Inserisci l'e-mail con la quale ti sei registrato su FISCOeTASSE.com
Entra con le tue credenziali BusinessCenter o SiteCenter. Password dimenticata?
Il presente ebook in pdf di 216 pagine, ha l’obiettivo di illustrare le regole per una delle 5 principali procedure di soluzione della crisi di impresa, ossia il Concordato preventivo, mentre le altre, il Piano di risanamento, l’Accordo di ristrutturazione dei debiti, la Composizione negoziata della crisi di impresa, e il Superamento delle crisi da sovraindebitamento, sono oggetto di altri ebook, scritti dallo stesso autore del presente testo.
Disciplina valida dal 28 settembre 2024
Sono passati quasi 20 anni dalla prima riforma del diritto fallimentare, che ebbe luogo con il Decreto Legislativo (D.Lgs.) 5/2006, e può essere che con il D.Lgs. 136/2024 si sia completato il lungo processo legislativo, che ha avuto per obiettivo la flessibilizzazione delle soluzioni alla crisi di impresa, e soprattutto il recupero di quelle attività imprenditoriali che potevano avere una seconda vita, dopo il superamento delle difficoltà, grazie al ricorso alle procedure previste dal diritto fallimentare prima, e dal Codice della crisi di impresa poi.
D’altronde, prima la ridotta crescita economica, che ha caratterizzato l’ultimo ventennio della storia economica italiana, poi lo shock della pandemia del Covid-19, successivamente la crisi energetica, acutizzata dall’aggressione della Russia contro l’Ucraina, che ha determinato sanzioni e controsanzioni tra l’Ue e il paese guidato da Putin, infine l’inflazione, e le sfide di un mondo perfino troppo globalizzato (vedi la pressione economica proveniente dalla Cina), hanno fatto sì che diventasse sempre più importante il tema della gestione della crisi di impresa, visto l’elevato numero di operatori economici che si sono trovati tra l’incudine dell’aumento dei costi, e il martello del calo dei ricavi.
Queste circostanze hanno reso necessario intervenire più volte sulla disciplina della crisi di impresa, che era stata prima sensibilmente modificata dai D.Lgs. 5/2006 e 169/2007, e poi del tutto rinnovata dal D.Lgs. 14/2019, contenente il Codice della crisi di impresa e dell'insolvenza, successivamente adeguato alla Direttiva Ue 2019/1023 (cd. direttiva Insolvency).
Per ultimo è intervenuto il D.Lgs. 136/2024, che ha provveduto ad inserire chiarimenti e correzioni, suggerite dalle esperienze derivanti dalle prime applicazioni del Codice della crisi di impresa, che è entrato in vigore, di fatto, solo dal 2022. In conseguenza delle numerose modifiche legislative avvenute negli ultimi 2 decenni, sono aumentate le soluzioni alla crisi di impresa, alternative alla liquidazione giudiziale, che ha sostituito la procedura fallimentare.
L’ebook, basato su 6 capitoli e 4 appendici, inizia con un capitolo denominato “Quadro generale”, nel quale si presentano le caratteristiche salienti della procedura del Concordato preventivo, sia in termini comparativi con altre soluzioni alla crisi, sia sotto il profilo dell’evoluzione della normativa, con un’attenzione particolare sulle differenze esistenti tra il Concordato preventivo disciplinato dal Codice della crisi di impresa, e quello regolamentato dalla precedente legge fallimentare.
Segue poi un capitolo (il 2) che illustra le condizioni richieste per l’attivazione di questa soluzione concorsuale, per passare poi alla descrizione della procedura del Concordato preventivo, nel cui ambito sono riportate in primo luogo (Cap. 3) le indicazioni per predisporre la domanda (di accesso alla procedura, e di accesso anticipato alla procedura, che eventualmente precede la prima), ed i vari documenti (piano, proposta di concordato, attestazione) necessari per l’avvio del percorso che dovrebbe portare l’impresa ad uscire dallo stato di crisi, grazie al Concordato preventivo.
Successivamente (Cap. 4) si trova una dettagliata descrizione delle varie fasi della procedura, che comprendono l’iscrizione della domanda (di accesso alla procedura del Concordato preventivo) nel registro delle imprese, la decisione del Tribunale di aprire la procedura del Concordato preventivo, e di adottare eventualmente misure cautelari e protettive dell’impresa in crisi, la presentazione di proposte di concordato concorrenti, la gestione dell’impresa in crisi durante la procedura, la sollecitazione di offerte di acquisto dell’impresa in crisi concorrenti, l’approvazione del concordato preventivo da parte dei creditori, l’omologazione del concordato da parte del Tribunale, l’eventuale impugnazione della sentenza di omologazione del concordato, con le conseguenti decisioni del Tribunale, senza tralasciare di illustrare in dettaglio il profilo ed i compiti del commissario giudiziale. Infine vengono illustrate le varie possibili situazioni dopo la conclusione della procedura (attuazione, risoluzione, annullamento del concordato).
Viene infine richiamato (Cap. 5) anche il procedimento che scatta a seguito della domanda di accesso anticipato alla procedura del Concordato preventivo. Conclusa la descrizione dei passaggi procedurali, si illustrano (Cap. 6) gli effetti della procedura del Concordato preventivo, che si attivano nelle varie fasi del procedimento.
Come già anticipato, il testo si conclude con 4 appendici:
Introduzione
CAPITOLO 1. QUADRO GENERALE DEL CONCORDATO PREVENTIVO
1.1 L’impostazione del concordato preventivo
1.2 Le differenze tra concordato preventivo e accordo di ristrutturazione dei debiti
1.3 L’evoluzione della disciplina del concordato preventivo
1.4 Le novità della disciplina del D.Lgs. 14/2019, come modificata dai D.Lgs. 147/2020 e 83/2022
1.5 Le novità del D.Lgs. 136/2004
CAPITOLO 2. LE CONDIZIONI PER L’ATTIVAZIONE DELLA PROCEDURA DEL CONCORDATO PREVENTIVO
CAPITOLO 3. L’AVVIO DELLA PROCEDURA DEL CONCORDATO PREVENTIVO
3.1 La domanda di accesso alla procedura del concordato preventivo
3.1.1 Le due tipologie di domanda: accesso ordinario e anticipato alla procedura
3.1.2 L’individuazione del Tribunale competente
3.1.3 I contenuti della domanda di accesso alla procedura del concordato preventivo
3.1.4 I contenuti della domanda di accesso anticipato alla procedura del concordato preventivo
3.2 Il piano di concordato
3.2.1 La disciplina e i contenuti del piano di concordato
3.2.2 Le modalità di redazione del piano sul fronte dell'indicazione del debitore e delle eventuali parti correlate
3.2.3 Le modalità di redazione del piano sul fronte della descrizione delle attività e passività aziendali
3.2.4 Le modalità di redazione del piano sul fronte dell’analisi della situazione economico-patrimoniale e finanziaria
3.2.5 Le modalità di redazione del piano sul fronte della posizione dei lavoratori
3.2.6 Le modalità di redazione del piano sul fronte delle cause e dell'entità dello stato di crisi
3.2.7 Le modalità di redazione del piano sul fronte delle strategie di intervento
3.2.8 Le modalità di redazione del piano sul fronte del valore di liquidazione dell’impresa in crisi
3.2.9 Le modalità di redazione del piano sul fronte delle modalità di ristrutturazione dei debiti e di soddisfazione dei crediti
3.2.10 Le modalità di redazione del piano sul fronte degli effetti del piano sulla situazione finanziaria dell’impresa in crisi
3.2.11 Le modalità di redazione del piano sul fronte delle modalità e dei tempi di adempimento della proposta di concordato (e del piano)
3.2.12 Le modalità di redazione del piano sul fronte del piano industriale
3.2.13 Le modalità di redazione del piano sul fronte dell’indicazione dei costi e dei ricavi attesi, del fabbisogno finanziario e delle relative modalità di copertura
3.2.14 Le modalità di redazione del piano sul fronte degli apporti di nuova finanza
3.2.15 Le modalità di redazione del piano sul fronte delle azioni risarcitorie e recuperatorie
3.2.16 Le modalità di redazione del piano sul fronte delle iniziative da adottare in caso di scostamento dagli obiettivi pianificati
3.2.17 Le modalità di redazione del piano sul fronte dell’elenco dei creditori e delle parti interessate, e la loro suddivisione in classi
3.2.18 Le modalità di redazione del piano sul fronte delle modalità di informazione dei rappresentanti dei lavoratori, nonché sugli effetti della ristrutturazione sui rapporti di lavoro
3.2.19 Le modalità di redazione del piano sul fronte dei fondi rischi
3.2.20 Le modalità di redazione del piano sul fronte delle ragioni per cui il soddisfacimento dei creditori non è inferiore a quello della liquidazione giudiziale e dell’utilità per i creditori
3.2.21 Le modalità di redazione del piano sul fronte delle modalità di cessione della gestione aziendale
3.2.22 La disciplina dei debiti tributari, contributivi e assicurativi nel piano di concordato
3.3 La proposta di concordato preventivo
3.4 L’attestazione del piano di concordato e della proposta di concordato
3.4.1 Le qualifiche professionali dell’attestatore
3.4.2 L’oggetto dell’attestazione
3.4.3 Le metodologie dell’attestazione
3.4.4 I possibili esiti dell’attestazione
3.4.5 La relazione di attestazione
CAPITOLO 4. LA PROCEDURA DEL CONCORDATO PREVENTIVO A SEGUITO DELLA DOMANDA DI ACCESSO ALLA PROCEDURA
4.1 L’iscrizione della domanda di accesso alla procedura del concordato preventivo nel registro delle imprese
4.2 La decisione del Tribunale di aprire la procedura del concordato preventivo e di chiuderla
4.2.1 La decisione del Tribunale di aprire la procedura
4.2.2 La decisione del Tribunale di chiudere la procedura
4.3 Le decisioni del Tribunale sulle misure cautelari e protettive dell’impresa in crisi
4.3.1 Quadro generale delle misure attivabili dal Tribunale
4.3.2 La procedura per la decisione del Tribunale sulle misure cautelari e protettive
4.3.3 La procedura per la decisione del Tribunale sulla sospensione/scioglimento dei contratti
4.3.4 La procedura per la decisione del Tribunale sui finanziamenti prededucibili
4.3.5 La procedura per la decisione del Tribunale sul pagamento di crediti anteriori e rate di mutui
4.4 La presentazione di proposte di concordato concorrenti
4.5 Il ruolo del commissario giudiziale durante la procedura del concordato preventivo
4.5.1 Il profilo del commissario giudiziale
4.5.2 I compiti del commissario giudiziale
4.6 La gestione dell’impresa in crisi durante la procedura
4.7 La sollecitazione di offerte di acquisto dell’impresa in crisi (o di suoi elementi) in concorrenza
4.8 L’approvazione del concordato preventivo da parte dei creditori
4.8.1 La convocazione dei creditori per la votazione sul concordato
4.8.2 L’informazione dei creditori per la votazione sul concordato
4.8.3 Le contestazioni sul concordato posto in votazione
4.8.4 L’accesso alla votazione sul concordato da parte dei creditori
4.8.5 La votazione sul concordato da parte dei creditori
4.8.6 La formalizzazione dell’esito della votazione sul concordato
4.9 L’omologazione del concordato preventivo da parte del Tribunale
4.10 L’impugnazione della sentenza di omologazione del concordato preventivo e di altri atti
4.11 La decisione del Tribunale sulla sospensione della sentenza di omologazione del concordato preventivo
4.12 La decisione del Tribunale sull’impugnazione della sentenza di omologazione del concordato preventivo
4.13 L’attuazione del concordato preventivo
4.13.1 Le modalità di attuazione del concordato preventivo
4.13.2 La vendita dei beni in attuazione del concordato preventivo
4.13.3 Il ruolo del liquidatore
4.13.4 Le operazioni societarie in attuazione del concordato preventivo
4.14 La conclusione e la risoluzione del concordato preventivo
4.14.1 La conclusione del concordato preventivo
4.14.2 La risoluzione del concordato preventivo
4.15 L’annullamento del concordato preventivo
CAPITOLO 5. LA PROCEDURA DEL CONCORDATO PREVENTIVO A SEGUITO DELLA DOMANDA DI ACCESSO ANTICIPATO ALLA PROCEDURA
5.1 La decisione del Tribunale di apertura anticipata della procedura del concordato preventivo
5.2 La decisione del Tribunale sulle misure cautelari e protettive
5.3 La revoca del provvedimento di concessione dell’accesso anticipato alla procedura del concordato preventivo
CAPITOLO 6. GLI EFFETTI DEL CONCORDATO PREVENTIVO
6.1 Quadro generale
6.2 Gli effetti della presentazione al Tribunale della domanda di accesso anticipato alla procedura del concordato preventivo
6.3 Gli effetti della decisione del Tribunale di concedere l’accesso anticipato alla procedura del concordato preventivo
6.4 Gli effetti della presentazione al Tribunale della domanda di accesso alla procedura del concordato preventivo
6.5 Gli effetti della decisione del Tribunale di aprire la procedura del concordato preventivo
6.6 Gli effetti dell’omologazione del concordato preventivo
6.7 Gli effetti dell’impugnazione e della revoca dell’omologazione del concordato preventivo
6.8 Le conseguenze penali nell’ambito della procedura del concordato preventivo
6.9 La disciplina della prededucibilità dei crediti
APPENDICE I
Quadro di insieme del Codice della crisi di impresa e dell’insolvenza (D.Lgs. 14/2019)
1. Le principali novità del Codice della crisi di impresa e dell’insolvenza
2. La struttura e le novità del Codice della crisi di impresa e dell’insolvenza
APPENDICE II
Quadro di insieme delle novità del Decreto Legislativo correttivo 147/2020
APPENDICE III
Quadro di insieme delle novità del Decreto Legislativo correttivo 83/2022
Le agevolazioni per le imprese con sede nelle zone economiche speciali 2024 (ZES Unica del mezzogiorno, ZLS e ZFDI), eBook in pdf di 119 pagine.
