesione e di adempimento spontaneo – Art. 17.
17.1 Più tecnologia e meno costi per i contribuenti – Comma 1, lettere a) - b)
17.2 Più raccordo tra le amministrazioni che effettuano controlli – Comma 1, lettere c) - e)
17.3 Intelligenza artificiale e connessione tra banche dati– Comma 1, lettera f)
17.4 Ridurre la soglia d’accesso per la cooperative compliance – Comma 1, lettera g)
17.5 Niente sanzioni per i contribuenti che aderiscono al regime di adempimento collaborativo – Comma 1, lettera g) 1.9.1- 1.9.4.
17.6 Accordo biennale sulle tasse per autonomi e imprese minori – Comma 1, lettera g) 2.
17.7 Riduzione dei termini per i controlli – Comma 1, lettera h)
18. Revisione procedimenti di riscossione e rimborso – Art. 18.
18.1 Discarico automatico per le cartelle inesigibili – Comma 1, lettera )
18.2 Revisione dell’attività di riscossione e della rateizzazione con verifica sui risultati – Comma 1, lettera )
18.3 Verso l’unificazione delle funzioni di Agenzia entrate e Riscossione – Comma 1, lettera )
18.4 Revisione per le accise su energia elettrica e gas - Comma 3.
18.5 Novità per la riscossione locale - Comma 4.
19. Revisione del contenzioso – Art. 19.
19.1 Potenziati gli strumenti deflattivi e possibilità di udienze sempre a distanza– Comma 1, lettere a) - c)
19.2 Razionalizzazione rapporti tra giudici tributari e civili nell’esecuzione – Comma 1, lettera c)
19.3 Accelerazione per tutte le procedure della giustizia tributaria – Comma 1, lett )
20. Revisione delle sanzioni – Art. 20.
20.1 Ne bis in idem per tutte le sanzioni – Comma 1, lettera a)
20.2 Stop sanzioni penali in caso di impossibilità oggettiva a far fronte al tributo – Comma 1, lettera b)
20.3 Maggiore proporzionalità per le sanzioni amministrative – Comma 1, lettera c)
20.4 Revisione sanzioni su accise e imposte indirette – Comma 2.
20.5 Revisione sanzioni in materia doganale – Comma 3.
21. Testi unici e codificazione della materia tributaria – Art. 21.
21.1 Via all’abrogazione di norme obsolete.
Guida alle criptovalute e dichiarazione dei redditi, con esempi pratici di compilazione dei quadri RT ed RW e la raccolta della normativa di riferimento; eBook in pdf di 120 pagine (III edizione).
con prefazione di Dario Deotto
Nell'ebook si analizzano gli aspetti civilistici e fiscali sia in capo alle società, e quindi l’esposizione in bilancio e la rilevanza ai fini IVA, sia in capo alle persone fisiche dando evidenza del calcolo della plusvalenza e del monitoraggio fiscale. Infine vengono forniti esempi pratici di compilazione dei quadri RT ed RW e la raccolta della normativa di riferimento.
Gilberto Chiari
Dottore commercialista e revisore contabile in Canossa (RE) riveste incarichi di revisore contabile in società ed enti pubblici, si occupa di consulenza fiscale e societaria, socio fondatore dello Studio Legale Tributario Deottolovecchio & Partners.
Dario Deotto
Commercialista, pubblicista, svolge la propria attività professionale quale partner fondatore dello Studio Legale Tributario Deottolovecchio & Partners.
Francesco Paolo Fabbri
Dottore commercialista e revisore contabile in Bologna, si occupa principalmente di tematiche afferenti l’accertamento ed il contenzioso, pubblica contributi in materia fiscale su riviste specializzate.
Alberto Ferrari
Laureato in Ingegneria Informatica, blockchain Specialist e AWS Certified Solutions Architect, Alberto è cofondatore di Thesis SRL azienda di Parma specializzata in consulenza direzionale e progettazione software.
Maurizio Nadalutti
Dottore commercialista e revisore contabile in Udine, si occupa principalmente di contenzioso tributario ed è partner dello Studio Legale Tributario Deottolovecchio & Partners.
