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Nell’ e-book una guida completa alle norme in materia di successione che è necessario conoscere per la compilazione della dichiarazione, con le agevolazioni di legge riconosciute in materia di imposta per i soggetti tutelati dalla legittima, e un'ampia ricognizione delle regole relative al passaggio di proprietà degli immobili.
La trattazione è completata da numerose risposte a casi pratici, da un glossario dei termini tecnici più utilizzati e dalla normativa di riferimento.
Edizione aggiornata con il nuovo Modello del 9 novembre 2023
eBook in pdf di 114 pagine
Cambiano modello e istruzioni per la compilazione della dichiarazione di successione. A partire dal 9 novembre non è più presente il quadro sugli atti a titolo gratuito effettuati in vita dal defunto a favore degli eredi e legatari (quadro ES), in quanto è stato implicitamente abrogato il principio del coacervo (cumulo) successorio che imponeva di considerare anche le donazioni nell'asse ereditario. Poiché ora questo principio non può essere applicato, né per determinare le aliquote, né ai fini del calcolo delle franchigie, le donazioni non debbono più essere indicate nella dichiarazione di successione.
La nuova versione del modello può essere utilizzata a partire dal 9 novembre 2023 utilizzando il relativo software. Tuttavia, fino al 9 gennaio 2024, per le dichiarazioni già predisposte che devono essere solo inviate, i contribuenti potranno utilizzare la precedente versione.
Premessa
1. Dichiarazione: soggetti obbligati e casi di esenzione
1.1 Eredi e patrimonio
1.2 L’apertura della successione
1.3 La successione legittima
1.4 I gradi di parentela
1.5 Le quote
1.5.1 La successione dell'ex coniuge
1.6 Il diritto di abitazione del coniuge superstite
1.6.1 Le tutele per le coppie di fatto in tema di abitazione
1.7 La successione per testamento
1.7.1 Eredi e legatari
1.8 La “legittima”
1.8.1 Le agevolazioni sull'imposta di successione
2. Il regime patrimoniale tra i coniugi ai fini della successione
2.1 I beni in comunione
2.2 La legge sul diritto di famiglia
2.3 Gli acquisti in separazione
2.4 La casa della moglie sul terreno del marito
3. Le regole per la devoluzione dell'eredità
3.1 Accettazione e rinuncia
3.2 La rappresentazione
3.3 La trasmissione del diritto ad accettare
3.4 L'accrescimento
4. La successione di immobili
4.1 La lista dei diritti reali
4.2 L'usufrutto
4.3 i diritti di abitazione e di uso
4.4 I diritti reali sui terreni
4.5 Le servitù
4.6 Il valore dei diritti
4.7 Pignoramenti e ipoteche
4.8 La ricognizione dei beni: i dati catastali
4.8.1 L'annotazione catastale dei diritti reali
4.8.2 Il valore catastale per l'imposta di successione
4.8.3. Gli immobili rurali
4.8.4 Gli immobili strumentali
4.8.5. Gli immobili in costruzione
4.8.6 I terreni agricoli
4.8.7 Le aree fabbricabili
4.8.8 Gli immobili sui quali gravano diritti reali di godimento
4.8.9 Le agevolazioni prima casa
5. La presentazione della dichiarazione
5.1 I termini
6. Il modello ordinario
6.1 Compilazione e conteggi
6.2 I dati del defunto
6.3 Le quote ereditarie
6.4 Passività e altri oneri
6.5 Riepilogo dei dati ereditari
6.6 Le imposte sugli immobili
6.7 In caso di errori
6.8 Integrazioni e correzioni
6.9 In caso di presentazione in ritardo
7. La dichiarazione precompilata
7.1 I dati già presenti
7.2 La dichiarazione degli immobili
8. Risposte a casi pratici
9. Glossario
10. Codice civile
Guida operativa a tutti i casi di emissione della nota di credito, ricca di numerosi casi pratici.
eBook in pdf di 46 pagine.
Questa agile monografia, dedicata, tra le note di variazione IVA, alla sola nota di credito, ha lo scopo di organizzare analiticamente e concentrare in poche pagine tutte le sfaccettature di un argomento non complesso ma disorganico, al fine di permettere una consultazione veloce ma senza rinunciare a una fruizione completa.
L'idea di una trattazione organica dell'argomento nasce dalla constatazione che, a fronte di una normativa generica, si registra una copiosa produzione di prassi che affronta specifiche situazioni.
Per agevolare anche il lettore interessato all’applicazione pratica dei concetti esposti, sono stati affrontati i casi pratici più frequenti, con illustrazioni ed esempi.
Premessa
1. Parte generale
1.1 Le caratteristiche
1.2 I termini di emissione
1.3 Il recupero dell’IVA
1.4 Le scritture contabili: l’emissione di una nota di credito
1.5 Le scritture contabili: il ricevimento di una nota di credito
1.6 La nota di credito semplificata
1.7 La nota di credito di sola IVA
2. Approfondimenti
2.1 Restituzione di beni
2.2 Restituzione di beni nel commercio al dettaglio
2.3 Abbuoni e sconti
2.4 Contratti ad esecuzione continuata o periodica
2.5 Errori nell’applicazione dell’IVA
2.6 Accordi transattivi
2.7 Vendita con riserva di proprietà
2.8 Mancato ricevimento del documento estero
2.9 Procedure esecutive individuali
2.10 Procedure concorsuali e assimilate
2.11 Procedure concorsuali avviate prima del 26 maggio 2021
2.12 Split payment
2.13 Imposta di bollo
3.Casi pratici
3.1 Emissione nota di credito elettronica
3.2 Rettifica operazioni con l’estero: acquisto beni intracomunitari
3.3 Rettifica operazioni con l’estero: acquisto beni articolo 17 comma 2 DPR 633/1972
3.4 Rettifica operazioni con l’estero: acquisto di servizi
3.5 Emissione nota di credito in regime forfetario
4. Fonti
4.1 Norme
4.2 Giurisprudenza
4.3 Prassi
Pacchetto di 2 eBook in pdf:
Aggiornati con il nuovo Decreto "Correttivo-bis", pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 4 Settembre, i volumi forniscono un'analisi dettagliata della Riforma e delle sue conseguenze operative.
