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Guida sugli aspetti fiscali e previdenziali dei fringe benefits e ai rimborsi spese 2025, eBook in pdf di 194 pagine + allegati, con Tabelle esplicative e riassuntive con fac-simili documenti giustificativi e Tabelle ACI 2025.
Aggiornato al messaggio INPS n. 509 dell’11 febbraio 2025
Il lavoro si struttura in due sezioni fondamentali: l’una dedicata ai fringe benefits corrisposti a dipendenti e amministratori e l’altra ai rimborsi spese erogati a dipendenti e collaboratori di varia natura (amministratori, lavoratori autonomi anche occasionali, titolari di altri redditi di lavoro autonomo).
Nella prima sezione viene offerta una panoramica ricca ed esaustiva delle diverse tipologie di fringe benefits erogabili ai dipendenti e agli amministratori aziendali. Notevole risalto viene dato anche ai flexible benefits che stanno ricoprendo un ruolo sempre più strategico nell’ambito delle politiche aziendali di welfare finalizzate a migliorare il benessere dei dipendenti. Il punto di osservazione adottato è duplice, quello del soggetto beneficiario e quello, contrapposto, del soggetto erogante.
Viene destinata un’attenzione puntuale agli aspetti di natura fiscale e previdenziale, oltre che ai documenti giustificativi richiesti con riferimento a ciascuna tipologia di benefit in natura.
La trattazione è corredata da numerose tabelle esplicative e riassuntive, dalle tabelle ACI, da esempi applicativi articolati e, da ultimo, da un utile foglio di calcolo del fringe benefit spettante al dipendente o collaboratore per l’uso promiscuo dell’auto.
Nella seconda sezione una trattazione approfondita e a tutto tondo è riservata agli aspetti fiscali e previdenziali dei rimborsi spese percepiti dai dipendenti e collaboratori, anche a titolo occasionale, di un’impresa o ente e di uno studio professionale, nonché dagli artisti e professionisti, dai soggetti titolari di altri di reddito di lavoro autonomo e dagli sportivi dilettantistici. Sono esaminate nello specifico le differenti modalità di erogazione dei rimborsi spese con numerosi e variegati esempi a supporto.
Un adeguato spazio è destinato ai documenti giustificativi da utilizzare a corredo delle spese oggetto di rimborso.
Allegati:
Sintesi
PRIMA PARTE: I FRINGE BENEFITS
Generalità sui fringe benefits
1.1 La definizione di fringe benefits
1.2 Il corretto inquadramento fiscale in capo al percettore
1.3 La quantificazione in denaro del fringe benefit
1.4 Il criterio generale del valore normale
1.5 Gli autoveicoli, i motoveicoli e i ciclomotori e il fringe benefit
1.6 Le regole generali sulle auto aziendali
1.7 La franchigia di € 258,23
1.7.1 L’innalzamento della franchigia a € 516,46 per gli anni 2020 e 2021
1.7.2 L’innalzamento della franchigia a € 3.000,00 per gli anni 2022 e 2023
1.7.3 L’innalzamento della franchigia a € 1.000,00/€ 2.000,00 per l’anno 2024
1.7.4 L’innalzamento della franchigia a € 1.000,00/€ 2.000,00 per gli anni 2025, 2026 e 2027
Gli aspetti fiscali e previdenziali dei fringe benefits per il dipendente
2.1 I sistemi di pagamento dei fringe benefits da parte del dipendente
2.2 I fringe benefits dal punto di vista del lavoratore
2.3 I fringe benefits dal punto di vista del datore di lavoro
Gli aspetti fiscali e previdenziali dei fringe benefits per l’amministratore
3.1 Il sistema di pagamento dei fringe benefits da parte dell’amministratore
3.2 I fringe benefits dal punto di vista dell’amministratore
3.3 I fringe benefits dal punto vista della società o ente
I documenti giustificativi
Generalità sui flexible benefits
5.1 Il welfare aziendale e il welfare sostitutivo
5.2 I flexible benefits
5.3 L’accordo collettivo alla base del welfare
5.4 I soggetti beneficiari del welfare
5.5 I piani di welfare
5.6 Le modalità di erogazione dei benefits ai dipendenti
5.7 La sostituibilità dei premi di risultato con il welfare aziendale
Gli aspetti fiscali dei flexible benefits
6.1 L’imponibilità IRPEF/INPS dei flexible benefit per il lavoratore
6.2 La deducibilità IRPEF/IRES dei flexible benefit per il datore di lavoro
6.3 La deducibilità IRAP dei flexible benefit per il datore di lavoro
6.4 La detraibilità dell’IVA sull’acquisto dei flexible benefits
I documenti giustificativi dei flexible benefits
Esemplificazioni
Allegati
SECONDA PARTE: I RIMBORSI SPESE
Generalità sui rimborsi spese
1.1 La definizione di rimborso spese
1.2 La trasferta e l’ambito comunale
1.3 La residenza anagrafica
1.4 La sede di lavoro
1.5 I tre sistemi di rimborso delle spese di trasferta
1.6 Le caratteristiche dei tre sistemi di rimborso delle spese di trasferta
1.7 Le tabelle ACI
1.8 Il calcolo del rimborso chilometrico
1.9 L’utilizzo delle tabelle ACI in caso di auto aziendali concesse in uso promiscuo al lavoratore
1.10 La distinzione tra spese documentate e non documentate
1.11 La tracciabilità finanziaria delle spese di trasferta
Gli aspetti fiscali e previdenziali dei rimborsi spese
2.1 Il dipendente, il collaboratore a progetto e il co.co.co.
2.2 L’amministratore
2.3 Il titolare di altri redditi di lavoro autonomo
2.4 Il lavoratore autonomo occasionale
2.5 Il professionista e l’artista
I documenti giustificativi e quelli di tracciabilità
3.1 Il dipendente
3.2 L’amministratore
3.3 Il titolare di altri redditi di lavoro autonomo
3.4 Il lavoratore autonomo occasionale
3.5 Il professionista e l’artista
La lettera di incarico
4.1 Il dipendente
4.2 L’amministratore
4.3 Il titolare di altri redditi di lavoro autonomo
4.4 Il lavoratore autonomo occasionale
4.5 Il professionista e l’artista
Esempi
Allegati
Fatturazione elettronica dei forfetari per operazioni in Italia e con l'estero;
Aggiornato alle specifiche tecniche AdE per la fatturazione elettronica del 31.12.2025 e ai chiarimenti di Telefisco 2025
eBook in pdf di 65 pagine.
