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Premessa
1. Cenni sul sistema tributario
1.1 Spese ed entrate dell’apparato statale
1.2 Principi costituzionali
1.3 Suddivisione delle entrate tributarie
1.4 Elementi costitutivi del tributo
2. Obblighi dichiarativi
2.1 Dichiarazione tributaria
2.2 Natura giuridica della dichiarazione
2.3 Fedeltà e completezza della dichiarazione
2.4 Il pagamento delle imposte
2.5 La riscossione coattiva
2.6 Irreperibilità del contribuente
3. Natura del fenomeno evasivo
3.1 Il fenomeno dell’evasione fiscale
3.2 Differenza tra evasione ed elusione fiscale
3.3 L’evasione da riscossione
3.4 Differenza tra evasione dichiarativa ed evasione da riscossione
3.5 Le stime dell’evasione fiscale
3.6 Gli illeciti fiscali e i reati tributari
4. Il sistema penale tributario
4.1 Il D.Lgs. n. 74 del 2000
4.2 Il dolo specifico di evasione
4.3 Differenza tra dolo specifico e dolo generico in ambito penale tributario
4.4 Ambito oggettivo e soggettivo del sistema penale tributario
4.5 Il delitto tentato nel sistema penale tributario
5. Nozioni base del sistema penale tributario
5.1 Concetto di “fatture o altri documenti per operazioni inesistenti”
5.2 Concetto di “elementi attivi o passivi”
5.3 Concetto di “dichiarazione”
5.4 Concetto di “fine di evadere le imposte” e di “fine di consentire a terzi l’evasione”
5.5 Concetto di “imposta evasa” e di “soglie di punibilità"
5.6 Concetto di “operazioni simulate oggettivamente e soggettivamente"
5.7 Concetto di “mezzi fraudolenti”
5.8 Prospetto di sintesi
6. Le novità apportate al sistema penale tributario dal Decreto Fiscale 2020
6.1 Sintesi dell’evoluzione normativa del sistema punitivo tributario
6.2 Relazione governativa
6.3 Sintesi delle novità
7. Novità nei reati dichiarativi
7.1 Dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti
7.2 Dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici
7.3 Dichiarazione infedele
7.4 Omessa dichiarazione 6
8. Novità nei reati in materia di documenti
8.1 Emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti
8.2 Occultamento o distruzione di documenti contabili
9. Reati tributari non modificati
9.1 Omesso versamento di ritenute dovute o certificate
9.2 Omesso versamento di IVA
9.3 Indebita compensazione
9.4 Sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte
9.5 Responsabilità del consulente
10. Applicabilità della confisca per “sproporzione"
10.1 Confisca prevista dall’art. 240-bis del codice penale
10.2 Perimetro applicativo della confisca “allargata”
10.3 Reati tributari colpiti dalla confisca “per sproporzione”
11. Responsabilità amministrativa degli enti in ambito penale tributario
11.1 Il D.Lgs. n. 231/2001
11.2 Operatività del sistema “231”
11.3 Estensione della responsabilità degli enti ai reati tributari
12. Pagamento del debito tributario quale causa di non punibilità
12.1 L’art. 13 del D.Lgs. n. 74/2000
12.2 Modifiche introdotte dal D.L. n. 124/2019
12.3 Orientamento giurisprudenziale
13. Prescrizione nei reati tributari
13.1 Il termine di prescrizione come causa di estinzione dei reati
13.2 Novità nella prescrizione dei reati tributari
14. Novità introdotte dalla riforma Cartabia
14.1 Causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto
14.2 Udienza predibattimentale nei procedimenti a citazione diretta
15. Novità introdotte dal D.L. n. 34/2023 (Decreto bollette)
15.1 Causa speciale di non punibilità per i reati tributari
16. Il sistema sanzionatorio amministrativo
16.1 Architettura normativa di riferimento
16.2 Principi generali
16.3 Cause di non punibilità
16.4 Criteri di determinazione della sanzione
16.5 Il concorso di persone e il c.d. autore mediato
16.6 Il ravvedimento operoso
16.7 Il procedimento di irrogazione
16.8 Decadenza e prescrizione
16.9 Ipoteca e sequestro conservativo
16.10 Impianto sanzionatorio
17. Violazioni agli obblighi dichiarativi
17.1 Omessa presentazione della dichiarazione
17.2 Dichiarazione infedele
17.3 Dichiarazione inesatta e/o incompleta
18. Violazioni agli obblighi relativi alla fatturazione, documentazione e registrazione
18.1 Violazioni agli obblighi di fatturazione e di registrazione di operazioni imponibili
18.2 Violazioni agli obblighi di fatturazione e di registrazione di operazioni non imponibili o esenti
18.3 Violazioni per mancata emissione di ricevute fiscali, scontrini fiscali o documenti di trasporto
18.4 Violazioni agli obblighi di mancata regolarizzazione degli acquisti
19. Violazioni alla contabilità e alla documentazione fiscale
19.1 Omessa tenuta/conservazione di scritture, libri, registri e documenti
19.2 Rifiuto di esibire documenti e registri
20. Violazioni in materia di riscossione
20.1 Omesso, insufficiente o tardivo versamento
20.2 Violazioni in materia di compensazioni
20.3 Versamenti relativi alle ritenute alla fonte
20.4 Incompletezza dei documenti di versamento
21. Tregua fiscale
21.1 Definizione agevolata delle somme dovute a seguito del controllo automatizzato delle dichiarazioni (L. n. 197/2022, art. 1, commi da 153 a 159)
21.2 Regolarizzazione delle irregolarità formali (L. n. 197/2022, art. 1, commi da 166 a 173)
21.3 Ravvedimento speciale delle violazioni tributarie (L. n. 197/2022, art. 1, commi da 174 a 178)
21.4 Adesione agevolata e definizione agevolata degli atti del procedimento di accertamento (L. n. 197/2022, art. 1, commi da 179 a 185)
21.5 Definizione agevolata delle controversie tributarie (L. n. 197/2022, art. 1, commi da 186 a 205)
21.6 Conciliazione agevolata fuori udienza (L. n. 197/2022, art. 1, commi da 206 a 212)
21.7 Rinuncia agevolata dei giudizi tributari pendenti innanzi alla Corte di cassazione (L. n. 197/2022, art. 1, commi da 213 a 218)
21.8 Regolarizzazione degli omessi pagamenti di rate dovute a seguito di acquiescenza, accertamento con adesione, reclamo o mediazione e conciliazione giudiziale (L. n. 197/2022, art. 1, commi da 219 a 221)
21.9 Stralcio dei debiti fino a euro 1.000 affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015 (L. n. 197/2022, art. 1, commi da 222 a 230)
21.10 Definizione agevolata dei carichi affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022 (L. n. 197/2022, art. 1, commi da 231 a 252)
Appendice normativa
Bibliografia
Premessa
1. I principali bonus edilizi
1.1 Ecobonus
1.2 Bonus facciate
1.3 Superbonus 110%
2. Vantaggi fiscali
2.1 Fruizione diretta della detrazione
2.2 Sconto in fattura
2.3 Cessione del credito
2.4 Piattaforma cessione crediti
3. Principali novità introdotte dalla Legge 11 aprile 2023, n. 38 di conversione, con modificazioni, del Decreto-legge 16 febbraio 2023, n. 11
3.1 Divieto di acquisto dei crediti fiscali derivanti da bonus edilizi da parte della Pubblica Amministrazione
3.2 Divieto di esercitare l’opzione per fruire dello sconto in fattura e della cessione del credito
3.3 Esonero dalla responsabilità solidale per il cessionario
3.4 Compensazione dei crediti d’imposta con i debiti fiscali
4. Quadro generale delle possibili condotte illecite fiscali
4.1 Dolo specifico di evasione
4.2 Concetto di “fatture o altri documenti per operazioni inesistenti”
4.3 Concetti di “imposta evasa” e di “soglie di punibilità”
4.4 Concetto di “operazioni simulate oggettivamente e soggettivamente”
4.5 Concetto di “mezzi fraudolenti”
4.6 Dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti
4.7 Dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici
4.8 Emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti
4.9 Indebita compensazione
5. Situazioni patologiche che possono configurare un reato
5.1 Interventi fatturati e non effettuati
5.2 Interventi effettuati e sovraffatturati
5.3 Interventi effettuati da soggetto diverso dall’emittente fattura
5.4 Utilizzo in compensazione di credito non spettante o inesistente
6. Pagamento del debito tributario quale causa di non punibilità
7. Prescrizione nei reati tributari
8. UIF – Fattori di rischio ed elementi sintomatici di possibili operatività illecite
8.1 Comunicazione del 10 novembre 2020
8.2 Comunicazione del 11 febbraio 2021
8.3 Comunicazione del 11 aprile 2022
9. Ulteriori ipotesi di reato configurabili
9.1 Associazione per delinquere
9.2 Truffa e truffa aggravata
9.3 Indebita percezione di erogazioni pubbliche
9.4 Riciclaggio
9.5 Autoriciclaggio
9.6 Abusiva attività finanziaria
10. Misure cautelari reali adottabili
10.1 Sequestro preventivo diretto
10.2 Sequestro preventivo per equivalente
10.3 Sequestro preventivo in capo al terzo estraneo al reato
10.4 Sequestro dei crediti come prodotto del reato e sequestro impeditivo
10.5 Sequestro dei crediti nel cassetto fiscale
11. Misure cautelari personali adottabili
11.1 Misure coercitive
11.2 Misure interdittive
12. Casi pratici
Appendice normativa
Il rischio penale nei Bonus edilizi: disamina delle possibili condotte illecite connesse ai bonus fiscali in materia edilizia con alcuni esempi di casistiche particolari; eBook in pdf di 252 pagine.