Prefazione, di Dario Deotto
PARTE I - INTRODUZIONE AI CONCETTI BASE DELLE CRIPTOVALUTE, a cura di Alberto Ferrari
1. Principi base
1.1 Introduzione
1.1.1 Le criptovalute
1.1.2 La storia
1.1.3 Obiettivi
1.2 Principi base
1.2.1 La blockchain
1.2.2 Le principali criptovalute
1.2.3 Wallet, transazioni, blocchi, mining, chiavi private e pubbliche
1.2.4 Principali concetti per l’aspetto fiscale
1.3 Oltre le criptovalute
1.3.1 Blockchain permissioned e permissionless
1.3.2 Smart contract e chaincode
1.3.3 I token
1.3.4 Non Fungible Token
1.3.5 Le ICO
1.3.6 Defi: la finanza decentralizzata
PARTE II - CRIPTOVALUTE: ASPETTI GIURIDICI E FISCALI, di Gilberto Chiari e Maurizio Nadalutti
2. Criptovalute
2.1 La definizione di criptovaluta
2.1.1 Le definizioni di criptovaluta
2.1.2 La definizione di “cripto attività” - Legge n.197 del 29 dicembre 2022
2.1.3 Adempimenti dei prestatori di servizi nell’ambito delle valute virtuali
2.2 Il Regolamento MiCA
3. Aspetti civilistici e fiscali delle criptovalute
3.1 Società – Aspetti civilistici e fiscali riguardanti le criptovalute
3.1.1 Rappresentazione in bilancio delle criptovalute
3.1.2 Le operazioni rilevanti ai fini IVA
3.2 Persone fisiche e criptovalute: aspetti fiscali
3.2.1 Il trattamento fiscale delle criptovalute per l’anno d’imposta 2022 e precedenti
3.2.2 Il calcolo della plusvalenza secondo la tesi dell’Agenzia delle Entrate
3.2.3 Il trattamento fiscale delle cripto-attività dal periodo d’imposta 2023
3.2.4 Il calcolo della plusvalenza dal 1° gennaio 2023
3.2.5 Misura dell’imposta sostitutiva sulle cripto-attività e regimi di determinazione
3.2.6 Regime transitorio
3.2.7 Il monitoraggio fiscale ed alcune altre novità della legge n. 197/2022
3.2.8 Esempi di compilazione quadro RT e quadro RW
3.2.9 La regolarizzazione delle cripto-attività (ed i nuovi obblighi di monitoraggio fiscale)
3.2.10 Rideterminazione del valore delle cripto-attività
4. I token non fungibili (NFT)
4.1 I non fungible token (NFT)
4.2 I non fungible token (NFT) e le imposte dirette
4.3 I non fungible token e l’IVA
4.4 I non fungible token ed il quadro RW
5. Disegno di Legge n. 2572 del 30 marzo 2022
PARTE III - NORMATIVA E PRASSI DI RIFERIMENTO
NORMATIVA
D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917
D.lgs. 8 novembre 2021, n. 184
Decreto Ministero dell’economia e delle finanze 13 gennaio 2022
PRASSI
Risoluzione Agenzia delle Entrate 2 settembre 2016, n. 72/E
Interpello 22 gennaio 2018, n. 956-39/2018
Risposta Agenzia delle Entrate 28 settembre 2018, n. 14
Risposta Agenzia delle Entrate 20 aprile 2020, n. 110
Risposta Agenzia delle Entrate 2 settembre 2020, n. 303
Risposta Agenzia delle Entrate 24 novembre 2021, n. 788
Imballaggi e adempimenti: Applicazione pratica della disciplina CONAI per professionisti e imprese;
eBook in pdf di 271 pagine.
Finalità di questa prima edizione del manuale è quella di dare un supporto pratico e il più possibile esaustivo a professionisti e imprese, per l’applicazione della normativa CONAI che riveste un ruolo sempre più importante nelle dinamiche delle problematiche ambientali relative ai rifiuti da imballaggi e che, adeguandosi ai tempi, risulta non sempre di agevole comprensione.
Il manuale, oltre che seguire un ordine logico su cosa prevede la normativa, offre spunti pratici per la sua applicazione e tratti dall’esperienza professionale diretta dell’autore nell’affrontare le numerose casistiche da revisionare e certificare.