Il regime forfetario prevede, come noto, rilevanti semplificazioni ai fini IVA e ai fini contabili, consentendo la determinazione forfetaria del reddito da assoggettare a un’unica imposta in sostituzione di quelle ordinariamente previste. Fino al 30 giugno 2022 tutti i soggetti di “ridotte dimensioni” (regime di vantaggio, regime forfetario, ASD e associazioni assimilate) sono esonerati dalla fatturazione elettronica per espressa previsione normativa (Articolo 1, comma 3, D.Lgs. 127/2015).
Il Decreto PNRR 2 (Articolo 18, D.L. 30.04.2022, n. 36) ha abrogato la disposizione sopra richiamata nella parte in cui veniva previsto tale esonero, con efficacia dal 1° luglio 2022. Pertanto, dal mese di luglio 2022 anche i soggetti minori - al superamento di determinate soglie di fatturato - sono stati obbligati ad emettere le fatture in formato elettronico; infine, dal 1° gennaio 2024 tutti i soggetti forfetari sono passati alla fatturazione elettronica, a prescindere dall’entità dei ricavi conseguiti o compensi percepiti.
Tale intervento normativo non sorprende. In sede di richiesta di proroga (Decisione di esecuzione n. 2021/2251/UE) dell’obbligo di fatturazione elettronica tra soggetti stabiliti in Italia (prorogata per un ulteriore triennio – dal 2022 al 2024), il nostro paese è stato autorizzato ad estendere l’obbligo in argomento anche ai soggetti beneficiari dell’esenzione per le piccole imprese, di cui all’articolo 282 della direttiva n. 2006/112/CE.
Nel presente ebook si propone un riepilogo del contenuto obbligatorio della fattura elettronica e dei termini di trasmissione dei file XML allo SdI, al fine di evitare errori/omissioni che possano comportare l’applicazione di sanzioni.
Il testo è aggiornato con le novità relative alla fattura semplificata per i soggetti forfettari dal 2025 ed il nuovo regime delle piccole imprese UE, operativo dal 2025. In particolare, viene proposta un’analisi normativa corredata da casi pratici riguardanti le operazioni effettuate dai soggetti forfetari nei confronti di controparti italiane ed estere.
Sintesi
Introduzione
1.1 Fatturazione elettronica dal 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2027
1.2 Eccezioni soggettive
1.3 Cosa è cambiato dal 1° luglio 2022
1.4 Le modifiche dal 1° gennaio 2023
1.5 Fatturazione dal 1° gennaio 2024
1.6 Fatturazione dal 1° gennaio 2025
1.7 Fatturazione prestazioni sanitarie
Regime forfetario
2.1 Condizioni per accedere al regime
2.2 Cause ostative al regime
2.2.1 Limite di reddito di lavoro dipendente o assimilato percepito nel 2024
2.2.2 Applicazione del regime forfetario nel caso di contratti misti
2.3 Semplificazioni adempimenti soggetto in regime forfetario
2.4 Semplificazioni Iva soggetto in regime forfetario
2.5 Le regole IVA di emissione della fattura
2.5.1 Fattura immediata
2.5.2 Fattura differita
2.6 La conservazione e consultazione della fattura elettronica
2.7 Tipo documento e Natura operazione
2.8 Prevalenza regime forfetario o reverse charge?
Fatturazione elettronica da forfetari a cliente IT
3.1 Requisiti fiscali della fattura elettronica
Caso pratico 1
Caso pratico 2
Caso pratico 3
Acquisti da fornitori forfetari
4.1 Ricevimento di una fattura da fornitore forfetario
Fatturazione elettronica da forfetari a cliente estero
5.1 Esterometro: nuove modalità di trasmissione dei dati dal 1° luglio 2022
5.2 Cessione di beni a cliente extra-UE
5.2.1 Caso pratico fatturazione verso cliente extra-UE
5.3 Cessione di beni a cliente UE
5.3.1 Caso pratico fatturazione verso cliente UE
5.4 Servizi resi a cliente UE
5.4.1 Caso pratico fatturazione verso committente UE
5.5 Servizi resi a cliente extra-UE
5.5.1 Caso pratico fatturazione verso committente extra-UE
Forfetari e acquisti dall’estero
6.1 Acquisti intracomunitari di beni
6.2 Acquisti intracomunitari di servizi
Regime UE delle piccole imprese
Sanzioni
8.1 Tardiva emissione fattura elettronica via SdI
Tutte le novità e le regole dopo la Legge di Bilancio 2025
eBook in pdf di 50 pagine.
Superbonus con aliquota al 65 per cento nel 2025. Possibilità di usufruire dell'agevolazione solo da parte di condomini e immobili delle ONLSUS con delibera dei lavori e di CILAS presentata entro il 15 ottobre 2024. Stessa data per la CILAS in caso di edifici con più unità immobiliari di uno stesso proprietario.