Testo aggiornato al Decreto-legge 16 febbraio 2023, n. 11, convertito con modificazioni dalla Legge 11 aprile 2023, n. 38.
Panorama sul regime sanzionatorio tributario penale e amministrativo alla luce delle novità introdotte da:
eBook in pdf di 306 pagine.
L’autore si prefigge l’obiettivo di dare al lettore un quadro d’insieme chiaro ed esauriente, del regime sanzionatorio tributario e delle ripercussioni a cui il contribuente può andare incontro in caso vengano poste in essere condotte ritenute dal legislatore contra legem. Nonostante la trattazione parta da un contesto piuttosto teorico, grazie all’ausilio di numerose tabelle esemplificative e all’inserimento di molti casi pratici il lettore viene condotto all’interno delle reali fattispecie delittuose.
Come noto nel nostro ordinamento la violazione di obblighi tributari determina l’irrogazione di sanzioni che a seconda della gravità della violazione commessa, o per meglio dire in forza del maggiore danno che il contribuente ha arrecato o intendeva arrecare alla collettività, possono distinguersi in:
L’impianto sanzionatorio amministrativo si fonda su tre norme in vigore dal 1° aprile 1998, che riguardano:
Con particolare riguardo all’irrogazione delle sanzioni amministrative, nel testo trova ampio spazio il tema della c.d. “tregua fiscale”, ovvero quel pacchetto di misure agevolative a beneficio dei contribuenti introdotte nell’ordinamento fiscale dalla Legge 29 dicembre 2022, n. 197 (legge di Bilancio 2023).
Passando poi all’impianto sanzionatorio penale, la norma di riferimento per tutte le fattispecie di reato tributario previste in Italia è il D.Lgs. 10 marzo 2000, n. 74.
Sia il sistema sanzionatorio amministrativo che quello penale sono stati rivisitati dal D.Lgs. 24 settembre 2015, n. 158 ed ulteriori ed importanti modifiche sono state apportate dal Decreto fiscale collegato alla legge di Bilancio 2020 (il D.L. 26 ottobre 2019, n. 124, convertito con modificazioni dalla Legge 19 dicembre 2019, n. 157).
Difatti, con riferimento ai temi trattati in questo testo, la disciplina penale tributaria è stata oggetto di numerosi cambiamenti. Le modifiche riguardano un tendenziale aumento delle pene delle diverse fattispecie criminose e in taluni casi l’introduzione di soglie di punibilità più basse.
Le novità, però, non si fermano qui.
Di particolare rilievo, infatti, risulta essere l’applicazione ad alcuni reati tributari e solo in previsione di determinati casi specifici della confisca “per sproporzione” o “allargata” (art. 240-bis c.p.), istituto in precedenza previsto e disposto esclusivamente come misura di prevenzione patrimoniale a contrasto della criminalità organizzata di stampo mafioso (pertanto nei casi di estrema gravità quali l’associazione di tipo mafioso, la riduzione in schiavitù, la tratta di esseri umani e così via).
A ciò si aggiunge l’estensione del sistema di responsabilità degli enti previsto dal D.Lgs. 8 giugno 2001, n. 231 a determinate ipotesi delittuose previste dal D.Lgs. n. 74/2000, ovverosia alle seguenti fattispecie:
Con il recepimento nell’ordinamento nazionale della direttiva (UE) 2017/1317 (c.d. “direttiva PIF” - direttiva per la protezione degli interessi finanziari) attraverso il D.Lgs. 14 luglio 2020 n. 75, seguito con disposizioni correttive e integrative dal D.Lgs. 4 ottobre 2022, n. 156, il catalogo dei reati tributari presupposto del D.Lgs. n. 231/2001 è stato ampliato comprendendo ora anche le seguenti ipotesi delittuose:
Il decreto attuativo della direttiva PIF ha inoltre modificato l’art. 6 del D.Lgs. 10 marzo 2000, n. 74 (ulteriormente corretto ad opera del D.Lgs. 4 ottobre 2022, n. 156), prevedendo l’ipotesi del tentativo nei reati di tipo dichiarativo (articoli nn. 2, 3 e 4 del D.Lgs. n. 74/2000) quando le condotte delittuose:
Nel testo si evidenziano, in aggiunta, alcune novità introdotte dalla c.d. “riforma Cartabia” (D.Lgs. 10 ottobre 2022, n. 150 sulla riforma del processo penale e disciplina della giustizia riparativa) che hanno impattato su taluni aspetti del sistema penale tributario, ad esempio attraverso le modifiche apportate alla disciplina della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto di cui all’art. 131-bis c.p..
Infine, con la recentissima pubblicazione in Gazzetta Ufficiale n. 124 del 29 maggio 2023 della Legge 26 maggio 2023, n. 56, che ha convertito (con modificazioni) il D.L. 30 marzo 2023, n. 34 (c.d. “Decreto Bollette”), ha trovato spazio nel sistema penale tributario anche una nuova causa speciale di non punibilità per taluni reati tributari, che si può concretizzare al manifestarsi di una serie di circostanze e condizioni.
Come già espresso nella precedente edizione di questo libro, rimane il convincimento che l’attuale sistema fiscale italiano risulti eccessivamente frammentato e talvolta disomogeneo (il nostro sistema fiscale, come rimarcato da autorevole dottrina, necessita oramai della creazione di testi unici).
Premessa
1. Cenni sul sistema tributario
1.1 Spese ed entrate dell’apparato statale
1.2 Principi costituzionali
1.3 Suddivisione delle entrate tributarie
1.4 Elementi costitutivi del tributo
2. Obblighi dichiarativi
2.1 Dichiarazione tributaria
2.2 Natura giuridica della dichiarazione
2.3 Fedeltà e completezza della dichiarazione
2.4 Il pagamento delle imposte
2.5 La riscossione coattiva
2.6 Irreperibilità del contribuente
3. Natura del fenomeno evasivo
3.1 Il fenomeno dell’evasione fiscale
3.2 Differenza tra evasione ed elusione fiscale
3.3 L’evasione da riscossione
3.4 Differenza tra evasione dichiarativa ed evasione da riscossione
3.5 Le stime dell’evasione fiscale
3.6 Gli illeciti fiscali e i reati tributari
4. Il sistema penale tributario
4.1 Il D.Lgs. n. 74 del 2000
4.2 Il dolo specifico di evasione
4.3 Differenza tra dolo specifico e dolo generico in ambito penale tributario
4.4 Ambito oggettivo e soggettivo del sistema penale tributario
4.5 Il delitto tentato nel sistema penale tributario
5. Nozioni base del sistema penale tributario
5.1 Concetto di “fatture o altri documenti per operazioni inesistenti”
5.2 Concetto di “elementi attivi o passivi”
5.3 Concetto di “dichiarazione”
5.4 Concetto di “fine di evadere le imposte” e di “fine di consentire a terzi l’evasione”
5.5 Concetto di “imposta evasa” e di “soglie di punibilità"
5.6 Concetto di “operazioni simulate oggettivamente e soggettivamente"
5.7 Concetto di “mezzi fraudolenti”
5.8 Prospetto di sintesi
6. Le novità apportate al sistema penale tributario dal Decreto Fiscale 2020
6.1 Sintesi dell’evoluzione normativa del sistema punitivo tributario
6.2 Relazione governativa
6.3 Sintesi delle novità
7. Novità nei reati dichiarativi
7.1 Dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti
7.2 Dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici
7.3 Dichiarazione infedele
7.4 Omessa dichiarazione 6
8. Novità nei reati in materia di documenti
8.1 Emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti
8.2 Occultamento o distruzione di documenti contabili
9. Reati tributari non modificati
9.1 Omesso versamento di ritenute dovute o certificate
9.2 Omesso versamento di IVA
9.3 Indebita compensazione
9.4 Sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte
9.5 Responsabilità del consulente
10. Applicabilità della confisca per “sproporzione"
10.1 Confisca prevista dall’art. 240-bis del codice penale
10.2 Perimetro applicativo della confisca “allargata”
10.3 Reati tributari colpiti dalla confisca “per sproporzione”
11. Responsabilità amministrativa degli enti in ambito penale tributario
11.1 Il D.Lgs. n. 231/2001
11.2 Operatività del sistema “231”
11.3 Estensione della responsabilità degli enti ai reati tributari
12. Pagamento del debito tributario quale causa di non punibilità
12.1 L’art. 13 del D.Lgs. n. 74/2000
12.2 Modifiche introdotte dal D.L. n. 124/2019
12.3 Orientamento giurisprudenziale
13. Prescrizione nei reati tributari
13.1 Il termine di prescrizione come causa di estinzione dei reati
13.2 Novità nella prescrizione dei reati tributari
14. Novità introdotte dalla riforma Cartabia
14.1 Causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto
