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eBook in pdf di 302 pagine sulle cartelle di pagamento, che vuole essere di aiuto al contribuente (ma anche al professionista) al fine di conoscere le regole che presiedono alla formazione del c.d. “avviso bonario”, alla notificazione della cartella di pagamento, i rischi connessi al mancato pagamento e le procedure per contestare la pretesa ritenuta errata.
Aggiornato alla Legge del 26.05.2023 n. 56 conversione del c.d. Decreto Bollette
La cartella di pagamento è di gran lunga l’atto impositivo più conosciuto e diffuso. Quando viene notificata un senso di sgomento e di paura pervade il contribuente. Che cosa fare? Pagare o resistere? E poi l’Agenzia delle entrate – Riscossione (anche se nel linguaggio comune è sempre usato il nome Equitalia) che cosa farà?
Queste sono le domande più frequenti.
Il testo vuole aiutare non solo il contribuente ma anche il professionista a capire le ragioni della pretesa, a muoversi nei meandri di una procedura complessa (resa ancora più difficile per effetto dell’attivazione della procedura di reclamo-mediazione, anche per le liti contro l’agente della riscossione, di valore non superiore a 50.000 euro, che, guarda caso, costituiscono la parte prevalente degli atti impositivi) e a conoscere le procedure per contestare la cartella di pagamento.
Anche la difesa del contribuente è diventata più difficile quando l’agente della riscossione si avvale della notifica della cartella di pagamento a mezzo di posta elettronica certificata, procedura divenuta obbligatoria per imprese individuali, società o professionisti iscritti in albi o elenchi. Ciò impone una costante verifica della casella di posta elettronica per evitare di incorrere nella decadenza dell’impugnazione. L’art. 7-quater del d.l. 22 ottobre 2016, n. 193, ha esteso la procedura anche per la notifica degli avvisi di accertamento, compresi quelli esecutivi.
Anche contestare la pretesa secondo le regole del “processo tributario telematico” sembra un’agevolazione, ma è una facoltà che va attentamente meditata: una volta scelta tale strada, la procedura deve essere osservata anche nel giudizio di appello. Il contribuente può anche difendersi personalmente ma i rischi procedurali sono dietro l’angolo.
Il testo è aggiornato con le novità introdotte con la l. 29 dicembre 2022, n. 197, che ha previsto la definizione agevolata delle pendenze tributarie (c.d. "pace fiscale").
Tra queste sicuramente è importante la problematica degli avvisi bonari per gli anni in corso al 31 dicembre degli anni 2019, 2020 e 2021, per i quali le sanzioni sono ridotte al 3% (contro la regola del 10%).
Una norma importante ulteriore è costituita dall’esclusione di proporre il ricorso contro l’estratto di ruolo, ovvero l’impugnabilità con precisi limiti, disposta con l’art. 3-bis del d.l. 21 ottobre 2021, n. 146.
Il testo è aggiornato con la prassi e la giurisprudenza più recente.
Una sezione è dedicata alla c.d. "pace fiscale". Sono altresì presenti le innovazioni apportate con la l. 26 maggio 2023, n. 56, in materia di “pace fiscale”, nonché l’ordinanza innovativa della Corte di cassazione (n. 11025 del 26 aprile 2023) che ha affermato l’obbligo di conteggiare gli interessi non solo sui tributi pagati in pendenza di contenzioso ma anche sull’aggio di riscossione che viene rimborsato.
Il testo è aggiornato con il d.l. 16 febbraio 2023, n. 11 (contenente l'interpretazione autentica della regola di compensazione orizzontale di imposte e contributi).
Premessa
Parte I - L’iscrizione a ruolo
1. Il controllo formale della dichiarazione dei redditi
1.1 Il quadro normativo
1.2 I controlli automatici
1.2.1 La disciplina
1.2.2 L’invio della comunicazione
1.2.3 L’avviso di irregolarità o “avviso bonario”
1.2.4 L’impugnazione della comunicazione
1.2.5 Le imposte sui redditi soggette a tassazione separata
1.3 Il controllo formale della dichiarazione
1.3.1 L’oggetto del controllo
1.3.2 L’avvio della procedura
1.3.3 La comunicazione degli esiti del controllo
1.3.4 L’emissione della cartella di pagamento
2. La definizione dell’avviso bonario
2.1 La finalità dell’avviso bonario
2.2 I tempi per la definizione
2.3 La procedura per l’avviso ricevuto in via telematica
2.4 Le modalità della correzione degli errori
2.5 Le modalità di pagamento
2.6 La cartella di pagamento come avviso bonario
2.7 Le somme pretese con la cartella di pagamento
2.8 Il controllo degli atti soggetti a registrazione
3. Il pagamento rateale dell’avviso bonario
3.1 Il controllo della dichiarazione annuale
3.2 Il pagamento rateale delle somme dovute in base al controllo della dichiarazione
3.3 Il pagamento rateale delle imposte dovute sui redditi soggetti a tassazione separata
3.4 L’inadempimento
3.5 La rateazione successiva alla decadenza della rateazione
3.6 Il ravvedimento operoso
4. L’iscrizione a ruolo
4.1 Il ruolo
4.2 La procedura di formazione del ruolo
4.3 La data di consegna dei ruoli
4.4 L’esecutività del ruolo
4.5 L’importo minimo da iscrivere a ruolo
4.6 L’iscrizione a ruolo a titolo definitivo
4.6.1 La regola
4.6.2 I controlli automatici
4.6.3 I controlli formali
4.7 L’iscrizione a ruolo a titolo non definitivo
4.7.1 La regola generale
4.7.2 Le imposte sui redditi, l’IRAP E l’IVA
4.7.3 Le imposte di registro, ipotecaria e catastale
4.7.4 L’imposta sulle successioni e donazioni
4.7.5 La decadenza dal versamento rateale delle somme dovute in base all’accertamento con adesione, al reclamo-mediazione e alla conciliazione giudiziale