In caso di interventi di demolizione e la ricostruzione occorre che sia stata presentata l'istanza per l'acquisizione del titolo abilitativo sempre entro il 15 ottobre 2024. In arrivo le lettere di compliance per i proprietari che al termine dei lavori non hanno presentato la dichiarazione di variazione catastale. Prevista la possibilità di spalmare in dieci rate le spese sostenute nel 2023 quando ancora la durata del bonus era fissata in quattro anni.
Nell'ebook tutte le novità dopo l'entrata in vigore della legge di Bilancio 2025.
Premessa
Aliquote e lavori
1.1 Le regole generali
1.2 Nesso causale tra sisma e danni all'edificio
1.3 Le date di riferimento
Stop opzioni e controlli preventivi
2.1 Comunicazione preventiva delle spese
2.2 Le modalità di comunicazione
Più controlli in loco sugli edifici riqualificati
3.1 Comuni coinvolti nelle verifiche
3.2 I controlli sui cantieri finanziati dal PNNR
3.3 I controlli alla luce del decreto PNNR
3.4 L'accesso in cantiere
3.5 Le comunicazioni alle Entrate
Le verifiche del Fisco sulle mancate variazioni della rendita catastale
4.1 Le norme
4.2 Contribuenti e regole
4.3 Quando la comunicazione di variazione è obbligatoria
4.4 Gli interventi nel mirino
4.5 Le modalità di presentazione della comunicazione
4.6 Le lettere di compliance
4.6.1 Il contenuto delle lettere
4.7 Cosa fare se si riceve la comunicazione
4.8 Il ravvedimento operoso
4.9 L'Autotutela
4.10 Più salato il conto dell’IMU sulle seconde case
Più tasse sulle vendite degli edifici riqualificati
5.1 Plusvalenza fino a 10 anni dal termine dei lavori
5.2 Termini dei lavori e tasse sulla plusvalenza
5.3 Nel mirino le vendite dal 1° gennaio 2024
Ripartizione in 10 rate per le spese del 2023
6.1 La nuova opzione decennale
6.2 La dichiarazione integrativa
6.3 Il pagamento delle eventuali maggiori imposte dovute
La comunicazione di cessione del credito per le spese del 2024
7.1 In quali casi è ancora possibile esercitare l'opzione
7.2 Modello e termini
7.3 I controlli preventivi delle Entrate
7.4 Il recupero delle agevolazioni indebite
Annullamento della comunicazione
8.1 La lista degli errori formali
8.1.1 Casi particolari
8.2 Gli errori sostanziali
8.3 L’istanza di annullamento del credito
8.4 La compilazione del modello
Annullamento comunicazione cessioni successive
9.1 Modello sempre a doppia firma
9.2 Crediti tracciabili da revocare per singola rata
9.3 Crediti non tracciabili e disponibilità
9.4 Comunicazione crediti inutilizzabili
9.5 No alla comunicazione in caso di crediti oggetto di sequestro
Appendice normativa
Guida alle dichiarazioni integrative, eBook in pdf di 82 pagine sulle modalità di autocorrezione degli errori e delle inesattezze.
Aggiornato con il Decreto sanzioni - D.lgs. n.87/2024
Il presente elaborato passa in rassegna la disciplina delle dichiarazioni integrative, mettendo in luce le modalità di autocorrezione degli errori e delle inesattezze.
L’istituto della dichiarazione integrativa rappresenta uno degli adempimenti atti a consentire la regolarizzazione spontanea di omissioni ed errori suscettibili di compromettere l’attendibilità, l’esattezza e la completezza dell’informativa resa all’Agenzia delle Entrate.
La facoltà di rettifica della dichiarazione attribuita dalla legge è figlia del rinnovato orientamento del legislatore tributario, sempre più propenso a favorire l’introduzione di strumenti deflattivi del contenzioso in un’ottica ditax compliance atta a favorire all’emersione ex ante delle irregolarità dichiarative.
Si tratta di una strategia che, da un lato, consente di promuovere la fedeltà fiscale attraverso la riduzione delle sanzioni applicabili, dall’altro stimola una maggiore efficacia dell’azione di repressione degli illeciti fiscali grazie al minor carico di lavoro degli organi di giustizia tributaria ed alla possibilità di procedere ad accertamenti via via più mirati. In questo contesto, la dichiarazione integrativa assume un ruolo centrale al pari di altri strumenti deflattivi del contenzioso, quali l’accertamento con adesione, l’istanza di reclamo-mediazione, gli inviti alla regolarizzazione e, in generale, gli altri istituti che permettono la definizione agevolata e preventiva delle liti.
Come si osserva nel prosieguo del testo, la correzione può essere finalizzata, ora a porre rimedio agli errori formali, ora a sanare errori sostanziali che incidono sulla determinazione della misura delle imposte liquidate.
Nella trattazione viene analizzato, in primis, il quadro regolatorio che sovrintende la rettifica delle dichiarazioni, focalizzando anche i risvolti sanzionatori connessi alla ripresentazione delle comunicazioni fiscali.
Nei capitoli successivi al terzo, al fine di permettere un’analisi casistica quanto più completa possibile, si riproducono le modalità di regolarizzazione differenziate in base alla fattispecie dichiarativa oggetto di intervento.