14.2 Udienza predibattimentale nei procedimenti a citazione diretta
15. Novità introdotte dal D.L. n. 34/2023 (Decreto bollette)
15.1 Causa speciale di non punibilità per i reati tributari
16. Il sistema sanzionatorio amministrativo
16.1 Architettura normativa di riferimento
16.2 Principi generali
16.3 Cause di non punibilità
16.4 Criteri di determinazione della sanzione
16.5 Il concorso di persone e il c.d. autore mediato
16.6 Il ravvedimento operoso
16.7 Il procedimento di irrogazione
16.8 Decadenza e prescrizione
16.9 Ipoteca e sequestro conservativo
16.10 Impianto sanzionatorio
17. Violazioni agli obblighi dichiarativi
17.1 Omessa presentazione della dichiarazione
17.2 Dichiarazione infedele
17.3 Dichiarazione inesatta e/o incompleta
18. Violazioni agli obblighi relativi alla fatturazione, documentazione e registrazione
18.1 Violazioni agli obblighi di fatturazione e di registrazione di operazioni imponibili
18.2 Violazioni agli obblighi di fatturazione e di registrazione di operazioni non imponibili o esenti
18.3 Violazioni per mancata emissione di ricevute fiscali, scontrini fiscali o documenti di trasporto
18.4 Violazioni agli obblighi di mancata regolarizzazione degli acquisti
19. Violazioni alla contabilità e alla documentazione fiscale
19.1 Omessa tenuta/conservazione di scritture, libri, registri e documenti
19.2 Rifiuto di esibire documenti e registri
20. Violazioni in materia di riscossione
20.1 Omesso, insufficiente o tardivo versamento
20.2 Violazioni in materia di compensazioni
20.3 Versamenti relativi alle ritenute alla fonte
20.4 Incompletezza dei documenti di versamento
21. Tregua fiscale
21.1 Definizione agevolata delle somme dovute a seguito del controllo automatizzato delle dichiarazioni (L. n. 197/2022, art. 1, commi da 153 a 159)
21.2 Regolarizzazione delle irregolarità formali (L. n. 197/2022, art. 1, commi da 166 a 173)
21.3 Ravvedimento speciale delle violazioni tributarie (L. n. 197/2022, art. 1, commi da 174 a 178)
21.4 Adesione agevolata e definizione agevolata degli atti del procedimento di accertamento (L. n. 197/2022, art. 1, commi da 179 a 185)
21.5 Definizione agevolata delle controversie tributarie (L. n. 197/2022, art. 1, commi da 186 a 205)
21.6 Conciliazione agevolata fuori udienza (L. n. 197/2022, art. 1, commi da 206 a 212)
21.7 Rinuncia agevolata dei giudizi tributari pendenti innanzi alla Corte di cassazione (L. n. 197/2022, art. 1, commi da 213 a 218)
21.8 Regolarizzazione degli omessi pagamenti di rate dovute a seguito di acquiescenza, accertamento con adesione, reclamo o mediazione e conciliazione giudiziale (L. n. 197/2022, art. 1, commi da 219 a 221)
21.9 Stralcio dei debiti fino a euro 1.000 affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015 (L. n. 197/2022, art. 1, commi da 222 a 230)
21.10 Definizione agevolata dei carichi affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022 (L. n. 197/2022, art. 1, commi da 231 a 252)
Appendice normativa
Bibliografia
eBook in pdf di 158 pagine sulla disciplina e adempimenti formali dei crediti d'imposta per cinema, musica e videogiochi.
Il volume è composto da nove capitoli e fornisce un quadro generale su tutte le misure fiscali agevolative presenti nel comparto del cinema, dell’audiovisivo, della produzione di videogiochi e della musica.
La disamina svolta prende le mosse dalla ricerca delle ragioni alla base della tutela economia di settore e, fornendo una preliminare ricostruzione dei concetti di “Nazionalità italiana” e di “Eleggibilità culturale”, arriva a misurare le varie forme di contribuzione diretta messe in campo dal Legislatore e gestite dalla Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del MIC (Contributi automatici, selettivi, alle attività di promozione e i Piani straordinari) in favore dei soggetti interessati.
La parte centrale del volume è dedicata alla compiuta analisi delle varie forme di Tax credit cinematografico afferenti alla produzione, alla distribuzione, all’esercizio cinematografico, alle industrie tecniche e di post -produzione, al potenziamento dell’offerta cinematografica, all’attrazione in Italia degli investi menti esteri nel campo del cinema. In linea di continuità sistematica si passa, poi, alla disamina delle questioni che afferiscono al credito di imposta per i finanziatori esterni e alle importanti implicazioni connesse alla necessità di formulare in maniera corretta e nel rispetto dei canoni previsti, i contratti di “Associazione in partecipazione” al fine di non determinare la nullità degli stessi con la conseguente applicazione, ove gli apporti esterni non risultino qualificabili a titolo di “investimento di rischio” e gli accordi contrattuali non producano una reale partecipazione dell’associato all’affare economico, ma si traducano essenzialmente nel mero acquisto di un credito fiscale a un prezzo inferiore al suo valore nominale, di possibili misure sanzionatorie di natura amministrativa e penale.
L’analisi di tali questioni, ad evidenza, ha richiesto di approfondire anche la circostanza come la concessione di crediti di imposta richiami inevitabilmente importanti profili di interesse sul piano giuridic o, con particolare riguardo al tema della fiscalità e in rapporto a una complessa serie di questioni che, ordinariamente, connotano la determinazione e l’utilizzo dei crediti d’imposta tributari utilizzabili in compensazione mediante Mod. F24, ai sensi dell’art. 17 del D.Lgs. n. 241/1997. Ci si riferisce alla distinzione tra crediti “non spettanti” e crediti “inesistenti” e al conseguente trattamento sanzionatorio applicabile, sia sul piano amministrativo che su quello penal-tributario.
Il volume, poi, passa in rassegna la disciplina del credito di imposta per la musica e anche il nuovo credito di imposta per la produzione di videogiochi.
Sono analizzate, a seguire, tutte le maggiori questioni di ordine fiscale che riguardano le modalità di dichiarazione, di utilizzo in compensazione, di cessione, trasferimento e reinvestimento dei crediti di imposta
esaminati, compresa l’individuazione dei codici tributi da utilizzare nel Mod. F24.
Uno specifico approfondimento in tale contesto è riferito alla definizione dei concetti di competenza ed effettivo pagamento delle spese cinematografiche come utilizzati dal Legislatore, in rapporto ai generali concetti tributari di inerenza e deducibilità delle spese utilizzati in tema di determinazione del reddito d’impresa.
Dalla ricostruzione delle norme generali di contesto è emersa, poi, la rilevanza dei compiti attribuiti alla Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura con particolare riguardo alla definizione delle responsabilità riferite alla corretta determinazione della misura dei crediti di imposta, dei poteri di controllo, della gestione della procedura di richiesta e di attribuzione delle agevolazioni tributarie in esame e, non da ultimo, del potere di recupero dei crediti di imposta indebitamente fruiti.
Proprio su tale ultimo aspetto, l’analisi svolta mette in evidenza alcuni profili di estremo interesse connessi all’attribuzione alla DGCA di compiti di sviluppo dei complessi e molteplici aspetti, di natura eminentemente tributaria, sottesi alla verifica qualitativa e quantitativa degli oneri sostenuti dai soggetti beneficiari dei crediti in parola e di concreto recupero dei crediti di imposta indebitamente fruiti in ragione del fatto che dette attività sono tipicamente e ordinariamente attribuite all’Amministrazione finanziaria e seguono regole e procedure che esulano dalle mansioni e dai compiti del MIC.
In relazione a tale ultima questione viene segnalata la possibilità di effettuare, tramite uno specifico protocollo d’intesa, una sinergica collaborazione tra la DGCA e l’Agenzia delle entrate che, oltre ai flussi comunicazionali imposti dalla disciplina regolamentare di settore, consenta di gestire in maniera corretta gli approfondimenti ispettivi finalizzati alla concessione delle agevolazioni in parola e procedere simultaneamente al recupero dei benefici fruiti in maniera illecita mediante l’emissione di appositi atti di recupero da parte dell’Amministrazione finanziaria.