4.7.6 La norma antielusione
4.7.7 La certificazione tributaria
4.7.8 Il contenzioso tributario
4.8 Gli interessi
4.9 I termini di decadenza per l’iscrizione a ruolo
4.10 Il recupero dei crediti sorti in altri Stati
4.11 L’estratto di ruolo
4.12 La prescrizione
5. Il blocco delle compensazioni dei crediti fiscali
5.1 L’oggetto del divieto
5.2 Il tipo di ruolo
5.3 L’importo rilevante
5.4 La compensazione
5.5 Le sanzioni
5.6 La liceità della compensazione
6. L’atto di accertamento-riscossione
6.1 L’accelerazione dei tempi di riscossione
6.2 La natura esecutiva dell’avviso di accertamento
6.3 L’agente della riscossione
6.4 La sospensione della riscossione
6.5 I problemi operativi
6.6 Il pericolo della riscossione
6.7 Gli atti emessi dall’Agenzia delle dogane
Parte II - La cartella di pagamento
1. La cartella di pagamento
1.1 Il presupposto procedurale
1.2 La cartella di pagamento
1.3 La notifica della cartella di pagamento
1.4 I soggetti legittimati ad effettuare la notifica
1.5 I soggetti legittimati a ricevere la cartella di pagamento
1.5.1 La procedura della notifica
1.5.2 Il destinatario
1.5.3 Le persone di famiglia
1.5.4 Gli addetti alla casa
1.5.5 Le persone addette all’ufficio o all’azienda
1.5.6 Il portiere dello stabile
1.5.7 La notifica per mezzo del servizio postale
1.5.8 La notifica mediante affissione all’albo comunale
1.5.9 La notifica al cittadino italiano all’estero
1.5.10 Le forme particolari di notificazione
1.5.11 La notifica a mezzo posta elettronica certificata
1.5.12 Il tempo della notifica
2. Il ricevimento della cartella di pagamento
2.1 La funzione della cartella di pagamento
2.2 La forma e il contenuto
2.3 La contestazione
2.4 La prescrizione
3. Il controllo della cartella di pagamento
3.1 Il controllo preliminare
3.2 La presentazione dell’istanza di autotutela o del ricorso
3.3 La richiesta della sospensione del pagamento
3.4 La richiesta dello sgravio della cartella
3.5 La richiesta di rateazione della cartella
3.6 Gli effetti del mancato pagamento della cartella
3.7 I debiti di importo fino a € 1.000
3.8 La sospensione legale della riscossione
4. Il pagamento delle somme pretese
4.1 Il pagamento della cartella
4.2 Il pagamento mediante la cessione di beni culturali
4.3 L’imputazione dei pagamenti
4.4 Gli interessi di mora
4.5 L’aggio di riscossione
4.6 La dilazione di pagamento
4.7 La sospensione della riscossione per eventi eccezionali
4.8 La sospensione amministrativa della riscossione
4.9 La sospensione della riscossione per comportamento illecito
4.10 Gli interessi nel caso di sospensione della riscossione
4.11 La cartella compensata con crediti d’imposta
4.12 La compensazione di crediti con somme dovute a seguito di iscrizione a ruolo
4.13 L’auto compensazione dei crediti relativi ad imposte erariali
4.14 L’accollo per i debiti tributari
4.14.1 I connotati dell’accollo
4.14.2 L’ accollante
4.14.3 La compensazione indebita
5. Il pagamento rateale della cartella di pagamento
5.1 La normativa
5.2 L’INPS
5.3 L’INAIL
5.4 L’istanza di pagamento rateale
5.5 L’istruttoria dell’istanza
5.6 La rateazione richiesta in presenza di coobbligazione solidale tra persone fisiche
5.7 L’entità del debito da rateizzare
5.8 Il servizio “Se mi scordo?”
5.9 La domanda di pagamento rateale
5.10 La rateazione
5.11 La tutela del contribuente sul provvedimento di rigetto
5.12 La sospensione amministrativa e giudiziale della riscossione
5.13 La dilazione della cartella di pagamento fino a 120 rate
5.14 La rateazione per le nuove cartelle di pagamento ricevute
5.15 La nuova dilazione per i contribuenti in difficoltà
6. Gli interessi per i pagamenti delle imposte
6.1 Le cartelle di pagamento
6.2 I rimborsi delle imposte
6.3 Il ravvedimento operoso
6.4 L’IVA
6.5 Le imposte sui redditi
6.6 Il pagamento in forma rateale
6.7 Il rimborso dei tributi versati
6.8 L’imposta sulle successioni e donazioni
6.9 Gli istituti deflattivi del contenzioso
6.10 Gli altri tributi erariali
6.11 L’IMU 190
Parte III - La contestazione della cartella di pagamento
1. L’istituto dell’autotutela
1.1 L’autotutela
1.2 L’avvio della procedura
1.3 Gli atti ammessi
1.4 Gli atti divenuti definitivi
1.5 L’interesse pubblico
2. Il ricorso contro la cartella di pagamento
2.1 La contestazione
2.2 Il ricorso
2.3 Il contributo unificato
2.4 La notifica irregolare
2.5 Il termine per l’impugnazione
2.6 La sospensione del pagamento della cartella
2.6.1 La sospensione amministrativa
2.6.2 La sospensione giudiziale
2.7 L’aspetto processuale
2.8 La difesa del contribuente
3. Il rebus dell’impugnazione della cartella di pagamento
3.1 L’individuazione del destinatario del ricorso
3.2 Le controversie sulla cartella di pagamento
3.3 La gestione delle controversie
3.4 L’individuazione della Corte di giustizia competente
3.5 La costituzione in giudizio in presenza di reclamo
4. Il rimborso della somma pagata
4.1 La cartella di pagamento
4.2 Le spese del giudizio
4.3 Le somme riconosciute indebite dalla sentenza
4.4 Le istanze di rimborso
4.5 Gli interessi sul rimborso dell’aggio di riscossione
5. Le diverse procedure per fare il ricorso contro la cartella di pagamento
5.1 L’avvertenza procedurale preliminare
5.2 La costituzione in giudizio dell’agente della riscossione
5.3 Il ruolo emesso per la riscossione di canoni, proventi e accessori e somme dovute per l’utilizzazione, anche senza titolo, dei beni demaniali e patrimoniali dello Stato
5.4 Il ruolo emesso per i tributi erariali
5.5 Il ruolo emesso in materia di tributi locali
5.6 Il ruolo emesso dall’ufficio dell’Agenzia delle dogane
5.7 Il ricorso contro il ruolo emesso per il recupero di crediti sorti in altro Stato
5.8 Il ricorso contro il ruolo emesso per il recupero di crediti derivanti da sentenza o ordinanza esecutiva di condanna emessa dalla Corte dei Conti
5.9 Il ricorso contro il ruolo emesso dall’INPS
5.10 Il ricorso contro l’avviso di debito emesso dagli altri enti pubblici previdenziali
5.11 L’allargamento della riscossione a mezzo ruolo
5.12 I ruoli in materia di canone di abbonamento alla televisione
5.13 I ruoli emessi dagli uffici dell’Agenzia delle entrate per il recupero di crediti non tributari
5.14 Il recupero di aiuti di Stato
Parte IV - La riscossione coattiva
1. Il blocco dei pagamenti nei confronti del contribuente moroso
1.1 Il quadro normativo
1.2 La verifica della situazione debitoria
1.3 La rilevanza soggettiva
1.4 La rilevanza oggettiva
1.5 Il frazionamento del pagamento
1.6 Il credito esposto nella cartella di pagamento
2. La riscossione coattiva
2.1 Le modalità di riscossione
2.2 Il pagamento
2.2.1 Il termine di pagamento
2.2.2 Gli interessi
2.2.3 Il pagamento
2.3 La riscossione coattiva
2.3.1 L’oggetto della procedura
2.3.2 I pignoramenti e le ipoteche
2.4 L’espropriazione forzata
2.4.1 Il titolo esecutivo
2.4.2 Il procedimento di vendita
2.4.3 Il deposito degli atti e del prezzo
2.4.4 Le opposizioni all’esecuzione o agli atti esecutivi
2.4.5 La sospensione dell’esecuzione
2.4.6 L’estinzione del procedimento per pagamento del debito
2.5 Le regole particolari in materia di espropriazione mobiliare
2.6 Le regole particolari in materia di espropriazione presso terzi
2.7 Le regole particolari per l’espropriazione immobiliare
2.8 Il fermo dei beni mobili registrati
2.9 Le procedure concorsuali
3. Il pignoramento dei crediti verso terzi
3.1 Il pignoramento dei crediti
3.2 I limiti di pignorabilità
3.3 La dichiarazione stragiudiziale
4. I poteri di indagine degli agenti della riscossione
4.1 L’accesso degli agenti ai pubblici uffici
4.2 Il d.l. 4 luglio 2006, n. 223
4.2.1 I tributi e gli interessi
4.3 La verifica delle posizioni reddituali
4.4 Il potenziamento dell’attività di riscossione
4.5 Le segnalazioni
5. La pace fiscale
5.1 La definizione agevolata delle somme dovute a seguito del controllo automatizzato delle dichiarazioni
5.1.1 La definizione agevolata (commi da 153 a 158)
5.1.2 Il pagamento rateale degli avvisi bonari
5.2 La definizione delle irregolarità formali
5.2.1 La normativa dell’agevolazione
5.2.2 Le “irregolarità formali
5.2.3 Le avvertenze procedurali
5.3 Il ravvedimento speciale per le violazioni tributarie
5.4 La definizione agevolata delle controversie tributarie
5.5 La conciliazione agevolata delle controversie tributarie
5.6 La rottamazione dei carichi affidati all’agente della riscossione (c.d. “Rottamazione -quater”)
5.5.1 L’oggetto della rottamazione
5.5.2 Le esclusioni
5.5.3 I benefici riconosciuti
5.5.4 La procedura
5.5.5 Gli altri effetti premiali
5.5.6 Le modalità di pagamento
5.7 La rinuncia dei giudizi pendenti innanzi alla Corte di cassazione
6. I lineamenti della riforma della riscossione
6.1 I caratteri dell’attuale sistema di riscossione dei tributi
6.2 I lineamenti evolutivi
Transfer pricing "Kick-off" - Guida operativa alle analisi di benchmark; eBook in pdf di 97 pagine.
La presente trattazione si propone di affrontare, senza pretesa di esaustività, ma con un approccio pratico-operativo, uno degli aspetti maggiormente ostici per chi si occupa di prezzi di trasferimento, ossia lo svolgimento delle analisi di benchmark.
L’obiettivo della presente Guida è di offrire a chi si approccia per la prima volta alla materia, uno strumento di supporto per affrontare le difficoltà tecniche intrinseche del processo di analisi, senza peraltro la pretesa di sostituirsi allo studio e agli approfondimenti teorici da rivolgere necessariamente alle fonti normative.
Per tale ragione, al fine di concentrare la trattazione su principi e corollari della comparabilità e sul conseguente sviluppo operativo delle analisi di benchmark, si è deciso di affrontare il tema degli oneri documentali soltanto nel Capitolo finale della trattazione, a riprova di come la redazione della TP Documentation rappresenti la formalizzazione di un processo logico molto più complesso di cui la reportistica costituisce la sintesi.
Premessa
1. Introduzione al transfer pricing
1.1 Dal concetto di “controllo” al principio di libera concorrenza
1.2 Il principio di libera concorrenza nelle Linee Guida OCSE e l’impatto del BEPS
2. I metodi di transfer pricing
3. L’analisi di comparabilità
3.1 Analisi di comparabilità: Fase 1
3.1.1 Analisi del mercato e del settore di appartenenza
3.1.2 Analisi dei fattori di comparabilità: l’analisi dei “cinque fattori”
3.1.3 Portfolio approach
3.1.4 Individuazione della tested party e del profilo funzionale delle entità
4. L’analisi di benchmark: ricerca dei soggetti comparabili
4.1 Introduzione e principi generali
4.2 L’analisi di benchmark nell’applicazione del metodo TNMM: gli indicatori di profitto (PLI)
4.3 L’approccio al processo di benchmarking
4.4 La strategia di ricerca: scelta del database e search criteria
4.5 Criteri di ricerca e impostazione della “booleana”
4.5.1 L’inserimento dei criteri nel database
4.5.2 L’estrazione dei dati dal database
4.6 Manual screening (o screening “qualitativo”): impostazione della rejection matrix
4.7 Screening “quantitativo”: dati finanziari
5. Calcolo dei valori di libera concorrenza
5.1Calcolo del PLI dei soggetti comparabili
5.2 Introduzione al metodo statistico: il range interquartile
5.3 Calcolo del range interquartile: aspetti operativi
5.4 Aggiornamento dei dati finanziari (o rolling forward)
6. La documentazione sui prezzi di trasferimento
6.1 Evoluzione normativa
6.1.1 Il Provvedimento del 2020: le novità in materia di oneri documentali
7. Considerazioni conclusive
Guida alla gestione dei volontari nel Terzo settore, tra Riforma degli ETS e Best Practice; eBook in pdf di 62 pagine.
I volontari costituiscono una risorsa fondamentale per molte organizzazioni non profit e la loro corretta gestione rappresenta un elemento chiave per la realizzazione di un effettivo impatto sociale delle attività degli enti del terzo settore.
Il D. Lgs. n. 117 del 3 luglio 2017 (Codice del Terzo Settore) ha introdotto alcune importanti novità in materia, riconoscendo l'importanza del loro contributo e promuovendo una maggiore qualità e trasparenza delle attività di volontariato.
Tra le principali novità introdotte dalla riforma si possono citare la definizione del “volontario” e l’estensione di alcuni obblighi prima imposti solo alle organizzazioni di volontariato anche alle altre tipologie di enti del terzo settore che impiegano i volontari per il perseguimento delle proprie finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale.
Il Codice del Terzo Settore, infatti, ha recepito e aggiornato la disciplina del volontariato presente nella legge 11 agosto 1991, n. 266 e definisce il volontariato come un'attività svolta in modo libero e spontaneo, senza fini di lucro neanche indiretto, per soli fini di solidarietà, a favore della collettività o di individui svantaggiati, svolta da persone fisiche in modo gratuito.
Esso rappresenta uno strumento normativo fondamentale per la promozione e la regolamentazione del volontariato; pertanto un’adeguata conoscenza della normativa e una sua corretta applicazione sono da considerare essenziali.
Tuttavia, la qualità e l'efficacia delle attività di volontariato possono essere ulteriormente migliorati attraverso l'adozione di linee guida, best practice e l'utilizzo di strumenti e metodologie specifiche, che vanno oltre i requisiti minimi previsti dalla legge e che favoriscono la qualità e l'efficacia delle attività in questione.
Alcune best practice per la gestione dei volontari includono la definizione chiara degli obiettivi dell'organizzazione e delle attività di volontariato, la selezione accurata dei volontari in base alle loro competenze e motivazioni, l'offerta di una formazione e di un'adeguata supervisione, l'uso di strumenti di valutazione dell'attività dei volontari e di riconoscimento del loro contributo. Inoltre, è importante creare un clima di collaborazione e di partecipazione attiva, promuovendo la condivisione di conoscenze, esperienze e buone pratiche tra i volontari e l'organizzazione.
Questo e-book si propone di illustrare e spiegare la disciplina prevista dal Codice del Terzo Settore, in generale e per le diverse categorie di enti in esso previste, anche in considerazione dei rischi nei quali amministratori ed enti possono incorrere in caso di accertamento di violazioni e di fornire indicazioni concrete ed utili per una corretta gestione dei volontari:
Considerazioni introduttive
1. La normativa applicabile a tutti gli Enti del Terzo Settore
1.1 Premessa
1.2 La definizione di volontario e il rapporto con la qualifica di associato: il volontario associato, il volontario non associato e l’associato non volontario
1.3 Il titolo III del Codice del Terzo Settore
1.4 La disciplina del rimborso spese
1.4.1 Autocertificazione
1.4.2 Controlli e sanzioni
1.5 Incompatibilità con lo status di lavoratore
1.6 Il registro dei volontari. Volontari occasionali e non occasionali
1.6.1 La tenuta del registro
1.7 L’obbligo di assicurare i volontari: come scegliere la polizza più adeguata
1.8 Promozione della cultura del volontariato
1.9 Centri di Servizio per il Volontariato (CSV)
1.10 Previsioni statutarie relative ai volontari
2. I volontari nelle diverse categorie di ETS
2.1 Premessa
2.2 Le Organizzazioni di Volontariato (ODV)
2.3 Le Associazioni di Promozione Sociale (APS)
2.4 ODV e APS a confronto
2.5 Computo dei volontari e dei lavoratori
2.6 Obblighi di comunicazione al RUNTS
2.7 Rilevanza del volontariato nei rapporti con gli enti pubblici
2.8 Le imprese sociali
2.9 Le cooperative sociali
3. Strategie organizzative e best practice
3.1 Premessa
3.2 Il ciclo di gestione dei volontari
3.3 Il Responsabile dei volontari
3.4 Struttura e approvazione del regolamento dei volontari
4. Formulario
Guida gratuita sulle collezioni d'arte e la loro gestione (valorizzazione, protezione, trasferimento), eBook gratuito in pdf di 48 pagine.
Questo testo nasce dai webinar che l'autore ha tenuto negli anni per iniziativa di Ascheri Academy, coordinata dal Collega Guido Ascheri e animata dal gruppo di professionisti che collaborano alle attività dello studio Ascheri & Partners e dello Studio Legale Adam Nelson di Londra.