Sintesi
Tecniche di valutazione interna per l’applicazione della normativa
L’approccio del revisore
Cosa fare
Verifica dei presupposti per l’adesione al CONAI
Inquadramento dell’attività
Verifica degli adempimenti previsti
1. Introduzione
1.1 Finalità del manuale
1.2 Cosa è il CONAI – consorzio nazionale imballaggi
1.3 Campo di applicazione della normativa
1.4 Chi deve aderire
1.5 Come avviene l’adesione
1.6 Il contributo ambientale CONAI
2. Chi deve aderire al sistema CONAI
2.1 produttori di imballaggi: casistiche e relativi adempimenti
2.1.1 Produttore di imballaggi vuoti
2.1.2 Importatore che rivende gli imballaggi vuoti
2.1.3 Produttore di materie prime destinate a imballaggi
2.1.4 Importatore di materie prime destinate a imballaggi
2.1.5 Produttore, trasformatore di semilavorati destinati a imballaggi
2.1.6 Importatore di semilavorati destinati a imballaggi
2.2 Utilizzatori di imballaggi: casistiche e relativi adempimenti
2.2.1 Acquirente riempitore di imballaggi vuoti
2.2.2 Importatore di imballi pieni
2.2.3 Autoproduttore
2.2.4 Commerciante di imballi pieni
2.2.5 Commerciante di imballi vuoti
2.3 Soggetti esclusi
2.4 Imprese estere
3. Adesione al CONAI – consorzio nazionale imballaggi
3.1 Aziende neo costituite o che iniziano attività relative agli imballaggi
3.2 Come aderire, obblighi e diritti del consorziato
3.2.1 Come si calcola la quota di adesione
3.2.2 Categoria di iscrizione e determinazione della quota variabile
3.2.3 Obblighi e diritti dei consorziati
3.2.4 Variazione della quota di adesione
3.2.5 Variazione della categoria di appartenenza e altri dati
3.2.6 Recesso del consorziato
3.3 Consorzi di filiera: adesione e alternative
3.3.1 Chi deve aderire ai Consorzi di Filiera
3.3.2 Chi può non aderire ai Consorzi di Filiera
4. Il contributo ambientale CONAI (definito anche C.A.C.)
4.1 Applicazione del contributo ambientale CONAI: la “prima cessione”
4.1.1 Cessione di imballaggi vuoti da Produttore/Importatore/Commerciante di imballaggi vuoti a utilizzatore
4.1.2 Cessione di imballaggi vuoti da Produttore/Importatore/Commerciante di imballaggi vuoti ad altro Produttore/Commerciante di imballaggi vuoti. Quando si verifica la “prima cessione”
4.1.3 Cessione di materie prime/semilavorati da Produttore/Importatore/ Commerciante di imballaggi vuoti a utilizzatore autoproduttore
4.1.4 Importatori di merce imballata
4.1.5 Imballaggi usati/rigenerati/re-immessi al consumo
4.2 Come va indicato in fattura il contributo ambientale e aspetti fiscali
4.2.1 Produttori/commercianti di imballaggi vuoti
4.2.2 Produttore/ Commerciante di materie prime/semilavorati che cede a utilizzatore autoproduttore
4.2.3 Utilizzatori di imballaggi e importatori di merce imballata
4.2.4 Esenzioni dal Contributo Ambientale chiesti dal cliente
4.3 Le tipologie di dichiarazione periodica del contributo ambientale
4.3.1 Con quale periodicità si dichiara il Contributo Ambientale
4.3.2 Quali sono le dichiarazioni periodiche del Contributo Ambientale
4.3.3 Come inviare le dichiarazioni e con quali tempistiche
4.3.4 Anni di conservazione della documentazione
5. Le importazioni (acquisti CEE ed EXTRA CEE)
5.1 Le dichiarazioni per le attività di import
5.1.1 Quando l’importazione viene considerata per la compilazione della dichiarazione
5.1.2 Compilazione del modello 6.2
5.1.3 Compilazione del modello 6.2 con la Procedura ordinaria
5.1.4 Compilazione del modello 6.2 con la Procedura semplificata
5.1.5 Riepilogo degli adempimenti per l’importatore
5.2 La periodicità delle dichiarazioni modello 6.2 – procedura ordinaria
5.3 La periodicità delle dichiarazioni modello 6.2 – procedura semplificata
6. Come si versa il contributo ambientale CONAI
6.1 Emissione delle fatture
6.2 Come rettificare le dichiarazioni (di conseguenza le fatture)
7. Le esportazioni (Vendite in Paesi Cee e Extra Cee)
7.1 Procedura “ex ante” modello 6.5
7.2 Procedura “ex post” modello 6.6
7.3 Procedura di compensazione import/export modello 6.10
8. Casi particolari di esenzione e di applicazione del contributo ambientale CONAI
8.1 Casi particolari relativi alla tipologia dell’imballaggio
8.1.1 Imballaggi primari a diretto contatto con dispositivi medici
8.1.2 Imballaggi primari a diretto contatto con principi attivi
8.1.3 Etichette in Carta, Plastica e Alluminio
8.1.4 Imballaggi in sughero
8.1.5 Fogli in alluminio/Pellicole alimentari
8.1.6 Stoviglie monouso (piatti e bicchieri)
8.1.7 Nastri adesivi e carte gommate in Carta e Plastica
8.1.8 Contenitori di vario tipo per gas, sia ricaricabili che non
8.1.9 Valvole per bombole e generatori aerosol
8.1.10 Erogatori meccanici
8.1.11 Cisternette multimateriali, Fusti in Acciaio e Plastica rigenerati e re-immessi al consumo sul territorio nazionale
8.1.12 Imballaggi trasferiti a titolo non traslativo della proprietà nell’ambito di particolari circuiti
8.1.13 Imballaggi riutilizzabili impiegati nell’ambito di un ciclo produttivo o rete commerciale
8.1.14 Pallet in legno re-immessi al consumo e pallet di nuova produzione concepiti per un riutilizzo pluriennale
8.1.15 Rotoli, tubi, cilindri sui quali viene avvolto materiale flessibile
8.1.16 Capsule svuotabili per sistemi erogatori e bevande
8.1.17 Procedura semplificata di applicazione del Contributo Ambientale per le aziende che gestiscono articoli che sono classificati imballaggi/non imballaggi: vasi per fiori, grucce per indumenti, capsule per sistemi erogatori e bevande, pizzi per torte, etc. (menzionati nell’ Allegato E del D. Lgs. 152/2006