Aggiornato al Decreto-Legge 124/2023 che ha istituito la ZES unica del Mezzogiorno, al DPCM 40/2024 di attuazione delle ZLS ed ai Decreti-Legge n° 113 e 155 del 2024 con modifiche della disciplina della ZES unica.
Questa nuova edizione aggiornata dell'eBook "Le Agevolazioni per le Imprese con Sede nelle Zone Economiche Speciali (ZES) e Zone Logistiche Semplificate (ZLS)" fornisce una guida completa e aggiornata sugli incentivi, le agevolazioni fiscali e finanziarie, e le semplificazioni amministrative disponibili per le imprese che operano o intendono investire nelle ZES e ZLS. Sviluppato sulla base dei più recenti interventi normativi del 2024, questo strumento è essenziale per i professionisti e le imprese interessate a sfruttare le opportunità offerte dalle aree economiche speciali.
La zona economica speciale o zona di libero scambio (ZES) o free trade zones (FTZ) è un’area geografica delimitata all’interno di un paese in cui le imprese nazionali e quelle estere possono importare materiali, svolgere attività di produzione, movimentare beni ed esportare prodotti finiti senza essere soggetti a tariffe (dazi), quote di importazione o esportazione ed altre formalità burocratiche doganali totalmente o in misura ridotta rispetto al resto del territorio della nazione che l’ha istituita.
Esse, inoltre, sono di solito ubicate presso città od aree importanti e dotate di specifici vantaggi infrastrutturali per il commercio come la presenza di porti, aeroporti, ferrovie, autostrade o frontiere con altri paesi.
L’istituzione delle ZES ha principalmente l’obbiettivo di attrarre nell’area geografica di ubicazione nuovi investimenti diretti esteri (IDE) ma anche nazionali. A tal fine, per le ZES in cui si svolge anche un’attività di produzione o trasformazione, è importante la presenza nell’area anche di zone industriali attrezzate, di manodopera qualificata e non, di centri di ricerca, di filiali di banche ed altri intermediari finanziari e assicurativi, di società di consulenza gestionale, ecc.
L’istituto della zona economica speciale è di recente introduzione nell’ordinamento italiano, in quanto essa risale al Decreto-Legge n° 91 del 2017 (“Disposizioni urgenti per la crescita economica del Mezzogiorno” o “Decreto Sud”, convertito in Legge n° 123 del 2017) successivamente più volte riformato. L’art. 4 di questo introdusse le zone economiche speciali (ZES) mentre l’art. 5 era dedicato ai benefici fiscali ed alle semplificazioni burocratiche di cui godevano le imprese che operano in queste aree.
A partire dal 1° Gennaio 2024, sulla base della riforma contenuta negli articoli da 9 a 16 e 22 del Decreto-Legge 124/2023, le otto ZES che sono state istituite nel Mezzogiorno d’Italia dal 2017 al 2023 sono confluite nella “ZES unica per il Mezzogiorno” il cui territorio comprende le regioni Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna. La ZES unica comprende quindi le regioni c.d. “meno sviluppate” o “in transizione” (solo l’Abruzzo) identificate dal diritto comunitario sulla base della loro distanza dal PIL pro capite medio dei ventisette paesi aderenti all’Unione Europea.
Il territorio su cui si applicano le agevolazioni previste per le imprese che investono nelle ZES passa dall’essere lo 0,4% della superficie complessiva del Sud Italia, comprendente i porti più importanti, le zone retroportuali e le principali zone industriali del Sud, al 95% circa di questa, dato che sono escluse alcune zone dell’Abruzzo. Essa è la zona economica speciale più grande del mondo per estensione territoriale (117.600 kmq) e la seconda per popolazione residente (19.350.000 persone). In tal modo la finalità della ZES unica passa dall’essere quella dello sviluppo di queste sole aree a quella dello sviluppo del Mezzogiorno in generale.
Le agevolazioni fiscali e finanziarie per le imprese che investono nella ZES unica sono di tre tipi:
Segnaliamo che un’altra agevolazione, attiva fino al 31 Dicembre 2023 e consistente nel dimezzamento dell’imposta sul reddito (IRES od IRPEF) per le nuove attività avviate da imprese sempre nel territorio della ZES unica, introdotta dei commi da 173 a 178 dell’articolo 1° della Legge 178/2019 è stata sospesa a partire dal 1° Gennaio 2024, ma non abrogata, dall’ultimo periodo del 4° comma dell’art. 22 del DL 124/2023 per cui potrebbe essere riproposta in futuro, se ci sarà la volontà politica in tal senso e se si troveranno i fondi per finanziarla.
Questa agevolazione rientrava e rientra tuttora nella tipologia “de minimis”, che dà diritto a massimo 300.000 Euro di beneficio in tre esercizi, per cui, siccome tale agevolazione valeva per i primi sette esercizi della nuova attività, essa poteva dare diritto ad un beneficio di importo massimo di 700.000 Euro.
Una variante delle ZES, vale a dire la zona logistica semplificata (ZLS), è stata invece introdotta dai commi da 61 a 65 dell’art. 1° della Legge n° 205 del 2017 e può essere ubicata nelle “regioni più sviluppate” o “in transizione” (Marche ed Umbria, visto che l’Abruzzo rientra nella ZES unica Sud) del nostro paese dove non si possono creare delle ZES, cioè nelle regioni costiere del Centro e del Nord Italia. Le citate norme di legge sulla ZLS sono state attuate dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) n° 40 del 4 Marzo 2024.
Segnaliamo, inoltre, che questo e-book è aggiornato alla riforma della disciplina della ZES che ha istituito la ZES unica per il Mezzogiorno contenuta negli articoli da 9 a 16 e 22 del Decreto-Legge n° 124 del 2023 convertito in Legge n° 162 del 2023 ed attuato dal DPCM del 17 Maggio 2024 per quanto riguarda le modalità di accesso al credito d’imposta per gli investimenti le cui istanze telematiche all’Agenzia delle Entrate possono essere presentate a partire dal 12 Giugno.
1 Cosa sono le zone economiche speciali ZES la loro evoluzione storica e le loro caratteristiche in termini di vantaggi che offrono alle imprese
2 Le tipologie delle ZES e le regole previste dal diritto comunitario
3 Le tipologie di Free Trade Zones previste dall’ordinamento italiano le Zone Economiche Speciali ZES le Zone Logistiche Semplificate ZLS e le Zone Franche Doganali Intercluse ZFDI
4 La costituzione l’organizzazione e la governance della ZES unica per il Mezzogiorno
5 Le agevolazioni amministrative per le imprese insediate nella ZES unica lo sportello unico digitale della ZES unica del Mezzogiorno – SUD ZES e il procedimento di autorizzazione unica per l’avvio degli insediamenti produttivi
5.1 Lo sportello unico digitale della ZES unica del Mezzogiorno – SUD ZES
5.2 Il procedimento di autorizzazione unica per l’avvio degli insediamenti produttivi ubicati nella ZES unica del Mezzogiorno
6 Le agevolazioni fiscali contributive e finanziarie per le imprese insediate nella ZES unica
6.1 Il credito d’imposta per gli investimenti effettuati dalle imprese ubicate nella ZES unica le modalità di accesso e di fruizione l’estensione di esso alle imprese agricole della pesca e dell’acquacoltura
6.2 La possibilità per gli investimenti effettuati dalle imprese nella ZES unica di usufruire del finanziamento agevolato previsto per i cosiddetti Contratti di Sviluppo gestiti da Invitalia Spa
6.3 La riduzione alla metà dell’imposta sul reddito per le imprese che avviano una nuova attività nelle ZES ora nella ZES unica prevista dalla Legge 178 2020 agevolazione sospesa a partire dal 1° gennaio 2024
6.4 La decontribuzione per le nuove assunzioni delle microimprese nella ZES unica introdotta dall’articolo 24 del Decreto-Legge numero 60 del 2024
7 Le Zone Logistiche Semplificate ZLS delle regioni più sviluppate e la loro disciplina dopo l’istituzione della ZES unica del Mezzogiorno
7.1 La disciplina legislativa delle zone logistiche semplificate ZLS
7.2 Le norme di attuazione delle ZLS il DPCM numero 40 del 2024 il procedimento di istituzione di esse ed il loro Piano di sviluppo strategico
7.3 Le norme di attuazione delle ZLS il DPCM numero 40 del 2024 la governance ed il controllo sulle ZLS e le semplificazioni amministrative ad esse destinate l’autorizzazione unica
8 Conclusioni
Allegati normativi
Guida ai principali aspetti del CCNL Metalmeccanici industria e installazione di impianti (Federmeccanica Assistal) attualmente in vigore.
eBook in pdf di 34 pagine.