Aggiornamenti gratuiti disponibili fino al 31 gennaio 2024
Introduzione (Massimiliano Matteucci)
1 Le fonti del diritto del lavoro sportivo (Massimiliano Matteucci)
1 Le fonti
2 La riforma dello sport
2 Il “lavoratore sportivo” (Biancamaria Stivanello)
1 Principi generali
2 La figura del lavoratore sportivo
3 I contratti di lavoro sportivo
4 Lavoro nel settore professionistico
5 Lavoro nell’area del dilettantismo
5.1 La presunzione di co.co.co. sportiva dilettantistica
5.2 Le collaborazioni rese per fini istituzionali
6 La certificazione dei contratti
7 Lavoro occasionale
8 Dipendenti pubblici
9 Il direttore di gara
3 Il lavoro autonomo (Franca Fabietti)
1 Premessa
2 Oneri fiscali e contributivi
2.1 Aspetto contributivo
2.2 Aspetto fiscale
4 Le collaborazioni coordinate e continuative (Franca Fabietti)
1 Le caratteristiche della collaborazione coordinata e continuativa nel settore sportivo
2 Oneri fiscali e contributi
2.1 Aspetto contributivo
2.2 Assicurazione contro gli infortuni - INAIL
2.3 Aspetto fiscale
3 Adempimenti e semplificazioni
3.1 Gli obblighi del committente
3.2 Le semplificazioni
4 Le collaborazioni amministrativo-gestionali
5 La gestione del lavoro subordinato (Maurizio Falcioni)
1 Principi generali
2 Il rapporto di lavoro nei settori professionistici
3 Gli aspetti previdenziali e assicurativi
3.1 Gli aspetti previdenziali
3.2 Gli aspetti assicurativi
4 Trattamento tributario
6 L’apprendistato (Franca Fabietti, Maurizio Falcioni, Biancamaria Stivanello)
1 Apprendistato per istruzione secondaria (art. 43 del d.lgs. 81/2015)
2 Apprendistato professionalizzante (art. 44 del d.lgs. 81/2015)
3 Apprendistato di alta formazione e di ricerca (art. 45 del d.lgs. 81/2015)
4 L’apprendistato nello sport
5 La disciplina dell’apprendistato nel settore sportivo e le deroghe alle norme di diritto comune
7 Il rapporto di lavoro con gli atleti di club paralimpici (Maurizio Falcioni)
8 Il volontario sportivo (Biancamaria Stivanello)
1 Definizione
2 La gratuità
2.1 Volontari e premi
3 L’incompatibilità
4 Gli obblighi assicurativi
5 Volontariato e lavoro gratuito
9 La sicurezza sul lavoro nel settore sportivo (Barbara Garbelli)
1 La normativa vigente in materia di salute e sicurezza sul lavoro e le associazioni sportive
1.1 Associazioni con o senza lavoratori: le differenze applicative
1.2 La nozione di datore di lavoro nelle società e associazioni sportive
1.3 La nozione di lavoratore nelle società e associazioni sportive
1.4 Lavoratori sportivi con compenso inferiore a 5.000 euro annui: le deroghe espresse in materia di salute e sicurezza
2 La valutazione dei rischi nelle associazioni sportive: rischi generali, specifici e relativa periodicità di valutazione
2.1 Esempi pratici di casistiche che prevedono l’aggiornamento del documento di valutazione dei rischi
3 Formazione, informazione e addestramento: tipologie di lavoratori e relativo percorso
4 L’attività di sorveglianza sanitaria nelle strutture sportive
5 Check list dei controlli periodici
6 Scadenzario degli adempimenti in capo alla struttura sportiva
10 Costituzione e gestione delle associazioni e società sportive dilettantistiche (Giulia Ulivi)
1 Le associazioni sportive dilettantistiche
2 Le società sportive dilettantistiche
2.1 Costituzione di una s.s.d.
3 Differenze tra a.s.d. e s.s.d
4 S.s.d. e a.s.d.: le agevolazioni fiscali
5 Figure all’interno delle a.s.d. e s.s.d.
6 Le società sportive professionistiche 158
7 Enti di promozione sportiva e Federazioni sportive.
7.1 Enti di promozione sportiva
7.2 Le Federazioni sportive
8 La riforma dello sport
8.1 La forma giuridica degli enti sportivi
8.2 Novità per gli atti costitutivi e gli statuti degli enti sportivi dilettantistici
8.3 Assenza fine di lucro e divieto di destinazione degli utili
8.4 Attività secondarie e strumentali
8.5 Riconoscimento ai fini sportivi e acquisizione della personalità giuridica: nuovo registro degli enti riconosciuti ai fini sportivi
8.5.1 Tenuta e gestione del registro
8.5.2 Struttura del registro
8.5.3 Requisiti di iscrizione
8.5.4 Modalità di iscrizione, gestione delle iscrizioni e conservazione del Registro
8.5.5 Cancellazione e annullamento delle iscrizioni
8.6 Doppio registro: CONI e nuovo Registro
8.7 Le modifiche del c.d. “correttivo bis” (d.lgs. n. 120/2023)
8.8 Incompatibilità
8.9 Disposizioni tributarie
11 Il lavoro sportivo e il terzo settore (Massimiliano Matteucci, Giulia Ulivi)
Introduzione alla riforma dello sport
1 Principi e obiettivi della riforma
1 Art. 1 - Delega al Governo per l’adozione di misure in materia di ordinamento sportivo
2 Art. 5 - Delega al Governo per il riordino e la riforma delle disposizioni in materia di enti sportivi professionistici e dilettantistici nonché del rapporto di lavoro sportivo
3 Art. 6 - Delega al Governo in materia di rapporti di rappresentanza degli atleti e delle società sportive e di accesso ed esercizio della professione di agente sportivo
4 Art. 7 - Delega al Governo per il riordino e la riforma delle norme di sicurezza per la costruzione e l’esercizio degli impianti sportivi e della normativa in materia di ammodernamento o costruzione di impianti sportivi