Di taglio più che possibile pratico, il lavoro svolto vuole offrire un primo orientamento per professionisti e per family office desiderosi di misurarsi con la ricerca e l’applicazione di adeguati strumenti giuridici per proteggere, valorizzare e trasmettere opere e collezioni d’arte.
Qualche incursione nel mercato dell’arte di oggi consente poi di comprendere nel concreto le dimensioni numeriche del fenomeno collezionistico.
Per lo stesso motivo all’inizio di ogni capitolo sono presenti – in ordine decrescente di prezzo - le opere che nel 2022 hanno registrato nel mondo i prezzi più alti nelle vendite all’asta (fonte: The Art Market Recap 2022 di Artsy. I prezzi indicati includono le commissioni).
“L'arte spazza dalla nostra anima la polvere della quotidianità”
(Pablo Picasso).
A cura di:
Questo e-book è aggiornato al 3 aprile 2023. La Legislazione e la prassi amministrativa sono in continua evoluzione. Prestare attenzione alle modifiche intervenute dopo la pubblicazione.
La gestione delle attività sportive nautiche; eBook in pdf di 153 pagine.
Aggiornato al Decreto 06.04.2023 in G.U. n.106 08.05.2023
Questo prontuario vuole contribuire a facilitare la gestione delle attività sportive nautiche prendendo in rassegna le varie disposizioni legislative in materia.
Può costituire un valido manuale di comportamento per amministratori, dirigenti e operatori, oltre che per i consulenti di associazioni, fondazione, circoli, club, cooperative sociali ed enti vari.
Pensiamo che l’utilità sia data anche dal fornire con immediatezza senza appesantimenti formali una rassegna di tutte le disposizioni che riguardano il diportista nautico e tutti coloro che operano nel settore.
Ricordiamo, infatti, che per nautica da diporto si intende quella attività che si svolge a scopi sportivi o ricreativi e senza fine di lucro.
Tali caratteristiche determinano un particolare regime del diporto, che è dotato di nome e istituti propri, tali da collocarlo in posizione di autonomia rispetto al più ampio fenomeno della navigazione.
La conoscenza delle varie fattispecie potrà contribuire ad aumentare la consapevolezza e la capacità di interpretare le situazioni, di navigare in sicurezza e di tutelarsi di fronte a possibili contenziosi o incidenti.
La prima parte del volume affronta la normativa definita dal Codice della Navigazione con riguardo agli enti che soprassiedono ai servizi.
Successivamente vengono prese in esame le disposizioni che riguardano le formalità di iscrizione nel Registro nazionale, il Sistema telematico centrale della nautica da diporto (SISTE) e la navigazione.
Data la particolarità del settore anche la contrattualistica specie se inerente all’acquisto, il noleggio ed il leasing è caratterizzata da particolarità specifiche del settore.
Di tutta evidenza la specificità della normativa fiscale per l’iva e le imposte dirette, la sicurezza, alcune specifiche attività nautiche, la figura del lavoratore sportivo e le associazioni sportive, il codice del terzo settore e i principi contabili, ecc.
Tutto questo attenendoci quanto più possibile all’intento di mantenerne il carattere pratico e divulgativo.
Premessa
I protagonisti della nautica
Assonautica
Confindustria Nautica - UCINA
Il CONI e gli enti sportivi
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
Il Ministero per la Protezione Civile e le Politiche del mare
La Federazione Motonautica
La Federazione Italiana Vela
La Federazione Imbarcazioni Storiche FIBAS
Il Comitato Internazionale del Mediterraneo (CIM)
Il RINA
1. Il codice della nautica da diporto
1.1 La riforma della Nautica da Diporto
1.2 L’Autorità Marittima e il Corpo della Capitaneria
1.3 Il Sistema Centrale della Nautica da Diporto SISTE
1.4 L’iscrizione delle imbarcazioni da diporto
1.5 Tipologie di mezzi per la navigazione da diporto
1.6 La dichiarazione di Armatore
1.7 L’Anagrafe Nazionale delle patenti nautiche
1.8 Le patenti nautiche
1.9 L’identificazione dell’imbarcazione
1.10 Le categorie di progettazione: marchio CE
1.11 La navigazione nell’ambito della UE
1.12 Le categorie di costruzione limitano la navigazione
2. Le immatricolazioni
2.1 L’immatricolazione nei Registri delle Unità da Diporto - R.I.D
2.2 La Licenza di navigazione ed il Certificato di sicurezza
2.3 L’immatricolazione di unità provenienti dalla UE
2.4 L’imbarcazione immatricolata in Italia di cittadino residente all’estero
2.5 La bandiera italiana per gli stranieri
2.6 L’immatricolazione all’estero di imbarcazione italiana
2.7 L’immatricolazione per utilizzo a fini commerciali
2.8 L’immatricolazione nel RID per finalità turistiche
2.9 Vendita di un’imbarcazione ad un cittadino straniero
2.10 La cancellazione dai pubblici registri
2.11 Il Registro delle Imbarcazioni Storiche
3. La definizione di attività sportiva
3.1. La riforma dello sport
3.2 I soggetti legittimati all'esercizio delle A.S.D.
3.3 Il Registro Nazionale delle Attività Sportive
3.4 L’alternativa CONI RUNTS
3.5 La definizione di attività sportiva e didattica
3.6 L’iscrizione al Registro delle A.S.D.
3.7 La certificazione dell’iscrizione
3.8 Le manifestazioni sportive
3.9 L’attività subacquea
4. I documenti per la navigazione
4.1 I documenti di bordo
4.2 Il ruolino di equipaggio
4.3 I documenti doganali della navigazione
4.4 La licenza di navigazione e il certificato di sicurezza
4.5 La Dichiarazione di potenza dei motori
4.6 La licenza per la stazione radiotelefonica VHF
4.7 L’assicurazione di responsabilità civile
4.8 I contrassegni per la navigazione dei natanti sui laghi
4.9 Le dotazioni mediche di bordo
5. L’istruzione nautica
5.1 I Centri di istruzione
5.2 Gli istruttori professionali di vela
5.3 Le Scuole nautiche
5.4 La Nautica Sociale
5.5 La Legge Salvamare per i rifiuti
5.6 La tutela storica, artistica e archeologica
5.7 L’educazione marinaresca
5.8 L’ambiente marino
5.9 Le imbarcazioni di interesse storico
5.10 I campi di ormeggio attrezzati
6. I contratti
6.1 Le concessioni demaniali marittime
6.2 L’affitto di posti barca
6.3 Il possesso dei titoli azionari
6.4 La Direttiva Bolkestein investe anche i circoli nautici
6.5 Gli spazi portuali
6.6 Il transito delle imbarcazioni di soggetti diversamente abili
6.7 Il contratto di ormeggio
6.8 L’acquisto in Italia di imbarcazioni da diporto
6.9 L’acquisto all’estero di imbarcazioni da diporto
6.10 L’intestazione di imbarcazioni da diporto alle persone giuridiche
6.12 Il contratto di sponsorizzazione
6.13 L’Albergo Nautico Diffuso
7. L’imposta sul valore aggiunto
7.1 L’IVA agevolata (Legge 398/91)
7.2 L’IVA non imponibile per le unità da diporto
7.3 L’IVA nel leasing nautico
7.4 Il calcolo delle percentuali di navigazione fuori UE
7.5 L’IVA sui noleggi
7.6 L’IVA al 10% per i Marina Resort
8. Le imposte dirette
8.1 L’imposizione diretta (Legge 398/91)
8.2 La prevalenza delle attività commerciali
8.3 L’imposizione diretta del Codice del Terzo Settore
8.4 Gli interventi di natura civilistica
8.5 La procedura semplificata di acquisizione della personalità giuridica
8.6 Le agevolazioni fiscali di cui alla Legge 398/91 e Legge 117/2017
8.7 L’agevolazione per le attività amministrative
8.8 Le liberalità in denaro o in natura agli enti del Terzo Settore
8.9 Il Modello EAS
8.10 La Tonnage tax
9. Il lavoratore sportivo
9.1 La nuova figura del lavoratore sportivo
9.2 L’Agente Sportivo
9.3 La tassazione dei compensi del lavoratore sportivo
9.4 I Titoli professionali del diporto
9.5 Gli sportivi delle Forze Armate
9.6 I redditi dei marittimi imbarcati su navi con bandiera estera
9.7 Il Registro dei volontari e gli obblighi assicurativi
9.8 L’Archivio Nazionale degli Infortuni
9.9 Il mediatore - yacht broker
10. Aspetti particolari
10.1 La sicurezza nei luoghi di lavoro
10.2 La valutazione del rischio
10.3 Il Piano Operativo della Sicurezza
10.4 Linee guida per il contenimento della diffusione del Covid-19
10.5 Il passaggio al motore elettrico
10.6 GDPR, Privacy
10.7 L’attività di assistenza, salvataggio e recupero
10.8 Attività di rimorchio – trasporto – soccorso
10.9 Il vocabolario nautico
11. Il codice del terzo settore
11.1 Il Circolo Nautico ente del Terzo Settore
11.2 L’associazione riconosciuta
11.3 L’associazione non riconosciuta
11.4 La costituzione di una A.S.D
11.5 La democraticità ed i benefici fiscali
11.6 L’iscrizione al RUNTS
11.7 La donazione-conferimento
11.8 L’iscrizione al RUNTS ed al CONI
11.9 L’Associazione di Promozione Sociale (APS)
11.10 Le attività agevolate dal CTS
11.11 Attività diverse e raccolte fondi
11.12 Il 5 per Mille per le A.S.D.
11.13 Federazioni sportive e organismi di diritto pubblico
12. Le scritture contabili
12.1 La disciplina contabile del Terzo Settore
12.2 I nuovi schemi del bilancio
12.3 Le Raccolte pubbliche di fondi
12.4 L’obbligo di pubblicazione di emolumenti e compensi
12.5 La deducibilità degli oneri e delle spese relativi a imbarcazioni da diporto
12.6 Principi contabili per i noleggi
12.7 Gli accantonamenti per i lavori di manutenzione delle navi
Fonti normative
Bibliografia
Mettersi in proprio; Un'utile Guida all'esercizio delle attività indipendenti: artigiani, commercianti, imprenditori agricoli e lavoratori autonomi senza cassa.
eBook in pdf di 101 pagine.
Nell’ambito delle prestazioni manuali e / o intellettuali le attività di lavoro autonomo rappresentano un macro – gruppo a parte rispetto al lavoro dipendente e a quello parasubordinato.
Il carattere predominante e distintivo del rapporto oggetto della presente trattazione è l’autonomia, da intendersi come l’assenza di qualsiasi assoggettamento al potere direttivo, organizzativo, disciplinare e di controllo del datore di lavoro – committente.
Pur essendo attività indipendenti non mancano una serie di adempimenti contributivi e fiscali. I primi attengono alla copertura Inps garantita a:
Sotto il profilo fiscale i redditi percepiti nell’esercizio delle attività di lavoro autonomo sono soggetti all’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (Irpef), con la possibilità di applicare un regime semplificato in termini di calcolo della tassazione e adempimenti tributari.
La recente Manovra di bilancio (Legge 29 dicembre 2022 numero 197) ha altresì contemplato la cosiddetta “flat tax incrementale” con imposta sostitutiva di Irpef ed addizionali, pari al 15%.
Nelle pagine dell'ebook, per ogni tipologia di attività autonoma (artigiani, commercianti, agricoltori ed autonomi senza cassa) verranno prese in considerazione le modalità di iscrizione all’Inps e gli obblighi contributivi (aliquote, minimali e massimali) oltre alle prestazioni spettanti in termini di pensioni, congedi e indennizzi.
Ci si concentrerà poi sulla tassazione Irpef e gli obblighi dichiarativi rappresentati dall’invio all’Agenzia entrate del modello REDDITI PERSONE FISICHE.
Il risultato è una vera e propria guida sugli adempimenti contributivi e fiscali per chi vuole intraprendere una attività autonoma sia in forma imprenditoriale che professionale.