Questo ebook rappresenta una guida essenziale e pratica per orientarsi nel CCNL Metalmeccanici Industria e Installazione di Impianti (Federmeccanica e Assistal), il contratto collettivo di lavoro che regola i rapporti tra le aziende del settore metalmeccanico e meccatronico e i loro dipendenti.
Il testo, aggiornato alle ultime normative e prassi del settore, offre un approfondimento sui principali istituti contrattuali e sui diritti e doveri che regolano il rapporto di lavoro in uno dei settori più importanti dell'economia italiana.
Contenuti principali:
Introduzione
1. Campo di applicazione
2. Durata
3. Procedura di rinnovo
4. Distribuzione del CCNL
5. La disciplina del rapporto individuale di lavoro
- 5.1 Assunzione
- 5.1.1 Documenti da fornire all’assunzione
- 5.2 Periodo di prova
- 5.2.1 Esclusioni dal periodo di prova
- 5.2.2 Indicazione del periodo di prova nel contratto di assunzione
- 5.2.3 Risoluzione nel corso della prova
- 5.2.4 Conferma in servizio
- 5.3 Contratto a tempo determinato
- 5.3.1 La normativa di legge sui contratti a termine
- 5.3.2 Obbligo di informazione
- 5.3.3 Assunzione in sostituzione di maternità
- 5.3.4 Stagionalità
- 5.3.5 Diritto di precedenza
- 5.3.6 Stabilizzazione a tempo indeterminato
- 5.4 Il trattamento economico da riconoscere nelle trasferte
- 5.4.1 Tempo di viaggio
6. Classificazione dei lavoratori
7. Orario di lavoro
- 7.1 Orario plurisettimanale
- 7.2 Permessi annui retribuiti
- 7.3 Lavoro straordinario, notturno e festivo
- 7.4 Riposo settimanale
- 7.5 Festività
- 7.5.1 Altri giorni festivi
- 7.5.2 Retribuzione delle festività
- 7.6 Ferie
- 7.6.1 Retribuzione del periodo feriale
- 7.6.2 Modalità di fruizione delle ferie
- 7.6.3 Riproporzionamento delle ferie
- 7.6.4 Risoluzione del rapporto
8. Retribuzione spettante ai dipendenti
- 8.1 Forme di retribuzione
- 8.2 Mensilizzazione della retribuzione
- 8.3 Corresponsione della retribuzione
- 8.4 Minimi retributivi
- 8.5 Scatti di anzianità
- 8.6 Tredicesima mensilità
- 8.7 Previdenza complementare
- 8.8 Assistenza sanitaria integrativa
9. Assenze, permessi e tutele
- 9.1 Infortuni su lavoro e malattie professionali
- 9.1.1 Conservazione del posto
- 9.1.2 Trattamento economico
- 9.2 Malattia ed infortunio non sul lavoro
- 9.2.1 Conservazione del posto
- 9.2.2 Trattamento economico
10. Cessazione del rapporto
Se hai bisogno di ulteriori dettagli, sono a disposizione!
Guida pratica alla Riforma Doganale 2024
D.lgs. n.141 del 26.09.2024 pubblicato in G.U. n.232 del 03.10.2024 in vigore dal 04.10.2024
eBook in pdf di 174 pagine
La Riforma Doganale 2024 è un approfondito e pratico manuale dedicato alla nuova normativa doganale introdotta dal Decreto Legislativo n. 141 del 26 settembre 2024, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 232 del 3 ottobre 2024 e in vigore dal 4 ottobre 2024.
Questo eBook rappresenta una guida essenziale per tutti i professionisti che operano nel settore delle importazioni ed esportazioni, con un focus su sanzioni, compliance e accise.
Gli autori, esperti in diritto doganale e tributario, analizzano in dettaglio tutte le principali novità della riforma, inclusa la nuova disciplina relativa alle accise, l’IVA all’importazione come diritto di confine, e il potenziamento dello Sportello Unico dei Controlli (S.U.Do.Co.).
Questo eBook è rivolto a professionisti del settore doganale, consulenti fiscali, commercialisti e operatori doganali che necessitano di una guida pratica e aggiornata per affrontare le nuove normative. È uno strumento indispensabile per coloro che si occupano di importazioni, esportazioni e gestione delle accise.
Premessa
PARTE I - LA RIFORMA E I PROFILI DOGANALI
Commercio internazionale e istituzioni
1.1 Il commercio internazionale: premessa
1.1.1 Il commercio internazionale: General Agreement On Tariffs And Trade (GATT)
1.1.2 Il commercio internazionale: i principi dell’accordo GATT
1.2 Le Istituzioni Internazionali: Il World Customs Organization (WCO)
1.2.1 Le istituzioni internazionali: l’unione doganale
Elementi doganali
2.1 Gli elementi dell’accertamento
2.1.1 Gli elementi dell’accertamento: la classificazione doganale
2.2 Gli elementi dell’accertamento: l’origine preferenziale
2.2.1 L’origine preferenziale: la prova di origine
2.2.2 Gli elementi dell’accertamento: l’origine non preferenziale
2.2.3 La determinazione dell’origine non preferenziale della merce
2.3 Valore in dogana: premessa
2.3.1 Valore in dogana: il metodo principale
2.3.2 Valore in dogana: gli elementi da aggiungere al prezzo pagato o da pagare
2.3.3 Valore in dogana: gli elementi da sottrarre al prezzo pagato o da pagare
2.3.4 Valore in dogana: metodi alternativi
L’obbligazione doganale
3.1 Obbligazione doganale: premessa
3.2.1 I diritti di confine
3.2.2 Chi sono i soggetti obbligati al pagamento dei diritti di confine
3.2.3 La rappresentanza doganale diretta
3.2.4 La rappresentanza indiretta
L’accertamento doganale
4.1 Accertamento doganale: premessa
4.2 Sportello unico doganale e dei controlli (S.U.Do.Co)
Revisione dell’accertamento
5.1 Revisione dell’accertamento: i controlli a posteriori
La riscossione dei diritti doganali
6.1 Il pagamento dell’obbligazione doganale: modalità e procedure di riscossione
6.2 Termini per la notifica dell’obbligazione doganale
Movimento delle merci
7.1 La temporanea custodia e la merce in entrata
Procedure e regimi doganali
8.1 I depositi doganali e istituti speciali
8.2 La temporanea esportazione
8.3 Provviste e dotazioni di bordo
Violazioni doganali
9.1 Violazioni doganali: premessa
9.2 Sanzioni di natura penale
9.3 Violazioni doganali: sanzioni di natura amministrativa
9.4 Disposizioni comuni: contrabbando e sanzioni amministrative
PARTE II - La riforma e l’impatto sul testo unico accise
Riforma sull’accisa
10.1 Riforma dell’accisa: alcune considerazioni generali
10.1.1 Accisa e i soggetti passivi
10.1.2 Accise, circolazione e regime sospensivo
10.1.3 L’accertamento e il pagamento delle accise
10.1.4 I prodotti sottoposti ad accisa
10.1.5 Accise e privilegio
10.1.6 Accise e rimborso
Sanzioni ed accise
11.1 Sanzioni ed accise prima della riforma
11.1.1 La sottrazione e l’accertamento al pagamento d’accisa
11.1.2 L’alterazione di congegni, impronte e contrassegni
11.1.3 Le deficienze ed eccedenze nel deposito e nella circolazione dei prodotti soggetti ad accisa
11.1.4 Irregolarità nella circolazione di beni sottoposti ad accisa
11.1.5 Sottrazione all'accertamento ed al pagamento dell'accisa sull'alcole e sulle bevande alcoliche
11.1.6 Inosservanza di prescrizioni e regolamenti
11.1.7 Sanzioni ed accise dopo la riforma
11.1.8 Considerazioni ulteriori sull’accisa
11.1.9 Accise e compliance ex decreto legislativo 231
11.1.10 Accise, compliance ex decreto 231, linee guida Confindustria
11.1.11 Accise, decreto 231, ESG
Accise e AEO
12.1 Accise, AEO e l’obbligazione doganale
Normativa
La composizione negoziata della crisi di impresa dopo il D.lgs. 136/2024, con le indicazioni del Decreto del Ministero della Giustizia del 21 marzo 2023
Disciplina valida dal 28 settembre 2024
Sono passati quasi 20 anni dalla prima riforma del diritto fallimentare, che ebbe luogo con il Decreto Legislativo (D.Lgs.) 5/2006, e può essere che con il D.Lgs. 136/2024 si sia completato il lungo processo legislativo, che ha avuto per obiettivo la flessibilizzazione delle soluzioni alla crisi di impresa, e soprattutto il recupero di quelle attività imprenditoriali che potevano avere una seconda vita, dopo il superamento delle difficoltà, grazie al ricorso alle procedure previste dal diritto fallimentare prima, e dal Codice della crisi di impresa poi.
Il presente ebook in pdf di 154 pagine, ha come primo obiettivo quello di illustrare le regole per la Composizione negoziata della crisi di impresa, che è una procedura destinata a qualsiasi impresa, senza limitazione di dimensione, e di settore produttivo (anche le imprese agricole possono attivarla), come disciplinate dal Codice della crisi di impresa (aggiornato da ultimo con il D.Lgs. 136/2024).
Le altre soluzioni alla crisi di impresa destinate alle imprese, ossia il Piano di risanamento, l’Accordo di ristrutturazione dei debiti, il Concordato preventivo, il Superamento delle crisi da sovraindebitamento, sono oggetto di altri ebook, scritti dallo stesso autore del presente testo (qui l'elenco completo).
L’ebook si articola in 7 capitoli e 4 appendici.
Nel primo capitolo si illustra l’impostazione della procedura della Composizione negoziata della crisi di impresa, per passare poi ad esaminarne le condizioni di accesso alla procedura, che includono l’esecuzione di un test per la verifica della perseguibilità del risanamento.
Il secondo capitolo è dedicato alla descrizione della procedura nella sua fase iniziale, con l’indicazione dei contenuti della domanda di apertura della procedura, e dei vari documenti da allegare, tra cui il piano di risanamento, per passare poi al tema della nomina dell’esperto e della richiesta di misure protettive e cautelari, e degli altri possibili effetti legali dell’avvio della procedura, come la sospensione di alcuni obblighi civilistici.