5 Art. 8 - Delega al Governo per la semplificazione di adempimenti relativi agli organismi sportivi
6 Art. 9 - Delega al Governo in materia di sicurezza nelle discipline sportive invernali
2 Le nuove definizioni, professionismo, dilettantismo
1 CONI e Federazioni
2 Società e associazioni sportive
3 Attività fisica e attività sportiva
4 Le varie suddivisioni dell’attività fisica e sportiva
5 I lavoratori sportivi
6 Gli impianti sportivi
7 Il settore dilettantistico e il settore professionistico
3 Le norme modificate e abrogate - La disciplina transitoria
1 Le norme abrogate
2 La disciplina transitoria
4 Il riconoscimento ai fini sportivi
5 Il tesseramento e l’abolizione del vincolo sportivo
1 Tesseramento e rapporto associativo
2 Il tesseramento degli atleti minorenni e stranieri
3 Il tesseramento di atleti paralimpici nell’ambito dei gruppi sportivi militari e dei Corpi civili dello Stato
4 L’abolizione del vincolo sportivo
6 Gli agenti sportivi
1 La legge delega
2 I regolamenti attualmente vigenti
3 Il decreto delegato - Articoli 1, 2 e 3 - Finalità, ambito, definizioni
4 Il decreto delegato - Art. 4 - Accesso alla professione e Registro nazionale degli agenti sportivi
5 Il decreto delegato - Art. 5 - Contratto di mandato sportivo
6 Il decreto delegato - Art. 6 - Incompatibilità e conflitto d’interessi
7 Il decreto delegato - Art. 7 - Obblighi nell’esercizio dell’attività
8 Il decreto delegato - Art. 8 - Compenso
9 Il decreto delegato - Art. 9 - Società di agenti sportivi
10 Il decreto delegato - Art. 10 - Tutela dei minori
11 Il decreto delegato - Art. 11 - Regime disciplinare e sanzioni
12 Il decreto delegato - Art. 12 - Fonte di normazione secondaria
13 Il decreto delegato - Articoli conclusivi
7 Il Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche
1 Gestione e struttura del Registro
2 Chi deve iscriversi nel Registro
3 Requisiti per l’iscrizione
4 Modalità di iscrizione al Registro
5 Dati da inserire nel Registro
6 Opponibilità ai terzi degli atti depositati
7 Controlli da parte di Sport e salute spa
8 Nullità, annullamento e cancellazione dal Registro
9 Il Registro CONI
10 Conclusioni
11 Riferimenti normativi
12 Le parole chiave del Registro
8 Le forme giuridiche degli enti sportivi dilettantistici
1 I soggetti che possono gestire attività sportive
9 I requisiti statutari e la disciplina delle società sportive di capitali
10 Il fine di lucro e la possibilità di distribuire utili di esercizio
11 Il riconoscimento della personalità giuridica
1 Cos’è la personalità giuridica
1.1 Le fondazioni
1.2 Le associazioni
1.3 I comitati
2 Il riconoscimento della personalità giuridica è un’ipotesi di trasformazione?
3 La responsabilità patrimoniale e le pretese fiscali
4 Evoluzione storica
5 La situazione attuale
6 Effetti del riconoscimento della personalità giuridica
7 I conferimenti: la bizzarra eterogeneità dei comportamenti degli uffici
8 Il limite del Registro delle persone giuridiche
9 Come istruire un procedimento di riconoscimento ex d.P.R. 361/2000
10 Il RUNTS
11 Il procedimento per gli ETS
12 Il riconoscimento della personalità giuridica delle associazioni sportive dilettantistiche
12.1 I rapporti con i registri ex d.P.R. 361/2000
12.2 I rapporti con il RUNTS
13 Il procedimento di riconoscimento per le a.s.d.
14 I margini di miglioramento per UTG, Regioni e Province autonome
Detraibilità Iva e operazioni inesistenti: Il punto dell’evoluzione normativa e giurisprudenziale con particolare riferimento alle fatture in reverse charge.
eBook in pdf di 101 pagine.
In questo approfondimento si esaminerà, in particolare nel settore dell’IVA, l’aspetto tributario e sanzionatorio amministrativo delle false fatturazioni, per poi approfondire il particolarissimo ambito delle operazioni in inversione contabile o Reverse Charge. Risulterà quindi utile alla esposizione affrontare in generale la struttura degli illeciti con riferimento al “genere” degli “illeciti finanziari” per poi concentrarsi sulla “specie” degli “illeciti tributari”.
Lo scopo di questa trattazione è quello di affrontare nell’ambito amministrativo, il tema dell’illiceità dei comportamenti dichiarativi connessi all’utilizzo delle fatture per operazioni inesistenti e fornire una visione di insieme sull’evoluzione della normativa, della giurisprudenziale e della prassi in relazione al dibattuto diritto alla detrazione dell’IVA relativa a fatture per operazioni inesistenti in reverse charge, e sui relativi aspetti sanzionatori amministrativi.
Per esigenze di sintesi, nella descrizione della evoluzione della giurisprudenza, di seguito ci si concentrerà principalmente nell’esame delle operazioni fittizie passive e quindi sul destinatario/utilizzatore della fattura.
Sintesi
Introduzione
1. Le fatture e gli altri documenti per operazioni inesistenti
1.1 La fattura
1.2 Gli “altri documenti”
2. Il concetto di “inesistenza” delle operazioni rappresentate nelle fatture e negli “altri documenti”
2.1 Rilevanza del falso materiale e falso ideologico nelle fatture per operazioni inesistenti
2.2 Le operazioni simulate e le fatture per operazioni inesistenti
2.3 Le principali ipotesi di falsa fatturazione
2.3.1 Le operazioni oggettivamente inesistenti (in tutto o in parte)
2.3.1.1 Le operazioni antieconomiche e il caso del Transfer pricing (paragrafo di completamento)
2.3.1.2 Il concetto di inerenza: il legame tra i concetti di inerenza nell’ambito dei diversi settori delle II.DD. e dell’IVA
2.3.1.3 La rilevanza probatoria del giudizio di congruità dei costi
2.3.2 L’inesistenza giuridica
2.3.3 Le operazioni soggettivamente inesistenti
2.3.3.1 Il rapporto tra le fatture per operazioni soggettivamente inesistenti e gli illeciti amministrativi per erroneità ed incompletezza dei dati delle fatture
2.3.3.2 I soggetti apparenti ed effettivi delle operazioni: le ipotesi di interposizione reale e fittizia
2.3.3.3 Un approfondimento dell’ipotesi di interposizione reale
2.3.3.4 Gli schemi tipici dell’interposizione
3. L’onere della prova
3.1 Onere della prova alla luce del nuovo art. 7 c. 5 bis D. Lgs. 546/1992: Lineamenti generali
3.1.1 La valenza probatoria dei documenti contabili e delle fatture
3.2 Il nuovo art. 7 c. 5 bis D. Lgs. 546/1992
3.3 Il contenuto dell’onere probatorio
3.4 I mezzi di prova
3.5 La posizione processuale delle parti ed il principio di “vicinanza della prova”
3.6 L’attuale assetto dell’onere probatorio per le operazioni soggettivamente e soggettivamente inesistenti
3.6.1 L’introduzione della necessità di valutare l’elemento soggettivo della frode: la “consapevolezza della partecipazione al disegno fraudolento” e la “colpevole incoscienza” del cessionario
3.6.2 La giurisprudenza della Corte di Cassazione: la necessarietà della prova della consapevolezza della partecipazione alla frode o della “colpevole incoscienza”
3.6.2.1 Le ipotesi delle operazioni oggettivamente inesistenti e delle operazioni soggettivamente inesistenti con schema “triangolare"
3.6.2.1.1 L’elemento soggettivo nelle operazioni oggettivamente inesistenti
3.6.2.1.2 L’elemento soggettivo nelle frodi triangolari
3.6.2.2 Il concetto di “ordinaria diligenza”
3.7 Gli indici sintomatici delle operazioni soggettivamente inesistenti elaborati dalla prassi e dalla giurisprudenza
3.7.1 Indizi legati al profilo soggettivo dei partecipanti alla transazione
3.7.2 Indizi legati al profilo oggettivo dei soggetti coinvolti nella transazione
3.7.3 Il valore probatorio degli elementi indice
3.7.4 Il valore probatorio degli elementi indice alla luce della giurisprudenza
4. Detraibilità dell’Iva relativa a fatture per operazioni inesistenti in inversione contabile
4.1 I principi al diritto alla detrazione dell’imposta
4.2 Indetraibilità dell’IVA relativa a fatture per operazioni inesistenti in reverse charge
4.3 Orientamento dell’Amministrazione finanziaria – Circolare 16/E del 2017
4.4 Orientamento della giurisprudenza comunitaria
4.5 Orientamento della giurisprudenza di legittimità
4.5.1 I chiarimenti della sentenza n. 16679/2016 della Cassazione
4.5.2 I chiarimenti delle sezioni unite della Cassazione
4.5.3 Prime sentenze di legittimità post legge di bilancio 2023
4.5.4 Prime sentenze di merito post legge di bilancio 2023
4.6 Legge di bilancio 2023
4.7 L’interpretazione di ASSONIME
4.8 Circolare della Guardia di Finanza del 10 ottobre 2023
4.9 L’aspetto sanzionatorio chiarito durante l’incontro con la stampa specializzata
4.10 L’istituto del ravvedimento per le condotte fraudolente
Bibliografia
Formulario per associazioni sportive dilettantistiche (ASD) e società sportive dilettantistiche (SSD).
