SENTENZA DELLA CORTE EUROPEA (Decima Sezione) 25 ottobre 2018 successione di contratti o rapporti di lavoro a tempo determinato

SENTENZA DELLA CORTE (Decima Sezione) 25 ottobre 2018 (*) «Rinvio pregiudiziale – Politica sociale – Direttiva 1999/70/CE – Accordo quadro CES, UNICE e CEEP sul lavoro a tempo determinato – Clausola 5 – Misure volte a prevenire l’utilizzo abusivo di una successione di contratti o rapporti di lavoro a tempo determinato – Normativa nazionale che esclude l’applicazione di tali misure nel settore di attività delle fondazioni lirico-sinfoniche»

Sentenza Cassazione lavoro n. 26820 del 23.10.2018 in tema di prescrizione contributi previdenziali

Cass. civ., sez. Lav., 23 ottobre 2018, n. 26820

Nella materia previdenziale il regime della prescrizione già maturata è sottratto alla disponibilità delle parti - ai sensi della L. n. 335 del 1995, art. 3, comma 9, - anche per le contribuzioni relative a periodi precedenti la entrata in vigore della stessa legge (medesimo art. 3, comma 10) e con riferimento a qualsiasi forma di previdenza obbligatoria.

Sentenza Cassazione lavoro n. 26836 del 23.10.2018 in tema di decontribuzione per assunzione lavoratori in mobilità

Cass. civ., sez. lav., 23 ottobre 2018, n. 26836

L'art. 8, comma 4, della legge n. 223 del 1991 concede il beneficio della decontribuzione al datore di lavoro che assuma a tempo pieno e indeterminato i lavoratori iscritti nelle liste di mobilità

Ordinanza Cassazione lavoro n. 24594 del 5.10.2018 in tema di trattamento retributivo lavoro all'estero

Cass. civ., sez. VI lav., ord., 05 ottobre 2018, n. 24594

Il trattamento estero ha natura retributiva, tanto in presenza di una funzione compensativa della maggiore gravosità del disagio morale e ambientale, quanto nel caso in cui sia correlato alle qualità e condizioni personali concorrenti a formare la professionalità indispensabile per prestare lavoro fuori dai confini nazionali.

Ordinanza Cassazione lavoro n.24614 del 5.10.2018 in tema di qualifica dirigenziale

Cass. civ., sez. VI lav., ord., 05 ottobre 2018, n. 24614

Il lavoratore che agisca in giudizio per ottenere l'inquadramento in una qualifica (nel caso in esame qualifica dirigenziale) superiore ha l'onere di allegare e di provare gli elementi posti a base della domanda.

Sentenza Cassazione lavoro n. 23883 del 2.10.2018 in tema di iscrizione all'elenco dei lavoratori agricoli

Cass. civ., sez. lav., 02 ottobre 2018, n. 23883

L'iscrizione di un lavoratore nell'elenco dei lavoratori agricoli svolge una mera funzione ricognitiva della relativa situazione soggettiva e di agevolazione probatoria, che viene meno qualora l'I.N.P.S., a seguito di un controllo, disconosca l'esistenza del rapporto di lavoro.

Ordinanza Cassazione lavoro n. 24118 del 3.10.2018 in tema di mansioni inferiori

Cass. civ., sez. VI lav., ord., 03 ottobre 2018, n. 24118

L'illegittimo comportamento del datore di lavoro, consistente nell'assegnare il dipendente a mansioni inferiori a quelle corrispondenti alla sua qualifica, può giustificare il rifiuto della prestazione lavorativa, purché tale reazione sia connotata da caratteri di positività, risultando proporzionata e conforme a buona fede

Ordinanza Cassazione lavoro n. 24596 del 5.10.2018 in tema di indennità per conversione contratto a tempo determinato

Cass. civ., sez. VI lav., ord., 05 ottobre 2018, n. 24596

L'indennità prevista dalla Legge n. 183 del 2010, art. 32, trova applicazione ogni qual volta vi sia un contratto di lavoro a tempo determinato per il quale operi la conversione in contratto a tempo indeterminato.

Ordinanza Cassazione lavoro n. 23784 del 1.10.2018 in tema di indennità di agenzia

Cass. civ., sez. VI lav., ord., 01 ottobre 2018, n. 23784

L'indennità di agente unico non è suscettibile di adeguamento alle variazioni di tale retribuzioni essendo stata "congelata" in cifra fissa dall'accordo nazionale del settore di riferimento.

Ordinanza Cassazione lavoro n. 23780 del 1.10.2018 in tema di licenziamento e repechage

Cass. civ., sez. VI lav., ord., 01 ottobre 2018, n. 23780

In materia di licenziamento per giustificato motivo oggettivo, spetta al datore di lavoro l’allegazione e la prova dell'impossibilità di "repechage" del dipendente licenziato.