Premessa
Dichiarazioni integrative: regole generali
1.1 Rettifica alle dichiarazioni e normativa di riferimento
1.2 Dichiarazione integrativa a sfavore
1.3 Dichiarazione integrativa a favore
1.4 Effetti sul termine decadenziale di accertamento
1.5 Trasformazione dei rimborsi
Trattamento sanzionatorio
2.1 Correzione di errori rilevabili in sede di liquidazione o di controllo formale
2.2 Correzione di errori non rilevabili in sede di liquidazione o di controllo formale
2.3 Errore di imputazione temporale del componente di reddito
2.4 Correzione di errori formali
Dichiarazioni integrative redditi
3.1 Presupposti, modalità e termini di presentazione
3.2 Dichiarazione integrativa a sfavore
3.2.1 Esempio: Dichiarazione integrativa con maggior debito
3.2.2 Esempio: omessa indicazione dei canoni di locazione in regime di cedolare secca
3.2.3 Caso particolare: dichiarazione integrativa a sfavore che sana errori commessi dopo il 1° settembre 2024
3.3 Dichiarazione integrativa a favore
3.3.1 Esempio: dichiarazione integrativa a favore infrannuale
3.3.2 Esempio: dichiarazione integrativa a favore ultrannuale
3.4 Dichiarazione formalmente irregolare
3.4.1 Esempio: dichiarazione integrativa con errori formali
3.5 Dichiarazione integrativa 730
Dichiarazione Integrativa Irap
4.1 Presupposti, modalità e termini di presentazione
4.2 Dichiarazione integrativa Irap a sfavore
4.2.1 Esempio: dichiarazione integrativa da cui deriva un minor credito
4.3 Dichiarazione integrativa Irap a favore
4.3.1 Esempio: dichiarazione integrativa a favore infrannuale
4.3.2 Esempio: dichiarazione integrativa a favore ultrannuale
4.4 Dichiarazione formalmente irregolare
4.4.1 Esempio: dichiarazione integrativa con errori formali
Dichiarazione integrativa Iva
5.1 Presupposti, modalità e termini di presentazione
5.2 Dichiarazione integrativa Iva a sfavore
5.2.1 Esempio: dichiarazione integrativa Iva a sfavore
5.3 Dichiarazione integrativa Iva a favore
5.3.1 Esempio: dichiarazione integrativa a favore infrannuale
5.3.2 Esempio: dichiarazione integrativa a favore ultrannuale
Guida alle novità dell'ISEE 2025 con 100 risposte a domande frequenti.
Aggiornato al Dpcm con i nuovi criteri per calcolare l’ISEE in attesa di pubblicazione in GU
eBook in pdf di 94 pagine.
Novità per l’ISEE nel 2025. Con le modifiche introdotte dalla legge di Bilancio sono stati rivisti i limiti al rialzo per ottenere diverse prestazioni e l’accesso sarà più facile anche grazie alle norme che escludono dal calcolo gli importi incassati a titolo di Assegno unico universale ai fini di alcune prestazioni.
In tutti i casi invece non saranno più conteggiati nel patrimonio mobiliare i titoli di Stato e postali fino a 50.000 euro, non appena entrerà in vigore del DPCM “Modifiche al regolamento di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 5 dicembre 2013, n. 159, concernente la revisione delle modalità di determinazione e dei campi di applicazione dell’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE)” che recepisce le disposizioni della legge di Bilancio 2024.
Previsto infine l’innalzamento a 10.140 euro dai precedenti 9.360 del requisito per l’Assegno di inclusione e per il Supporto formazione e lavoro (6.000 euro nel 2024). Resta invece confermato a 9.000 euro il reddito necessario per poter considerare autonomi i figli universitari fuori sede. Nucleo familiare a sé per le donne inserite in percorsi di protezione dalla violenza di genere. Prevista la possibilità per i coniugi separati di far parte dello stesso nucleo familiare ai fini dell'assegno di inclusione, se autorizzati a risiedere nello stesso appartamento.
Nell’ ebook tutte le novità del 2025.
Premessa
DSU e ISEE
1.2 Quando occorre l’ISEE
1.2 Le prestazioni nazionali
1.2.1 Assegno unico fuori dall’ISEE per asilo nido e bonus nuove nascite
1.2.2 Nuova soglia per l’ADI
1.3 I bonus legati all’ISEE per gli interventi a livello locale
1.4 I modelli
1.5 La durata
1.6 Le variazioni nel nucleo familiare
1.6.1 I gradi di disabilità ai fini ISEE
1.6.2 Prestazioni per i disabili fuori dall’ISEE
Conteggi e regole
2.1 I calcoli
2.2 La scala di equivalenza
2.3 Le maggiorazioni per numero di componenti
2.4 Le spese detraibili
2.5 Le detrazioni per il patrimonio mobiliare
Il nucleo familiare
3.1 Nucleo familiare e stato famiglia
3.2 Le regole per i soggetti coniugati
3.2.1 Quando i coniugi fanno nucleo a sé
3.2.2 Il nucleo familiare per l’Assegno di inclusione
3.3 I figli minori
3.4 I figli maggiorenni non conviventi
3.5 Gli studenti universitari
Redditi e patrimonio rilevanti ai fini ISEE
4.1 La lista
4.2 Il patrimonio immobiliare
4.2.1 Immobili vincolati e inagibili
4.3 Terreni
4.4 Immobili all’estero
4.4 Investimenti e depositi
4.5 I conti correnti
4.6 I depositi in titoli
Redditi da autocertificare
5.1 Redditi soggetti a imposta sostitutiva
5.2 Redditi esenti da imposte
5.3 Assegni di mantenimento
5.4 Redditi fondiari non soggetti all’IMU
5.5 Auto e moto di grossa cilindrata
L’ISEE per le prestazioni specifiche
6.1 Prestazioni agevolate di natura socio-sanitaria
6.2 Assistenza a ciclo continuo
6.3 Prestazioni agevolate rivolte a minorenni
6.4 Prestazioni per il diritto allo studio universitario
6.5 Dottorato di ricerca
DSU precompilata
7.1 I dati precaricati
7.2 Gli elementi di riscontro
7.2.1 Esito del riscontro dell’Agenzia delle Entrate
7.3 Il patrimonio mobiliare
7.3.1 In caso di difformità
7.4 L’accesso alla DSU precompilata
Presentazione tramite CAF o ad un Patronato
8.1 I costi
8.2 La documentazione
L’ISEE corrente
9.1 Condizioni per la richiesta
9.2 La componente reddituale
9.3 La riduzione del patrimonio
9.4 La compilazione del modello
9.5 I documenti da allegare
9.6 La durata della certificazione
9.7 Aggiornamento in caso di modifica del nucleo familiare
Domande e risposte
Appendice normativa
I regimi fiscali degli impatriati
Aggiornato all’interpello AdE n. 16 del 28.01.2025
eBook in pdf di 278 pagine.