Atti e documenti di ordinaria e straordinaria amministrazione per ASD e SSD, dopo la riforma dello sport.
Le Formule sono scaricabili in formato word personalizzabili.
La Riforma dello sport, recentemente entrata in vigore a pieno titolo, sta creando non poche difficoltà agli enti sportivi, alle prese con una normativa a tratti poco chiara e di interpretazione non sempre facile.
E tuttavia “the show must go on”... In questo quadro la chiave per superare gli ostacoli è l’accesso a strumenti affidabili e pronti all’uso, come questo “Formulario per ASD e SSD”, una guida completa pensata e progettata per semplificare le procedure di chi amministra e gestisce un sodalizio sportivo dilettantistico.
Questa raccolta, curata con attenzione per rispondere alle esigenze di dirigenti e professionisti che seguono la materia sportiva, comprende modelli, formulari e facsimile pronti all’uso, per coprire, con un’ampia casistica, le situazioni più frequenti nella vita di un’a.s.d. o di una s.s.d.
Sono redatti da consulenti con esperienza pluridecennale nel settore sportivo, che ben conoscono le specifiche necessità di chi gestisce un ente sportivo dilettantistico e il cui raggio d’azione include tanto le novità inerenti agli adeguamenti statutari da porre in essere entro il 31 dicembre 2023 e la gestione dei nuovi collaboratori sportivi e dei volontari, quanto gli atti di più ordinaria amministrazione come ad esempio:
• Contratto di sponsorizzazione
• Contratto di concessione spazi pubblicitari
• Rendicontazione contributi pubblici
• Verbali di assemblea
• Documenti per la gestione del rapporto associativo.
Questo formulario riesce a semplificare anche gli adempimenti più complessi.
1 Gli Enti sportivi dilettantistici
1 Definizione
2 La costituzione di una associazione sportiva dilettantistica
2.1 L’atto costitutivo
2.2 Lo statuto
2.3 Gli adempimenti successivi alla costituzione dell’ente
3 La registrazione dell’atto costitutivo e dello statuto
2 Iscrizione al Registro delle associazioni sportive dilettantistiche
1 Guida al Registro delle associazioni sportive dilettantistiche (RAS)
3 Libri sociali
1 Il libro soci
2 Libro Verbali dell’assemblea
3 Libro Verbali del consiglio direttivo
4 Soci e tesserati
1 Rapporto associativo e tesseramento: differenze
5 Organi sociali
1 L’assemblea
2 Consiglio direttivo
6 La gestione dei collaboratori
1 Lavoro autonomo professionale
2 Le collaborazioni coordinate e continuative
3 Le collaborazioni coordinate e continuative di carattere amministrativogestionale
4 Il volontario
5 I premi
6 Il certificato “antipedofilia
7 Modelli di gestione
1 Esenzione dall’imposta di bollo
2 Le spese detraibili in ambito sportivo
2.1 La detrazione delle spese per iscrizione a corsi sportivi
2.2 Erogazioni liberali
3 Contratti: sponsorizzazione e concessione spazi pubblicitari
4 L’opzione per il regime fiscale 398/1991
5 La pubblicazione dei contributi pubblici
La gestione efficace delle PMI attraverso i dati: trasformare i dati in informazioni essenziali per il successo dell’azienda.
eBook in pdf di 117 pagine.
Questo eBook vuole essere di aiuto sia agli imprenditori sia ai professionisti al fine di acquisire le competenze e gli strumenti utili per il miglioramento della gestione e della consulenza aziendale.
Si individuano e si trattano quei Dati che sono pragmaticamente indispensabili alla performance aziendale, andando oltre i canonici dati di Bilancio e i dati rilevabili dai gestionali più diffusi.
L'obiettivo è cercare di individuare e analizzare quanto necessario per una visione olistica dell’azienda, osando nuove frontiere.
Si forniscono pure dei modelli di strumenti che tengono conto di tutti gli elementi che influenzano l’attività economica, per tracciare la base di un vero e proprio Tutor Aziendale Olistico, che possa sostenere il piccolo Imprenditore nella propria gestione quotidiana, oramai pesantemente competitiva.
Introduzione
1. Gestione aziendale olistica
1.1 Gestione aziendale evoluta
1.2 Un modello di analisi evoluto
2. I dati e le loro fonti
2.1 La tipologia di DATI
2.2 La raccolta dei dati
2.3 Le fonti dei dati
3. L’analisi “che conta” (analisi formule)
3.1 Analisi della gestione attraverso il bilancio
3.1.1 Indici di redditività
3.1.2 Indici patrimoniali e di liquidità
3.1.3 Indici finanziari di rotazione
3.1.4 Indici Finanziari di dilazione
3.1.5 Indici di correlazione sui flussi finanziari
3.1.6 Kpi per il bilancio di sostenibilità
3.2 Analisi dello stato di salute aziendale
3.2.1 I principali indicatori
3.3 Analisi della gestione attraverso gli occhi dei finanziatori
3.3.1 Gli indicatori maggiormente valutati dalle banche
3.3.2 Elementi qualitativi
3.3.3 Migliorare il rating bancario: punti di forza e punti di debolezza
3.4 Analisi della gestione per la direzione e per la consulenza aziendale
3.4.1 Modelli utili all’analisi e alla consulenza direzionale
3.4.2 La contabilità direzionale utile per le disposizioni del nuovo art. 2086 c.c.
3.5 Analisi della concorrenza: elaborati per un’analisi di benchmarking
3.6 L’analisi del valore aziendale
3.6.1 Teoria quantistica (valore esclusivo editoriale)
3.6.2 Relatività aziendale (valore esclusivo editoriale)
3.6.3 Fiducia
3.6.4 Metodi più tradizionali
3.7 Analisi per la tutela aziendale
3.8 L’analisi evolutiva (valore esclusivo editoriale)
3.9 Indici di mercato e della clientela (guarda la tua azienda con gli occhi della clientela)
4. Strumenti di analisi
4.1 Strumenti presenti sul mercato
4.1.1 Strumenti per trovare i dati sui tuoi competitor
4.1.2 Strumenti per analizzare il comportamento digitale dei consumatori
4.2 Come fare l’analisi di Facebook
4.2.1 Definire le metriche di Facebook (KPI)
4.2.2 Analisi base di Facebook
4.3 Strumenti social per le attività di Social Media Marketing
4.4 Altri esempi di strumenti
4.4.1 Metriche
4.4.2 Google Webmaster
4.4.3 Strumenti Seo
4.4.4 Strumenti per le ricerche di mercato
4.4.5 Strumenti per l’email marketing
4.4.6 Strumento di pianificazione della parola chiave
5. I tutor direzionali olistici interattivi (coi Dati “che contano”)
Conclusioni
Guida completa alla disciplina dell'assegnazione agevolata dei beni ai soci, con esempi e casi pratici, scritture contabili e verbali societari; eBook in pdf di 176 pagine.