Introduzione
1. INPS
1.1 Artigiani
1.1.1 L’imprenditore
1.1.2 Società
1.2 Commercianti
1.3 Obbligo di iscrizione all’Inps
1.3.1 Attività esercitata in forma individuale
1.3.2 Attività in forma societaria
1.3.3 Svolgimento di più attività
1.3.4 Modalità di iscrizione
1.4 Contributi
1.4.1 Contributi IVS
1.4.1.1 Soci di s.r.l.
1.4.1.2 S.n.c. ed s.a.s.
1.4.1.3 Familiari collaboratori
1.4.1.4 Il minimale
1.4.2 Le aliquote
1.4.3 Versamento
1.4.4 Maternità
1.5 Contributi da riscatto, figurativi e volontari
1.5.1 Riscatto della laurea
1.5.2 Contributi figurativi
1.5.3 Contributi volontari
1.6 Le prestazioni Inps
1.6.1 Pensioni
1.6.1.1 Pensione di vecchiaia
1.6.1.2 Anzianità contributiva precedente al 31 dicembre 1995
1.6.1.3 Anzianità contributiva dal 1° gennaio 1996
1.6.1.4 Pensione anticipata
1.6.1.5 Anzianità contributiva precedente al 31 dicembre 1995
1.6.1.6 Anzianità contributiva dal 1° gennaio 1996
1.6.2 Decorrenze
1.6.3 Calcolo
1.6.3.1 Calcolo reddituale
1.6.3.2 La pensione mista
1.6.4 Pensione minima
1.6.5 Perequazione automatica
1.7 Trattamenti di famiglia
1.8 Indennità di maternità
1.8.1 Periodi aggiuntivi
1.8.2 Maternità anticipata
1.8.3 Padre lavoratore autonomo
1.9 Congedo parentale
1.10 Congedo per donne vittime di violenza
1.11 Indennizzo per la cessazione dell’attività commerciale
1.11.1 Requisiti
1.11.2 Condizioni
1.11.3 Domanda
1.11.4 Liquidazione
1.12 Tutela assicurativa Inail
1.12.1 Premi
1.13 Lavoratori agricoli
1.13.1 Coltivatori diretti
1.13.2 Coloni e mezzadri
1.13.3 Imprenditori agricoli professionali
1.13.4 Iscrizione all’Inps
1.13.5 Contributi e aliquote
1.13.6 Reddito imponibile
1.13.7 Aliquota
1.13.8 Versamento
1.13.9 Esonero contributivo
1.13.9.1 Ammissione allo sgravio
1.13.10 Pensioni
1.13.11 Assegni familiari
1.13.12 Maternità
1.13.13 Congedo per donne vittime di violenza
1.13.14 Tutela assicurativa Inail
1.14 Liberi professionisti
1.15 Professionisti iscritti alla Gestione separata Inps
1.15.1 Aliquote
1.15.2 Imponibile e massimale
1.15.3 Versamento e rivalsa
1.15.4 Prestazioni
1.15.5 Indennità di malattia
1.15.5.1 Requisiti
1.15.5.2 Durata
1.15.5.3 Giornate indennizzabili
1.15.5.4 Misura
1.15.5.5 Certificazione di malattia
1.15.5.6 Domanda telematica
1.15.6 Indennità di malattia per degenza ospedaliera
1.15.6.1 Requisiti
1.15.6.2 Durata e importo
1.15.6.3 Domanda
1.15.6.4 Contributi figurativi
1.15.7 Indennità di maternità / paternità
1.15.7.1 Flessibilità
1.15.7.2 Astensione nei 5 mesi successivi al parto
1.15.7.3 Parto prematuro
1.15.7.4 Sospensione
1.15.7.5 Misura
1.15.7 Cumulo con altri eventi
1.15.8 Indennità per congedo parentale
1.15.9 Indennità ISCRO
1.15.10 Pensioni
1.15.10.1 Pensione di vecchiaia
1.15.10.2 Pensione anticipata
1.15.10.3 Riscatto
1.15.10.4 Contribuzione volontaria
1.15.10.5 Costituzione di rendita vitalizia
2. Trattamento fiscale
2.1 Tassazione Irpef
2.2 Tassazione
2.3 A chi spetta la flax tax ncrementale?
2.3.1 Soggetti esclusi
2.4 Regime forfettario
2.4.1 Soggetti esclusi
2.4.2 Accesso al regime forfettario
2.4.3 Determinazione del reddito
2.4.4 Tassazione
2.4.5 Adempimenti
2.4.6 Semplificazioni per l’IVA
2.4.7 Fattura elettronica
2.4.8 Uscita volontaria dal regime
2.4.9 Uscita obbligatoria dal regime
2.4.10 Fuoriuscita per cessata attività
2.4.11 Rimedio all’utilizzo erroneo del regime forfettario
2.4.12 Attività esistente
2.5 Regime analitico
2.6 I compensi
2.6.1 Clienti sostituti d’imposta
2.6.2 Cessazione dell’attività
2.7 Spese
2.7.1 Spese correnti
2.7.2 Beni strumentali
2.7.2 Beni mobili di proprietà
2.7.4 Beni mobili in noleggio o leasing
2.7.5 Mezzi di trasporto
2.7.6 Telefoni
2.7.7 Immobili
2.7.8 Plusvalenze e minusvalenze
2.7.9 Spese che danno diritto a crediti d’imposta
2.8 Obblighi contabili
2.8.1 Contabilità semplificata
2.8.2 Contabilità ordinaria
3. Obblighi dichiarativi
3.1 Chi deve presentare il modello REDDITI Persone fisiche e non il 730?
3.2 Obbligo di presentare la dichiarazione dei redditi
3.3 Termini e modalità di presentazione della dichiarazione
3.3.1 Termini
3.3.2 Trasmissione in forma cartacea
3.3.3 Trasmissione telematica
3.3.4 Presentazione agli uffici postali
3.4 Documentazione da rilasciare al dichiarante a prova della presentazione della dichiarazione
3.5 Comunicazione di avvenuta presentazione della dichiarazione
3.6 Modalità e termini di versamento delle imposte
3.7 Come si versano le imposte?
3.8 Dilazione delle somme
3.9 Correzione del modello Redditi 2023
3.10 Conservazione della documentazione
3.11 Dichiarazione correttiva nei termini
3.12 Integrazione della dichiarazione
L'Iva nel commercio elettronico B2C e lo Sportello Unico in pratica
Disciplina, adempimenti, controlli e casi specifici
eBook in pdf di 332 pagine.
La presente Guida persegue la finalità di:
L’Opera è rivolta sia agli operatori italiani che vogliono intraprendere il commercio elettronico all’interno dell’Unione europea che alle imprese estere, comunitarie o stabilite in Paesi terzi, che si confrontano con il mercato italiano.
Grande attenzione è stata rivolta al regime dello sportello unico, quale sistema di semplificazione degli adempimenti fiscali, con riferimento ai vari ambiti(es. registrazione, dichiarazione, controllo)anche in vista della sua possibile estensione ad altre operazioni ed i rapporti B2B.
Per quanto concerne lo sportello unico si è fatto riferimento, ove ritenuto possibile (e salvo conferma ufficiale dell’Amministrazione finanziaria) ed in assenza di un’indicazione onnicomprensiva di prassi al riguardo, anche alla circolare concernente il previgente regime del Mini One Stop Shop.
Principali fonti di riferimento:
1. L’IVA nel commercio elettronico B2C
1.1 La Digital economy
1.1.1 Il commercio elettronico
1.1.1.1 Un fenomeno in costante e continua ascesa
1.2 Il funzionamento ordinario dell’IVA
1.2.1 La soggettività passiva
1.2.2 Il vat reference number
1.2.3 Il debitore d’imposta
1.2.4 I sistemi di identificazione IVA
1.3 Le prestazioni di servizio
1.3.1 La regola generale
1.3.2 Le deroghe
1.3.2.1 Deroghe nei rapporti B2B e B2C
1.3.2.2 Deroghe nei rapporti B2C (*NB: vedi infra per l’e-commerce)
1.4 L’e-commerce diretto (servizi digitali)
1.4.1 Le novità dal 2015
1.4.2 Le novità dal 2019
1.4.3 Territorialità dei servizi digitali
1.4.3.1 Fornitore UE o Extra-UE
1.4.3.2 Fornitore italiano
1.4.4 Luogo di stabilimento del destinatario privato consumatore
1.4.4.1 Presunzioni riguardanti il luogo di stabilimento
1.4.4.2 Confutazione delle presunzioni riguardanti il luogo di stabilimento
1.4.4.3 Presunzioni per l’individuazione dello status di soggetto passivo
1.4.4.4 Servizi digitali prestati mediante mezzi elettronici nell’ambito di un mandato senza rappresentanza
1.4.5 I servizi di telecomunicazione
1.4.5.1 I servizi di teleradiodiffusione
1.4.5.2 I servizi prestati mediante mezzi elettronici
1.5 I servizi interattivi on-line
1.5.1 Servizi interattivi online: la prassi dell’Agenzia delle Entrate
1.6 L’e-commerce diretto in ambito nazionale
1.6.1 Adempimenti IVA nell’e-commerce – tabelle sinottiche e considerazioni riassuntive
1.7 L’e-commerce indiretto
1.7.1 Regole di territorialità ai fini IVA – Sintesi delle fattispecie principali
1.7.1.1 Operazioni rilevanti ai fini dell’IVA
1.7.1.2 Status giuridico dei beni
1.7.1.3 Luogo di esistenza fisica del bene
1.7.1.4 Cessioni senza trasporto
1.7.1.5 Cessioni con trasporto
1.7.1.6 Acquisti intracomunitari di beni
1.7.1.7 Importazioni
1.8 Vendite a distanza
1.8.1 Regole di Territorialità ai fini IVA delle vendite a distanza
1.8.1.1 Clienti italiani
1.8.1.2 Clienti UE
1.8.1.3 Clienti italiani e fornitore comunitario
1.8.1.4 Clienti extra-UE
1.8.1.5 Clienti italiani e fornitore extra UE
1.9 E-commerce indiretto: sintesi delle novità in vigore dal 1° luglio 2021
1.9.1 Estensione dell’ambito applicativo del regime speciale MOSS
1.9.2 Vendite cross border B2C: disciplina fino al 30 giugno 2021
1.9.2.1 Territorialità
1.9.2.2 Natura non-intracomunitaria: vendite a distanza “in uscita”
1.9.2.3 Natura non intracomunitaria: vendite a distanza “in entrata”
1.9.2.4 Irrilevanza delle modalità organizzative e di esecuzione della vendita
1.9.2.5 Tentata vendita
1.9.2.6 Tentata vendita in altri SM UE
1.10 Vendite cross-border B2C: disciplina dal 1° luglio 2021
1.10.1 Vendite a distanza intracomunitarie di beni
1.10.2 vendite a distanza di beni importati da territori o Paesi terzi
1.10.3 Intervento diretto del fornitore nel trasporto o spedizione
1.10.4 Fattispecie particolari di esclusione: cessioni di beni assoggettate al regime del “margine”
1.10.5 Fattispecie particolari di esclusione: cessioni di beni soggetti ad accisa
1.10.6 Territorialità delle vendite a distanza intracomunitarie di beni
1.11 Nuova soglia unica comunitaria di euro 10.000
1.12 Il fornitore presunto (Marketplace)
1.12.1 Gestore del marketplace
1.12.2 Ruolo del rivenditore
1.12.3 Coinvolgimento di più interfacce
1.12.4 Responsabilità limitata del fornitore presunto
1.12.5 Onere della prova
1.12.5.1 Debitore IVA nel caso in cui il fornitore presunto non la versi
1.12.5.2 Presunzione dello status del venditore e dell’acquirente
1.12.5.3 Luogo della cessione
1.12.5.4 Momento impositivo
1.12.5.5 Esenzione della fornitura B2B
1.13 L’interpello IVA europeo per operazioni transnazionali complesse (CBR)
1.13.1 In cosa consiste e chi può presentarlo
1.13.2 Come e dove trasmettere la richiesta
1.13.3 L’elenco dei CBR presentati
1.14 Obblighi comunicativi nazionali ed internazionali
1.14.1 Obbligo di comunicazione domestico per le piattaforme digitali delle vendite di beni mobili esistenti nel territorio dello Stato
1.14.1.1 Già previsto un obbligo simile fino al 30 giugno 2021
1.14.2 Monitorati i pagamenti cross border nell’e-commerce
1.14.2.1 Ambito soggettivo ed oggettivo
1.14.2.2 Le regole operative per il CESOP
1.14.3 La DAC
1.14.3.1 Definizione di piattaforma ed attività pertinente
1.14.3.2 Stato membro oggetto di scambio di informazione
1.14.3.3 Aspetti sanzionatori
1.14.3.4 Tempistiche
2. Lo sportello unico
Premessa - L’evoluzione ad oggi dello sportello unico