Sintesi
1. La tutela economica del settore cinematografico
1.1 Scopo e origini della tutela
1.2 Il Registro pubblico delle opere cinematografiche e audiovisive (cd. PRCA)
1.3 Il requisito della “Nazionalità italiana”
1.4 Il requisito della “Eleggibilità culturale”
1.5 Il Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell'audiovisivo
1.6 Forme di contribuzione diretta (contributi automatici, selettivi e piani straordinari)
1.6.1 Contributi automatici
1.6.2 Contributi selettivi
1.6.3 Contributi alle attività di promozione
1.6.4 Piani straordinari
2. La disciplina del credito d’imposta nel settore cinematografico e audiovisivo
2.1 Evoluzione storica della disciplina di settore
2.2 Le modalità di richiesta delle agevolazioni
2.3 Requisiti dei soggetti richiedenti
2.4 Cause di decadenza dai benefici
2.5 Limiti annuali dei benefici e controllo della spesa
3. I crediti di imposta per il settore cinematografico e audiovisivo
3.1 Premessa
3.1.1 Il credito di imposta per le imprese di produzione cinematografica e audiovisiva per lo sviluppo e produzione di film, opere televisive e web e videoclip (art. 15 legge n. 220/2016)
3.1.1.1 Premessa
3.1.1.2 Requisiti di ammissione al beneficio
3.1.1.3 Ambito e limiti di attribuzione
3.1.1.4 Idoneità (preventiva) al credito d’imposta
3.1.1.5 Ammissibilità delle spese in caso di coproduzione, compartecipazione e produzione internazionali
3.1.1.6 Le varie tipologie di credito d’imposta
3.1.1.6.1 Credito d’imposta per lo sviluppo di film e opere televisive e web
3.1.1.6.2 Credito d’imposta per la produzione di opere cinematografiche
3.1.1.6.3 Credito d’imposta per la produzione di opere di ricerca e formazione e di videoclip
3.1.1.6.4 Credito d’imposta per la produzione di opere televisive e web
3.1.2 Il credito di imposta per le imprese di distribuzione (art. 16 legge n. 220/2016)
3.1.2.1 Premessa
3.1.2.2 Limiti di attribuzione
3.1.3 Il credito di imposta per le imprese dell’esercizio cinematografico (art. 17, comma 1, legge n. 220/2016)
3.1.3.1 Inquadramento generale
3.1.3.2 Caratteristiche delle sale agevolabili
3.1.4 Il credito di imposta per le industrie tecniche e di post-produzione (art. 17, comma 2, legge n. 220/2016)
3.1.4.1 Inquadramento generale
3.1.4.2 Soggetti ammessi al beneficio
3.1.4.3 Limiti di ammissibilità
3.1.5 Il credito di imposta per il potenziamento dell’offerta cinematografica (art. 18 legge n. 220/2016)
3.1.5.1 Inquadramento generale
3.1.5.2 Caratteristiche delle sale agevolabili
3.1.6 Il credito di imposta per l’attrazione in Italia di investimenti nel settore cinematografico e audiovisivo (art. 19 legge n. 220/2016)
3.1.6.1 Inquadramento generale
3.1.6.2 Soggetti ammessi al beneficio
4.1 Il credito d’imposta per l’attrazione di investimenti da parte di imprese esterne al settore cinematografico e audiovisivo (c.d. “Tax credit esterno”)
4.1.1 Il previgente quadro normativo e regolamentare
4.1.2 La nuova disciplina regolamentare del credito d’imposta per i finanziatori esterni
4.1.2.1 La misura del beneficio
4.1.2.2 Soggetti ammessi al beneficio
4.1.2.3 Requisiti e condizioni per l’ottenimento del beneficio
4.1.2.4 Ipotesi di decadenza dal beneficio
4.2 Il “Tax credit esterno” quale investimento di rischio
4.3 (Segue…) sui contratti di “Associazione in partecipazione” e “Cointeressenza"
4.4 Aspetti di rilievo da valutare nella stipula dei contratti con i finanziatori esterni
4.4.1 Iscrizione in Bilancio degli apporti ricevuti
4.4.2 Tempistica delle restituzioni degli apporti in favore degli investitori esterni e correlazione delle stesse con l’utilizzazione economica dell’opera finanziata
4.5 La possibile nullità dei contratti sul piano civilistico
5. Il credito d’imposta per la produzione di videogiochi
5.1 Introduzione
5.2 Le disposizioni regolamentari sul credito d’imposta per le imprese di produzione di videogiochi
5.2.1 Caratteristiche e misura dell’agevolazione
5.2.2 Soggetti beneficiari, requisiti e adempimenti
5.2.3 Modalità di richiesta del credito d’imposta
5.2.4 Cause di decadenza
5.2.5 Attività di controllo e profili sanzionatori
6. Il credito d’imposta per la musica
6.1 Premessa
6.2 Caratteristiche generali
6.3 Misura del credito di imposta
6.4 Soggetti beneficiari e requisiti
6.5 Modalità di richiesta
6.6 Cause di decadenza
7. Profili comuni di interesse fiscale
7.1 Introduzione
7.2 Obblighi dichiarativi in caso di utilizzo di crediti di imposta cinematografici
7.3 Utilizzo, cessione e reinvestimento dei crediti di imposta
7.3.1 Modalità di utilizzazione del credito d’imposta
7.3.2 Utilizzo del credito d’imposta in caso di mancata compilazione del quadro RU della dichiarazione dei redditi
7.3.3 Compensazione del credito d’imposta senza limiti annuali generali
7.3.4 Utilizzo in compensazione di crediti d’imposta per il pagamento di debiti iscritti a ruolo scaduti/rateizzati
7.3.5 Cessione del credito d’imposta
7.3.6 Cessione del credito d’imposta in favore della consolidante
7.3.7 Trasferimento del credito d’imposta in seno alla cessione di un ramo d’azienda
7.3.8 Reinvestimento del credito d’imposta
7.4 Deducibilità delle perdite connesse alla mancata restituzione degli apporti al finanziatore esterno
7.5 Competenza, inerenza, eleggibilità delle spese e deducibilità delle stesse ai fini fiscali
7.6 Pagamento “effettivo” delle spese e compensazione commerciale
7.7 Codici tributo da utilizzare nel Mod. F24 relativi ai crediti di imposta esaminati
8. Aspetti sanzionatori
8.1 Questioni preliminari
8.2 Sanzioni amministrative generali, applicabili per l’utilizzo di crediti di imposta “non spettanti” o “inesistenti”
8.3 Sanzioni penali applicabili per l’utilizzo di crediti di imposta “non spettanti” e “inesistenti”
8.4 La distinzione tra crediti “non spettanti” e “inesistenti” tracciata dalla dottrina e dalla giurisprudenza di legittimità
8.5 Rilevanza amministrativa e penale dell’indebita fruizione del credito cinematografico
8.5.1 Il credito d’imposta cinematografico: ipotesi di “non spettanza”/”inesistenza”
8.5.2 Con particolare riguardo al Tax credit per investimenti esterni
9. Organi e poteri di controllo
9.1 Enti competenti
9.2 Poteri e procedure di controllo
9.2.1 Il riscontro formale tra credito spettante e credito utilizzato
9.2.2 Il recupero del credito non spettante
9.2.3 Il potere di richiesta di documentazione e il potere di accesso
9.3 Riflessioni conclusive e prospettive de iure condendo
Bibliografia
Commercio internazionale e tutela ambientale, dai rifiuti della tecnologia al CBAM; eBook in pdf di 44 pagine.
Il presente lavoro vuole costituire un utile strumento di lettura delle normative e di aiuto per gli operatori economici interessati, auspicando di riuscire a fornire gli strumenti necessari per capire e affrontare i nuovi adempimenti.
In uno scenario globale sempre più complesso, caratterizzato dalla necessaria convivenza delle esigenze dell’economia di mercato con il processo di transizione ecologica, anche il commercio internazionale si trova a dover fare i conti con l’emergenza ambientale.
Sono in costante aumento le norme (sia unionali che nazionali) che prevedono nuovi adempimenti per gli operatori economici e che esprimono un approccio volto a superare il modello “produzione-consumo-smaltimento”, sostituendolo con un sistema in cui il rifiuto, ossia il prodotto di scarto, viene reimmesso in circolo per essere riutilizzato.
Tra i vari obiettivi, per esempio, l’Unione europea si è imposta di raggiungere la riciclabilità di tutti gli imballaggi di plastica entro il 2030.
Anche le apparecchiature elettroniche ed elettriche (AEE) sono state oggetto di numerosi interventi normativi.
L’intento del Legislatore nazionale nei prossimi anni è quello di ottenere il corretto smaltimento di più dell’80% dei prodotti immessi sul mercato, con un incremento del dato attuale fermo al 65%.