Aggiornato con Decreto Proroghe D.L. 132 del 29.09.2023.
La Guida è arricchita da utili tracce di Verbali di assemblea scaricabili in formato word e personalizzabili.
Per le assegnazioni e le cessioni saranno fornite in primo luogo le tracce per i verbali di assemblea, che rappresentano l’atto da cui nasce l’operazione ed al tempo stesso il documento principale nel quale ne sono illustrate le caratteristiche, a tutela della trasparenza degli atti societari e, conseguentemente, di tutti i soci e degli organi amministrativo e di controllo.
Inoltre, saranno fornite anche delle tracce per la corrispondenza tra società e soci, per i casi in cui si renda necessario od opportuno uno scambio di lettere nelle quali le parti esplicitino le proprie intenzioni.
Nei paragrafi di commento di ciascun capitolo si commenteranno le specificità del verbale di assegnazione o di cessione proposto, mentre qui di seguito saranno sviluppate alcune considerazioni di interesse generale.
L’articolo 1, commi da 100 a 106, della legge 197 del 29 dicembre 2022 (legge di bilancio per il 2023) ha introdotto un regime agevolato per l’assegnazione degli immobili e dei beni mobili registrati ai soci di società commerciali, che replica la disciplina di cui alla legge di stabilità per il 2016 (articolo 1, commi da 115 a 120, della legge 208 del 28 dicembre 2015), offrendo nuovamente ai contribuenti la possibilità di ottenere la riduzione degli oneri fiscali, di solito molto ingenti, derivanti dalla fuoriuscita dei beni dalla sfera societaria.
I vantaggi fiscali che si possono ottenere con l’assegnazione agevolata sono relativi al risparmio di imposte sulla plusvalenza della società, sugli utili dei soci e sulle imposte indirette (ad eccezione dell’Iva), ma anche, da un punto di vista più ampio, agli oneri fiscali derivanti dai beni estromessi (disciplina delle società di comodo1 e della fiscalità dei beni in godimento ai soci); inoltre, si potrà beneficiare in alcuni casi di minori costi di mantenimento dei beni allorché non siano più gestiti in forma societaria.
I medesimi vantaggi possono essere ottenuti con la cessione ai soci, laddove vi siano elementi che la facciano preferire all’assegnazione, con la trasformazione della società commerciale in società semplice (e quindi con la fuoriuscita dei beni non dalla sfera societaria ma solo dal regime fiscale d’impresa) e con l’estromissione da parte dell’imprenditore individuale degli immobili dal regime d’impresa.
La principale agevolazione consiste nell’applicazione di un’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi e dell’Irap, con aliquota dell’8 per cento (in taluni casi del 10,5 per cento), nella riduzione alla metà delle aliquote dell’imposta di registro e nell’applicazione in misura fissa delle imposte ipotecaria e catastale, ove dovute.
La normativa che sarà oggetto di analisi ha la finalità di ridurre il numero di società con scarsa operatività, che spesso finiscono per pagare (o, peggio, per evadere) imposte figurative mal digerite dai titolari (dovute alle già menzionate discipline delle società di comodo e della fiscalità dei beni in godimento ai soci), ma anche di ottimizzare la gestione di singoli beni o di favorire in alcuni casi il recesso di soci che per vari motivi vogliano uscire dalla compagine societaria, senza intralciare l’attività d’impresa, dal momento che l’agevolazione ha ad oggetto solo beni non strumentali.
Inoltre, in riferimento alla disciplina della legge di stabilità 2016 era stato manifestato, nella relazione al disegno di legge, anche l’intento di favorire l’immissione dei beni, in particolare degli immobili, sul mercato, finalizzata ad un incremento delle operazioni di compravendita e quindi ad una rivitalizzazione del mercato stesso. Questa stessa finalità può ritenersi perseguita anche con la legge di bilancio 2023, poiché il testo della norma, come già rilevato, non è mutato.
La disciplina dell’assegnazione dei beni richiede, per la sua applicazione, che si affrontino temi non solo di diritto tributario, ma anche di diritto societario e di contabilità. Gli scenari possibili sono innumerevoli, e nel corso della trattazione si cercherà di fornire tutti gli strumenti necessari per affrontarli. Meno problematiche dovrebbero essere la cessione e la trasformazione in società semplice agevolate: queste due operazioni, perciò, troveranno meno spazio, ma potranno essere trattate – mutatis mutandis - con gli strumenti e le modalità dell’assegnazione agevolata, con cui condividono la gran parte della disciplina agevolativa.
Relativamente all’estromissione degli immobili da parte dell’imprenditore individuale, in un apposito capitolo saranno illustrate solo le differenze e le particolarità rispetto alla disciplina dell’assegnazione, ma nel resto della trattazione si farà riferimento esclusivamente alle società.