2.1 Il VAT on E-Service (VoES)
2.1.1 Servizi elettronici forniti da prestatori extra-UE rilevanti nello SM del consumer
2.1.2 Semplificazioni mediante l’introduzione dello sportello unico
2.2 Il Mini One Stop Shop, MOSS (cenni)
2.2.1 La disciplina interna
2.2.2 I numeri
2.2.2.1 Revenue sharing
2.2.2.2 Number of registrations
2.2.3 Dichiarazione speciale trimestrali
2.2.3.1 Variazione possibile sostituendo il modello originario
2.2.3.2 Possibile integrare/modificare le dichiarazioni speciali
2.2.3.3 Liquidazione, controlli e rimborsi ancora possibili
2.2.3.3.1 I termini di accertamento
2.2.3.3.2 I termini di liquidazione
2.2.3.3.3 I termini di effettuazione dei rimborsi
2.2.3.4 Possibile il ravvedimento operoso
2.2.4 Transizione automatica dal MOSS all’OSS
2.2.5 Informazioni e prassi disponibile
2.3 Il Large One Stop Shop: normativa nazionale di riferimento
2.3.1 Il regime OSS non UE nel decreto IVA
2.3.1.1 Ambito soggettivo e oggettivo
2.3.1.2 Registrazione
2.3.1.3 Variazione dati, cancellazione, esclusione
2.3.1.4 Dichiarazione speciale
2.3.1.4.1 Modalità di integrazione di una dichiarazione speciale
2.3.1.5 Importi in valuta diversa dall’euro
2.3.1.6 Modelli di identificazione e dichiarazione speciale
2.3.1.7 Versamento dell’imposta e documentazione delle operazioni
2.3.1.8 Recupero dell’imposta a credito sugli acquisti
2.3.1.9 Dispensa dagli obblighi IVA ordinari
2.3.2 Il regime OSS UE nel decreto IVA
2.3.2.1 Ambito soggettivo e oggettivo
2.3.2.2 Rimando alle regole previste per il regime non UE
2.3.2.3 Dispensa dagli obblighi IVA ordinari
2.3.2.4 Registrazione
2.3.2.5 Esclusione
2.3.2.6 Dichiarazione speciale
2.3.2.7 Recupero dell’imposta a credito sugli acquisti
2.3.3 Il regime IOSS e “postale” con competenza condivisa tra AdE e ADM
2.3.3.1 Il regime IOSS nel decreto IVA
2.3.3.1.1 Ambito soggettivo e oggettivo
2.3.3.1.2 Momento di esigibilità dell’imposta
2.3.3.1.4 Variazione dai dati
2.3.3.1.5 Esclusione
2.3.3.1.6 Dichiarazione speciale mensile
2.3.3.1.6.1 Modalità di integrazione di una dichiarazione speciale
2.3.3.1.6.2 Presentazione massiva delle dichiarazioni dei soggetti rappresentati
2.3.3.1.7 Valuta diversa dall’euro
2.3.3.1.8 Modelli di identificazione e dichiarazione speciale
2.3.3.1.9 Versamento dell’imposta e documentazione delle operazioni
2.3.3.1.10 Recupero dell’imposta a credito sugli acquisti
2.3.3.1.11 Dispensa dagli obblighi IVA ordinari
2.3.3.2 Il regime speciale per la dichiarazione e il pagamento dell'IVA all'importazione (c.d. regime postale)
2.3.3.2.1 Ambito soggettivo e oggettivo
2.3.3.2.2 Dichiarazione speciale mensile
2.3.3.2.3 Versamento dell’imposta
2.3.3.2.4 Documentazione da conservare
2.3.3.2.5 Misure operative
2.3.4 Procedure comuni a tutti i regimi speciali (variazione dati, cancellazione ed esclusione)
2.3.4.1 Effettuazione del versamento
2.3.5 Soggetti registrati ai regimi speciali in altri SM
2.3.5.1 Ambito soggettivo e oggettivo
2.3.5.2 b. Dispensa dagli obblighi IVA ordinari
2.3.5.3 Recupero dell’imposta a credito sugli acquisti
2.3.5.4 Documentazione delle operazioni
2.3.6 Disposizioni sulla riscossione e ripartizione dell'imposta
2.3.7 Utilizzo degli applicativi disponibili
2.3.7.1 Modalità di registrazione
2.3.7.2 Modalità presentazione della dichiarazione speciale e di pagamento
2.3.8 I canali nazionali di assistenza
2.3.8.1 Le FAQ dell’Agenzia delle entrate
2.3.9 Le informazioni fiscali dei singoli SM (regole, aliquote e sanzioni)
2.3.9.1 Data base e documenti predisposti dalla Commissione europea (contatti disponibili, adempimenti, sanzioni tributari, aliquote per singolo Paese)
2.3.10 Gli Uffici competenti
2.3.10.1 La competenza ripartita tra Centro Operativo di Pescara (COP) e Uffici territoriali
2.3.11 Versamenti in eccesso
2.3.11.1 Restituzione eccedenza di versamento dell’Italia quale SMI
2.3.11.2 Restituzione eccedenza di versamento dell’Italia quale SMC
2.3.11.3 Modalità di effettuazione dei rimborsi in Italia
2.3.12 Controlli nazionali e comunitari
2.3.12.1 Fasi del controllo
2.3.12.1.1 Remainder SMI: indicazioni comunitarie
2.3.12.1.1.1 Mancato invio dichiarazione
2.3.12.1.1.2 Mancato/parziale pagamento
2.3.12.1.2 Controllo automatizzato e formale
2.3.12.1.2.1 Controlli automatizzati sulle dichiarazioni relative ai regimi speciali presentate dai soggetti passivi ivi identificati
2.3.12.1.2.2 Controlli formali: liquidazione dell’IVA dovuta sulle operazioni effettuate in Italia nell’ambito dei regimi speciali
2.3.12.1.2.3 Rapporto tra modifiche della dichiarazione speciale ed attività di liquidazione
2.3.12.1.2.4 Esecuzione coattiva della pretesa tributaria
2.3.12.1.2.5 Credito da liquidazione
2.3.12.1.3 Controllo sostanziale: l’accertamento in rettifica o induttivo dell’imposta dovuta sulle operazioni effettuate in Italia nell’ambito dei regimi speciali
2.3.12.1.3.1 Accertamento in rettifica
2.3.12.1.3.2 Contraddittorio endoprocedimentale
2.3.12.1.3.3 Accertamento parziale
2.3.12.1.3.4 Accertamento induttivo
2.3.12.1.3.5 Termini ordinari
2.3.12.1.3.6 Accertamenti integrativi/rettificativi
2.3.12.1.3.7 Accertamenti esecutivi
2.3.12.1.3.8 Notifica degli accertamenti esecutivi
2.3.12.1.3.9 Rapporto tra modifiche della dichiarazione speciale ed attività di accertamento
2.3.12.1.3.10 Esecuzione coattiva della pretesa tributaria
2.3.12.1.3.11 Controlli automatizzati centralizzati comunitari nell’IOSS
2.3.12.1.3.12 Audit con informazioni standard
2.3.12.1.3.13 Gli strumenti di controllo previsti dalla normativa comunitaria
2.3.13 Sanzioni amministrative tributarie
2.3.13.1 Applicazione delle disposizioni generali in materia di sanzioni amministrative
2.3.14 Contenzioso
2.3.15 Rimando generale alla disciplina tributaria ordinaria
2.3.16 Casi particolari (prassi ed altre indicazioni)
2.3.16.1 Crediti irrecuperabili
2.3.16.2 Drop shipping
2.3.16.2.1 Si riportano di seguito degli esempi al riguardo (Note esplicative UE LOSS)
2.3.16.2.2 Risposta interpello n. 74/2023. Regime IOSS ''dropshipping” e regime forfetario
2.3.16.2.3 Risposta interpello n. 77/2023. Regime IOSS: individuazione del fornitore e determinazione valore intrinseco
2.3.16.3 Gruppo IVA
2.3.16.4 Compatibilità tra regime del margine e regime OSS (risposta ad interpello AdE, n. 497/2022)
2.3.16.5 Modalità di documentazione e registrazione delle operazioni OSS non necessarie per la qualifica di esportatore abituale e ai fini del plafond (risposta ad interpello AdE, n. 493/2022)
2.3.16.6 Compatibilità tra regime del margine e regime OSS (risposta ad interpello AdE, n. 497/2022)
2.3.16.7 Indicazioni varie
2.3.16.8 Indicazioni relative al commercio elettronico
2.3.16.8.1 Rimborso dell’IVA versata impropriamente nello Stato estero di stabilimento in caso di "vendite a distanza" (circolare n. 20/E/2006)
2.3.16.8.2 Procedura di reso nella vendita per corrispondenza (risoluzione n. 274/E/2009)
2.3.16.9 Regime OSS: vendite con partenza da altri Stati membri (risposta interpello n. 51/2023)
2.3.16.10 Regime OSS: luogo di identificazione ai fini OSS di una società irlandese che stocca le merci in Italia presso una logistica terza che eroga un servizio di ''pick and pack (risposta interpello n. 58/2023)
2.3.16.11 Regime OSS: Cessioni intracomunitarie e cessioni a distanza intracomunitarie di beni – Comunicazione di un numero identificativo IVA non presente nell'archivio VIES (risposta interpello n. 230/2023)
2.3.16.12 Regime OSS: Modalità di versamento dell'IVA relativa ad annualità precedenti da parte di un soggetto non identificato in Italia, non consentito lo sportello unico (risposta interpello n. 253/2023)
2.3.17 Indicazioni comunitarie
2.3.17.1 Principale normativa comunitaria di riferimento
2.3.17.2 Abbreviazioni e definizioni
2.3.17.1 Le novità in sintesi
2.3.17.1.1 Avvio incoraggiante del LOSS
2.3.17.1.1.1
2.3.17.1.1.2 Meno partite IVA per soggetti non residenti
2.3.17.2 Ambito soggettivo ed oggettivo dei nuovi regimi speciali
2.3.17.2.1 Il regime OSS non UE
2.3.17.2.1.1 Regole di fatturazione rimandata agli Stati membri
2.3.17.2.2 Il regime OSS UE
2.3.17.2.2.1 Ambito soggettivo ed oggettivo
2.3.17.2.2.2 Nomina del rappresentante fiscale
2.3.17.2.2.3 Vendite intracomunitarie a distanza di beni
2.3.17.2.2.4 Obblighi in materia di fatturazione
2.3.17.2.2.4.1 Prestazioni di servizi
2.3.17.2.2.4.2 Vendite a distanza intracomunitarie di beni
2.3.17.2.3 Le vendite a distanza e importazione di beni di valore modesto: il regime IOSS e lo special arrangement
2.3.17.3.2.1 Il regime IOSS
2.3.17.3.2.1.1 Ambito soggettivo e oggettivo
2.3.17.3.2.1.2 L’intermediario IOSS
2.3.17.3.2.1.3 Il funzionamento in sintesi
2.3.17.3.2.1.4 Quando e come si applica l’IVA
2.3.17.3.2.2 Lo special arrangement o regime “postale”
2.3.17.3.2.2.1 Il funzionamento
2.3.17.2.4 Gli adempimenti
2.3.17.2.4.1 Registrazione
2.3.17.2.4.1.1 Modalità di registrazione
2.3.17.2.4.2 Cancellazione ed esclusione
2.3.17.2.4.2.1 Cancellazione
2.3.17.2.4.2.1.1 Regime OSS UE e OSS non UE
2.3.17.2.4.2.1.2 Regime IOSS
2.3.17.2.4.2.1.3 Cancellazione: casi particolari(vedi allegato 2.d)
2.3.17.2.4.2.2 Esclusione
2.3.17.2.4.2.2.1 Il periodo di quarantena
2.3.17.2.4.3 Trasferimento della sede
2.3.17.2.4.4 Dichiarazione speciale
2.3.17.2.4.4.1 Variazioni solo in un modello successivo
2.3.17.2.4.4.2 Possibile anche le variazioni oltre 3 anni allo SMC
2.3.17.2.4.5 Versamento
2.3.17.2.4.6 Recupero dell’imposta a credito sugli acquisti
2.3.17.2.4.7 Versamenti in eccesso
2.3.17.2.4.8 Documentazione a supporto delle operazioni effettuate
2.3.17.2.4.8.1 Fornitore presunto
2.3.17.2.4.9 Fatturazione 68
Allegato 2.a - Domande e risposte in merito ai regimi speciali OSS UE e OSS non UE
Allegato 2.b - Domande e risposte in merito al regime speciale IOSS
Allegato 2.c – Dati di registrazione
Allegato 2.d – Cancellazione: casi particolari
Allegato 2.e – Contenuto della dichiarazione
Allegato 2.f - Contatti SM
Allegato 3.g – Norme adempimenti e sanzioni SM
Allegato 2.h - Le FAQ dell’AdE
Prospettive - Verso l’estensione dello sportello unico
Lavorare con le discipline bio naturali, eBook pdf 130 pagine.