Questo manuale nasce dalla necessità di implementare e aggiornare l’ultima edizione pubblicata nel 2024, anche al fine di fornire un’utile guida di coordinamento tra la disciplina ante e post 31/12/2023, che risulta tuttora vigente per coloro che sono rientrati fisicamente in Italia entro il 31/12/2023.
Relativamente alla disciplina 2024, vengono altresì illustrate le disposizioni che costituiscono una novità assoluta e che prevedono una sorta di “Regime Impatriati” pure per le imprese/società e per gli esercenti arti e professioni in forma associata. Ovviamente, non mancano le doverose precisazioni in merito a talune situazioni controverse che, nel bene o nel male, hanno trovato (o non hanno ancora trovato) delle conferme di prassi e di giurisprudenza, nonché, più in generale, le novità interpretative diramate con risposte a interpello pubblicate dall’Agenzia delle entrate fino a dicembre del 2024.
Il corpo del testo ripercorre lo schema proposto fin dalla prima edizione, aggiornando i fac-simili ivi proposti e razionalizzando la parte normativa.
Si è ritenuto opportuno mantenere anche le informazioni afferenti alla disciplina inizialmente prevista dal Regime, posto che è oramai difficile reperire in commercio testi che concernano tali argomentazioni, nonostante, come detto, molti contribuenti si trovino ancora a dover verificare le predette regole originarie.
Non manca una dettagliata analisi relativa a fattispecie particolari, le cui interpretazioni fornite dall’Amministrazione finanziaria non paiono a volte condivisibili.
Nell’edizione di quest’anno, una novità assoluta è rappresentata infine dalla nuova sezione dedicata alle FAQ pervenute, evidenziando quelle che presentano ancora dubbi interpretativi sulla normativa in vigore.
Sono, inoltre, stigmatizzati quei casi controversi che risultano ancora privi di valida risposta ministeriale.
Introduzione
I PARTE - LA NORMATIVA DI RIFERIMENTO
II PARTE - IL REGIME AGEVOLATIVO DEI LAVORATORI IMPATRIATI PER LE PERSONE FISICHE CHE TRASFERISCONO LA RESIDENZA FISCALE IN ITALIA
8. Premessa
9. Disciplina per i trasferimenti avvenuti fino al 29 aprile 2019
III PARTE - PROVVEDIMENTI – RISOLUZIONI – INTERPELLI
17. Provvedimento 46244 / 2016
18. Provvedimento 64188 / 2017
19. Interpello 51 / 2018
20. Interpello 72 / 2018
21. Interpello 76 / 2018
22. Interpello 59 / 2020: il requisito del “collegamento” funzionale all’impatrio
23. Provvedimento 60353 / 2021 + errata corrige
24. Risoluzione 17 / 2021
25. Risoluzione 27 / 2021
26. Interpello 596 / 2021 – COMMENTO
27. Interpello 703 / 2021
28. Interpello 854 / 2021 – COMMENTO
29. Interpello 3 / 2022 – COMMENTO
30. Interpello 32 / 2022 – COMMENTO
31. Interpello 85 / 2022 – COMMENTO
32. Interpello 119 / 2022 – COMMENTO
33. Interpello 159 / 2022 – COMMENTO
34. Risoluzione n. 24/E del 31/05/2022
35. Interpello 172 / 2022 L’incomprensibile divieto per i cittadini extra-UE
36. Interpello 460 / 2022 – COMMENTO
37. Interpello 321 / 2022
38. Interpello 152 / 2024
39. Interpello 159 / 2024
40. Risoluzione N. 40 del 23/07/2024
41. Risposta N. 16/2025
42. Appendice prassi ante 2024: Le circolari dell’Agenzia delle Entrate
IV PARTE - LA NUOVA DISCIPLINA IN VIGORE DAL 1° GENNAIO 2024
43. Le regole stabilite post 31/12/2023
44. Le indicazioni fornite nella relazione illustrativa
45. Le indicazioni fornite nella relazione tecnica
46. Schema riassuntivo di confronto 2023 / 2024
47. Come cambia la residenza fiscale delle persone fisiche a partire dal 1° gennaio 2024
V PARTE - NUOVO REGIME DI FAVORE PER IMPRESE E PROFESSIONISTI
48. La disciplina prevista per Imprese, Società e Associazioni Professionali
49. Le indicazioni fornite nella relazione illustrativa
50. Le indicazioni fornite nella relazione tecnica
51. Schema di confronto impatriati / imprese 2024
52. FAQ: Le risposte ai principali quesiti pervenuti
Appendice
53. CORTE DI CASSAZIONE - Ordinanza 27 dicembre 2024, n. 34655
Il presente elaborato, si propone di approfondire la disciplina della rivalutazione dei beni, concentrando l’attenzione sull’istituto della rivalutazione dei terreni e delle partecipazioni.
Aggiornato con la Legge di Bilancio 2025
eBook in pdf di 40 pagine
Nel contesto normativo, l’istituto della rivalutazione dei terreni e delle partecipazioni, si inserisce nell’ambito delle leggi speciali derogatorie che permettono di rideterminare il valore fiscale dei beni. In particolare, la rivalutazione dei terreni e delle partecipazioni possedute non in regime d’impresa è stata introdotta ab origine dalla L.448/2001, per poi essere successivamente riproposta negli anni successivi ed ha valenza squisitamente fiscale.
