L’interpello disapplicativo - La Circolare del Giorno n. 211 del 10.10.2019
L’interpello è uno strumento finalizzato a promuovere un dialogo tra contribuenti e amministrazione, o, per meglio dire, a ottenere da quest’ultima un chiarimento puntuale circa un comportamento da tenere, una determinata soluzione interpretativa, o il possesso dei requisiti per poter accedere a un determinato trattamento previsto dalle norme fiscali.
La maggior parte dei quesiti è di tipo interpretativo (interpello ordinario interpretativo), riguardano il chiarimento preventivo di questioni circa l’applicazione delle norme a un caso concreto e personale.
Una forma “speciale” di interpello è quella “disapplicativa”, che si rivolge a talune ipotesi nelle quali esistono vincoli normativi “antiabuso” finalizzati ad evitare specifiche situazioni disapprovate dal legislatore. Questi interpelli consentono ai contribuenti (società soggette all’IRES), in particolare, di utilizzare in compensazione determinati componenti negativi aventi rilevanza fiscale (perdite fiscali, interessi passivi eccedenti, eccedenze ACE), il cui utilizzo sarebbe inibito o limitato nelle operazioni di fusione e scissione con società non sufficientemente “vitali” e patrimonializzate.
Indice
- Aspetti generali
- L’interpello disapplicativo
- Regole operative
- Il contenuto
- L’inammissibilità
- Gli effetti sull’accertamento
- Il contenzioso
- Le segnalazioni
- Le sanzioni
- Fusioni e scissioni
- I confronti da effettuare
- Nel consolidato fiscale …
- Il patrimonio netto
- test di vitalità e del patrimonio netto