Per perseguire tali scopi, nell’ultimo decennio sono state promosse nuove forme di imposizione tributaria indiretta, come la Plastic tax, e sanzioni amministrative indirizzate verso determinate categorie merceologiche, come i prodotti della tecnologia.
Entrambi i fenomeni interessano sensibilmente gli operatori economici che commerciano con l’estero. In particolare, in materia di AEE, in numerose occasioni, le violazioni che danno luogo a sanzioni (anche molto ingenti) si riscontrano nell’ambito dei controlli doganali della merce all’ingresso nel territorio nazionale. Con riferimento alla Plastic tax, invece, la nuova imposta dovrà essere liquidata in sede di dichiarazione doganale e richiederà un adempimento dichiarativo trimestrale da trasmettere all’Agenzia delle dogane.
I ripetuti rinvii dell’entrata in vigore dell’imposta (l’ultimo al 1° gennaio 2024, come da legge di bilancio 2023) non devono lasciare pensare che l’imposta non sarà mai applicata nel nostro ordinamento. La Plastic tax, infatti, prende origine da una direttiva unionale, pertanto, il governo italiano, per evitare una procedura di infrazione da parte dell’Unione europea, dovrà prima o poi decidere quando varare definitivamente la misura, nella forma attuale o con un nuovo corpus normativo.
Ma non finisce qui. Un terremoto è in arrivo nel settore del commercio internazionale.
Durante la redazione del presente testo, infatti, è stato pubblicato il regolamento dell’Unione europea 956/2023, in vigore dal 17 maggio 2023, il quale ha reso ufficiale l’introduzione del CBAM (Carbon Border Adjustment Mechanism), un meccanismo di tassazione alle frontiere delle emissioni di carbonio che mira a colpire le importazioni di prodotti considerati particolarmente inquinanti da un punto di vista energetico e provenienti da Paesi che utilizzano impianti tecnologici caratterizzati da un livello di sostenibilità insufficiente.
La misura rientra all’interno del pacchetto normativo “fit for 55%”, approvato il 18 aprile 2023 e fortemente voluto dall’UE nell’ambito delle nuove politiche programmatiche ambientali.
L’obiettivo finale dell’Unione, ambizioso e foriero di approvazioni ma anche di critiche, è il raggiungimento di precisi obiettivi climatici, nell’ambito del c.d. “Green Deal”, in particolare la riduzione, entro il 2030, dei gas a effetto serra di una percentuale pari al 55% rispetto ai livelli misurati negli anni 90.
È opportuno, di fronte a tali numerose e importantissime novità, chiedersi quali saranno le conseguenze per le imprese che quotidianamente operano nel settore del commercio internazionale.
Introduzione
1. Le apparecchiature elettriche ed elettroniche (AEE) e i RAEE
1.1 Le fonti normative nazionali e unionali
1.2 Obiettivi e principi
1.3 La definizione di AEE
1.4 Le Categorie di AEE
1.5 I rifiuti delle apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE)
1.6 Il “produttore” di RAEE e loro obblighi
1.7 Il registro dei produttori AEE
1.8 Gli altri obblighi del produttore AEE
1.9 Il centro di coordinamento RAEE
1.10 Il comitato di vigilanza e di controllo e il comitato d’indirizzo
2. Violazioni e accertamenti RAEE
2.1 I concetto di “immissione sul mercato”
2.2 Autorità competenti all’accertamento e sanzioni applicabili
3. Il registro pile
3.1 Fonti
3.2 I requisiti per l’iscrizione al registro pile
3.3 Etichettatura e obblighi di comunicazione
3.4 Violazioni e sanzioni
4. CBAM
4.1 Introduzione. Un nuovo dazio ambientale?
4.2. Il sistema EU ETS
4.3. L’iter legislativo
4.4. Come funzionerà il CBAM
4.5 Il dichiarante autorizzato e il registro
4.6 Il conto CBAM
4.7 Sanzioni
4.8 Prodotti CBAM
4.9 Effetti, critiche e recepimento da parte del settore del commercio internazionale
5. Plastic Tax
5.1 La direttiva UE 2019/904, il recepimento e le proroghe
5.2 I MACSI e il momento impositivo della Plastic Tax
5.3 I soggetti passivi dell’imposta
5.4 La comunicazione preventiva e la dichiarazione
5.5 La Plastic tax come nuovo tributo doganale
6. Riferimenti normativi
Gestire l'eredità: guida pratica per la gestione della successione ereditaria propria o altrui; eBook in pdf di 87 pagine.
La successione ereditaria è un argomento complesso, con radici nel diritto romano e con un’applicazione pratica quotidiana.
La materia in oggetto è tanto specialistica quanto comune: l’eredità è un tema che tocca potenzialmente tutti noi, ma solo pochi hanno gli strumenti adatti a gestire operazioni che non si riflettono solo sul piano patrimoniale, ma anche (e soprattutto) sul piano emotivo e relazionale.
Il professionista è dunque chiamato a gestire le pratiche successorie consapevole di questi limiti.
Questo testo non ha la pretesa di essere un manuale tecnico o specialistico: è un’introduzione a quello che viene definito “sistema di diritto successorio”, particolarmente complesso sotto il profilo legislativo e pragmatico.
Nel primo capitolo viene trattata la successione mortis causa e i soggetti dell’eredità: un accessno a cos’è la successione ereditaria, chi interessa e chi ne è escluso.
In particolare, comprenderemo chi eredita che cosa ed in che misura.
Il secondo capitolo è focalizzato sul testamento quale strumento principale per la successione ereditaria diversa dalle regole del Codice civile: cos’è un testamento (e cosa non è), qual è il suo contenuto minimo
e cosa può prevedere al suo interno, quali sono gli errori più comuni visti nella pratica e come (o perché) impugnarlo.
Nel terzo capitolo verrà trattata l'apertura della successione, ossia: che cosa succede dopo la morte del de cuius.
Il quarto capitolo è un breve excursus sugli aspetti fiscali della successione, senza voler apparire completo ed approfondito, e sempre nell’ottica pratica di chi deve gestire l’eredità come tecnico del diritto.
1. La successione mortis causa ed i soggetti dell’eredità
1.1 La successione a causa di morte nei suoi profili essenziali
1.1.1 Cos’è la successione mortis causa. L’erede ed il legatario
1.1.1.1 Definizione di successione mortis causa
1.1.1.2 Il legatario. Il legato
1.1.2 L’apertura della successione: quando e dove si apre la successione ereditaria
1.1.3 Vocazione e delazione ereditaria. La chiamata alla successione ereditaria
1.2 Soggetti dell’eredità
1.2.1 Il coniuge, il coniuge separato ed il coniuge divorziato
1.2.2 La parte unita civilmente
1.2.3 Il convivente
1.2.4 I figli. L’istituto della rappresentazione successoria (art. 467 c.c.)
1.2.5 Gli ascendenti (genitori, nonni, bisnonni..)
1.2.6 Fratelli e sorelle
1.2.7 Gli altri parenti. La successione in favore dello Stato italiano
2. Il testamento
2.1 Il testamento
2.1.1 Cenni generali
2.1.2 Le diverse forme di testamento. Introduzione generale
2.2 Il testamento olografo (approfondimento)
2.2.1 Contenuto essenziale del testamento olografo
2.2.2 Patti successori
2.2.3 Le forme vietate di testamento olografo
2.2.4 Soggetti che non possono ereditare. L’indegnità a succedere
2.2.5 Soggetti che non possono ereditare. Ulteriore casistica
2.3 Il contenuto del testamento olografo
2.3.1 Contenuto del testamento olografo
2.3.2 Disposizioni patrimoniali
2.3.3 Disposizioni non patrimoniali
2.4 La revoca del testamento
2.4.1 La revoca espressa del testamento
3. L’apertura della successione
3.1 La morte secondo la normativa vigente
3.2 Rapporti pendenti e beni trasmissibili a causa di morte
3.2.1 Beni e diritti che si trasmettono
3.2.2 Beni e diritti che non si trasmettono
3.2.3 Rapporti pendenti del defunto
3.3 Il testamento dopo la morte del testatore
3.3.1 Come sapere se c’è un testamento
3.3.2 Il testamento: diritti e doveri di chi ne ha il possesso
3.3.3 Esecuzione del testamento
3.3.4 Vizi del testamento
3.4 Il chiamato all’eredità dopo la pubblicazione del testamento
3.4.1 L’acquisto dell’eredità. Cenni introduttivi. L’accettazione espressa
3.4.2 L’acquisto dell’eredità. L’inventario ed i suoi effetti
3.4.3 L’accettazione tacita dell’eredità
3.4.4 La rinuncia all’eredità
3.5 La gestione della massa ereditaria da parte del chiamato all’eredità
3.6 Il curatore dell’eredità. L’eredità giacente
4. Cenni di fiscalità della successione mortis causa
4.1 Imposta di successione
4.1.1 Chi è soggetto ad imposta di successione, e quando
4.1.2 La base imponibile. L’attivo ereditario
4.1.3 Il passivo ereditario
4.2 Il calcolo dell’imposta di successione
4.2.1 i soggetti all’imposta di successione
4.2.2 La franchigia
4.2.3 Le aliquote
4.3 La dichiarazione di successione
4.3.1 Gli effetti della dichiarazione di successione nei rapporti coi terzi
4.3.2 Gli adempimenti fiscali conseguenti alla liquidazione della dichiarazione di successione
4.3.3 Casistiche in caso di accertamento e riscossione dell’imposta di successione
4.4 La gestione dei beni immobili dopo l’avvenuta presentazione della dichiarazione di successione
Guida rapida alla Valutazione d'azienda: guida alla scelta del metodo di valutazione più corretto; eBook in pdf di 155 pagine.