L’opzione fa sì che il valore rideterminato mediante perizia sia quello riconosciuto fiscalmente ai fini del calcolo delle plusvalenze e delle minusvalenze rilavanti ai fini delle imposte sui redditi e, con particolare riguardo ai terreni, come meglio si dirà, anche ai fini delle imposte di registro e ipocatastali.
Con la Legge di Bilancio 2025, l’istituto è stato stabilizzato a regime nell’ordinamento, pertanto, in futuro non si renderanno necessarie specifiche proroghe dirette a riproporre l’opzione.
Nell’ultimo capitolo dell’elaborato viene altresì ripercorsa la rivalutazione dei beni d’impresa di cui alla L.342/2000, istituto che poteva essere invocato in presenza di terreni e partecipazioni posseduti in regime d’impresa.
Premessa
Rivalutazione dei terreni e delle partecipazioni
1. Legge istitutiva
2. Estensioni della Legge
3. La rivalutazione dei terreni e partecipazioni nella Legge di Bilancio 2025
4. Ambito soggettivo di applicazione
5. Ambito oggettivo di applicazione
6. Modalità di rivalutazione
7. Imposta sostitutiva e valutazione di convenienza
8. Trattamento delle minusvalenze
9. Aspetti dichiarativi
10. Casi particolari
11. Rivalutazione dei terreni e delle partecipazioni possedute nell’esercizio dell’impresa
Bibliografia
Tutte le novità del contratto per Colf, badanti e babysitter.
Aggiornato con nuovi minimi contrattuali e contributivi circolare INPS n.29 del 30.01.2025
Nell'ebook in pdf di 65 pagine, tutte le novità, i minimi contrattuali in vigore e il fac-simile di una lettera di assunzione.
Aumenta dello 0,96% la retribuzione oraria minima contrattuale per i lavoratori domestici per l'anno 2025.
I nuovi minimi retributivi tengono conto della crescita dell'inflazione e avranno valore a partire dal 1° gennaio. L'incremento mensile sarà tra i 6 e i 10 euro a seconda della qualifica. Confermate le agevolazioni per le famiglie con persone non autosufficienti a carico che hanno bisogno di assumere una seconda badante, e la riduzione dei contributi per chi ha necessità di assumere per l'assistenza notturna. Inoltre, per i datori di lavoro con un reddito fino ad un massimo di 40.000 euro è in vigore la detrazione del 19% per lo stipendio della badante.
Da quest'anno, inoltre, è previsto un contributo di 850 euro, erogato dall'Inps, per l'assunzione di badanti per anziani in condizione di grave disabilità. Le somme non utilizzate per l'assistenza vengono revocate.
Nell'ebook tutte le novità, i minimi contrattuali in vigore e il facsimile di una lettera di assunzione.
Premessa
1. Il rapporto di lavoro
1.1 Diritti e doveri delle parti
1.2 Le tipologie contrattuali
1.3 Il Contratto nazionale e le regole per il periodo di prova
1.4 Le categorie
1.5 I nuovi minimi contrattuali
1.6 Gli scatti biennali
1.7 Le modalità di pagamento della retribuzione
1.8 Il lavoro ripartito
2. Orario di lavoro, festività e straordinari
2.1 La settimana lavorativa
2.2 Le indennità per i sostituti
2.3 Festività e riposi settimanali
2.4 Gli straordinari
3. Ferie e permessi
3.1 Le ferie
3.2 Permessi
3.3 Permessi per formazione professionale
3.4 Donne vittime di violenza domestica
3.5 Le assenze non giustificate
4. Malattie, infortuni e maternità
4.1 Indennità e mantenimento del posto di lavoro
4.2 In caso di infortunio
4.3 La maternità
5. L'assunzione
5.1 Gli obblighi formali
5.2 La lettera di assunzione
5.3 Il periodo di prova
5.4 La denuncia del nuovo rapporto di lavoro
5.5 La procedura passo passo
5.6 La dichiarazione di convivenza
5.7 La busta paga
5.8 La Certificazione dei compensi
6. I contributi
6.1 I calcoli
6.2 Discontinue prestazioni notturne di cura alla persona
6.3 Esempi di calcoli
6.4 Le regole in caso di permanenza in servizio per chi ha maturato il diritto alla pensione con quota 103
6.5 I contributi integrativi
6.6 I contributi 2025
6.7 Come pagare
6.8 Quando si versano i contributi
7. La conclusione del rapporto di lavoro
7.1 I termini di preavviso
7.2 Trattamento di fine rapporto
7.3 I contributi per le ferie non fruite
8. Le agevolazioni fiscali per i datori di lavoro
8.1 La deduzione dei contributi
8.2 Detrazione del 19% per lo stipendio delle badanti
8.3 La ripartizione dell'agevolazione
9. Bonus per la badante per gli anziani disabili gravi
9.1 Prestazione a sostegno dell'assistenza domiciliare
9.2 I requisiti per la richiesta
9.3 La destinazione del bonus
DOMANDE & RISPOSTE
Facsimile lettera di assunzione lavoro domestico
Guida pratica al trattamento fiscale dei veicoli aziendali: deducibilità, IVA e fringe benefit aggiornati alla Legge di Bilancio 2025
eBook in pdf di 67 pagine.
L’acquisto di veicoli a motore (termico o elettrico) utilizzati per fini aziendali comporta diverse valutazioni di carattere fiscale, vista la particolare attenzione posta (da sempre) dal legislatore sulla deducibilità dei costi e sulla detrazione IVA delle spese di acquisto e gestione degli stessi.