8.1.18 Conchiglie-contenitori di deodoranti per lavastoviglie e profumatori per ambiente
8.1.19 Espositori di merci
8.1.20 Filo cotto nero per imballaggi
8.1.21 Imballaggi di piccole dimensioni
8.1.22 Nastri maniglia per fardellaggio
8.1.23 Sfridi da autoproduzione di imballaggi
8.1.24 Vasi in plastica per fiori/piante che rappresentano imballaggi
8.2 Casi particolari relativi all’attività svolta
8.2.1 Piccoli commercianti
8.2.2 Produttori che commercializzano, a completamento gamma, altri materiali rispetto ai materiali degli imballaggi prodotti
8.2.3 Trasformatori che effettuano piccole lavorazioni sugli imballaggi finiti commercializzati e senza aggiungere altro materiale che aumenta il peso
8.3 Casi particolari relativi al settore merceologico
8.3.1 Settore Ortofrutticolo
8.3.2 Settore Ceramico
8.3.3 Distribuzione
9. Controlli e sanzioni
9.1 Controlli
9.2 Sanzioni
9.2.1 Sanzioni per la mancata adesione
9.2.2 Sanzioni relative all’applicazione e alla dichiarazione del Contributo Ambientale
10. Autodenuncia
10.1 Nuova procedura di regolarizzazione
11. Schemi esemplificativi per il calcolo e la dichiarazione del contributo ambientale
11.1 Calcolo con la procedura ordinaria
11.2 Calcolo con la procedura semplificata
11.3 Periodicità delle dichiarazioni in procedura ordinaria e semplificata
11.4 Soglie di esenzione e quantitativi, dal 2013 per la procedura ordinaria
11.5 Scadenze dichiarazioni periodiche
12. Modulistica
12.1 Domanda di adesione on line
12.1.1 Istruzioni per la compilazione
12.2 Dichiarazione di variazione dati
12.2.1 Istruzioni per la compilazione
12.3 Variazione per operazioni societarie
12.3.1 Istruzioni per la compilazione
12.4 Richiesta di recesso
12.4.1 Istruzioni per la compilazione
12.5 Modello di delega del voto
12.5.1 Istruzioni per la compilazione
12.6 Scheda anagrafica per imprese agricole non iscritte
12.5.1 Finalità della scheda di adesione
13. Servizi di dichiarazione online
14. Dichiarazioni relative al contributo ambientale
14.1 Modello 6.1 (Cessioni di imballaggi vuoti a utilizzatore/importazioni di imballaggi vuoti da parte dell’utilizzatore, in Acciaio, Alluminio, Carta, Legno, Plastica, Plastica biodegradabile compostabile, Vetro) 6.3
14.2 Modello 6.3 (Quantitativi in esenzione)
14.3 Modello 6.2 (Importazioni di imballaggi pieni)
14.4 Scheda cessione tra Produttori/Commercianti di imballaggi vuoti
14.5 Modello 6.10 (Compensazione delle importazioni con le importazioni) 6.3
14.6 Modello 6.14 (Procedura semplificata per etichette)6.3
14.7 Modello 6.17 (Procedura semplificata per imballaggi in sughero)6.3
14.8 Modello 6.20 (Procedura come da Circolare CONAI del 05/04/2012)6.3
15. Richiesta del consorziato per regolarizzare il contributo ambientale
15.1 Modello di autodenuncia
15.2 Adesione alla riduzione degli anni di verifica da 10 a 5 anni
16. Richiesta di esenzione e di rimborso del contributo ambientale
16.1 PROCEDURA “EX ANTE” MODELLO 6.5
16.2 Procedura “ex post” modello 6.6
MICHELE TASCONE – IMBALLAGGI E ADEMPIMENTI
E Book – Collana I PRATICI di Fiscoetasse 14
16.2.1 Richiesta di rimborso per export
16.2.2 Richiesta di rimborso per cessione a clienti in esenzione
16.2.3 Richiesta di rimborso, modello 6.6 BIS, conseguente alla procedura semplificata da modello 6.2
16.2.4 Richiesta di rimborso per modello 6.10
16.2.5 Richiesta di rimborso, dal 2022, per sfridi causati dall’attività di autoproduzione di imballaggi
16.2.6 Richiesta di rimborso per imballaggi primari a diretto contatto con dispositivi medici/principi attivi
17. Le autodichiarazioni da parte del consorziato
17.1 Modello 6.4 - dichiarazione dell’autoproduttore di imballaggi
17.2 Modello 6.5 - ex ante fornitori - bis
17.3 Modello 6.11, 6.11 b e 6.11 c – esenzione per imballaggi riutilizzabili a determinate condizioni
17.4 Modello 6.12 – esenzione per imballaggi primari a diretto contatto con dispositivi medici
17.5 Modello 6.13 – esenzione per imballaggi primari a diretto contatto con principi attivi
17.6 Modello 6.18 – esenzione fogli di alluminio/pellicole per alimenti
17.7 Modello 6.19 – esenzione per stoviglie monouso (piatti e bicchieri)
17.8 Modello 6.21 – esclusione rotoli, tubi, cilindri sui quali viene avvolto materiale flessibile
17.9 Modello 6.22 – dichiarazione di azienda esportatrice netta
17.10 Modello 6.23 – attestato di esenzione per cessione tra produttori/commercianti di imballaggi vuoti
17.11 Modello 6.24 – dichiarazione di piccolo commerciante di imballaggi vuoti
17.12 Modello 6.25 – attribuzione della fascia contributiva per casi particolari
17.13 Modello 6.26 – procedura semplificata per imballaggi/materiali di imballaggio di plastica rientranti in varie fasce contributive
17.14 Comunicazione preventiva per la richiesta di rimborso relativa agli sfridi da attività di autoproduzione di imballaggi
18. Circolari applicative CONAI Circolare applicative CONAI
19. Diversione contributiva imballaggi in plastica
Diversione contributiva imballaggi in plastica
20. Elenco indicativo di cosa è imballaggio
Cosa è imballaggio
21. Elenco indicativo di cosa non è imballaggio
Cosa non è imballaggio
Il Collegio Sindacale: Guida agli obblighi e ai doveri dei sindaci.
eBook in pdf di 81 pagine.