Il terzo capitolo si occupa della fase centrale della procedura, a cominciare dal ruolo dei vari protagonisti della procedura (esperto, imprenditore in crisi, creditori, altre parti interessate), per poi passare al tema della durata della procedura, per continuare con le regole di gestione dell’impresa in crisi durante la procedura. Infine si ricordano le misure premiali previste per il periodo di vigenza della procedura, essenzialmente di natura fiscale, e le specificità della procedura in caso di crisi di gruppi di imprese.
Il capitolo 4 illustra tutte le indicazioni per l’esperto, che deve gestire la procedura della composizione negoziata, che sono contenute nel D.M. Giustizia del 21 marzo 2023.
Il capitolo 5 richiama i possibili esiti della procedura, e i suoi effetti al termine di essa.
I capitoli 6 e 7 sono dedicati a due varianti della procedura della Composizione negoziata della crisi, di impresa, ossia la procedura per le imprese sotto-soglia, ossia la procedura semplificata della composizione negoziata, che non richiede il piano di risanamento, e quella per il concordato semplificato per la liquidazione del patrimonio, delle quali si esaminano le condizioni di accesso e le varie fasi della procedura.
Il testo si conclude con 4 appendici:
Introduzione
1. L’impostazione e le condizioni per la procedura della composizione negoziata della crisi di impresa
1.1. L’impostazione della composizione negoziata della crisi di impresa
1.2. Le condizioni per l’accesso alla procedura
1.3. I concetti di squilibrio, crisi e insolvenza
1.4. Il test per la verifica della perseguibilità del risanamento
2. L’avvio della procedura della composizione negoziata della crisi di impresa
2.1. Le premesse per la domanda di accesso alla procedura di composizione negoziata
2.2. La domanda di accesso alla procedura di composizione negoziata
2.2.1. La procedura per la domanda di accesso
2.2.2. I contenuti dell’istanza online
2.3. La documentazione da allegare alla domanda di accesso alla procedura della composizione negoziata
2.3.1. Quadro generale delle indicazioni sulla documentazione
2.3.2. La situazione patrimoniale e economico-finanziaria dell'impresa in crisi
2.3.3. L’impostazione e i contenuti del piano di risanamento
2.3.4. La relazione sull’attività dell’azienda
2.3.5. Il piano finanziario
2.3.6. Le iniziative aziendali per il rilancio dell’impresa in crisi
2.3.7. L’elenco dei creditori
2.3.8. Le tipologie delle difficoltà economico-finanziarie e patrimoniali dell’impresa in crisi
3. La gestione della procedura della composizione negoziata della crisi di impresa
3.1. I ruoli dei protagonisti nella procedura della composizione negoziata
3.1.1. Il ruolo dell’esperto
3.1.2. Il ruolo dell’imprenditore in crisi
3.1.3. Il ruolo dei creditori
3.2. La durata della procedura
3.3. La gestione dell’impresa in crisi durante la procedura e le autorizzazioni del Tribunale
3.4. Le misure premiali durante e dopo la procedura
3.5. La procedura in caso di crisi di gruppi di imprese
4. Le modalità di conduzione della composizione negoziata secondo il D.M. Giustizia del 21 marzo 2023
4.1. I contenuti del protocollo di conduzione della composizione negoziata
4.2. L’avvio della procedura dopo la conduzione del test
4.3. Gli accorgimenti in caso di crisi di gruppo di imprese
4.4. L’analisi della coerenza del piano di risanamento con la check-list
4.5. L’analisi delle linee di intervento previste dal piano di risanamento
4.6. Le indicazioni operative in caso di misure protettive e cautelari
4.7. La gestione dell’impresa durante la procedura
4.8. Lo svolgimento delle trattative con le parti interessate
4.9. La formulazione delle proposte dell’imprenditore in crisi e delle parti interessate
4.10. Il parere dell’esperto in caso di finanziamenti prededucibili
4.11. La rinegoziazione dei contratti
4.12. La cessione dell’azienda
4.13. La stima del valore della liquidazione dell’intero patrimonio
5. La conclusione della procedura della composizione negoziata della crisi di impresa
5.1. I possibili esiti della procedura
5.1.1. La procedura per la conclusione della composizione negoziata
5.1.2. Le modalità di conclusione della composizione negoziata
5.2. La conservazione degli effetti della procedura
6. La procedura della composizione negoziata della crisi di impresa per le imprese sotto-soglia
6.1. Le condizioni per l’accesso alla procedura semplificata della composizione negoziata
6.2. L’avvio della procedura semplificata
6.3. La gestione della procedura semplificata
6.4. La conclusione della procedura semplificata
7. Il concordato semplificato per la liquidazione del patrimonio
7.1. Le condizioni per l’accesso alla procedura del concordato semplificato
7.2. L’avvio della procedura del concordato semplificato
7.3. L’approvazione della procedura del concordato semplificato
7.4. La conclusione della procedura del concordato semplificato con la liquidazione del patrimonio
Appendici
Aiuti e crediti d'imposta tra Quadro RS e Quadro RU nei Modelli di Dichiarazione dei redditi 2024;
Un'utile guida all’esposizione dei contributi e dei crediti d’imposta nelle dichiarazioni dei redditi riferite al periodo d’imposta 2023.
Aggiornato con il provvedimento del 28 febbraio 2024 di approvazione dei Modelli Redditi e Normativa e Prassi di luglio 2024
eBook in pdf di 71 pagine.
Per rispondere all’emergenza economica e sanitaria che ha colpito l’Europa, il nostro governo è stato autorizzato a fornire diversi incentivi economici a famiglie ed imprese, per sopperire alle difficoltà economiche dettate dalle chiusure nazionali ed internazionali che si sono susseguite nell’arco degli ultimi anni.
Il Governo italiano ha iniziato a mettere in atto il PNRR nella seconda metà del 2021. Il Piano dovrà essere portato a compimento e rendicontato entro la fine del 2026.
Per le famiglie sono stati previsti incentivi quali, ad esempio, il bonus vacanze, contributi per il servizio di trasporto sostenibile, crediti d’imposta per la mobilità elettrica.
Per le imprese e i professionisti sono stati introdotte misure che vanno dai contributi a fondo perduto per chi ha subito cali di fatturato rispetto all’esercizio precedente, a svariati crediti d’imposta per far fronte alle spese sostenute nel periodo emergenziale, quali, ad esempio, il credito per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale, per la messa in sicurezza degli ambienti di lavoro, etc.
Tra le principali novità segnaliamo che nel quadro RU è stata prevista l’indicazione dei dati relativi agli importi maturati dei nuovi crediti d’imposta introdotti dal 2022 (tra questi, si segnalano le agevolazioni riconosciute a favore delle imprese per fronteggiare la crisi energetica) e sono state aggiornate le informazioni richieste nella sezione IV in riferimento ai crediti Formazione 4.0, Ricerca, Sviluppo e Innovazione e agli Investimenti in beni strumentali.
L’intento degli autori è di fornire una guida all’esposizione dei contributi/crediti d’imposta nelle dichiarazioni dei redditi riferite al periodo d’imposta 2023.
1. Contributi a fondo perduto
1.1 Indicazioni di carattere generale
2. Crediti d’imposta e quadro RU
2.1 Indicazioni di carattere generale
2.2 Dati relativi ai crediti d’imposta rientranti nel piano transizione 4.0
2.3 Caso pratico – Prenotazione credito 4.0 beni immateriali
3. Quadro RS: prospetto Aiuti di Stato
3.1 Regole di compilazione prospetto aiuti di Stato
3.2 Quadro RS e contributi a fondo perduto
3.3 L’impresa unica nel rigo RS402
4. Incentivi e crediti d’imposta nel Modello Redditi 2024: esempi di compilazione
4.1 Credito d’imposta per incentivare l'installazione di impianti di compostaggio presso i centri agroalimentari - art. 1 commi da 831 a 834 L. 234/2021; art.1 c. 270 L.197/2022
4.2 Credito d’imposta in favore di imprese turistiche per canoni di locazione di immobili - art. 5 D.L. 4/2022
4.2.1 Esempio compilazione quadro RU
4.2.2 Esempio compilazione quadro RS
4.3 Credito d’imposta per l'IMU in favore del comparto del turismo - art. 22 D.L. 21/2022
4.3.1 Esempio compilazione quadro RU
4.3.2 Esempio compilazione quadro RS
4.4 Credito d’imposta per l’acquisto di carburanti per l’esercizio dell’attività agricola e della pesca (terzo trimestre 2022) - art. 7 del decreto-legge 9 agosto 2022 n. 115
4.4.1 Esempio utilizzo del credito di imposta e compilazione quadro RU
4.5 Credito d’imposta per l’acquisto di carburanti per l’esercizio dell’attività agricola e della pesca (quarto trimestre 2022) - art. 2 del decreto-legge 23 settembre 2022 n. 144
4.6 Credito d’imposta per imprese esercenti attività agricola pesca e agromeccanica per l’acquisto di gasolio e benzina (primo trimestre 2023) - Art. 1 commi 45 – 50 L. 197/2022
4.6.1 Esempio compilazione quadro RU
4.6.2 Esempio compilazione quadro RS
4.7 Credito d’imposta per la realizzazione o l’ampliamento di infrastrutture informatiche finalizzate al potenziamento del commercio elettronico (Reg. UE 702/2014) - Art. 1 comma 131 L. n. 178 del 2020 (Provv. 20/05/2022 punto 3.3 lett. a)
4.7.1 Esempio compilazione quadro RU
4.7.2 Esempio compilazione quadro RS
4.8 Credito d’imposta per la realizzazione o l’ampliamento di infrastrutture informatiche finalizzate al potenziamento del commercio elettronico (de minimis) - Art. 1 comma 131 L. n. 178 del 2020 (Provv. 20/05/2022 punto 3.3 lett. b e c)
4.9 Bonus investimenti pubblicitari - Art. 57-bis D.L. 50/2017
4.9.1 Esempio compilazione quadro RU
4.9.2 Esempio compilazione quadro RS
4.10 Campagne pubblicitarie affidate a leghe e società sportive - art. 81 D.L. 104/2020; art. 10 D.L. 73/2021; art. 9 D.L. 4/2022; art.1 comma 615 L.197/2022 art. 37 D.L. 75/2023
4.10.1 Utilizzo credito di imposta ed esempio compilazione quadro RU
4.11 Tabella crediti residui
4.12 Crediti energia e gas 2022
4.12.1 Credito d’imposta imprese energivore
4.12.2 Credito d’imposta imprese diverse dalle energivore
4.12.2.1 Caso pratico compilazione Modello Redditi 2024
4.12.3 Crediti d’imposta per le imprese gasivore
4.12.4 Crediti d’imposta per le imprese diverse dalle gasivore
4.13 Crediti energia e gas 2023
4.13.1 Credito d’imposta imprese non energivore
4.13.1.1 Caso pratico compilazione Modello Redditi 2024
4.13.2 Credito d’imposta imprese energivore
4.13.3 Credito d’imposta imprese non gasivore
4.13.4 Credito d’imposta imprese gasivore
4.13 Termini di utilizzo dei crediti energia e gas
L'analisi della Crisi di impresa e le soluzioni manageriali ed extragiudiziali, incluso il piano di risanamento, dopo il D.lgs. 136/2024 (eBook in pdf di 176 pagine).