Dal 2019 sono stati introdotti diversi incentivi (sull’acquisto dei veicoli e delle infrastrutture di ricarica per i veicoli elettrici) che sono stati ridimensionati fino al 2024.
Nel 2025 non sono previsti ulteriori bonus ma è stato modificato il criterio di determinazione dei fringe benefit per le auto messe a disposizione dei dipendenti a favore delle auto elettriche e plug-in, con la Legge di bilancio 2025 (Legge 30 dicembre 2024 n. 207).
Il presente e-book analizza le le disposizioni fiscali riguardanti il settore dei veicoli a motore, con l’intento di fornire una guida utile al corretto trattamento ai fini IVA e delle imposte dirette.
1. La definizione di veicoli
1.1 Quadro di sintesi
1.1.1 Tabella riepilogativa veicoli dal Testo Unico Iva e Testo Unico Imposte sui Redditi
1.1.2 Tabella di classificazione dei veicoli da Codice della Strada
1.1.3 Tabella delle categorie internazionali classificazione dei veicoli
1.1.4 Tabella di definizione dei ciclomotori
1.1.5 Tabella di definizione dei motoveicoli
1.1.6 Tabella di definizione degli autoveicoli
1.1.7 Motoveicoli ad uso speciale negozio Food truck
1.2 Falsi autocarri
1.3 Contenuto informativo della carta di circolazione
1.3.1 Tabella - dati riportati nella carta di circolazione europea
2. Eco bonus, ecotassa e affini fino al 2024
2.1 Premessa
2.2 Acquisto di autoveicoli nuovi a basse emissioni di CO2
2.3 Acquisto di veicoli nuovi a 2 ruote elettrici o ibridi
2.3.1 Oneri gravanti sul venditore del veicolo
2.3.2 Oneri gravanti sulle imprese costruttrici o importatrici del veicolo
2.4 Incentivi per le imprese
2.5 Incentivi anno 2024
2.6 Incentivi anno 2024 per vincitori licenze taxi
2.7 Superbollo sulle auto di lusso
3. La detrazione Iva per l’acquisto di veicoli a motore e costi connessi
3.1 Premessa
3.2 Acquisto di veicoli e costi connessi
3.3 Abrogazione scheda carburante dal 1° gennaio 2019
3.4 Rifornimenti del dipendente in trasferta
3.5 Rifornimenti in Italia con fattura da UE
3.6 Rifornimenti all’estero
4. Le fatture emesse per la cessione dei veicoli
4.1 Premessa
4.2 La fattura di vendita
5. La deducibilità dei costi dei veicoli
5.1 Premessa
5.2 Deducibilità limitata per le auto aziendali
5.2.1 Agenti e rappresentanti di commercio
5.2.2 Auto in locazione operativa
5.2.3 Auto assegnata ad un dipendente
5.2.3.1 Auto assegnata ad un dipendente con contratti stipulati dal 1° luglio 2020 fino al 31/12/2024
5.2.3.2 Auto assegnata ad un dipendente con contratti stipulati dal 1° gennaio 2025
5.2.3.3 Tabelle Aci di riferimento
5.2.4 Auto assegnata all’amministratore
5.2.5 Rilevanza delle plus/minusvalenze
5.2.6 Tabella deducibilità parziale costi veicoli aziendali
5.3 Deducibilità totale
5.3.1 Utilizzo di auto propria e rimborso chilometrico
5.3.2 Tracciabilità delle spese di trasferta dal 2025
Novità in materia di pensioni per il 2025, eBook in formato pdf di 193 pagine con utili tabelle di sintesi.
Aggiornato alla circolare INPS n. 24/2025 e la Legge di Bilancio 2025
Le pensioni hanno sempre rappresentato una materia apparentemente complessa ma, nella realtà, affascinante perché consente non soltanto di prendere coscienza dei diritti di ciascuno di noi ad una vecchiaia sicura e dignitosa, ma di intravedere anche una prospettiva di solidarietà tra le generazioni. Ciò però a condizione che ogni generazione non pensi – come spesso avviene – solo ai propri interessi, ma sappia pensare agli altri e al futuro; anzi agli altri nel futuro. Con i più recenti interventi normativi in tema di previdenza, abbiamo ormai raggiunto il 278° anno di riforme, a volte parziali, a volte più strutturali.
La materia di che trattasi è ampiamente (forse anche eccessivamente) stratificata, con tutte le conseguenze del caso, risentendo di scelte legislative quasi sempre poco organiche, per lo più dettate da chiare ed evidenti scelte politiche contingenti, diversamente da un vero e proprio approccio organico.
Il rapporto intercorrente tra lavoro e pensioni (e più in generale tra lavoro e modello di protezione sociale) è talmente evidente che non merita particolari considerazioni. Nei Paesi sviluppati, ovunque il sistema pensionistico sia fondato sul criterio della ripartizione (quando gli attivi finanziano le pensioni in essere, confidando che ci saranno altri lavoratori che pagheranno, grazie ad un patto inter generazionale garantito dallo Stato, le loro pensioni, quando verrà il loro turno) sono in atto ampi processi di crisi, dal momento che, in seguito ai trend demografici, il numero degli occupati diminuisce ed aumenta quello degli anziani, i quali, per altro, vivono più a lungo.
La legge del 31 dicembre 2024 n. 207, legge di bilancio per il 2025, confermando ancora una volta la più che consolidata tradizione sul punto, è nuovamente intervenuta sul sistema pensionistico italiano e, dopo un accesso dibattito e confronto, ha trovato un compromesso, in ragione del quale sono state introdotte novità in materia pensionistica, senza però operare, come per l’intervento del 2024, una vera e propria riforma di sistema, fatte salve alcune novità finalizzate a rendere per certi versi più flessibile l’accesso al pensionamento.