Questo elaborato intende fornire una guida in merito agli obblighi e ai doveri dei sindaci.
Vengono passati in rassegna i requisiti da rispettare per la nomina di sindaco con particolare riferimento a quelli di professionalità e onorabilità, oltre che di indipendenza e alle cause di incompatibilità e di ineleggibilità, passando per i motivi di cessazione dell’incarico.
Segue una disanima delle norme di funzionamento del collegio sindacale e della tenuta del libro delle adunanze e delle deliberazioni.
Vi è poi una trattazione sui doveri dei sindaci in termini di obblighi di riservatezza e di segreto professionale oltre che sullo svolgimento dell’attività di vigilanza con particolare riferimento all’osservanza delle leggi e dello statuto, al rispetto del principio di corretta amministrazione, all’adeguatezza e al funzionamento dell’assetto organizzativo.
Si passano poi in rassegna i poteri di controllo dei sindaci, soffermandosi sull’attività di ispezione e sulla richiesta di informazioni all’organo amministrativo e al soggetto incaricato della revisione legale.
Vengono trattati i poteri/doveri di denuncia di fatti censurabili e di gravi irregolarità riscontrate e ci si sofferma sull’azione di responsabilità che può essere promossa dai sindaci nei confronti degli amministratori.
Sono poi esposti i principali compiti dei sindaci in caso di operazioni straordinarie e aumento o riduzione del capitale sociale fino a giungere alla trattazione delle attività da svolgere in caso di liquidazione della società.
Vengono anche affrontate le tematiche legate ai principali adempimenti dei sindaci insorgenti dalla recente normativa sulla Crisi d’impresa, con particolare riferimento all’attività di vigilanza per la rilevazione tempestiva della crisi stessa.
Tale trattazione è corredata da alcuni esempi di verbali e relazioni da redigere a cura dei sindaci.
Premessa
1. Il collegio Sindacale o sindaco unico: requisiti, nomina e cessazione
1.1 Composizione del collegio sindacale
1.2 Requisiti di professionalità e onorabilità dei sindaci
1.3 Requisito di indipendenza e casi di incompatibilità
1.4 Cause di ineleggibilità
1.5 Dichiarazione di trasparenza
1.6 Accettazione dell’incarico e relativa pubblicità
1.7 Durata dell’incarico
1.8 Cause di cessazione dei sindaci
1.9 Retribuzione dei sindaci
1.10 La funzione di revisione affidata ai sindaci
1.11 Obbligo di nomina dei sindaci
1.12 Obbligo di nomina del revisore
1.13 Differenze tra sindaco e revisore
2. Il funzionamento del collegio sindacale
2.1 Norme di funzionamento del collegio sindacale
2.2 Libro delle adunanze e delle deliberazioni
2.3 Utilizzo di propri dipendenti e ausiliari
3. I doveri dei sindaci nell’espletamento delle loro funzioni
3.1 Attività di vigilanza
3.1.1 Vigilanza sull’osservanza delle leggi e dello statuto
3.1.2 Vigilanza sul rispetto del principio di corretta amministrazione
3.1.3 Vigilanza sulle operazioni con parti correlate
3.1.4 Vigilanza sull'adeguatezza e sul funzionamento dell'assetto organizzativo
3.1.5 Vigilanza sull'adeguatezza e sul funzionamento del sistema di controllo interno
3.1.6 Vigilanza sull'adeguatezza e sul funzionamento del sistema amministrativo-contabile
3.1.7 Vigilanza sul bilancio di esercizio e sulla relazione sulla gestione
3.1.8 Vigilanza in ordine al bilancio consolidato
3.2 Obbligo di riservatezza e segreto professionale
4. I poteri di controllo dei sindaci
4.1 Attività di ispezione e controllo e richiesta di informazioni all’organo amministrativo
4.2 Scambio di informazioni con il soggetto incaricato della revisione legale
4.3 Rapporti con l’Organismo di Vigilanza
4.4 Rapporti con la funzione di controllo interno
4.5 Rapporti con gli organi di controllo delle società controllate
5. I poteri/doveri di reazione dei sindaci: denuncia di fatti censurabili e gravi irregolarità
5.1 Potere di convocazione dell’assemblea dei soci
5.2 Il potere di reazione al riscontro di fatti censurabili