Disciplina valida dal 28 settembre 2024
Il presente ebook, ha come primo obiettivo quello di illustrare i suggerimenti per il superamento della crisi di impresa, prima di affidarsi ad una delle procedure previste dal Codice della crisi di impresa, anche attuando le sue previsioni in materia di individuazione anticipata della crisi.
Il secondo scopo è quello di illustrare le regole per il Piano di risanamento, che costituisce la prima soluzione alla crisi di impresa, che è definita “extragiudiziale”, in quanto non richiede un passaggio in Tribunale.
L’ebook è basato su 2 capitoli e 4 appendici.
Il primo capitolo è dedicato ai sintomi, alle cause, e agli indicatori di una crisi di impresa, che costituiscono il presupposto per individuare sia soluzioni manageriali per il superamento della crisi di impresa, sia la giusta procedura prevista dalla legge.
In altre parole, questo ebook, oltre a descrivere la procedura e gli effetti del Piano di risanamento, offre i possibili contenuti dei documenti che devono essere predisposti, non solo per la procedura del Piano, ma anche per gli altri strumenti di regolazione della crisi di impresa, descritti dal D.Lgs. 14/2019 (Accordo di ristrutturazione dei debiti, Concordato preventivo, Composizione negoziata della crisi).
Successivamente si affrontano questioni come l’approccio alla crisi, le condizioni per il successo di una soluzione alla crisi di impresa, l’autoanalisi dei dati di bilancio, e, argomento forse più utile di tutti, un esempio concreto di iniziative manageriali per l’uscita dalla crisi. A questo punto, rimanendo sul piano pratico, il primo capitolo propone un elenco completo di possibili misure manageriali di rilancio del business, partendo dall’impostazione dell’attività imprenditoriale, e proseguendo con la verifica dell’idea imprenditoriale, da realizzare magari con un Business plan semplificato, per concludersi con le modalità di attuazione dell’idea imprenditoriale e le condizioni per lo sviluppo dell’impresa. Ovviamente, si stratta di indicazioni che potrebbero consentire, ma non assicurare, un’uscita graduale dalle secche della crisi.
Queste misure, però, per esprimere la massima efficacia possibile, dovrebbe essere inquadrate in un piano articolato, che nell’ambito delle soluzioni manageriali alla crisi di impresa prende il nome di Business plan, del quale si offrono due versioni, una semplificata (citata in precedenza), adatta per le microimprese, ed una più analitica, quest’ultima indirizzata evidentemente ad aziende di maggiori dimensioni (Pmi e grandi imprese).
Il secondo capitolo ha per oggetto il Piano di risanamento, che costituisce l’unica soluzione extragiudiziale alla crisi di impresa prevista dal Codice della crisi di impresa, e quindi si caratterizza per la mancanza di particolari formalità, e perfino di una vera e propria procedura. Il Piano di risanamento presuppone anche un successivo accordo di rinegoziazione dei debiti tra debitore e creditori, ma non un’obbligatoria pubblicità, e ciononostante si ottiene il non trascurabile vantaggio di godere di una protezione dell’impresa in crisi, in termini di impossibilità per i creditori di avviare azioni revocatorie per tutti gli atti, i pagamenti e le garanzie concesse su beni dell’impresa in crisi, effettuati dall’impresa in attuazione del piano, a cui si aggiunge quello di evitare sanzioni penali per gli atti effettuati in base al piano stesso.
È’ evidente però che questa soluzione è possibile solo quando la crisi non è conclamata, poiché, in caso contrario, saranno il Pubblico ministero, il Tribunale o i creditori ad intervenire, richiedendo la liquidazione giudiziale. Premesso questo, nel secondo capitolo, dopo aver descritto più in dettaglio l’impostazione di questa soluzione alla crisi, se ne ricordano le condizioni, per passare poi a descrivere i contenuti del Piano di risanamento, le sue caratteristiche, nonché le sue modalità di redazione. Inoltre si illustra l’impostazione del possibile accordo di rinegoziazione dei debiti, e della necessaria attestazione del professionista. Infine, si rammentano in dettaglio gli effetti di questa soluzione alla crisi di impresa.
Il testo si conclude con 4 appendici.
Nella prima si illustrano le principali novità del D.Lgs. 14/2019, la cui lettura può essere utile per avere una visione d’insieme delle modifiche più rilevanti alle varie soluzioni alla crisi di impresa, mentre nella seconda appendice si richiamano sommariamente le novità del Decreto legislativo correttivo 147/2020, così come avviene nella terza appendice, che illustra brevemente quelle del Decreto legislativo correttivo 83/2022. Infine nella quarta appendice si richiamano le principali modifiche apportate dal Decreto legislativo correttivo 136/2024.
Introduzione
CAPITOLO 1: LA CRISI DI IMPRESA, I DOVERI DEI SOGGETTI COINVOLTI E LE SOLUZIONI MANAGERIALI ALLA CRISI
1. La crisi di impresa
1.1 La definizione di crisi di impresa
1.2 I sintomi di una crisi di impresa
1.3 La valutazione della gravità della crisi di impresa
1.4 Le possibili cause di una crisi di impresa
1.5 Le possibili conseguenze di una crisi di impresa
1.6 La consapevolezza dello stato di crisi di impresa
2. I doveri dell’impresa in crisi, dei creditori e delle autorità competenti
2.1 I doveri dell’impresa in crisi
2.2 I doveri dei creditori dell’impresa in crisi
2.3 I doveri delle autorità competenti nelle procedure di soluzione alla crisi di impresa
3. La gestione della crisi nelle sue fasi iniziali
3.1 La percezione della crisi di impresa
3.2 L’approccio psicologico alla crisi di impresa
3.3 Gli errori da evitare durante la gestione di una crisi di impresa
3.4 La consapevolezza delle difficoltà di una crisi di impresa
3.5 Le condizioni per il successo della soluzione alla crisi di impresa
4. Un esempio di gestione manageriale della crisi di impresa
4.1 Introduzione
4.2 L’analisi dei dati di bilancio e l’individuazione dei fattori di miglioramento
4.3 L’individuazione delle misure manageriali per il superamento della crisi
4.4 L’eventuale necessità di reimpostare l’attività imprenditoriale
4.4.1 La definizione di idea imprenditoriale, imprenditore, e le fasi di realizzazione dell’idea imprenditoriale
4.4.2 La verifica di massima dell’idea imprenditoriale e il break even point
4.4.3 La verifica dell’idea imprenditoriale con il Business plan
4.4.4 La verifica dell’idea imprenditoriale con la sua prima attuazione
4.5 Le condizioni per lo sviluppo dell'impresa
5. Il Business plan nella versione completa
5.1 Introduzione
5.2 L’Executive summary
5.3 La sezione Impresa
5.4 La sezione Prodotti
5.5 La sezione Analisi di settore
5.6 La sezione Analisi di mercato
5.7 La sezione Strategie di marketing
5.8 La sezione Struttura del management
5.9 La sezione Piano operativo
5.10 La sezione Prospetto finanziario
5.11 Conclusioni
CAPITOLO 2: IL PIANO DI RISANAMENTO
1. Quadro generale del piano di risanamento
1.1 L’impostazione del piano di risanamento
1.2 I vantaggi del piano di risanamento
1.3 Le caratteristiche della procedura del piano di risanamento, e la sua natura extragiudiziale ma non necessariamente unilaterale
1.4 Le novità apportate dal Codice della crisi di impresa (D.Lgs. 14/2019)
1.5 Le novità del D.Lgs. 136/2024
2. Le condizioni per l’attivazione della procedura del piano di risanamento
3. I contenuti e le modalità di redazione del piano di risanamento
3.1 I contenuti del piano di risanamento
3.1.1 Le tematiche da trattare nel piano
3.1.2 Le modalità di redazione del piano sul fronte dell'indicazione del debitore e delle eventuali parti correlate
3.1.3 Le modalità di redazione del piano sul fronte della descrizione delle attività e passività aziendali
3.1.4 Le modalità di redazione del piano sul fronte dell’analisi della situazione economico-finanziaria
3.1.5 Le modalità di redazione del piano sul fronte della posizione dei lavoratori
3.1.6 Le modalità di redazione del piano sul fronte delle cause e dell'entità dello stato di crisi
3.1.7 Le modalità di redazione del piano sul fronte delle strategie di intervento
3.1.8 Le modalità di redazione del piano sul fronte dell’elenco dei creditori, e dell’ammontare dei loro crediti
3.1.9 Le modalità di redazione del piano sul fronte dello stato delle trattative, e dell'elenco dei creditori estranei all’accordo
3.1.10 Le modalità di redazione del piano sul fronte degli apporti di nuova finanza
3.1.11 Le modalità di redazione del piano sul fronte della tempistica delle azioni da compiersi
3.1.12 Le modalità di redazione del piano sul fronte delle iniziative da adottare in caso di scostamento dagli obiettivi
3.1.13 Le modalità di redazione del piano sul fronte del piano industriale
3.1.14 Le modalità di redazione del piano sul fronte dell’indicazione dei costi e dei ricavi attesi, del fabbisogno finanziario e delle relative modalità di copertura
4. Gli accordi con le parti interessate
4.1 I contenuti degli accordi con le parti interessate
4.2 L’approvazione dell’accordo di rinegoziazione dei debiti
5. L’attestazione del piano di risanamento
5.1 Le qualifiche professionali dell’attestatore
5.2 L’oggetto dell’attestazione
5.3 Le metodologie dell’attestazione
5.4 I possibili esiti dell’attestazione
5.5 La relazione di attestazione
6. Gli effetti del piano di risanamento
7. L’attuazione del piano di risanamento
APPENDICE I: QUADRO DI INSIEME DEL CODICE DELLA CRISI DI IMPRESA E DELL’INSOLVENZA (D.LGS. 14/2019)
1. Le principali novità del Codice della crisi di impresa e dell’insolvenza
2. La struttura e le novità del Codice della crisi di impresa e dell’insolvenza
APPENDICE II: QUADRO DI INSIEME DELLE NOVITA’ DEL DECRETO LEGISLATIVO CORRETTIVO 147/2020
APPENDICE III: QUADRO DI INSIEME DELLE NOVITA’ DEL DECRETO LEGISLATIVO CORRETTIVO 83/2022
APPENDICE IV: QUADRO DI INSIEME DELLE NOVITA’ DEL DECRETO LEGISLATIVO CORRETTIVO 136/2024
eBook in pdf di 176 pagine sull'accordo di ristrutturazione dei debiti dopo il D.lgs. 136/2024 e le sue 5 varianti.