Il presente elaborato, mantenendo sostanzialmente la struttura delle edizioni che lo hanno preceduto, proverà a ricostruire l’evoluzione del nostro sistema pensionistico, richiamando poi tutte le novità che si sono sedimentate successivamente alla riforma del 2011, per proseguire con i successivi interventi emanati fino alle ultime novità del 2025.
È parimenti confermata la veloce analisi sulla previdenza complementare.
Sintesi
Analisi e quadro generale
La pensione di vecchiaia
1.1 Nozione
1.1.1 I sistemi di calcolo
1.1.2 Il sistema di calcolo retributivo
1.1.3 Il sistema di calcolo misto
1.1.4 Il sistema di calcolo contributivo puro
1.1.5 Le differenze
1.2 L’evoluzione storica dell’istituto
1.3 La pensione contributiva come nuovo e tendenzialmente unico meccanismo di calcolo
1.4 Le novità successive alla legge n. 247/2007
1.4.1 Accesso al pensionamento delle dipendenti pubbliche
1.4.2 Requisiti di età anagrafica per l’accesso alla pensione
1.5 Le disposizioni contenute nella l. n. 122/2010
1.5.1 Le lavoratrici del pubblico impiego
1.5.2 Le nuove finestre di accesso alla pensione
1.6 Le novità introdotte dai primi tre interventi del 2011
1.6.1 La terza manovra correttiva del 2011
1.7 La pensione di anzianità
Le pensioni dopo la legge n. 214/2011
2.1 L’estensione a tutti del metodo di calcolo contributivo
2.2 La speranza di vita
2.3 La nuova pensione di vecchiaia
2.3.1 I requisiti per l’accesso
2.3.2 La flessibilità dell’accesso
2.3.3 L’età minima di 67 anni
2.3.4 Lavoratrici nate nel 1952
2.4 La nuova pensione anticipata
2.5 La salvaguardia del beneficio per le donne
Le novità introdotte nel quinquennio 2016/2020
3.1 L’anticipo finanziario a garanzia pensionistica (APE)
3.1.1 L’APE volontaria
3.1.2 L’APE sociale
3.1.2.1 Incompatibilità
3.1.2.2 Procedura di richiesta
3.1.3 La pensione anticipata per lavoratori precoci (la c.d. nuova quota 41)
3.1.3.1 I benefici
3.1.3.2 Platea dei beneficiari
3.1.3.3 I requisiti
3.2 Cumulo dei diversi periodi assicurativi
3.2.1 Pensione di vecchiaia in cumulo
3.2.2 Pensione anticipata in cumulo
3.2.3 Pensione indiretta ai superstiti in cumulo
3.2.4 Trattamenti di inabilità in cumulo
3.3 Opzione donna
3.4 Lavori usuranti
3.5 Pensione anticipata
3.6 Quattordicesima mensilità di pensione
3.7 Nuova tassazione delle pensioni
3.8 Le novità dopo la legge n. 205/2017
3.9 Le novità del biennio 2019/2020
3.9.1 La c.d. Quota 100
3.9.2 Riduzione dell’anzianità contributiva per accesso al pensionamento anticipato
3.9.3 Opzione donna
3.9.4 Lavoratori precoci
3.9.5 Ape sociale
3.9.6 Facoltà di riscatto periodi non coperti da contribuzione
3.9.7 Facoltà di riscatto laurea
3.9.8 Erogazione del TFS
3.9.9 Detassazione del TFS
3.9.10 Termine di prescrizione dei contributi di previdenza
3.9.11 Esclusione opzionale dal massimale contributivo
Le novità del triennio 2021/2023
4.1 Anno 2021
4.1.1 APE Sociale
4.1.2 Opzione donna
4.1.3 Riconoscimento pensionistico dei periodi part-time
4.1.4 Contratto di espansione
4.1.5 Isopensione
4.1.6 Riscatto contributivo ante 1996
4.2 Anno 2022
4.2.1 Quota 102
4.3 Piccole e medie imprese in crisi
4.4 Anno 2023
4.4.1 Disposizioni in materia di pensione anticipata flessibile
4.4.2 Abrogazione Fondo per uscita anticipata dei lavoratori delle imprese in crisi
4.4.3 Incentivi al trattenimento in servizio dei lavoratori dipendenti
Le novità del 2024
5.1 I nuovi requisiti per le pensioni “contributive”
5.2 Riscatti a fini pensionistici di periodi non coperti da contribuzione
5.3 Perequazione automatica dei trattamenti pensionistici 2024
5.4 APE Sociale
5.5 Opzione donna
5.6 Pensione anticipata in c.d. Quota 103
5.7 Incentivi per la permanenza al lavoro
Le novità dal 2025
6.1 Incentivo al posticipo del pensionamento
6.2 Incremento montante contributivo individuale
6.3 Cambio titolo pensionistico
6.4 Opzione Donna
6.5 Quota 103
6.6 Ape Sociale
6.7 Incremento transitorio delle pensioni minime
6.8 Pensionati in condizioni di disagio
6.9 Anticipo pensione vecchiaia per lavoratrici con 4 o più figli
6.10 Dipendenti pubblici
6.11 Misure in materia di previdenza complementare
La Previdenza Complementare
7.1 La previdenza complementare
7.2 Istituzione dei fondi pensione
7.3 Finanziamento dei fondi pensione
7.4 Tabella di sintesi dei Fondi
7.5 La vigilanza sui Fondi
7.6 Le regole
7.7 Le novità introdotte nel 2017
7.8 Un quadro di sintesi
7.9 La Rendita integrativa temporanea anticipata (RITA)
7.10 Il PEEP, Pan European Personal Pension Product