Introduzione
1. I soggetti
1.1 Le società
1.1.1 I soggetti della trasformazione
1.2 I requisiti dei soci
1.2.1 Le altre regole relative ai soci
1.2.2 Operazioni straordinarie
1.2.3 Aspetti applicativi
2. Ambito oggettivo
2.1 Gli immobili strumentali per destinazione
2.2 I beni mobili registrati
2.3 Momento in cui verificare i requisiti dei beni
3. Le operazioni agevolate
3.1 Le assegnazioni
3.1.1 La par condicio tra i soci
3.1.2 Distribuzione di utili
3.1.3 Restituzione di riserve di capitale
3.1.4 Riduzione del capitale sociale
3.1.5 Liquidazione della società
3.1.6 Recesso o esclusione del socio
3.1.7 Restituzione di finanziamenti soci
3.2 Le cessioni
3.3 La trasformazione in società semplice
4. Le imposte dirette
4.1 Gli effetti per la società: il calcolo della plusvalenza
4.1.1 Scelta del valore di riferimento
4.1.2 Assegnazione e successiva alienazione fuori dal reddito d’impresa
4.1.3 Riflessi fiscali delle plusvalenze e delle minusvalenze derivanti dalla fuoriuscita del bene
4.1.4 Calcolo dell’imposta sostitutiva
4.2 Gli effetti sui soci
4.2.1 Regime delle società di persone
4.2.2 Regime ordinario delle società di capitali
4.2.3 Regime agevolato delle società di capitali
4.2.4 Sottozero
4.2.5 Recesso, esclusione, liquidazione
4.2.6 Par condicio tra i soci - Approfondimento
4.3 L’assegnazione di beni rivalutati
4.4 Le riserve in sospensione d’imposta
4.5 La fiscalità post trasformazione in società semplice
5. Le imposte indirette
5.1 L’Iva
5.1.1 Base imponibile
5.2 L’imposta di registro e le imposte ipocatastali
5.3 Riepilogo delle imposte indirette ed effetti della norma agevolativa
6. Il versamento dell’imposta sostitutiva, le sanzioni e la potenziale elusività
6.1 Il versamento dell’imposta sostitutiva
6.2 Le rettifiche dell’Agenzia delle entrate
6.3 Il regime agevolato e l’abuso del diritto
6.3.1 Cambio di destinazione dell’immobile
6.3.2 Assegnazione finalizzata alla successiva vendita del bene
7. L’estromissione dei beni immobili da parte dell’imprenditore individuale
8. I metodi per contabilizzare l’assegnazione
8.1 Introduzione
8.2 I soggetti interessati
8.3 Il valore di assegnazione
8.3.1 Valore attribuito dai soci e valore normale
8.4 Valore di assegnazione coincidente con il valore contabile
8.4.1 Metodo unico per le scritture
8.4.2 Restituzione di riserve di capitale
8.5 Valore di assegnazione superiore al valore contabile
8.5.1 Metodo del valore contabile
8.5.2 Metodo della riserva
8.5.3 Metodo della plusvalenza
8.6 Valore di assegnazione inferiore al valore contabile
8.6.1 Metodo del valore contabile
8.6.2 Metodo della riserva
8.6.3 Metodo della plusvalenza
8.7 Assegnazione di un bene merce
8.8 Confronti tra i metodi di contabilizzazione e criticità
8.8.1 Plusvalenza da assegnazione
8.8.2 Necessità di riserve capienti
8.8.3 Profili fiscali del metodo della plusvalenza
8.8.4 Metodo della riserva senza rivalutazione
12.6.4 Società ed enti commerciali non residenti con S.O. in Italia: base imponibile
12.6.5 Forza di attrazione della S.O. e functionally separate entity approach
12.6.6 Enti non commerciali non residenti
9. L’attuazione dell’assegnazione: i verbali di assemblea
9.1 Introduzione
9.1.1 Assemblea dei soci
9.1.2 Cessioni di beni 4
9.1.3 Procedura
9.2 Assegnazione con distribuzione di dividendi in natura – Verbale
9.2.1 Commento
9.3 Assegnazione con distribuzione di dividendi ed accollo di un debito – Verbale e contratto
9.3.1 Verbale di Assemblea
9.3.2 Scrittura privata di accollo esterno
9.3.1 Commento
9.3.2 Accollo
9.3.3 Regime fiscale
9.4 Assegnazione con restituzione di versamenti - Verbale
9.4.1 Verbale di Assemblea
9.4.2 Commento
9.5 Assegnazione con distribuzione di dividendi e restituzione di versamenti
9.5.1 Verbale di Assemblea
9.5.2 Commento
9.6 Assegnazione con distribuzione di dividendi e versamento in favore della società – Verbale e corrispondenza
9.6.1 Verbale di Assemblea
9.6.2 Corrispondenza
9.6.1 Analisi e commento
9.7 Assegnazione con rinuncia al finanziamento soci -Verbale e corrispondenza
9.7.1 Verbale di Assemblea
9.7.2 Corrispondenza
9.7.3 Commento
9.8 Autorizzazione alla vendita al socio - Verbali
9.8.1 Verbale di Assemblea
9.8.2 Commento
Appendice normativa
Un ricco approfondimento sulla responsabilità sociale di impresa e le società benefit in un pratico eBook formato PDF di 149 pagine.
Introduzione
1. La teoria economica tradizionale: la shareholder theory
2. La stakeholder theory
3. Le criticità del modello dell’agenzia
4. Il governo societario e la performance economica
5. La redditività delle società che dichiarano di essere socialmente responsabili
6. La letteratura empirica sulla relazione tra responsabilità sociale e performance
7. Il capitale sociale: definizione e ruolo nella crescita economica
8. Metodi di misurazione del capitale sociale
9. Il capitale sociale come facilitatore delle relazioni
10. Prove empiriche di impatto del capitale sociale sull’economia
11. La reputazione attenua il rischio di impresa
12. Le decisioni in tema di investimenti e la svolta green
13. Il rischio del greenwashing
14. CSR e organizzazione aziendale: il miglioramento delle relazioni
15. La direttiva UE – CSRD e il bilancio di sostenibilità
16. Alcuni spunti sugli indicatori da inserire nel bilancio di sostenibilità
17. Conclusioni
18. Il quarto settore
19. Responsabilità sociale di impresa e nascita delle benefit corporation
20. Le origini del modello Benefit Corporation
21. B-Corp e società benefit
22. Le società benefit
22.1 Introduzione
22.2 Corporate purpose
22.3 Disciplina
22.4 Il beneficio comune
22.5 Ancora sul beneficio comune
22.6 L’oggetto sociale
22.7 La strategia Europea
2.8 Il diritto di recesso
23. La gestione della società benefit
24. Responsabilità in capo agli amministratori
25. Il responsabile della funzione di perseguimento del beneficio comune
26. La relazione annuale
26.1 Proposta di direttiva Commissione UE sulla “Informativa di sostenibilità”
26.2 Le società benefit e l’informativa non patrimoniale
26.3 La pubblicazione della relazione
26.4 Società benefit in Europa
27. I compiti di controllo della AGCM
28. Beneficio comune e risorse umane
29. Start up innovative, anche a vocazione sociale, e società benefit
30. Le società benefit: agevolazioni e vantaggi
31. Professionisti e società benefit
Temporary shop e pop-up store: comprendere e applicare le strategie di una nuova visione di business
eBook in pdf di 97 pagine.
In questi anni, grazie alla trasformazione dei canali distributivi e all’avvento delle nuove tecnologie, le formule imprenditoriali si sono evolute. L’esercizio commerciale si è trasformato da semplice luogo in cui distribuire i beni al consumatore in locale specializzato dove assistere la clientela, individuare i desideri dei consumatori e mettere in campo ogni sforzo per soddisfare le loro esigenze.
Le molteplici richieste dei consumatori hanno favorito la nascita e la diffusione di nuovi format imprenditoriali e l’affermarsi di un nuovo concetto di business che prende il nome di experential shopping.
Fra questi format, grande importanza hanno avuto i temporary shop ossia esercizi commerciali, con specifiche finalità di marketing, che sfruttano l’impatto della breve durata.
Il testo rivolto all’imprenditore che vuole comprendere e applicare le strategie di una nuova visione di business.
Affinché il temporary shop dia il massimo delle potenzialità è necessario che l’imprenditore acquisisca la professionalità necessaria e applichi le regole che, nel corso degli anni, si sono consolidate. Per la verità, non si tratta di regole scritte poiché, come già asserito, non esistono normative a supporto. Si potrebbe parlare, quindi, di linee di condotta, prescrizioni derivate dall’osservazione del fenomeno, consuetudini applicate allo svolgimento dell’attività.
Osservare il fenomeno, quindi, ha permesso di comprendere meglio la formula del successo e le azioni che l’imprenditore deve porre in essere per raggiungere i propri obiettivi. Ed è proprio sull’individuazione delle scelte strategiche che questo testo vuole concentrare la propria analisi.