5.3 La denuncia ex articolo 2408 del Codice civile
5.4 La denuncia ex articolo 2409 del Codice civile
5.5 Azione di responsabilità
6. Intervento alle riunioni degli organi sociali
6.1 La partecipazione all'assemblea dei soci
6.2 La partecipazione alle riunioni del consiglio di amministrazione e del comitato esecutivo
7. Pareri e proposte dei sindaci
7.1 L’approvazione della delibera di nomina per cooptazione di amministratori
7.2 La proposta motivata per la nomina del soggetto incaricato della revisione legale
7.3 Pareri in merito alle ipotesi di cessazione anticipata dell'incarico di revisione legale
7.4 Consenso per l’iscrizione nell'attivo dello Stato Patrimoniale di costi per avviamento, impianto, ampliamento e sviluppo
7.5 Parere sulla remunerazione degli amministratori investiti di particolari cariche
8. Attività dei sindaci nei casi di omissione e sostituzione degli amministratori della società
8.1 Attività dei sindaci in caso di omissione degli adempimenti da parte degli amministratori
8.2 Attività dei sindaci in caso di sostituzione degli adempimenti da parte degli amministratori
9. Attività dei sindaci in caso di operazioni sul capitale sociale
9.1 Attività dei sindaci in caso di aumento di capitale
9.2 Attività dei sindaci in caso di riduzione di capitale
10. Attività dei sindaci in caso di operazioni straordinarie
10.1 Attività dei sindaci in caso di trasformazioni
10.2 Attività dei sindaci in caso di fusioni e scissioni
10.3 Attività dei sindaci in caso di conferimenti e cessioni d’azienda
11. Attività dei sindaci in caso di particolari vicende societarie
11.1 Attività dei sindaci in caso di affitto d’azienda
11.2 Attività dei sindaci in caso di emissione prestiti obbligazionari e strumenti finanziari partecipativi
11.3 Attività dei sindaci in caso di finanziamenti dei soci
12. Attività dei sindaci in caso di liquidazione della società o recesso del socio
12.1 Attività dei sindaci in caso di scioglimento e liquidazione
12.2 Attività dei sindaci in caso di recesso e di esclusione del socio
12.3 Attività dei sindaci in caso di decesso del socio unico
13. Gli adempimenti per i sindaci insorgenti dalla normativa sulla Crisi d’impresa
13.1 L’obbligo di segnalazione degli organi di controllo societari
13.2 Attività di vigilanza dei sindaci per la rilevazione tempestiva della crisi
13.3 Attività di vigilanza dei sindaci in caso di adozione di un piano attestato di risanamento
13.4 Attività di vigilanza dei sindaci in caso di accordo di ristrutturazione dei debiti
13.5 Attività di vigilanza dei sindaci in caso di concordato preventivo
13.6 Attività di vigilanza dei sindaci in caso di concordato in continuità aziendale
14. Esempi di verbali e relazioni
VERBALE DI INSEDIAMENTO DEL COLLEGIO SINDACALE
DICHIARAZIONE DI INSUSSISTENZA DI RAGIONI DI INCOMPATIBILITÀ O INELEGGIBILITÀ PER LA NOMINA DI COMPONENTE EFFETTIVO DEL COLLEGIO SINDACALE E DICHIARAZIONE DI TRASPARENZA
DICHIARAZIONE DI TRASPARENZA
DICHIARAZIONE DI ACCETTAZIONE DELLA NOMINA DI SINDACO
COMUNICAZIONE DEL SINDACO AL COLLEGIO SINDACALE PER L’UTILIZZO DI DIPENDENTI ED AUSILIARI AI SENSI DELL’ART. 2403-BIS, CO. 4, C.C. 79
RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE ALL’ASSEMBLEA DEI SOCI AI SENSI DELL’ART. 2429, COMMA 2, C.C. 80
Transfer pricing finanziario: analisi della funzione di tesoreria e del pricing delle principali operazioni finanziarie all’interno dei gruppi multinazionali;
eBook in pdf di 88 pagine
La materia del Transfer Pricing, negli ultimi anni, ha conquistato una rilevanza ed una diffusione tali da aggiudicarsi, senza dubbio, un posto d’onore sul podio dei temi più rilevanti nell’ambito della fiscalità internazionale. La rapida evoluzione e diffusione di tale materia scorre parallelamente ai fenomeni della Globalizzazione e della “Concentrazione Aziendale”, che sembrano ormai aver influenzato e caratterizzato l’economia globale e la struttura delle società e dei gruppi societari.