Come operare e gestire l’attività nel mondo della Vitalità e del Benessere: Storia, Evoluzione e Gestione.
Essere manager di sè stessi come professionisti di:
e altre attività ancora.
Dopo trent’anni di vita a stretto contatto professionale e personale con appassionati delle Discipline Bio Naturali, che hanno scelto di fare della propria passione una fonte di reddito esclusiva o integrativa, ci è chiaro come questa attività non nasca mai da un calcolo, ma da uno slancio spontaneo e da un sincero interesse personale.
Quando si prende la coraggiosa decisione di praticare come professionisti la Disciplina che ci ha attratto e affascinato, quindi di abbandonare il ruolo di dilettanti ci si disorienta perché si vive quasi un senso di tradimento nel doversi misurare con le relative incombenze legali e amministrative e, addirittura, nel chiedere un compenso per le nostre prestazioni che offriamo, tutto sommato, volentieri.
Ci è capitato, nel discutere con amici e clienti in questa situazione, di far ricorso al dizionario enciclopedico per favorire un chiarimento identitario per cui, anche in questo agile vademecum, proveremo ad avvalerci di questa modalità.
La lettura di queste definizioni ci è stata funzionale, immaginando che lo sarà anche in questo frangente, a confondere ulteriormente il nostro interlocutore che, come capita quando si sfoglia un’enciclopedia medica, ritrova in sé alcuni "sintomi" di ogni definizione letta.
Come si sa: dal pieno caos inizia il cammino per ritrovare l’ordine e la chiarezza che speriamo di favorire nel percorso che intendiamo proporvi con questo elaborato.
Prefazione
1. Le Discipline Bio Naturali
2. Breve storia delle Discipline Bio Naturali
3. Le D.B.N. in Italia
4. Una breve descrizione delle D.B.N. più rappresentative in Italia
4.1 Biodanza
4.2 Biodinamica Craniosacrale
4.3 Biofertilità
4.4 Bodywork Emotivo Strutturale
4.5 Cinofilia Etico Bionaturale
4.6 Danza Creativa
4.7 Danza Orientale Antica
4.8 Educazione Posturale Al Lavoro
4.9 Equitazione Etico Bionaturale
4.10 Essenze Floreali
4.11 Gelotologia
4.12 Jin Shin Do
4.13 Karate Tradizionale Biodinamico
4.14 Kinesiologia
4.15 Metodo Integrato Bowen
4.16 Naturopatia
4.17 Ortho-Bionomy
4.18 Pranic Healing
4.19 Pranopratica
4.20 Pratica Metamorfica
4.21 Qi Gong
4.22 Radiestesia
4.23 Rebirthing
4.24 Reiki
4.25 Riflessologia
4.26 Riflessologia Auricolare Funzionale
4.27 Shiatsu
4.28 Tai Chi Chuan
4.29 Tecniche Manuali Ayurvediche
4.30 Tecniche Manuali Olistiche
4.31 Tecniche Musicali Olistiche
4.32 Tecniche Osteopatiche Olistiche
4.33 Tecniche Suono-vibrazionali Olistiche
4.34 Training Del Benessere/Bio-naturopatia
4.35 Tuina
4.36 Vitality Management
4.37 Water Shiatsu
4.38 Yiquan - Dachengquan
4.39 Yoga
4.40 Yoga Metodo Odaka
5. Prospettive e desideri per le D.B.N. – Un futuro Bio Naturale
6. Le parole delle D.B.N.
7. Gestire le D.B.N.: aspetti fiscali, pratici e amministrativi
8. Storia degli ordini professionali
8.1 Differenza tra ordine e collegio
8.2 Natura giuridica degli ordini professionali
8.3 Le professioni non organizzate in ordini o collegi
9. Il MiSE
10. La L. n. 4/2013: analisi dell’articolo 1
10.1 Chiarimenti del MiSE
10.2 Le Discipline Bio Naturali possono essere praticate ovunque?
11. La classificazione delle professioni: codici Ateco e Istat 4
11.1 Il problema del codice Ateco nel mondo delle Discipline Bio Naturali.
12. Essere operatore nelle Discipline Bio Naturali
12.1 Come lavorare in forma individuale
12.2 Forma individuale
12.3 Relativamente alla imposta IVA e alle imposte sul reddito
12.4 Il regime forfettario e gli aspetti premiali connessi all'emissione della fattura elettronica
12.5 L’aspetto contributivo della gestione separata
12.6 Lavoro parasubordinato
12.7 Collaborazioni Coordinate e Continuative e assimilate
12.8 Lavoro autonomo occasionale e versamento dei contributi INPS
12.9 Lavoratori autonomi
13. Essere operatore nelle Discipline Bio Naturali
13.1 Come lavorare in forma associata
13.2 La riforma del Terzo Settore
13.3 Codice del Terzo settore (D. Lgs. 117/2017)
13.4 Tassazione degli enti del Terzo settore
14. Essere operatore nelle Discipline Bio Naturali. Come lavorare in forma societaria
14.1 Tipologie di società
15. Essere operatore nelle Discipline Bio Naturali
Come lavorare in forma cooperativa
15.1 La persona fisica
15.2 La persona giuridica
16. Essere operatore nelle Discipline Bio Naturali. Come lavorare in forma di lavoratore dipendente o assimilati
16.1 Contratto collettivo nazionale
16.2 Analisi della terminologia in ambito di lavoro dipendente
17. Le Associazioni Professionali per le D.B.N.
18. La S.C.I.A.
18.1 L’Operatore delle D.B.N. è tenuto, ad inizio attività, alla presentazione della S.C.I.A.?
19. Gli adempimenti relativi alla normativa sulla protezione dei dati personali
19.1 Come possiamo definire i “dati personali”?
19.2 Cosa intendiamo con “trattamento dei dati personali”?
19.3 Chi è il “Titolare del trattamento” dei dati?
19.4 Quali sono gli adempimenti relativi alla protezione dei dati personali per un operatore delle D.B.N.?
20. Documentazione a supporto dell'analisi pratica degli adempimenti da seguire
20.1 Dichiarazione di inizio attività, variazione dati o cessazione attività ai fini IVA
20.2 Modello per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini fiscali da parte degli enti associativi (Modello EAS)
20.3 Modello Persone Fisiche 2023 redditi anno 2022
21. Conclusioni
Transfer price, eBook in pdf di 151 pagine.
Aggiornato con giurisprudenza e prassi al 30 aprile 2023
La disciplina del transfer pricing è oggetto di crescente interesse tra i consulenti e i responsabili amministrativi delle aziende. Ciò discende anche dall’attenzione che l’Amministrazione finanziaria ha sempre più frequentemente riservato a queste tematiche.
Nel corso degli anni ci si è resi conto che gli accertamenti sui prezzi infragruppo non sono una prerogativa dei grossi gruppi internazionali, ma anche delle c.d. piccole multinazionali tascabili.
Il presente e book affronta la tematica del transfer pricing analizzando cosa prevede la disciplina interna ex.art. 110 co. 7 Tuir, il D.M 14.5.2018, il provvedimento 30.5.2018 emanato ai sensi dell’art. 31 quater DPR 600/73 e normative collegate, il Provvedimento dell’Agenzia Entrate 23.11.2020, n. 0360494, la C.M. 15/E/2021 del 26 novembre, la più recente C.M. 16/E/2022 del 24 maggio, spunti forniti in documenti di Prassi da parte dell’Agenzia delle Entrate, e la disciplina dettata in ambito internazionale (OCSE), anche alla luce delle linee guida aggiornate ad inizio 2022.
Un capitolo sarà dedicato al commento delle più recenti sentenze sul tema.