La disciplina delle valutazioni aziendali è materia vasta. L'obiettivo principale è quello di rispondere alla domanda “quanto vale la mia azienda? ovvero “quanto vale l'azienda del mio concorrente“. Queste ed altre domande similari nascondono un processo non sempre semplice ma fondamentale per la conduzione di un’impresa.
Il testo ha l’obiettivo di essere uno strumento operativo e di pronta consultazione per la valutazione di un’azienda.
Nella prassi la valutazione viene utilizzata solo in occasione di operazioni straordinarie quali: fusioni, acquisizioni, cessioni di ramo d’azienda. Ma l’utilità della formulazione di una valutazione anche utilizzando i criteri più semplici, può essere di enorme utilità sia nella pratica professionale sia per l’imprenditore.
Il lavoro parte da una disamina dei concetti essenziali per procedere ad una valutazione e chiarisce alcuni termini funzionali alla stessa per poi procedere all’analisi dei diversi metodi arricchiti da casi esplicativi. Si è cercato di limitare l’esposizione ai concetti essenziali e di non appesantire la trattazione con concetti e formule molto complessi.
Il lavoro è il frutto dell’esperienza dell’autore e dell’esperienza di diversi professionisti che hanno condiviso la loro conoscenza e preziosa esperienza professionale.
Proponendosi sia a professionisti, imprenditori e investitori, per avere un riferimento di facile consultazione sui passaggi chiave sia a neofiti che intendono approfondire e comprendere il funzionamento e le dinamiche della valutazione.
Si partirà dalle nozioni base, per poi passare in rassegna i recenti standard della valutazione aziendale e quindi ai recenti PIV (Principi Italiani di Valutazione) per procedere, infine, alla disamina delle metodologie di valutazione più diffuse, evidenziandone pregi e difetti mediante la descrizione ed analisi di casi concreti.
Nell’ultima edizione riveduta ed ampliata è stata aggiunta una parte speciale dedicata alla valutazione aziendale avente ad oggetto la determinazione del valore economico delle aziende in crisi, in perdita e delle start-up.
L’approccio valutativo a tali realtà è differente, si tratta di casi specifici , ovvero, come si direbbe di primo acchito di eccezioni che confermano la regola. D’altra parte essendo la loro ricorrenza frequente, dobbiamo ammettere che si tratta di adottare un diverso modus operandi che presuppone regole diverse. A tal proposito pare opportuno condividere la riflessione di Arthur Conan Doyle quando afferma “ Non faccio mai eccezioni . Un’eccezione dimostra la falsità della regola”.
Nell’aggiornamento attuale, l’opera viene arricchita da metodologie innovative complementari all’analisi tradizionale. Si tratterà, innanzitutto, dell’EVA che è stato introdotto anni orsono da una nota società di consulenza aziendale per calibrare al meglio gli incentivi manageriali e fornire un valore quantitativo alle scelte gestionali, ma che può essere impiegato anche per la valutazione aziendale. Per adottare con successo la metodologia, bisogna conoscerne le peculiarità, in modo da evitare valutazioni erronee.
Nell’ottica di fornire una guida rapida, si è concentrato lo sforzo nell’illustrare sinteticamente ma con efficacia la tecnica.
Si illustreranno anche ulteriori tecniche quali, il REI, MVA, OYPA ed il BREAKUP VALUE.
Si tratta di metodi di valutazione ulteriori che completano l’analisi di valore del compendio aziendale tenendo conto di variabili quali l’andamento delle quotazioni, la natura del business ed i limiti intrinsechi derivanti dalla rigida applicazione dei principi contabili.
L’impiego di questi strumenti, unita ad un’analisi di bilancio mirata ad analizzare l’effettiva forza competitiva dell’azienda, consentono di suffragare il processo di valutazione cogliendo sfumature importanti che fanno la differenza.
Premessa
1. I fondamenti della Valutazione aziendale
1.1 Funzioni e Limiti della Valutazione
1.2 Limiti della Valutazione
1.3 Nozioni Base per le valutazioni aziendali
1.3.1 L’apprezzamento del rischio aziendale nella valutazione d’azienda – Il Modello CAPM
1.3.2 Analisi dei dati
1.3.3 La Regressione Lineare
1.4 Panoramica sui Metodi di Valutazione
1.5 I principi italiani di Valutazione
1.6 L’analisi di bilancio finalizzata alla ponderazione dell’affidabilità della stima della valutazione d’azienda
1.6.1 L’analisi del costo del venduto ed il Margine lordo industriale
1.6.2 L’analisi della struttura dei costi
1.6.3 La valutazione della posizione di cassa
1.6.4 Il rapporto di indebitamento
1.6.5 Redditività sul capitale ed incidenza del rapporto di indebitamento
2. I Metodi Patrimoniali
2.1 Premessa
2.2 Il Processo di Valutazione (Problematiche e caratteristiche)
2.3 Il processo di valutazione e le fasi del Metodo Patrimoniale
2.4 Esempio di Relazione di Valutazione di una società immobiliare
2.5 Un Caso di valutazione secondo il metodo patrimoniale complesso – La Valutazione di Un Bar con Pasticceria
3. I Metodi Reddituali
3.1 Il Modello Sintetico Reddituale
3.2 Il Modello di Crescita di Gordon
3.3 La Normalizzazione del reddito
3.4 La normalizzazione del reddito - un caso pratico
3.5 La stima del tasso di crescita
3.5.1 Premessa
3.5.2 L’utilizzo dei tassi di crescita storici
3.5.3 L'utilizzo della Regressione lineare
3.5.4 Il ruolo del ciclo di vita del prodotto nella stima dei tassi di crescita
3.5.5 La verifica della compatibilità del tasso di crescita stimato attraverso l’analisi delle sue determinanti
3.5.6 La Stima del Tasso di attualizzazione
3.6 Il Metodo di Valutazione Indiretto secondo i flussi di cassa disponibili
3.7 Un Caso di Valutazione secondo il metodo dei Flussi di Cassa – Luxottica Group
3.8 I limiti del Modello
4. Il metodo dei multipli
4.1 Premessa
4.2 I multipli più diffusi – P/E, P/B, P/RO
4.3 L’applicazione del metodo dei Multipli alle aziende non quotate in borsa
5. I metodi di valutazione misti
5.1 Premessa
5.2 Il Metodo del Valore Medio
5.3 Il metodo dell’U.E.C
5.4 Un Caso di valutazione di un’azienda di produzione con valutazione autonoma dell’avviamento con metodo diretto ed indiretto (asset side ed equity side)
6. Altri Metodi di Valutazione
6.1 Il metodo EVA
6.1.1 Accorgimenti da adottare nel calcolo dell’EVA
6.1.2 Come utilizzare la metodologia EVA
6.2 Illustrazione semplificata dell’applicazione della metodologia
6.3 Il Metodo del Break Up Value
6.4 Il Metodo MVA
6.5 Il Metodo OYPA – Rendita annuale perpetua
6.6 Il Metodo del Risultato Economico Integrato
7. Parte speciale – La Valutazione delle aziende in crisi e delle Start-up
7.1 Introduzione
7.2 Determinanti dell’esigenza di valutazione di un’azienda in crisi
7.2.1 Le Condizioni che legittimano il riconoscimento di un valore economico patrimoniale di tipo fiscale nella valutazione di aziende in perdita
7.3 Analisi sintetica delle cause che possono produrre una crisi aziendale
7.4 La valutazione delle aziende in crisi – alcune considerazioni sui metodi utilizzabili
7.5 La valutazione di un’azienda in perdita – Casi illustrati
7.5.1 Valutazione della Tesla utilizzando il rapporto EV/EBIDTA
7.5.2 il Modello di Damodaran per la valutazione delle aziende con reddito negativo
7.6 La valutazione di una start up
7.6.1 La valutazione di una start-up secondo il metodo finanziario legato al ciclo di vita del prodotto
7.6.2 La valutazione di una start-up secondo il Venture Capital Method
7.6.3 La valutazione di una start-up utilizzando il Berkus Method
Appendice
Bibliografia
Guida pratica in pdf di 100 pagine, su come scrivere un testamento valido e come evitare gli errori più comuni.