I temporary shop sono sicuramente luoghi in cui avviene la vendita al dettaglio di beni o servizi ma sono anche spazi di intrattenimento e di comunicazione, che consentono alle imprese di relazionarsi con i propri clienti e conoscere i gusti e i bisogni dei consumatori. Luoghi che siano in grado di offrire una shopping experience memorabile. L’imprenditore, quindi, non vende solo beni o servizi. Ma garantisce al proprio cliente un’esperienza straordinaria.
L’obiettivo dell’imprenditore che avvia un temporary shop, pertanto, non sempre è orientato verso il conseguimento di un utile. Non è improbabile che il traguardo economico dell’imprenditore sia posizionato al limite del break-event. In realtà ciò che ne ricaverà dall’intero processo (conoscenza del mercato, fidelizzazione della clientela, acquisizione di dati per sviluppare e commercializzare nuovi prodotti) rappresenta un prezioso patrimonio di informazioni.
I temporary shop, in definitiva, offrono numerose opportunità agli imprenditori che vogliono investire in questo settore. Ma il vantaggio dell’iniziativa economica, come il lettore avrà modo di scoprire in questo testo, ricade anche sui consumatori, che potranno beneficiare di nuovi prodotti ad un prezzo vantaggioso, sui proprietari di immobili, che potranno locare i propri immobili senza doversene privare per lunghi periodi, e sulle amministrazioni locali, in quanto l’interesse scatenato dai temporary shop nei centri storici è un richiamo per consumatori e turisti.
Al pari di qualsiasi altra iniziativa commerciale, il temporary shop va programmato fin nei minimi dettagli: dalla definizione dei risultati attesi, alle scelte di business di rilevanza strategica; dalle azioni che definiscano in modo durevole il profilo dell’azienda, all’individuazione di una precisa collocazione nel mercato.
L’imprenditore, pertanto, adotta tutti gli strumenti di management system per portare a compimento la propria iniziativa commerciale. A cominciare dal business plan, il documento che descrive la strategia dell’impresa e dimostra la fattibilità dell’idea imprenditoriale.
Questo testo vuole offrire al lettore l’opportunità di comprendere a fondo il business dei temporary shop e delle strategie che occorre attuare per dare vita ad un’attività profittevole e duratura.
Dopo avere rappresentato le nuove opportunità di business nel mercato retail, il testo prosegue con l’esposizione del fenomeno dei temporary shop, con particolare riferimento all’aspetto temporale sul quale questa tipologia commerciale ha concentrato tutte le proprie potenzialità.
Le motivazioni che spingono un imprenditore ad aprire un temporary shop possono essere molteplici. Come diverse sono le opportunità cui andrà incontro. Questo testo tenterà di esaminare le più significative.
Spazio anche alle regole che occorre rispettare per l’avvio dell’attività, con la segnalazione certificata di inizio attività da presentare al Comune territorialmente competente, ai requisiti soggettivi e strutturali e agli adempimenti fiscali.
Di grande utilità anche i suggerimenti sul marketing dei temporary shop. Il lettore avrà modo di comprendere concetti di fondamentale importanza quali la customer experience, il marketing esperienziale e le strategie single-channel, multi-channel e omni-channel.
E come ogni impresa, anche il temporary shop per nascere e crescere ha bisogno di un business plan. A questo argomento è stato dedicato un intero capitolo affinché l’imprenditore possa comprenderne le finalità e le caratteristiche. Con i suggerimenti forniti sarà possibile realizzare un efficace business plan con tutte le sezioni necessarie a presentare il progetto d’impresa, l’analisi SWOT e il break-even.
In conclusione, alcuni strumenti di utilità quali la checklist degli adempimenti da assolvere per l’avvio di un temporary shop di prodotti alimenti e di prodotti non alimentari e i formulari, con prospetti e modelli da utilizzare nell’esercizio dell’attività.
Prefazione
Introduzione
1. La fattispecie dei temporary shop e dei pop-up store
1.1 Le nuove opportunità di business nel mercato retail
1.2 I canali di distribuzione
1.3 L’aspetto temporale nei temporary shop
1.3.1 Processo di acquisto razionale
1.3.2 Processo di acquisto impulsivo
1.4 Il senso di urgenza dei temporary shop
2. La locazione degli immobili adibiti a temporary shop
2.1 Valutare la location ideale
2.2 Esigenze locative dei shop
2.3 Locazioni a carattere transitorio
2.4 Registrazione dei contratti di locazione
3. Aprire un shop
3.1 Perché aprire un temporary shop
3.2 Avvio dell’attività di temporary shop
3.3 Requisiti soggettivi
3.4 Requisiti strutturali
3.5 Adempimenti fiscali
4. Il marketing dei temporary shop
4.1 Le potenzialità del settore
4.2 La customer experience
4.3 La gestione degli eventi
4.4 Il marketing esperienziale
4.5 Strategie di distribuzione
4.5.1 Strategia single-channel
4.5.2 Strategia multi-channel
4.5.3 Strategia omni-channel
5. Business plan
5.1 Introduzione
5.2 A cosa serve il business plan
5.3 Caratteristiche di un business plan efficace
5.4 Sezioni del business plan
5.5 Azienda, idea imprenditoriale, vision e mission
5.6 Piano marketing
5.7 Analisi SWOT
5.8 Piano degli investimenti
5.9 Piano economico e finanziario
5.10 Break-even point
5.11 Analisi della fattibilità economica
6. Checklist
7. Formulari
7.1 Schema di conto economico previsionale
7.2 Schema di stato patrimoniale previsionale
7.3 Schema di cash flow
7.4 Segnalazione certificata di inizio attività - Temporary shop
7.5 Contratto di locazione ad uso non abitativo di natura transitoria
7.6 Verbale di consegna dell’immobile locato
8. Business plan per temporary shop
8.1 EXECUTIVE SUMMARY
8.1.1 Introduzione
8.1.2 Dati strategici
8.1.3 Descrizione dei prodotti/servizi
8.1.4 Analisi di mercato
8.1.5 Imprenditore/soci e team
8.1.6 Piano marketing
8.1.7 Piano operativo
8.1.8 Piano economico-finanziario
8.2 Azienda e strategia
8.2.1 Storia dell’azienda
8.2.2 Sede e amministrazione
8.2.3 Mission e vision
8.2.4 Obietti strategici
8.2.5 Punti di forza e di debolezza
8.2.6 Opportunità e minacce
8.3 Prodotti e servizi
8.3.1 Caratteristiche tecniche
8.3.2 Stato di sviluppo
8.3.3 Diritti e brevetti
8.3.4 Costi di produzione
8.3.5 Fornitori
8.3.6 Pricing
8.3.6.1 Confronto del prezzo di vendita per prodotto/servizio
8.3.7 Vantaggi competitivi e difendibilità
8.4 Analisi del mercato
8.4.1 Dimensioni e tendenze del mercato
8.4.2 Segmentazione del mercato
8.4.3 Concorrenza
8.4.4 Analisi SWOT
8.5 Imprenditore/soci e Team
8.5.1 Struttura organizzativa
8.6 Piano marketing
8.6.1 Canali di distribuzione
8.6.2 Obiettivo di fatturato
8.6.2.1 Obiettivi di vendita
8.7 Piano operativo
8.7.1 Pianificazione delle attività
8.7.2 Programma degli investimenti
8.7.3 Formazione
8.7.4 Consulenze
8.7.5 Capacità produttiva
8.7.6 Risorse umane
8.8 Piano economico-finanziario
8.8.1 Fabbisogno finanziario
8.8.1.1 Impieghi
8.8.1.2 Fonti
8.8.1.2.1 Caratteristiche dei finanziamenti esterni
8.8.2 Garanzie
8.8.3 Cash flow
8.8.4 Conto economico di previsione
8.8.5 Stato patrimoniale di previsione
8.8.6 Analisi del break-even
Bibliografia
Management della finanza strategica
Dinamiche dei flussi e sviluppo delle strategie
eBook in pdf si 270 pagine.