Con il presente elaborato gli autori analizzano la funzione di tesoreria e del pricing delle principali operazioni finanziarie all’interno dei gruppi multinazionali, con tre utili casi pratici:
1. Transfer Pricing finanziario: orientamento internazionale e sviluppi
1.1 Introduzione
1.2. Le linee guida dell'OCSE e le actions BEPS 4, e 8-10
1.3. Linee guida delle Nazioni Unite
1.4. Considerazioni finali
2. Le funzioni di tesoreria accentrata in un Gruppo Multinazionale
2.1 Introduzione
2.2 Ruolo della tesoreria all'interno delle imprese multinazionali
2.3 Attività di tesoreria e rilevanza fiscale
2.4 Principali modelli e tendenze nei Gruppi Multinazionali
2.5 Funzione di tesoreria e IP
2.6 Considerazioni finali
3. Analisi e classificazione delle operazioni finanziarie infragruppo
3.1 Introduzione
3.2 Natura delle operazioni finanziarie infragruppo
3.3 Delineazione e caratterizzazione
3.4 Principali operazioni finanziarie
3.4.1 Finanziamenti
3.4.1.1 Ammontare
3.4.1.2 Termini, condizioni e merito di credito
3.4.2 Garanzie finanziarie
3.4.2.1 Garanzie incrociate
3.4.3 Cash pooling
3.4.3.1 Physical Cash Pooling
3.4.3.2 Notional Cash Pooling
3.5 Considerazioni finali
4. Il Merito di credito (Credit Rating)
4.1 Introduzione
4.2 Il Credit Rating all’interno del Gruppo Multinazionale
4.2.1 Rating di gruppo e rating di società controllate – Supporto implicito
4.2.2 Credit rating di uno strumento finanziario
4.3 Determinazione dei credit rating
4.3.1 Determinare il credit rating della società interessata
4.3.2 Considerare l’applicazione della c.d. Group Rating Methodology
4.3.3 Considerazioni circa il credit rating delle holding
4.4 Considerazioni finali
5. Metodi di analisi delle principali operazioni finanziarie infragruppo
5.1 Introduzione
5.2 Analisi dei Finanziamenti
5.2.1 Il metodo CUP
5.2.2 Il metodo del costo della raccolta – Cost of Funds
5.2.3 Il metodo Credit Default Swaps
5.2.4 I modelli economici
5.2.5 Le Bank opinions
5.2.6 I Safe Harbours
5.3 Analisi del cash pooling
5.3.1 Remunerazione del cash pool leader
5.3.2 Remunerazione dei partecipanti al cash pooling
5.4 Analisi delle Garanzie
5.4.1 Il metodo CUP
5.4.2 Yield Approach
5.4.3 Cost Approach
5.4.4 Evaluation of Expected Loss Approach
5.4.5 Capital Support Method
6. Casi pratici
6.1 CASO A: analisi di un finanziamento infragruppo
6.1.1 Determinazione del merito di credito del soggetto mutuatario
6.1.2 Determinazione del tasso di interesse applicato su operazioni aventi caratteristiche simili alle operazioni finanziarie infragruppo in analisi
6.1.3 Applicazione di opportuni aggiustamenti di comparabilità in considerazione del caso specifico
6.2 CASO B: Finanziamento infragruppo (Metodo dei CDS)
6.2.1 Determinazione del merito di credito del soggetto mutuatario
6.2.2 Determinazione del tasso di interesse applicato su operazioni aventi caratteristiche simili alle operazioni finanziarie infragruppo in analisi
6.2.3 Applicazione di opportuni aggiustamenti di comparabilità in considerazione del caso specifico
6.3 CASO C: Prestazione di Garanzia infragruppo
6.3.1 Determinazione del credit rating del Gruppo e del soggetto garantito
6.3.2 Individuazione di operazioni finanziarie svolte da soggetti con il medesimo credit rating del Gruppo e del soggetto garantito ed aventi caratteristiche simili alle operazioni finanziarie infragruppo su cui grava la garanzia in esame
6.3.3 Applicazione di opportuni aggiustamenti di comparabilità in considerazione del caso specifico
La Busta paga 2023: guida operativa sulla lettura e compilazione della busta paga con 20 esempi pratici; eBook in pdf di 243 pagine
Aggiornato alla Legge di bilancio 2023 n. 197 2022 e al Decreto lavoro n. 48 2023 convertito in legge n. 85 del 3 luglio 2023
Utile Guida ricca di esempi pratici sulla compilazione della busta paga, su come leggere una busta paga, come individuare gli elementi della retribuzione, le trattenute e la loro determinazione, nonchè interpretazione per giungere all'importo netto in busta che il datore di lavoro dovrà corrispondere al dipendente.
Le modalità di calcolo e di compilazione della busta paga, anche se il “gestionale paghe” semplifica e riduce i tempi di elaborazione, non rendono facile la lettura.
Le norme in continua variazione e soprattutto le eccezioni che il cedolino pone, richiedono un continuo aggiornamento che in fondo, è la parte affascinante di questo lavoro.
L'autrice è formatrice professionale, docente e perito in Contratti di Lavoro di paghe e contributi, nei suoi corsi insegna a leggere la busta paga perché ritiene che sia indispensabile sia per i dipendenti, per i datori di lavoro.