Questo testo nasce come strumento introduttivo al diritto successorio e, in particolare, al dato pratico che maggiormente interessa tanto il professionista quanto il suo cliente: come scrivere un testamento olografo.
Secondo le statistiche ufficiali, solamente il 13% degli italiani fa testamento; qualunque sia la ragione di questa ritrosia, è bene comprendere che la pianificazione successoria – qualunque sia il patrimonio del testatore – è uno strumento utile sotto diversi profili. In primo luogo, esso permette di vedere rispettata esattamente la volontà del testatore, senza doversi affidare al comportamento degli eredi o dei professionisti di propria fiducia. In secondo luogo, non importa costi per il testatore. In terzo luogo, limita in modo significativo i contrasti tra eredi. Il contenzioso in tema di eredità è certamente lungo, costoso e soggetto ad una significativa incertezza.
I vantaggi sono certamente maggiori dei possibili costi, in caso si ritenga necessaria l’assistenza di un avvocato oppure di un notaio.
Ciò detto, questo e-book nasce come introduzione, dal taglio pratico, alle vicende testamentarie: dal punto di vista di chi deve fare testamento, e di chi deve interpretarlo o dargli applicazione.
Il testo, qui nella sua terza edizione, è stata profondamente rivisto:
Il primo capitolo è un’introduzione alla successione a causa di morte: chi sono i soggetti chiamati all’eredità quando c’è un testamento, oppure quando questo è assente.
Il secondo capitolo è una sintesi del primo, un prontuario per chi deve rivedere facilmente le nozioni più importanti.
Il terzo capitolo tratta specificamente del testamento: dapprima tratteggiando le sue diverse forme (pubblico, segreto oppure olografo) e, nella seconda parte, dettagliando cosa può contenere e cosa no.
Il quarto capitolo indica gli elementi essenziali del testamento, e rappresenta quali sono gli errori più comuni da evitare. Esso contiene alcune delle clausole più comuni, per chi intende predisporre un testamento.
Il quinto ed ultimo capitolo indica le formalità da rispettare dopo l’apertura della successione: la pubblicazione del testamento, le sue patologie e le modalità di impugnazione.
1. Successione a causa di morte ed i suoi soggetti
1.1 La successione a causa di morte: profili essenziali
1.1.1 Che cos’è la successione mortis causa
1.1.2 L’apertura della successione
1.1.3 La chiamata alla successione
1.1.4 Eredi e legatari
1.2 I soggetti dell’eredità: chi eredita e chi può ereditare
1.2.1 Gli eredi legittimi e gli eredi legittimari
1.2.2 Il coniuge e l’unito/a civilmente
1.2.3 Il coniuge separato
1.2.4 Il coniuge divorziato
1.2.5 Il convivente di fatto
1.2.6 Il figlio. I figli. L’istituto della rappresentazione successoria (art. 467 c.c.)
1.2.7 Gli ascendenti (genitori, nonni, bisnonni, etc..)
1.2.8 Gli altri parenti
1.2.9 Il nascituro concepito. Il nascituro non concepito
1.2.9.1 Il nascituro concepito
1.2.9.2 Il nascituro non concepito
2. Come si divide l’eredità senza testamento, e gli eredi necessari (o “legittimari”)
2.1 Come dividere l’eredità quando non c’è un testamento
2.2 Chi eredita per forza: gli eredi legittimari (o eredi necessari)
2.3 Si può diseredare un legittimario? Ed un erede legittimo?
2.4 Come gestire, in pratica, una successione legittima?
3. Il testamento: nozioni introduttive
3.1 Che cos’è il testamento, ed i suoi caratteri essenziali
3.1.1 Una definizione di testamento. Le disposizioni patrimoniali e non patrimoniali
3.1.2 Approfondimento sulle disposizioni testamentarie non patrimoniali: le disposizioni testamentarie in tema di esequie e sepoltura
3.1.2 Le diverse forme di testamento. Introduzione generale
3.2 Il testamento dal punto di vista del testatore
3.2.1 La capacità di testare ed il carattere unipersonale del testamento: chi può fare testamento?
3.2.2 Le forme vietate di testamento olografo
3.2.3 La revocabilità, l’unilateralità e la non recettizietà del testamento. La sua necessaria formalità
3.3 Il testamento dal punto di vista del soggetto indicato nel testamento
3.3.1 Soggetti che non possono ereditare. L’indegnità a succedere
3.3.2 Soggetti che non possono ereditare. Ulteriore casistica
3.4 Il divieto di patti successori
3.5 La revocazione delle disposizioni testamentarie
3.5.1 La revoca espressa del testamento
3.5.2 La revoca tacita del testamento
3.6 Perché fare testamento?
3.6.1 Chi è sposato (od unito civilmente) senza figli
3.6.2 Chi ha figli e/o coniuge e vuole disporre nello specifico della propria eredità
3.6.3 Chi vuole disporre in favore di società od enti (es. fondazioni od associazioni)
3.6.4 Chi non è sposato e non ha figli
3.6.5 Chi convive
3.7 Le polizze vita come strumento di pianificazione ai fini successori
3.8 Il legato: un approfondimento
3.8.1 Il legato in sostituzione di legittima
3.8.2 Il prelegato ed il sublegato
3.8.3 L’institutio ex re certa
3.9 Gli elementi accidentali del testamento: onere, termine e condizione
3.9.1 La condizione
3.9.2 Il termine
3.9.3 L’onere (o modus)
3.9.4 La sostituzione testamentaria ordinaria e fedecommissaria
3.10 La divisione testamentaria
3.10.1 La divisione fatta dal testatore (art. 734 c.c.)
3.10.2 Le “norme date dal testatore per la divisione”
4. Le diverse forme di testamento
4.1 Il testamento pubblico
4.2 Il testamento segreto
4.3 Il testamento olografo
4.3.1 La chiara volontà di rendere disposizioni testamentarie
4.3.2 La carta testamentaria
4.3.3 L’autografia
4.3.4 La data
4.3.5 la sottoscrizione
4.3.6 La check-list per verificare la correttezza formale di un testamento
4.4 Come NON scrivere un testamento
4.4.1 Gli errori formali più comuni nella redazione di un testamento
4.4.2 Gli errori sostanziali più comuni nella redazione di un testamento
4.5 Fac simile di testamento olografo contenente le disposizioni più comuni
5. La pubblicazione del testamento e la sua impugnazione
5.1 Come sapere se c’è un testamento
5.2 La pubblicazione del testamento olografo e la sua esecuzione
5.2.1 Pubblicazione del testamento
5.2.2 Esecuzione del testamento
5.3 Le patologie del testamento e la sua impugnazione
5.3.1 Il testamento inesistente
5.3.2 Il testamento nullo
5.3.3 Il testamento annullabile
eBook in pdf di 302 pagine sulle cartelle di pagamento, che vuole essere di aiuto al contribuente (ma anche al professionista) al fine di conoscere le regole che presiedono alla formazione del c.d. “avviso bonario”, alla notificazione della cartella di pagamento, i rischi connessi al mancato pagamento e le procedure per contestare la pretesa ritenuta errata.
Aggiornato alla Legge del 26.05.2023 n. 56 conversione del c.d. Decreto Bollette
La cartella di pagamento è di gran lunga l’atto impositivo più conosciuto e diffuso. Quando viene notificata un senso di sgomento e di paura pervade il contribuente. Che cosa fare? Pagare o resistere? E poi l’Agenzia delle entrate – Riscossione (anche se nel linguaggio comune è sempre usato il nome Equitalia) che cosa farà?
Queste sono le domande più frequenti.
Il testo vuole aiutare non solo il contribuente ma anche il professionista a capire le ragioni della pretesa, a muoversi nei meandri di una procedura complessa (resa ancora più difficile per effetto dell’attivazione della procedura di reclamo-mediazione, anche per le liti contro l’agente della riscossione, di valore non superiore a 50.000 euro, che, guarda caso, costituiscono la parte prevalente degli atti impositivi) e a conoscere le procedure per contestare la cartella di pagamento.
Anche la difesa del contribuente è diventata più difficile quando l’agente della riscossione si avvale della notifica della cartella di pagamento a mezzo di posta elettronica certificata, procedura divenuta obbligatoria per imprese individuali, società o professionisti iscritti in albi o elenchi. Ciò impone una costante verifica della casella di posta elettronica per evitare di incorrere nella decadenza dell’impugnazione. L’art. 7-quater del d.l. 22 ottobre 2016, n. 193, ha esteso la procedura anche per la notifica degli avvisi di accertamento, compresi quelli esecutivi.