1. Inquadramento della normativa nazionale
1.1 Il Transfer pricing e il principio del valore normale nel Tuir
1.2 L’interpretazione autentica del D.Lgs. internazionalizzazione 147/2015
2. Le linee guida OCSE 2022 - 2017
2.1 Introduzione
2.2 Il prezzo di libera concorrenza – Arm’s lenght price
2.3 L’individuazione del rischio nel transfer pricing
2.4 Le sinergie di gruppo secondo le linee guida OCSE in materia di TP
2.5 Altre nuove indicazioni nelle linee guida OCSE 2017 rispetto alle linee 2010
2.6 I servizi a basso valore aggiunto: I criteri elaborati in sede OCSE
2.7 I servizi finanziari infragruppo
2.7.1 Il cash pooling - casistiche
2.8 Le “novità” introdotte con l’aggiornamento delle LINEE GUIDA OCSE 2022
2.9 Il transfer pricing ai tempi del COVID– le indicazioni dell’OCSE
3. Orientamenti giurisprudenziali
3.1 Introduzione
3.2 Il finanziamento infragruppo fruttuoso o meno - Una posizione della Corte di Giustizia UE
3.3 Il transfer price ha natura di norma antielusiva?
3.4 Quale metodo utilizzare nella determinazione del prezzo infragruppo
3.5 La questione relativa alla penality protection da ‘documentazione TP’
3.6 Su chi incombe l’onere della prova in materia di TP
3.7 Altri temi (risvolti penali, transfer pricing nazionale)
4. Il D.M. 14 maggio 2018: le linee guida domestiche
4.1 Introduzione
4.2 I servizi a basso valore aggiunto
4.3 La Documentazione (Master File e Country File)
4.3.1 Le novità del decreto
4.3.2 Inquadramento della disciplina
4.3.3 L’indicazione in dichiarazione dei redditi dei rapporti infragruppo
4.3.4 Casistiche controverse in tema di documentazione
4.4 Le definizioni del Decreto
4.4.1 La questione del controllo: l’approccio tradizionale
4.4.2 Il controllo nel nuovo decreto
4.4.3 Altre questioni
4.4.4 La nozione di comparabilità
4.5 I metodi utilizzabili
4.5.1 La gerarchia dei metodi utilizzabili
4.5.2 Aggregazione delle operazioni
4.6 Intervallo di valori conformi al principio di libera concorrenza
4.6.1 Le previsioni del decreto
5. Il provvedimento 23.11.2020 - la Circolare 15/E/2021 e la Circolare 16/E/2022
5.1 L’Entrata in vigore
5.2 Il concetto di controllo
5.3 Forme e termini di consegna della documentazione idonea
5.4 Estensione e condizioni di efficacia della documentazione idonea
5.5 La documentazione parziale
5.6 I nuovi schemi di masterfile e documentazione nazionale
5.6.1. Introduzione
5.6.2. Il Masterfile
5.6.3. La documentazione nazionale
5.6.4. Documentazione relativa alle stabili organizzazioni
5.6.5 Documentazione idonea per le piccole e medie imprese
5.6.6 Il masterfile redatto dalle società controllate
5.6.6 Il Ravvedimento operoso
5.6.7 I servizi a basso valore aggiunto
5.6.8 Gli step della C.M. 16/E/2022
6. Il provvedimento 30.05.2018
6.1 Introduzione
6.2 Le definizioni e l’ambito applicativo
6.3 L’accesso alla procedura
6.4 Ammissibilità e procedibilità dell’istanza
6.5 Svolgimento del procedimento
6.6 Cause di estinzione del procedimento
6.7 Rapporti con le procedure amichevoli e disposizioni finali
6.8 Entrata in vigore
7. Altri temi
7.1 APPLICAZIONE DELL’IVA ai servizi infragruppo
7.2 OCSE e le SCHEDE PAESE sulle normative TP
7.3 DAC6 E TRANSFER PRICING
7.4 TRANSFER PRICING e APA – Novità dal 2021
Disciplina amministrativa e fiscale della nautica da diporto.
Edizione 2023 - eBook in pdf di 366 pagine.
Aggiornato ai Provvedimenti Giurisprudenza e Prassi emanati al 30 aprile 2023
Il settore della Nautica da diporto è in continua evoluzione.
In ragione delle numerose novità recate dai diversi interventi normativi e di prassi, dopo una breve “misurazione” del fenomeno della nautica da diporto in Italia sul piano economico, nel volume viene dedicato ampio rilievo alle norme di natura tecnico-amministrativa introdotte in tema di immatricolazione, registrazione e utilizzo delle imbarcazioni da diporto che, finalmente, mediante l’introduzione del Sistema telematico centrale della nautica da diporto (SISTE), hanno introdotto forme unificate e semplificate di carattere informatico-telematico in grado di garantirne l’immediata fruibilità ai fini dei controlli, maggiore sicurezza, facilità di implementazione e, non ultimo, un ulteriore slancio al settore della nautica proprio in un momento in cui lo stesso si avvia verso la strada della ripresa.
Passando ai profili di natura tributaria, l’analisi è svolta mediante la disamina della disciplina applicabile, ai fini della imposizione diretta, dell’Iva, dell’Imposta di Registro, in relazione all’acquisizione, alla gestione e manutenzione delle unità da diporto, con particolare attenzione a tutti quei profili di eminente interesse fiscale concernenti la locazione e il noleggio delle imbarcazioni, il Leasing nautico, l’acquisto di imbarcazioni nuove o usate, la compravendita in ambito comunitario ed extra-UE, la fornitura di servizi necessari al funzionamento delle stesse unità, la fornitura ed utilizzo dei beni accessori, le Accise sul rifornimento di prodotti petroliferi (cd. bunkeraggio), il vettovagliamento, i contratti di ormeggio, la disciplina del c.d. “posto barca”, ivi compresa l’applicazione della tassa sui rifiuti e l’applicazione dell’IMU sugli “specchi d’acqua”.
Il volume passa in rassegna sia le misure introdotte dalle Linee guida anti COVID-19 per la nautica da diporto, sia le norme del decreto legislativo 12 novembre 2020, n. 160, cd. “Correttivo” al Codice della nautica da diporto, sia le novità Iva in tema di locazione/noleggio di unità da diporto, nonché di navigazione in alto mare così come, da ultimo, regolamentate dalla legge di Bilancio 30 dicembre 2020, n. 178.
Ampio spazio è dedicato alle diverse e numerose posizioni di prassi assunte, soprattutto nell’ultimo triennio, dall’Agenzia delle entrate, dirette a disciplinare le modalità di applicazione del regime di non imponibilità Iva della cessione, locazione e noleggio di unità da diporto mediante il cd. “criterio di effettività” e la nuova dichiarazione d’alto mare.
Assume importanza anche la disamina della disciplina del Bonus sud per investimenti nelle aree assistite mediante l’acquisizione e la messa a noleggio/locazione di unità da diporto che è stata potenziata in termini economici e prorogata fino a fine 2023, in relazione alla quale vi sono state rese importanti diposizioni, adottate peraltro proprio a seguito di talune sollecitazioni avanzate dagli stessi autori del presente lavoro, sia da parte dell’Organismo Italiano di Contabilità (OIC), che dell’Agenzia delle entrate, che hanno contribuito a chiarire la corretta classificazione in bilancio delle unità da diporto acquisite a tali fini e l’esatta portata del concetto di “struttura produttiva”.
Specifici approfondimenti sono, infine, dedicati alle importanti questioni del “Redditometro” e del “Monitoraggio fiscale” e al loro impatto rispetto al fenomeno in esame, nonché alla disciplina normativa di contrasto degli illeciti perpetrati nel comparto (Società di comodo e a perdita sistematica, assegnazione gratuita delle imbarcazioni in godimento ai soci, abuso del diritto in relazione al Leasing nautico, utilizzo di unità da diporto per finalità diverse dall’abilitazione e trasporto di passeggeri in caso di noleggio/locazione di imbarcazione).
Il volume si chiude con gli aspetti critici e di rilievo sanzionatorio maggiormente diffusi, dedicando ampio a quelle violazioni connesse al distorto utilizzo dello strumento del cd. “noleggio occasionale” e alla dissimulazione di contratti di noleggio abusivi, posti in essere mediante l’affidamento del comando dell’unità a soggetti non abilitati, attraverso la finta locazione commerciale.
Sintesi
1. La rilevanza economica del settore
1.1. I “numeri” della nautica in generale e il rapporto con il PIL
1.2. Il parco nautico italiano
1.3. La produzione dei cc.dd. “Superyacht”
1.4. I mercati esteri di destinazione della produzione cantieristica italiana
1.5. La situazione dei porti e dei punti di ormeggio
1.6. Le patenti nautiche nel nostro Paese
1.7. La diffusione dei contratti di Leasing nautico
1.8. L’indotto occupazionale di settore
1.9. Nautica da diporto e COVID-19
1.9.1 Le misure di contrasto alla pandemia adottate a livello centrale
1.9.2 La situazione a livello regionale
1.9.3 Norme sanzionatorie in caso di mancata applicazione delle linee guida anti COVID-19 in ambito nautico
2. L’evoluzione normativa del Codice della Nautica da diporto
2.1. La riforma del Codice della nautica operata con il D.lgs. n. 229/2017: premessa generale
2.2. I “correttivi” adottati con il D.lgs. n. 160/2020
2.3. Gli obblighi amministrativi generali in tema di registrazione, immatricolazione e utilizzo di unità per la navigazione da diporto
2.3.1. Il Sistema Centrale della Nautica da Diporto (SISTE)
2.3.2. L’Archivio nazionale dei prodotti delle unità da diporto
2.3.3. Natanti da diporto e moto d’acqua: distinzioni e nuove prescrizioni di utilizzo, locazione e noleggio (la marcatura CE)
2.3.4. Immatricolazione delle unità da diporto acquisite in Leasing (locazione finanziaria)
2.3.5. Iscrizione nel registro internazionale delle navi destinate esclusivamente al noleggio per finalità turistiche
2.3.6. Utilizzo delle unità da diporto per fini commerciali (per la somministrazione itinerante di cibo e bevande e per il commercio al dettaglio - c.d. “commercial yacht”)
2.3.7. L’iscrizione provvisoria delle navi e delle imbarcazioni da diporto
2.3.8. Vendita all’estero dell’imbarcazione e iscrizione di imbarcazione straniera
2.3.9. Le “unità da diporto a controllo remoto” (cc.dd. “droni”)
2.3.10. L’Anagrafe nazionale delle patenti nautiche e le altre novità in tema di patente nautica
2.3.11. L’obbligo della patente nautica per il noleggio occasionale
2.3.12. Istruttori professionali di vela
2.3.13. Scuole nautiche
2.3.14. Centri di istruzione per la nautica
2.3.15. La giornata del mare e della cultura marina
2.4. Le misure a tutela della disabilità e la “Nautica sociale”
3. Mezzi, dotazioni, provviste, spazi e requisiti per la navigazione da diporto
3.1. I mezzi per la navigazione da diporto. Tipologie e caratteristiche generali
3.2. Dotazioni di bordo e di sicurezza
3.3. Provviste di bordo
3.4. I cc.dd. “documenti di bordo”: licenza di navigazione (anche provvisoria), certificato di sicurezza e dichiarazione di potenza
3.5. I requisiti tecnici per le navi adibite alla navigazione interna
3.6. Gli spazi portuali per la nautica da diporto (il c.d. “posto barca”)
3.7. Accosti in transito, campi di ormeggio, ricovero a secco
3.8. Le concessioni demaniali marittime: aspetti di interesse e profili di criticità
3.8.1. Le aree demaniali per la nautica da diporto. Il regime di concessione ai privati
3.8.2. Concessioni demaniali marittime e obbligo di evidenza pubblica
3.8.3. La proroga delle concessioni demaniali marittime
4. Locazione, Leasing e noleggio di unità da diporto
4.1. La locazione, il Leasing e il noleggio: dal Codice della navigazione a quello della nautica da diporto
4.2. Le varie tipologie contrattuali “da diporto”
4.2.1. La locazione commerciale
4.2.2. Il contratto di noleggio la nuova formula “a cabina”)
4.2.3. La locazione finanziaria
4.3. L’estensione del regime di non imponibilità dell’art. 8-bis del D.P.R. n. 633/1972 anche alle cessioni, locazioni e noleggi di unità da diporto direttamente utilizzate in “attività economiche”
4.4. Determinazione del presupposto territoriale per l’applicazione dell’Iva sui canoni di locazione/noleggio in rapporto all’utilizzo dell’imbarcazione da diporto (anche) al di fuori dell’Unione europea