Il lavoro (Management della finanza strategica) deve considerarsi quale tentativo di interpretare la finanza aziendale come “sistema”.
Per giungere a questo risultato si è ritenuto opportuno ridefinire le poste finanziarie in termini di flussi, elaborare un modello di circuitazione di questi e valutarne l’efficacia attraverso la rilevazione delle modalità della loro circolazione. L’obiettivo è stato quello di pervenire alla individuazione delle condizioni che rendono stabile un sistema finanziario utilizzando la composizione delle componenti dei flussi. Questo modello teorico ha reso possibile elaborare la configurazione ideale a cui deve tendere un sistema finanziario per considerarsi in equilibrio e risultare efficiente nel suo sviluppo.
L'originalità dell’opera consiste nell'interpretare la finanza aziendale in termini di flussi e non di indici. Ciò ha consentito di sviluppare un insieme di concetti nuovi e singolari nei loro contenuti come quello di flusso, di ciclo e di ricorsività.
Il concetto di flusso è stato elaborato considerando i differenziali tra entrate ed uscite di classi di poste di bilancio omogenee sotto il profilo temporale (medio-lungo periodo; breve periodo).
Il concetto di ciclo è stato elaborato considerando due fasi del flusso: una prima in cui classi di poste di bilancio vengono espresse in termini di entrate ed uscite, una seconda in cui le medesime classi di bilancio valutate in entrata nella prima fase si rovesciano in classi di uscita nella seconda e le medesime classi valutate in uscita nella prima fase si rovesciano in classi di entrate nella seconda.
Il concetto di ricorsività ciclica è stato elaborato considerando le condizioni che rendono possibile la perpetuità di un ciclo in seguito al riutilizzo completo delle risorse finanziarie di partenza.
Grazie a questa impostazione il lavoro è stato in grado di elaborare oltre al concetto di solvibilità, quello di reversibilità, di fluidità, di moneta reale ed apparente e di congruenza.
In virtù di queste concettualizzazioni è stato possibile sviluppare moduli strategici semplificati che consentono al management di gestire con efficacia il controllo finanziario attraverso la formulazione quantitativa dei fattori finanziari.
Con essa si sono potuti formulare i fattori che costituiscono una struttura finanziaria. Questi sono stati individuati nel Margine di Struttura, nel Capitale Circolante Netto, nella Posizione Finanziaria Netta.
Una ulteriore analisi è stata sviluppata sulle dinamiche di sviluppo. A tal proposito sono state elaborate le condizioni di sostenibilità di uno sviluppo valutando le alternative possibili di supporto agli investimenti. La valutazione ha cercato di evidenziare il baricentro finanziario tra alternative distinte, quali i mezzi propri e i mezzi di terzi, in conseguenza della capacità reddituale espressa dal MOL e della sostenibilità del debito.
L’approfondimento della sostenibilità ha permesso di definire il concetto e l’algoritmo della vulnerabilità, ovvero la valutazione dei limiti di finanziamento sostenibili rispetto a ridimensionamento delle vendite e del MOL.
Il vantaggio di questo testo consiste nel fatto che esso sviluppa una mentalità strategica in cui si possano individuare i fattori di instabilità di un sistema e si possano di conseguenza elaborarne azioni di riequilibrio. Il testo espone infatti le dinamiche che attraversano un sistema finanziario e le cristallizza in condizioni da cui attingere per sviluppare azioni finanziarie. In altri termini giunge a formulare casistiche ben definite in cui può trovarsi finanziariamente una impresa e ne elabora soluzioni specifiche. Questo modo di procedere, oltre a formulare un metodo di analisi e di valutazione, consente di presentare un prontuario di azioni da svolgere a seconda del profilo finanziario rilevato.
Sotto il profilo operativo “Management della finanza strategica” è diretto a figure professionali che devono gestire all’interno di un’azienda i processi finanziari e devono per questo acquisire una mentalità d’insieme in grado di coordinarne l’intero sistema. Per questo il testo è particolarmente indicato per manager ma può essere anche utilizzato da commercialisti che aggiungono o intendono aggiungere alla consulenza fiscale anche quella finanziaria.
Sotto il profilo formativo “Management della finanza strategica” è rivolto a studenti di economia, di ingegneria gestionale e a specializzandi di master in economia e finanza aziendale.
Prefazione
Premessa teorica e struttura dell’opera. Le teorie sono reti chi le utilizza pesca
1. La fenomenologia dei flussi
1.1 L’impresa come flusso finanziario
1.2 Il lungo-medio periodo e il breve periodo
1.3 La solvibilità e il tempo
1.4 La fonte interna
1.5 La dinamica finanziaria – moneta reale e moneta apparente
1.6 Il ciclo finanziario. Legge antisimmetrica dei flussi
1.7 L’equilibrio finanziario
1.8 La macchina finanziaria. Reversibilità e fluidità del ciclo
1.9 Parametri di valutazione di un sistema finanziario
1.10 Le strategie finanziarie
2. La struttura finanziaria interna
2.1 Il margine di struttura
2.2 Il calcolo del margine di struttura
2.3 Il capitale circolante netto
2.4 La posizione finanziaria netta
2.5 Il posizionamento competitivo
3. Lo sviluppo
3.1 I fattori della creazione monetaria
3.2 I flussi di cassa della gestione corrente
3.3 Lo sviluppo e la sostenibilità finanziaria dell’impresa
3.4 La scelta delle fonti finanziarie
3.5 Il posizionamento di sostenibilità
3.6 La vulnerabilità finanziaria
4. Finanziamento mediante i flussi
4.1 Il costo del finanziamento
4.2 L’interesse composto
4.3 Interesse anticipato e interesse posticipato
4.4 Applicazioni sul costo finanziario
4.5 L’Ammortamento finanziario
4.6 Casi particolari di ammortamento finanziario
4.7 Il valore attuale
4.8 La valutazione dell’impresa
4.8.1 L’interpretazione economica
4.8.2 L’interpretazione finanziaria
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