Disciplina valida dal 28 settembre 2024
Il presente ebook, ha l’obiettivo di illustrare le regole per una delle 4 principali procedure di soluzione della crisi di impresa di natura giudiziale, ossia l’Accordo di ristrutturazione dei debiti, mentre le altre, il Piano di risanamento, il Concordato preventivo, e la Composizione negoziata della crisi di impresa, sono oggetto di altri ebook, scritti dallo stesso autore del presente testo.
Va detto però che 3 di queste soluzioni giudiziali (ad esclusione quindi della Composizione negoziata) presentano diverse affinità, a cominciare dalle condizioni di accesso, che sono le stesse della procedura di liquidazione giudiziale, e disciplinate dagli artt. 40-53 del Codice della crisi di impresa. In effetti, l’attivazione dell’Accordo di ristrutturazione dei debiti, così come del Piano di risanamento, e del Concordato preventivo, pur producendo nel corso della procedura effetti in parte diversi (più estesi per il Concordato preventivo), assicurano tutti una protezione piuttosto significativa dell’azienda in difficoltà, con la conseguenza che, almeno in condizioni normali, l’imprenditore in crisi non avrà motivi per non ricorrervi (visto che l’alternativa è la liquidazione giudiziale, o peggio, le azioni esecutive dei creditori sui beni dell’impresa in crisi).
Un secondo elemento comune tra l’Accordo di ristrutturazione e il Concordato preventivo è dato dal fatto che per entrambe le procedure occorre presentare una domanda in Tribunale, i cui contenuti sono sostanzialmente gli stessi. Ma dalla presentazione della domanda in poi le differenze non mancano, sia in termini di procedura, sia in termini di effetti, visto che per il Concordato preventivo questi sono meglio precisati, e più ampli di quelli previsti per l’Accordo di ristrutturazione.
Alla conseguente logica domanda su quale delle due procedure scegliere, si potrebbe rispondere che, in linea di massima, l’Accordo di ristrutturazione dei debiti è la soluzione da preferire quando la crisi, pur essendo grave, è ancora abbastanza gestibile, tanto che è possibile soddisfare integralmente fino al 40% dei propri debiti (o il 70% nel caso dell’Accordo di ristrutturazione agevolato), requisito non richiesto nella procedura del Concordato preventivo, pur essendo anche in quel caso ipotizzabile una ristrutturazione dei debiti.
Il Concordato preventivo diventa pertanto una opzione inevitabile quando le risorse finanziarie a disposizione dell’impresa in crisi sono inferiori al 40% dei debiti aziendali (almeno di quelli esigibili).
Ugualmente, se la necessità di protezione rappresenta per l’imprenditore in crisi la priorità, allora è consigliabile avviare il Concordato preventivo, che consente di avere un quadro più definito delle misure protettive per l’azienda in difficoltà.
L’ebook, basato su 8 capitoli e 4 appendici, inizia con un capitolo denominato “Quadro generale”, nel quale si presentano le caratteristiche salienti della procedura dell’Accordo di ristrutturazione dei debiti, sia in termini comparativi con altre soluzioni alla crisi, sia sotto il profilo dell’evoluzione della normativa, con un’attenzione particolare sulle differenze esistenti tra l’Accordo di ristrutturazione disciplinato dal Codice della crisi di impresa, e quello regolamentato dalla precedente legge fallimentare.
Segue poi un capitolo (il 2) che illustra le condizioni richieste per l’attivazione di questa soluzione concorsuale, per passare poi alla descrizione della procedura dell’Accordo di ristrutturazione, nel cui ambito sono riportate in primo luogo (Cap. 3) le indicazioni per predisporre la domanda (di omologazione dell’accordo e di accesso anticipato alla procedura dell’accordo, che eventualmente precede la prima), ed i vari documenti (piano, accordo, attestazione) necessari per l’avvio del percorso che dovrebbe portare l’impresa ad uscire dallo stato di crisi, grazie all’Accordo di ristrutturazione dei debiti.
Successivamente (Cap. 4) si trova una dettagliata descrizione delle varie fasi della procedura, che comprendono l’iscrizione della domanda (di omologazione dell’accordo, o di accesso anticipato alla procedura dell’accordo) nel registro delle imprese, l’eventuale opposizione dei creditori, le decisioni del Tribunale sulle misure cautelari e protettive, e sugli eventuali finanziamenti prededucibili richiesti dall’imprenditore in crisi, nonché sull’omologazione dell’accordo, o sull’accesso anticipato alla procedura dell’accordo, l’eventuale impugnazione della decisione del Tribunale, che spetta alla Corte di appello valutare.
Viene infine richiamato (Cap. 5) anche il procedimento che scatta a seguito della domanda di accesso anticipato alla procedura dell’Accordo di ristrutturazione dei debiti.
Conclusa la descrizione dei passaggi procedurali, si continua (Cap. 6) con l’analisi delle 5 altre varianti dell’Accordo di ristrutturazione dei debiti (accordo agevolato, accordo ad efficacia estesa, convenzione di moratoria, piano di ristrutturazione, transazione su crediti tributari e contributivi), e infine (Cap. 7) con l’indicazione puntuale degli effetti della procedura, presentando tali conseguenze in funzione dello stato di avanzamento della procedura.
Infine, vi è un capitolo (l’8) che ricorda le modalità di attuazione di questa soluzione concorsuale, una volta che la procedura è completata.
Come già anticipato, il testo si conclude con 4 appendici:
Introduzione
1. QUADRO GENERALE DELL’ACCORDO DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI
1.1 L’impostazione dell’accordo di ristrutturazione dei debiti
1.2 Le differenze tra accordo di ristrutturazione dei debiti e piano di risanamento
1.3 L’evoluzione della disciplina dell’accordo di ristrutturazione dei debiti
1.4 Le novità della disciplina del D.Lgs. 14/2019, come modificata dai D.Lgs. 147/2020 e 83/2022
1.5 Le novità del D.Lgs. 136/2024
2. LE CONDIZIONI PER L’ATTIVAZIONE DELLA PROCEDURA DELL’ACCORDO DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI
3. L’AVVIO DELLA PROCEDURA DELL’ACCORDO DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI
3.1 La domanda di accesso alla procedura dell’accordo di ristrutturazione dei debiti
3.1.1 Le due tipologie di domanda: omologazione dell’accordo e accesso anticipato alla procedura
3.1.2 L’individuazione del Tribunale competente
3.1.3 I contenuti della domanda di omologazione dell’accordo di ristrutturazione dei debiti
3.1.4 I contenuti della domanda di accesso anticipato alla procedura dell’accordo di ristrutturazione dei debiti
3.2 Il piano economico-finanziario
3.2.1 La disciplina e i contenuti del piano economico-finanziario
3.2.2 Le modalità di redazione del piano sul fronte dell'indicazione del debitore e delle eventuali parti correlate
3.2.3 Le modalità di redazione del piano sul fronte della descrizione delle attività e passività aziendali
3.2.4 Le modalità di redazione del piano sul fronte dell'analisi della situazione economico-finanziaria
3.2.5 Le modalità di redazione del piano sul fronte della posizione dei lavoratori
3.2.6 Le modalità di redazione del piano sul fronte delle cause e dell'entità dello stato di crisi
3.2.7 Le modalità di redazione del piano sul fronte delle strategie di intervento
3.2.8 Le modalità di redazione del piano sul fronte dell'elenco dei creditori, e dell’ammontare dei loro crediti
3.2.9 Le modalità di redazione del piano sul fronte dello stato delle trattative, e dell'elenco dei creditori estranei all’accordo
3.2.10 Le modalità di redazione del piano sul fronte degli apporti di nuova finanza
3.2.11 Le modalità di redazione del piano sul fronte della tempistica delle azioni da compiersi
3.2.12 Le modalità di redazione del piano sul fronte delle iniziative da adottare in caso di scostamento dagli obiettivi
3.2.13 Le modalità di redazione del piano sul fronte del piano industriale
3.2.14 Le modalità di redazione del piano sul fronte dell’indicazione dei costi e dei ricavi attesi, del fabbisogno finanziario e delle relative modalità di copertura
3.2.15 Le modalità di redazione del piano per altri possibili contenuti
3.3 L’accordo di ristrutturazione dei debiti
3.3.1 I contenuti dell’accordo
3.3.2 L’approvazione dell’accordo
3.4 L’attestazione del piano e dell’accordo di ristrutturazione dei debiti
3.4.1 Le qualifiche professionali dell’attestatore
3.4.2 L’oggetto dell’attestazione
3.4.3 Le metodologie dell’attestazione
3.4.4 I possibili esiti dell’attestazione
3.4.5 La relazione di attestazione
4. LA PROCEDURA DELL’ACCORDO DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI A SEGUITO DELLA DOMANDA DI OMOLOGAZIONE DELL’ACCORDO
4.1 L’iscrizione della domanda di omologazione dell’accordo nel registro delle imprese
4.2 La decisione del Tribunale sulle misure cautelari e protettive, sui finanziamenti prededucibili, e sulla nomina del commissario giudiziale
4.3 L’opposizione alla domanda di omologazione dell’accordo e la rinuncia all’accordo
4.4 La modifica del piano o dell’accordo prima dell’omologazione
4.5 La decisione del Tribunale in merito all’omologazione dell’accordo e alle opposizioni
4.6 L’impugnazione della sentenza di omologazione dell’accordo
4.7 La decisione del Tribunale sulla sospensione della sentenza di omologazione dell’accordo
4.8 La decisione del Tribunale sull’impugnazione della sentenza di omologazione dell’accordo
4.9 La modifica del piano o dell’accordo dopo l’omologazione
4.10 Le condizioni per la conclusione positiva della procedura dell’accordo
5. LA PROCEDURA DELL’ACCORDO DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI A SEGUITO DELLA DOMANDA DI ACCESSO ANTICIPATO ALLA PROCEDURA
5.1 La decisione del Tribunale sull’accesso anticipato alla procedura dell’accordo
5.2 La decisione del Tribunale sulle misure cautelari e protettive
5.3 La revoca del provvedimento di concessione dell’accesso anticipato alla procedura dell’accordo di ristrutturazione
6. LA DISCIPLINA DELLE ALTRE VERSIONI DELL’ACCORDO DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI
6.1 Le 5 ulteriori versioni dell’accordo di ristrutturazione dei debiti
6.2 L’accordo di ristrutturazione agevolato
6.3 L’accordo di ristrutturazione ad efficacia estesa
6.4 La convenzione di moratoria
6.5 Il piano di ristrutturazione
6.5.1 Le caratteristiche del piano di ristrutturazione
6.5.2 La domanda per l’omologazione del piano di ristrutturazione
6.5.3 Le regole per la transazione dei crediti tributari e contributivi nel piano di ristrutturazione
6.5.4 L’inizio della procedura per l’omologazione del piano di ristrutturazione
6.5.5 La votazione dei creditori per l’approvazione del piano di ristrutturazione
6.5.6 La conclusione della procedura con l’omologazione (o meno) del piano di ristrutturazione
6.6 La transazione su crediti tributari e contributivi
7. GLI EFFETTI DELL’ACCORDO DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI
7.1 Quadro generale degli effetti della procedura dell’accordo di ristrutturazione dei debiti
7.2 Gli effetti della domanda di accesso anticipato alla procedura dell’accordo
7.3 Gli effetti della presentazione al Tribunale della domanda di omologazione dell’accordo
7.3.1 Quadro generale degli effetti della domanda di omologazione dell’accordo
7.3.2 La disciplina della prededucibilità
7.3.3 L’esenzione da azione revocatoria per gli atti compiuti in esecuzione dell’accordo
7.4 Gli effetti dell’omologazione dell’accordo
7.5 Gli effetti dell’impugnazione e della revoca dell’omologazione dell’accordo
7.6 Le conseguenze penali nell’ambito della procedura dell’accordo di ristrutturazione
8. L’ATTUAZIONE DELL’ACCORDO
APPENDICE I Quadro di insieme del Codice della crisi di impresa e dell’insolvenza (D.Lgs. 14/2019)
APPENDICE II Quadro di insieme delle novità del Decreto Legislativo correttivo 147/2020
APPENDICE III Quadro di insieme delle novità del Decreto Legislativo correttivo 83/2022
APPENDICE IV Quadro di insieme delle novità del Decreto Legislativo correttivo 136/2024
Guida all'Iva nelle prestazioni di servizi internazionali: 100 risposte a casi concreti.
eBook in pdf di 97 pagine.