Premessa
1. Lettura e compilazione della busta paga
1.1 Le sezioni della busta paga
1.2 I principali elementi del cedolino paga
1.3 Il sistema di calcolo della retribuzione
1.3.1 Il sistema orario
1.3.2 Il sistema mensilizzato
1.3.3 Il sistema “a cottimo”
2. La retribuzione lorda
2.1 Il lavoro ordinario o retribuzione ordinaria
2.2 Lavoro straordinario
2.3 Il lavoro supplementare
2.4 La “Banca ore”
2.5 Lo straordinario forfettizzato
2.6 La reperibilità
3. Le assenze del lavoratore dipendente: riposo, ferie, permessi
3.1 Il riposo settimanale
3.2 Le Festività
3.2.1 La retribuzione durante le festività (normali)
3.3 Le Ferie
3.4 Permessi
3.5 Permessi studio
3.6 Permessi per lutto
3.7 Permessi elettorali
3.8 Permessi per visite mediche
4. Assenze non retribuite
4.1 Lo sciopero
4.2 Aspettativa non retribuita
5. Assenze a carico INPS
5.1 Donazione sangue
5.2 Congedo matrimoniale
5.3 Permessi retribuiti ai sensi della Legge n. 104/1992
6. Altre prestazioni erogate dall’INPS
6.1 La Cassa Integrazione Guadagni
6.1.1 Importi cassa integrazione 2023
6.1.2 Cassa integrazione guadagni e Malattia
6.1.3 Cassa integrazione guadagni e Maternità
7. Altre voci della busta paga
7.1 Trasferte
7.1.1 Trasferte al di fuori del territorio comunale
7.1.2 Trasferte all’interno del territorio comunale
7.2 L’indennità sostitutiva di mensa
7.3 Indennità di cassa
7.4 Fringe benefits
7.4.1. Auto aziendali
7.5 Premio di risultato o produttività
7.6 Le mance
7.7 Mensilità aggiuntive: tredicesima e quattordicesima
8. Indennità: malattia, maternità, infortunio
8.1 L’indennità economica di malattia
8.1.1 Giornate indennizzabili dall’INPS
8.1.2 Indennità malattia a carico del Datore di lavoro
8.1.3 Esempi di previsioni contrattuali
8.2 L’indennità malattia prevista per i lavoratori parasubordinati
8.3 L’indennità economica di maternità: quadro generale
8.3.1 Astensione obbligatoria
8.3.2 Astensione anticipata
8.3.3 Congedi parentali (ex astensione facoltativa)
8.3.4 Calcolo dell’indennità di maternità e compilazione busta paga
8.3.5 Congedo di paternità obbligatorio per i lavoratori dipendenti
8.3.6 Ricovero del neonato
8.3.7 Aborto
8.3.8 Come si calcola l’indennità di maternità
8.3.9 Riposi giornalieri per allattamento pagati dall’INPS
8.3.10 Il bonus bebè
8.3.11 Il bonus asili nido
8.4 L’infortunio
8.4.1 Adempimenti del datore di lavoro in caso di infortunio
8.4.2 Infortunio in itinere
8.4.3 INAIL e Periodo di comporto
8.4.4 L’indennità economica di infortunio
8.4.5 La denuncia di infortunio
9. Contributi previdenziali
9.1 Aliquote contributive
9.1.1 LA riduzione dell’ aliquota contributiva per i lavoratori dipendenti con imponibile fino a 2.692 o 1.923 euro taglio del cuneo contributivo
9.1.2 NUOVA RIDUZIONE CONTRIBUTIVA IN VIGORE DAL 1 LUGLIO AL 31 12 2023
9.1.3 Calcolo trattenute contributi previdenziali
9.2 Contributi per NASpI e Dis-coll
9.2.1 L’indennità di disoccupazione NASPI
9.2.2 Indennità DIS-COLL
10. Il trattamento fiscale della retribuzione
10.1 Aspetti generali
10.2 Che cos’è l’IRPEF
10.3 L’imponibile fiscale
10.4 Detrazioni d’imposta
10.4.1 Detrazioni per i carichi familiari
10.4.2 Detrazioni per figli a carico
10.4.3 Detrazioni per ulteriori familiari a carico
10.5 Trattamenti Integrativi Irpef e ulteriori detrazioni
10.5.1 Bonus Renzi e Bonus Irpef 2020
10.5.2 Trattamento integrativo 2022
10.6 Le addizionali IRPEF
10.6.1. Addizionale regionale
10.6.2 Addizionale comunale
11. Il Welfare
11.1 Premessa
11.2 Beneficiari
11.3 Trattamento fiscale
11.3.1 Esempio WELFARE CONTRATTUALE
11.3.2 ESEMPI DI BENI E SERVIZI DI WELFARE
12. Cessazione del rapporto di lavoro
12.1 Il preavviso
12.2 Trattamento di fine rapporto
12.3 Come si calcola
12.4 Anticipazione del Trattamento di fine rapporto
13. Esempi di compilazione del cedolino paga
13.1 Calcolo busta paga: ferie, permessi retribuiti, ex festività
13.2 Calcolo maternità obbligatoria, maternità facoltativa o congedo parentale, allattamento
13.3. Calcolo indennità malattia operaio 4^ livello specializzato salariato (pagato ad ore)
13.4 Calcolo indennità malattia
13.5 Calcolo ratei permessi retribuiti
13.6 Calcolo infortunio operaio metalmeccanico industria
13.7 Calcolo di maternità obbligatoria, facoltativa, allattamento
13.8 Calcolo busta paga in caso di cessazione del rapporto di lavoro
13.9. Calcolo busta paga detrazioni e ferie
13.10 Calcolo di maternità obbligatoria, facoltativa, allattamento
13.11 Esempio calcolo indennità di infortunio
13.12 Calcolo del periodo di ferie
13.13 Calcolo indennità malattia
13.14 Calcolo infortunio operaio livello C3
13.15 Calcolo busta paga con malattia operaio specializzato
13.16 Calcolo Maternità obbligatoria
13.17 Calcolo busta paga malattia e straordinari
13.18 Calcolo trattamento integrativo – detrazioni
13.19 Calcolo indennità infortunio
13.20 Calcolo indennità malattia operaio
13.21 Esempio di calcolo malattia operaio salariato
Appendice
Esempio classificazione del personale
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