4.4.1. Introduzione
4.4.2. Locazione e noleggio “a breve termine”
4.4.3. Il previgente criterio forfetario di applicazione dell’Iva sulla parte di canone correlata all’utilizzo dell’imbarcazione all’interno della UE
4.4.4. Il nuovo “criterio di effettività” per la determinazione della base imponibile Iva (Legge di bilancio 2020, n. 160/2019)
4.4.4.1. Provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate prot. n. 234483/2020 del 15 giugno 2020 (i “mezzi di prova” per dimostrare l’utilizzo effettivo fuori dalla UE)
4.4.4.2. Risoluzione dell’Agenzia delle entrate n. 47/E del 17 agosto 2020 (l’estensione della disciplina analitica anche ai contratti “non a breve termine”)
4.4.4.3. Risoluzione dell’Agenzia delle entrate n. 62/E del 30 settembre 2020 (la disciplina applicabile medio-tempore)
4.4.4.4. Provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate prot. n. 341339/2020 del 29 ottobre 2020 (le istruzioni di dettaglio sui mezzi di prova e la “dichiarazione anticipata” di non imponibilità)
4.4.5. Le modifiche recate dalla legge di bilancio 2021, n. 178/2020
4.4.5.1. La non imponibilità IVA (delle cessioni e) della locazione e noleggio delle navi da diporto (art. 1, commi 708 e 709, della legge n. 178/2020)
4.4.5.2. La non imponibilità IVA della locazione e noleggio (non a breve termine) delle imbarcazioni da diporto (il nuovo regime auto-dichiarativo)
4.4.5.3. Provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate prot. n. 151377/2021 del 15 giugno 2021 (il modello per la dichiarazione di utilizzo dell’imbarcazione per i contratti “non a breve termine”)
4.4.5.4. Risoluzione n. 39 del 28 maggio 2021 (l’utilizzo delle navi di nuova costruzione)
4.4.5.5. Risoluzione n. 54 del 6 agosto 2021 (presentazione della dichiarazione d’alto mare da parte di soggetti non residenti e di fornitori indiretti)
4.4.5.6. Provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate n. 352534 del 9 dicembre 2021 (i Raccomandatari marittimi quali soggetti abilitati alla trasmissione delle dichiarazioni di utilizzo)
4.4.6. Criticità sollevate da ASSONIME
4.5. Il noleggio occasionale di unità da diporto
4.6. Il noleggio e la locazione di natanti da diporto: le nuove regole introdotte dal 2022
4.6.1. Cenni introduttivi
4.6.2. I nuovi adempimenti introdotti dal D.M. 1° settembre 2021 per la locazione/noleggio di natanti e moto d’acqua per il 2022
4.7. Il regime di favore (fiscale e contributivo) connesso all’iscrizione delle navi da diporto nel Registro internazionale
5. Il contratto di ormeggio, il posto barca, i pontili galleggianti e gli specchi d’acqua
5.1. Il contratto di ormeggio
5.2. Il rapporto di sub-concessione del posto barca
5.3. Il regime fiscale del concessionario demaniale marittimo
5.4. Profili fiscali della cessione della proprietà superficiaria di un porto turistico
5.5. La locazione/affitto del posto barca e rilevanza ai fini fiscali
5.6. (Segue…) la locazione degli ormeggi
5.7. La categoria catastale del “posto barca”
5.8. Il godimento del posto barca attraverso l’assegnazione di titoli azionari da parte della società concessionaria di gestione del porto
5.9. La disciplina edilizia per la realizzazione di “pontili galleggianti”
5.10. La tassa sui rifiuti sui “posti barca”: il problema del soggetto passivo
5.11. Tassazione ai fini IMU degli “specchi d’acqua”
6. L’Imposta sul valore aggiunto nella nautica da diporto
6.1. Introduzione
6.2. Compravendita di imbarcazioni da diporto in ambito Ue ed Extra-UE
6.2.1. La forma della compravendita di unità da diporto
6.2.2. Cessioni di unità da diporto tra soggetti nazionali
6.2.3. La compravendita di imbarcazioni da diporto in ambito comunitario
6.2.4. L’acquisto di mezzi di trasporto nuovi e usati in ambito comunitario
6.2.4.1. L’Iva sulle compravendite di unità da diporto “nuove”
6.2.4.2. L’Iva sul margine in relazione all’acquisto di unità da diporto usate
6.2.4.3. Tabella riepilogativa generale
6.2.5. Le importazioni ed esportazioni di imbarcazioni da diporto
6.2.5.1. Premessa
6.2.5.2. Le importazioni di imbarcazioni da diporto da Paesi extra-UE
6.2.5.3. (Segue…) le importazioni di imbarcazioni da diporto dal Regno Unito post Brexit
6.2.5.4. Le esportazioni di imbarcazioni da diporto ai fini Iva (prova dell’uscita dal territorio italiano)
6.3. Non imponibilità Iva delle cessioni di navi adibite alla “navigazione in alto mare”
6.3.1. Il regime di non imponibilità Iva delle operazioni, assimilate alle esportazioni, relative a navi (cessioni di navi, componenti, apparati motore, ricambi, dotazioni di bordo, forniture, ecc…
6.3.2. I pregressi chiarimenti di prassi (risoluzioni nn. 2/2017 e 6/2018)
6.3.3. Le nuove previsioni e adempimenti introdotti con la legge di Bilancio 2021 (la cd. “dichiarazione d’alto mare”) applicabili dal 14 agosto 2021
6.3.4. Regime Iva applicabile in caso di noleggio dell’imbarcazione nei confronti di un Istituto/Ente impegnato in attività di ricerca scientifica
6.4. Il regime Iva delle riparazioni a bordo di imbarcazioni da diporto
6.5. Regime Iva delle cessioni di navi adibite ai servizi di assistenza e soccorso, prestati nei laghi e nelle zone terrestri limitrofe
6.6. Il regime di non imponibilità delle operazioni di bunkeraggio
6.7. Il regime Iva dei servizi di demolizione
6.8. Non imponibilità Iva del servizio di vigilanza antipirateria
6.9. Non imponibilità Iva dei servizi di rifacimento, completamento, ampliamento, ammodernamento, ristrutturazione e riqualificazione, prestati nei soli porti commerciali
6.10. Regime Iva dell’attività di “Nautical design”
6.11. Trattamento ai fini Iva delle gite turistiche e delle mini crociere
6.12. Regime Iva del trasporto urbano di persone effettuate mediante mezzi di trasporto marittimo, lacuale, fluviale e lagunare
6.13. Trattamento Iva relativo alla vendita di pacchetti turistici in Italia, comprensivi dell’uso di imbarcazioni da diporto, da parte di società estera
6.14. Adempimenti formali Iva e fatturazione delle operazioni
6.15. (Segue…) gli obblighi di fatturazione elettronica per la cessione di carburanti alle unità da diporto
6.16. (Segue…) obbligo di prova dell’imbarco delle provviste di bordo e obblighi di fatturazione elettronica
6.17. Detraibilità dell’Iva sugli acquisiti di imbarcazioni da diporto strumentali
7. Imposte dirette, Imposta di registro e Accise nella nautica da diporto
7.1. Introduzione
7.2. La Tonnage tax
7.2.1. (Segue…) regime della Tonnage tax anche per i componenti positivi di reddito originati dall'iscrizione in bilancio di titoli di efficienza energetica (TEE, cd. “certificati bianchi”)
7.3. Gli accantonamenti per lavori di manutenzione delle navi
7.4. La deducibilità degli oneri e delle spese relativi a imbarcazioni da diporto
7.5. (Segue…) sulla deducibilità dei costi di sponsorizzazione in ambito nautico
7.6. La vendita di pacchetti turistici in Italia, comprensivi dell’uso di imbarcazioni da diporto, da parte di società estera
7.7. Il trattamento fiscale del noleggio occasionale di imbarcazioni da diporto
7.8. Rilevanza fiscale dei certificati di rating delle imbarcazioni per le gare veliche
7.9. La tassazione dei redditi dei lavoratori marittimi imbarcati su navi battenti bandiera estera
7.10. L’Imposta di registro nel settore della nautica da diporto
7.10.1. Compravendita di imbarcazioni da diporto da parte di soggetti privati e imposizione di Registro
7.10.2. L’applicazione dell’Imposta di registro sugli atti di cessione di unità da diporto formati in Italia
7.10.3. Proroga delle concessioni demaniali marittime e imposta di registro
7.11. Le accise sulle operazioni di rifornimento di prodotti petroliferi a bordo (c.d. bunkeraggio). La sentenza n. C-341/20 del 16 settembre 2021 della Corte di Giustizia UE sull’esenzione dalle accise dell’attività di noleggio
8. Nautica e crediti di imposta
8.1. Spettanza del credito di imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno in caso di attività di noleggio/locazione di unità da diporto
8.1.1. Introduzione
8.1.2. La disciplina normativa
8.1.3. La prassi di riferimento
8.1.3.1. La circolare n. 34/E del 3.08.2016
8.1.3.2. La circolare n. 12/E del 13.04.2017
8.1.3.3. La circolare n. 38/E dell’ 11.04.2008
8.1.3.4. La risoluzione n. 222/E del 13.08.2009
8.1.3.5. La risoluzione n. 118/E del 22.12.2016
8.1.3.6. Risposte a Interpello nn. 68 e 69 del 2022
8.1.3.7. Risposta a Interpello n. 921-134/2021
8.1.3.8. Risposta a Interpello n. 252 del 2020
8.1.3.9. La risposta a Interpello n. 904-650/2020
8.1.3.10. Risposta a Interpello n. 322 del 2020
8.1.3.11. Risposta a Interpello n. 921-116/2017
8.1.3.12. Risposta a Interpello n. 954-1869/2017
8.1.4. Investimento iniziale finalizzato all’acquisizione di un’imbarcazione da diporto
8.1.4.1. Il perimetro della questione
8.1.4.2. L’unità da diporto quale parte di un progetto iniziale ex art. 2, punti 49, 50 e 51, del regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione, del 17 giugno 2014
8.1.4.3. L’unità da diporto quale bene strumentale
8.1.5. Sulla corretta classificazione in bilancio delle imbarcazioni da diporto quali macchinari, impianti e attrezzature varie
8.1.5.1. Interrogazione parlamentare n. 5-07730, presentata dall’On. CANCELLIERI Maria Pia
8.1.5.2. I chiarimenti forniti dalla Fondazione OIC nella newsletter di maggio 2022
8.1.5.3. La circolare dell’Agenzia delle entrate n. 32/E del 21 settembre 2022
8.1.6. L’unità da diporto quale “struttura produttiva”. Le criticità riferibili all’interpretazione fornita dall’Agenzia delle entrate nella circolare n. 32/E del 21.09.2022
8.1.7. Riflessioni conclusive
8.2. Credito di imposta per il personale imbarcato ex art. 4, comma 1, del D.l. 30 dicembre 1997, n. 457
8.3. La compatibilità tra il credito per la salvaguardia della gente di mare e la Tonnage tax
9. Aspetti critici e di rilievo sanzionatorio
9.1. Introduzione
9.2. Leasing nautico e abuso del diritto tributario
9.3. Unità di diporto di “Società di comodo” e di società cc.dd. “in perdita sistemica”
9.4. Possesso di imbarcazioni in territorio estero. Gli obblighi comunicazionali in tema di “Monitoraggio fiscale”
9.5. Le norme di contrasto all’abusiva assegnazione di imbarcazioni da diporto in godimento a soci e familiari
9.6. L’applicazione del c.d. “Redditometro” al settore della nautica da diporto
9.7. Esercizio di attività commerciali in violazione delle disposizioni previste dal Codice della nautica da diporto
9.7.1. Introduzione: la norma di cui all’art. 55 del Codice della nautica da diporto
9.7.2. Il perimetro applicativo della norma sanzionatoria di cui all’art. 55 D.lgs. n. 171/2000
9.7.3. L’esercizio abusivo dell’attività di noleggio di unità da diporto e la figura dello Skipper professionale
9.7.4. Esercizio di attività di trasporto di persone a titolo oneroso con unità da diporto
9.7.5. Intestazione fittizia di unità da diporto a società con utilizzo per godimento personale
9.7.6. La mancata presentazione della dichiarazione di svolgimento di attività commerciali in Italia da parte di unità battenti bandiera estera
9.7.7. Il caso di utilizzo di una imbarcazione formalmente adibita al noleggio/locazione, ma utilizzata anche per manifestazioni veliche
9.7.8. Possibili riflessi di natura fiscale delle violazioni di settore
9.8. La responsabilità per i danni alle imbarcazioni ormeggiate
9.9. Il numero dei passeggeri imbarcabili in caso di noleggio/locazione
Bibliografia