Questa guida è pensata per fornire agli operatori del settore una serie di casi pratici relativi alle prestazioni di servizi rese e ricevute da operatori UE ed extra-UE, in conformità con l'art. 7-ter del D.P.R. 633/72 e successivi aggiornamenti.
Negli ultimi anni, il settore delle prestazioni di servizi ha subito una significativa evoluzione, orientandosi sempre più verso l'internazionalizzazione. Questo si è reso possibile grazie anche alla presenza di numerose piattaforme web che facilitano il contatto tra aziende e professionisti di tutto il mondo, promuovendo commissioni e collaborazioni transnazionali. Tuttavia, queste operazioni diventano sempre più complesse e spesso risulta difficile determinare se, ai fini Iva, esse comportino una o più prestazioni distinte o un’unica operazione, con le relative implicazioni in termini di territorialità.
Alla luce delle principali difficoltà legate a queste operazioni internazionali, gli operatori necessitano di esempi pratici per potersi orientare in una normativa particolarmente complessa.
Pertanto, questa trattazione si propone di offrire un’ampia rassegna di casi pratici riguardanti i principali aspetti operativi e gli adempimenti previsti dalla normativa in materia di prestazioni di servizi rese e ricevute da operatori UE ed extra-UE.
In particolare, le casistiche verteranno sui seguenti argomenti:
Sintesi
Prestazioni di “servizi generici” (art. 7-ter DPR 633/72)
CASO 1 Fatturazione ad associazione culturale ETS
CASO 2 Fatturazione provvigioni a rappresentante fiscale
CASO 3 Riaddebito costi (mandatario senza rappresentanza) a soggetto non residente
CASO 4 Costruzione stampo e contratto di “prestito d’uso” per eventuali forniture successive al termine della produzione di un primo lotto
CASO 5 Fatturazione da spedizioniere intracomunitario per restituzione di documenti doganali
CASO 6 Fatturazione installazione di un software da remoto a società extra Ue
CASO 7 Fatturazione spese di riaddebito costo smaltimento prodotti
CASO 8 Cessione chiavette USB con software a soggetto estero
CASO 9 Trattamento Iva dei corsi tecnico-formativi a clienti esteri
CASO 10 Riaddebito costo stampi e manutenzione macchinari che rimangono in Italia
CASO 11 Prestazione di servizi di manutenzione/riempimento /svuotamento filtri di impianto per cliente soggetto passivo Ue
CASO 12 Detraibilità dell’Iva e possibilità di rimborso per soggetto che effettua prevalentemente operazioni non territorialmente rilevanti (art. 7-ter co.1 lett.a)
CASO 13 Riaddebito costo per partecipazione a fiera in Italia di soggetto extra Ue
CASO 14 Prestazioni di consulente turco nei confronti di azienda tessile italiana
CASO 15 Registrazione fattura ricevuta per commissione di vendita effettuata da operatore maltese su un macchinario venduto a Malta
CASO 16 Trattamento Iva royalties
CASO 17 Progettazione di stand fieristico per committente tedesco relativo a fiera in Spagna, realizzato da architetto italiano
CASO 18 Trattamento Iva cessione quote societarie a soggetti esteri
CASO 19 Fatturazione prestazione di servizi e spese vive addebitate a società Usa
Deroghe alla regola generale (artt da 7-quater a 7-octies DPR 633/72)
2.1 Prestazioni di servizi relative a beni immobili art. 7-quater, lett. a) DPR 633/72
CASO 20 Trattamento Iva per costi del servizio Airbnb per l’uso della piattaforma online
CASO 21 Fatturazione servizi di manutenzione su impianto OIL & gas in Iran
CASO 22 Locazione immobile di proprietà di una società italiana in Marocco
CASO 23 Trattamento Iva lavori di subappalto tra operatori italiani su un immobile sito in Germania
CASO 24 Locazione di immobile e macchinari in Italia da parte di società proprietaria francese
CASO 25 Trattamento Iva noleggio ponteggi da parte di società italiana a cliente spagnolo presso cantiere sito in Spagna
CASO 26 Lavori di edilizia effettuati da soggetti italiani presso cantiere tedesco
CASO 27 Trattamento Iva relativo alle prestazioni di tinteggiatura effettuate in Francia, nei rapporti B2B e B2C
CASO 28 Applicazione regime speciale agenzie viaggi (art. 74 -ter D.P.R 633/72) all’acquisto di singoli servizi
2.2 Prestazioni di trasporto passeggeri (art. 7-quater, lett. b) DPR 633/72)
CASO 29 Prestazione di autonoleggio con conducente, per trasporto passeggeri, commissionata da soggetto straniero
CASO 30 Acquisto di biglietti aerei relativi a viaggi effettuati all’estero da dipendenti di una società
CASO 31 Acquisto biglietti treno tramite agenzia viaggi francese
CASO 32 Disciplina trasporto di persone su tratta mista Italia estero
CASO 33 rapporti tra soggetto passivo italiano e proprio rappresentante fiscale francese per le tratte Italia – Francia
CASO 34 Trasporto passeggeri con subappalto a altra società italiana per trasporto clienti da Milano a Vienna
2.3 Servizi di ristorazione e catering (Art. 7-quater, lett. c) e d) DPR 633/72)
CASO 35 Servizio di catering presso una fiera in Germania per conto di una società italiana
CASO 36 Servizio di catering organizzato per un privato in occasione di un evento in Francia
CASO 37 Servizio di catering a bordo di una nave che effettuerà un viaggio internazionale
CASO 38 Cessioni di prodotti alimentari a bordo di navi
2.4 Locazione, leasing e noleggio di mezzi di trasporto (a breve termine) (art. 7-quater, lett. e) DPR 633/72)
CASO 39 Fattura di noleggio a breve auto in UK
CASO 40 Fattura noleggio auto della durata di 48 ore da parte di operatore francese
CASO 41 Noleggio a breve di imbarcazione nei confronti di un soggetto non privato extracomunitario
CASO 42 Noleggio a breve di auto in Germania per proprio dipendente
CASO 43 Noleggio di van per trasporto persone dall’Italia alla Francia
2.5 Locazione, leasing e noleggio di mezzi di trasporto (a lungo termine) (Art. 7-ter e sexies lett. e), e-bis)
CASO 44 Noleggio auto a lungo termine da parte di dipendente in Francia
CASO 45 Noleggio nave a società delle Isole Vergini, priva di partita Iva, per un periodo superiore a 90 giorni
CASO 46 Società tedesca acquista autoveicoli in Italia che vengono dati a noleggio alla controllata italiana
CASO 47 Parametri di riferimento per definire l’effettivo utilizzo, in tema di territorialità, per le imbarcazioni da diporto
2.6 Prestazione di servizi culturali, artistici, sportivi, scientifici, educativi, ricreativi e simili (art. 7-quinquies DPR 633/72)
CASO 48 Fatturazione nei confronti di associazioni sportive straniere per eventi realizzati in Italia
CASO 49 Regole di fatturazione per soggetto passivo identificato in Italia in relazione ai servizi di accesso e non alle manifestazioni sportive
CASO 50 Trattamento ai fini Iva dell’allestimento di una fiera nel Principato di Monaco per conto di un committente italiano
CASO 51 principio di territorialità per i corsi formativi on line nei confronti di soggetti stranieri sia B2B che B2C
CASO 52 Concerto realizzato in un paese Extra Ue per conto di un cliente privato
CASO 53 Fatturazione per prestazione sportiva svolta in Italia nei confronti di un soggetto spagnolo
2.7 Prestazioni di intermediazione rese nei confronti di soggetti privati consumatori (art. 7-sexies lett. a) DPR 633/72)
CASO 54 Registrazione fatture ricevute da soggetti Extra Ue per provvigioni
CASO 55 Fatturazione per costi di servizi Airbnb per uso piattaforma online relativa ad alloggi vacanze nel settore alberghiero
CASO 56 Vendita biglietti per concerti eseguiti in Italia e all’estero
CASO 57 Prestazione di intermediazione relativa al trasporto di persone dall’Italia alla Francia nei confronti di soggetto privato italiano
2.8 Prestazioni di servizi relative al trasporto di beni rese nei confronti di soggetti privati consumatori (art. 7-sexies lett. b) e c) DPR 633/72)
CASO 58 Trasporto di imbarcazione commissionato da cliente privato Ue da cantiere navale Ita ad un porto Ue
CASO 59 Spedizioni in Canada di prodotti alimentari commissionati da personale distaccato di una società multinazionale
CASO 60 Trasporto di mobili dall’Italia ad un Paese Extra Ue nei confronti di un soggetto privato
CASO 61 Trasporto di beni dall’Italia alla Francia nei confronti di soggetto privato Extra Ue
2.9 Lavorazioni e riparazioni su beni mobili materiali (art. 7-ter e art. 7-sexies lett. d) DPR 633/72)
CASO 62 Riparazione di macchinario effettuata in Germania da parte di società francese su incarico di società italiana
CASO 63 Addebito spese di manutenzione relative a macchinario precedentemente acquistato, a fornitore tedesco
CASO 64 Riparazioni di un macchinario di un cliente tedesco effettuate presso azienda in Italia
CASO 65 Effettuazione di riparazione in Italia su bene precedentemente venduto in Serbia
CASO 66 Servizi di riparazione effettuate in territorio svizzero da tecnici italiani
CASO 67 Installazione e collaudo di apparecchiatura commissionata da cliente svizzero, con bene consegnato con resa Ex Works
CASO 68 Riparazione di centralina effettuata nei confronti di un soggetto svizzero, per conto di un cliente olandese
CASO 69 Invio macchinario in Svizzera per lavorazione, con restituzione del bene al termine della lavorazione
CASO 70 Riparazione su auto di soggetti privati residenti nella UE
CASO 71 Invio in Germania materiale per lavorazione, con rientro in Italia al termine della stessa
2.10 Prestazioni rese nei confronti di privati non stabiliti nella Comunità (art. 7-septies DPR 633/72)
CASO 72 prestazione di servizi a privato residente in Italia ma con interessi in Svizzera
CASO 73 Servizi di consulenza legale a soggetto privato extra Ue
CASO 74 Servizi di creazione di contenuti, strategie di crescita e gestione delle interazioni sui social media a soggetto privato albanese
CASO 75 Attività di elaborazione di dichiarazione dei redditi e successione nei confronti di soggetto privato svizzero
2.11 Prestazioni di servizi rese tramite mezzi elettronici e prestazioni di telecomunicazione e radiodiffusione rese a committenti non soggetti passivi (art. 7-octies DPR 633/72)
CASO 76 Vendite a distanza intracomunitarie di beni e vendita servizi elettronici, iscrizione al regime Oss solo per servizi
CASO 77 Acquisto online software antivirus da società francese
CASO 78 Trattamento del destinatario comunitario che non comunica il numero di identificazione nel commercio elettronico
CASO 79 Vendita biglietti online per manifestazioni culturali
CASO 80 Contratto per la fornitura di accesso per l’utilizzo di banche dati online, fornito da società francese
CASO 81 Vendita online mediante il proprio sito di corsi sommelier, da tenere in presenza
CASO 82 Attività di consulenza online da parte di psicologo, nei confronti di clienti privati comunitari
I servizi internazionali o connessi agli scambi internazionali (art. 9 DPR 633/72)
CASO 83 Società turca commercializza prodotti in Italia avvalendosi di trasportatori italiani e stranieri. Trattamento ai fini Iva della prestazione del trasportatore italiano
CASO 84 Operazione triangolare con addebito spese dal trasportatore al promotore della triangolazione
CASO 85 Trattamento ai fini dell’esterometro della fattura ricevuta da spedizioniere albanese per importazione di beni in Italia
CASO 86 Servizio di trasporto relativo ad un bene in esportazione
CASO 87 Trattamento dei servizi accessori al trasporto dei beni in temporanea importazione
CASO 88 Attività svolta da spedizionieri non iscritti all’albo
CASO 89 Trattamento ai fini Iva dei servizi di carico e scarico relativi a beni in esportazione, in importazione e in importazione temporanea o definitiva previsti dall’art. 9 punto n. 5 D.P.R 633/72
Le operazioni complesse
CASO 90 Installazione di impianti su immobili situati in Francia da parte di società italiana con contratto di subappalto nei confronti di società italiana
CASO 91 Cessione di beni destinati ad immobili in Svizzera con servizi di posa in opera
CASO 92 Lavori di manutenzione su aerei da turismo con sostituzione di parti usurate
CASO 93 Realizzazione campi di padel in diversi Paesi extra Ue, più prestazioni distinte o operazione unica?
Le triangolazioni miste e con lavorazione
CASO 94 Acquisto macchinario in Italia da parte di cliente francese ed invio in Belgio per riparazione dove il cliente francese dispone di una P.Iva. A quale partita Iva deve essere fatturato il bene?
CASO 95 Trattamento Iva di un’operazione di lavorazione di un macchinario ricevuto dalla Germania che verrà parzialmente lavorato anche da un altro operatore italiano
CASO 96 Trattamento Iva di una operazione di cessione di tessuto nei confronti di cliente austriaco con consegna per conto dello stesso cliente in conto lavorazione ad altro operatore italiano
CASO 97 Lavorazioni di tessuto per conto di un committente spagnolo che parzialmente non verrà restituito al committente ma venduto in altri paesi comunitari
CASO 98 Trattamento ai fini Iva dell’operazione di invio di beni in conto lavorazione ad una azienda francese che al termine della lavorazione verranno venduti sul territorio francese
CASO 99 Trattamento ai fini Iva di una operazione di vendita di beni ad una società svizzera, previa consegna presso un terzista italiano per conto del cliente, per una lavorazione
CASO 100 Vendita di beni ad un soggetto tedesco, con invio degli stessi prima della cessione, presso un terzista tedesco che deve effettuare delle rifiniture e provvederà a consegnare direttamente il bene al cliente finale
Tutti i casi di ravvedimento: sanzioni e ravvedimento prima e dopo il 1° settembre 2024
Aggiornato con il D.Lgs 87/2024 – Decreto Sanzioni
eBook in pdf di 183 pagine.
Il ravvedimento operoso è uno strumento fondamentale per regolarizzare spontaneamente le violazioni fiscali, beneficiando di una riduzione delle sanzioni in base alla tempestività della correzione.
Questo ebook è una guida pratica e completa alle novità introdotte dal Decreto Sanzioni (D.Lgs. 87/2024) e offre una panoramica chiara e aggiornata su tutte le tipologie di ravvedimento, dalle dichiarazioni infedeli agli omessi versamenti, passando per il quadro RW e le cripto-attività.
Scritto dalla Dott.ssa Francesca Iaccarino, commercialista esperta in materia fiscale e previdenziale, questo ebook è un prezioso strumento di lavoro per professionisti del settore fiscale, consulenti e aziende, che desiderano comprendere e sfruttare al meglio il ravvedimento operoso, minimizzando l’impatto delle sanzioni.
Per il calcolo del ravvedimento ti segnaliamo due utili Fogli excel:
Premessa
Il ravvedimento operoso e il mondo dichiarativo
1.1 I termini di presentazione delle dichiarazioni
1.2 Le dichiarazioni correttive
1.3 Le dichiarazioni tardive
1.4 Le dichiarazioni omesse
1.5 Gli aspetti sanzionatori
1.5.1 Le dichiarazioni omesse
1.5.1.1 Le novità introdotte dal Decreto Sanzioni
1.5.2 Le dichiarazioni tardive
1.5.3 Schema riepilogativo: sanzioni dichiarazioni tardive e omesse ante e post D.Lgs n. 87/2024
1.5.4 Esempio
1.6 Regolarizzazione dichiarazione tardiva
1.6.1 Regolarizzazione dichiarazione tardiva: esempio
1.7 Riflessi in capo all’intermediario
1.7.1 Riflessi in capo all’intermediario: esempio
1.8 Dichiarazione infedele e integrativa
1.8.1 Aspetti sanzionatori
1.8.1.1 Le novità introdotte dal Decreto Sanzioni
1.8.1.2 Esempio
1.8.2 Regolarizzazione dichiarazione inesatta entro i 90 giorni
1.8.3 Regolarizzazione dichiarazione inesatta oltre i 90 giorni
1.8.4 Forfetari e quadro RS: le comunicazioni di Compliance
1.8.5 Regolarizzazione modello 770 inesatto
1.9 Omessa o infedele dichiarazione dei canoni di locazione
1.9.1 Le novità introdotte dal Decreto Sanzioni
1.9.1.1 Schema riepilogativo: sanzioni omessa infedele dichiarazione canoni locazione ante e post Decreto Sanzioni
1.10 Il quadro RW
1.11 Le cripto-attività
1.11.1 La sanatoria delle Cripto-attività
1.12 Il quadro AC
Il ravvedimento e i versamenti
2.1 I termini di versamento delle imposte
2.2 Gli aspetti sanzionatori
2.2.1 F24 a zero
2.3 L’istituto del ravvedimento operoso
2.3.1 Il ravvedimento dell’omesso tardivo o insufficiente versamento: aliquote sanzionatorie e codice tributo
2.3.2 Diritti della Camera di commercio
2.3.3 Versamenti da controlli automatizzati e formali
2.3.3.1 Esempio
2.3.4 Versamenti da avviso di accertamento
2.3.4.1 Esempio
2.3.5 Ravvedimento F24 a zero
2.4 Il ravvedimento parziale
2.5 Esempi
2.5.1 Omessi versamenti saldo e acconto modello redditi dopo il 1° settembre 2024
2.5.2 Omessi versamenti IVA fino al 31.08.2024
2.5.3 F24 a zero: analisi convenienza
2.6 Novità Legge di Bilancio 2023: il “ravvedimento speciale”
2.6.1 Il “ravvedimento speciale”: esempio
2.7 Il “ravvedimento speciale”: la proroga
I casi pratici
3.1 Corrispettivi telematici (cenni)
3.1.1 Gli aspetti sanzionatori
3.1.1.1 Le novità introdotte dal Decreto Sanzioni
3.1.2 Esempio: il ravvedimento operoso sanzione mancata trasmissione corrispettivo telematico
3.1.3 Verifiche incrociate POS e CTE/FTE
3.1.3.1 La regolarizzazione dei corrispettivi: il decreto Energia
3.2 La fatturazione elettronica (cenni)
3.2.1 Gli aspetti sanzionatori
3.2.1.1 Le novità introdotte dal Decreto Sanzioni
3.2.1.2 Esempio: tardiva emissione fatturazione elettronica
3.2.1.3 Esempio: FTE ed errore meramente formale
3.2.2 Il cumulo giuridico
3.2.2.1 FTE Esempio 1: convenienza ravvedimento o cumulo giuridico?
3.2.2.2 FTE Esempio 2: convenienza ravvedimento o cumulo giuridico?
3.2.2.3 Le novità introdotte dal Decreto Sanzioni
3.2.3 Imposta di bollo sulle fatture
3.2.3.1 Regime sanzionatorio: imposta di bollo in fattura
3.2.3.1.1 Le novità introdotte dal Decreto Sanzioni
3.2.3.2 Imposta di bollo e regime forfetario
3.3 Mancata o irregolare ricezione della fattura elettronica
3.3.1 Le novità introdotte dal Decreto Sanzioni
3.3.2 Esempio: mancata ricezione della fattura elettronica
3.4 Il Reverse charge
3.4.1 Gli aspetti sanzionatori e il ravvedimento operoso Reverse Charge
3.4.1.1 Le novità introdotte dal Decreto Sanzioni
3.4.2 Gli aspetti sanzionatori autofatture elettroniche (TD17, TD18, TD19)
3.5 LIPE
3.5.1 Gli aspetti sanzionatori e il ravvedimento operoso
3.6 Violazioni degli obblighi relativi alla contabilità
3.7 Il credito IVA e versamenti periodici omessi
3.8 Regolarizzazione omessa o incompleta dichiarazione inizio e variazione attività
3.9 Tardiva presentazione modello RLI tassazione “ordinaria”: sanzioni e ravvedimento
3.9.1 Le novità introdotte dal Decreto Sanzioni
3.10 Tardiva presentazione modello RLI cedolare secca: sanzioni e ravvedimento
3.10.1 Le novità introdotte dal Decreto Sanzioni
3.10.2 Esempio calcolo sanzioni
3.11 Il visto di conformità
3.11.1 Il regime sanzionatorio
3.11.2 Le novità introdotte dal Decreto Sanzioni
3.12 La Remissione in bonis
3.12.1 Remissione in bonis opzione cedolare secca
3.12.2 Remissione in bonis opzione bonus edilizi