Anche contestare la pretesa secondo le regole del “processo tributario telematico” sembra un’agevolazione, ma è una facoltà che va attentamente meditata: una volta scelta tale strada, la procedura deve essere osservata anche nel giudizio di appello. Il contribuente può anche difendersi personalmente ma i rischi procedurali sono dietro l’angolo.
Il testo è aggiornato con le novità introdotte con la l. 29 dicembre 2022, n. 197, che ha previsto la definizione agevolata delle pendenze tributarie (c.d. "pace fiscale").
Tra queste sicuramente è importante la problematica degli avvisi bonari per gli anni in corso al 31 dicembre degli anni 2019, 2020 e 2021, per i quali le sanzioni sono ridotte al 3% (contro la regola del 10%).
Una norma importante ulteriore è costituita dall’esclusione di proporre il ricorso contro l’estratto di ruolo, ovvero l’impugnabilità con precisi limiti, disposta con l’art. 3-bis del d.l. 21 ottobre 2021, n. 146.
Il testo è aggiornato con la prassi e la giurisprudenza più recente.
Una sezione è dedicata alla c.d. "pace fiscale". Sono altresì presenti le innovazioni apportate con la l. 26 maggio 2023, n. 56, in materia di “pace fiscale”, nonché l’ordinanza innovativa della Corte di cassazione (n. 11025 del 26 aprile 2023) che ha affermato l’obbligo di conteggiare gli interessi non solo sui tributi pagati in pendenza di contenzioso ma anche sull’aggio di riscossione che viene rimborsato.
Il testo è aggiornato con il d.l. 16 febbraio 2023, n. 11 (contenente l'interpretazione autentica della regola di compensazione orizzontale di imposte e contributi).
Premessa
Parte I - L’iscrizione a ruolo
1. Il controllo formale della dichiarazione dei redditi
1.1 Il quadro normativo
1.2 I controlli automatici
1.2.1 La disciplina
1.2.2 L’invio della comunicazione
1.2.3 L’avviso di irregolarità o “avviso bonario”
1.2.4 L’impugnazione della comunicazione
1.2.5 Le imposte sui redditi soggette a tassazione separata
1.3 Il controllo formale della dichiarazione
1.3.1 L’oggetto del controllo
1.3.2 L’avvio della procedura
1.3.3 La comunicazione degli esiti del controllo
1.3.4 L’emissione della cartella di pagamento
2. La definizione dell’avviso bonario
2.1 La finalità dell’avviso bonario
2.2 I tempi per la definizione
2.3 La procedura per l’avviso ricevuto in via telematica
2.4 Le modalità della correzione degli errori
2.5 Le modalità di pagamento
2.6 La cartella di pagamento come avviso bonario
2.7 Le somme pretese con la cartella di pagamento
2.8 Il controllo degli atti soggetti a registrazione
3. Il pagamento rateale dell’avviso bonario
3.1 Il controllo della dichiarazione annuale
3.2 Il pagamento rateale delle somme dovute in base al controllo della dichiarazione
3.3 Il pagamento rateale delle imposte dovute sui redditi soggetti a tassazione separata
3.4 L’inadempimento
3.5 La rateazione successiva alla decadenza della rateazione
3.6 Il ravvedimento operoso
4. L’iscrizione a ruolo
4.1 Il ruolo
4.2 La procedura di formazione del ruolo
4.3 La data di consegna dei ruoli
4.4 L’esecutività del ruolo
4.5 L’importo minimo da iscrivere a ruolo
4.6 L’iscrizione a ruolo a titolo definitivo
4.6.1 La regola
4.6.2 I controlli automatici
4.6.3 I controlli formali
4.7 L’iscrizione a ruolo a titolo non definitivo
4.7.1 La regola generale
4.7.2 Le imposte sui redditi, l’IRAP E l’IVA
4.7.3 Le imposte di registro, ipotecaria e catastale
4.7.4 L’imposta sulle successioni e donazioni
4.7.5 La decadenza dal versamento rateale delle somme dovute in base all’accertamento con adesione, al reclamo-mediazione e alla conciliazione giudiziale
4.7.6 La norma antielusione
4.7.7 La certificazione tributaria
4.7.8 Il contenzioso tributario
4.8 Gli interessi
4.9 I termini di decadenza per l’iscrizione a ruolo
4.10 Il recupero dei crediti sorti in altri Stati
4.11 L’estratto di ruolo
4.12 La prescrizione
5. Il blocco delle compensazioni dei crediti fiscali
5.1 L’oggetto del divieto
5.2 Il tipo di ruolo
5.3 L’importo rilevante
5.4 La compensazione
5.5 Le sanzioni
5.6 La liceità della compensazione
6. L’atto di accertamento-riscossione
6.1 L’accelerazione dei tempi di riscossione
6.2 La natura esecutiva dell’avviso di accertamento
6.3 L’agente della riscossione
6.4 La sospensione della riscossione
6.5 I problemi operativi
6.6 Il pericolo della riscossione
6.7 Gli atti emessi dall’Agenzia delle dogane
Parte II - La cartella di pagamento
1. La cartella di pagamento
1.1 Il presupposto procedurale
1.2 La cartella di pagamento
1.3 La notifica della cartella di pagamento
1.4 I soggetti legittimati ad effettuare la notifica
1.5 I soggetti legittimati a ricevere la cartella di pagamento
1.5.1 La procedura della notifica
1.5.2 Il destinatario
1.5.3 Le persone di famiglia
1.5.4 Gli addetti alla casa
1.5.5 Le persone addette all’ufficio o all’azienda
1.5.6 Il portiere dello stabile
1.5.7 La notifica per mezzo del servizio postale
1.5.8 La notifica mediante affissione all’albo comunale
1.5.9 La notifica al cittadino italiano all’estero
1.5.10 Le forme particolari di notificazione
1.5.11 La notifica a mezzo posta elettronica certificata
1.5.12 Il tempo della notifica
2. Il ricevimento della cartella di pagamento
2.1 La funzione della cartella di pagamento
2.2 La forma e il contenuto
2.3 La contestazione
2.4 La prescrizione
3. Il controllo della cartella di pagamento
3.1 Il controllo preliminare
3.2 La presentazione dell’istanza di autotutela o del ricorso
3.3 La richiesta della sospensione del pagamento
3.4 La richiesta dello sgravio della cartella
3.5 La richiesta di rateazione della cartella
3.6 Gli effetti del mancato pagamento della cartella
3.7 I debiti di importo fino a € 1.000
3.8 La sospensione legale della riscossione
4. Il pagamento delle somme pretese
4.1 Il pagamento della cartella
4.2 Il pagamento mediante la cessione di beni culturali
4.3 L’imputazione dei pagamenti
4.4 Gli interessi di mora
4.5 L’aggio di riscossione
4.6 La dilazione di pagamento
4.7 La sospensione della riscossione per eventi eccezionali
4.8 La sospensione amministrativa della riscossione
4.9 La sospensione della riscossione per comportamento illecito
4.10 Gli interessi nel caso di sospensione della riscossione
4.11 La cartella compensata con crediti d’imposta
4.12 La compensazione di crediti con somme dovute a seguito di iscrizione a ruolo
4.13 L’auto compensazione dei crediti relativi ad imposte erariali
4.14 L’accollo per i debiti tributari
4.14.1 I connotati dell’accollo
4.14.2 L’ accollante
4.14.3 La compensazione indebita
5. Il pagamento rateale della cartella di pagamento
5.1 La normativa
5.2 L’INPS
5.3 L’INAIL
5.4 L’istanza di pagamento rateale
5.5 L’istruttoria dell’istanza
5.6 La rateazione richiesta in presenza di coobbligazione solidale tra persone fisiche
5.7 L’entità del debito da rateizzare
5.8 Il servizio “Se mi scordo?”
5.9 La domanda di pagamento rateale
5.10 La rateazione
5.11 La tutela del contribuente sul provvedimento di rigetto
5.12 La sospensione amministrativa e giudiziale della riscossione
5.13 La dilazione della cartella di pagamento fino a 120 rate
5.14 La rateazione per le nuove cartelle di pagamento ricevute
5.15 La nuova dilazione per i contribuenti in difficoltà
6. Gli interessi per i pagamenti delle imposte
6.1 Le cartelle di pagamento
6.2 I rimborsi delle imposte
6.3 Il ravvedimento operoso
6.4 L’IVA
6.5 Le imposte sui redditi
6.6 Il pagamento in forma rateale
6.7 Il rimborso dei tributi versati
6.8 L’imposta sulle successioni e donazioni
6.9 Gli istituti deflattivi del contenzioso
6.10 Gli altri tributi erariali
6.11 L’IMU 190
Parte III - La contestazione della cartella di pagamento
1. L’istituto dell’autotutela
1.1 L’autotutela
1.2 L’avvio della procedura
1.3 Gli atti ammessi
1.4 Gli atti divenuti definitivi
1.5 L’interesse pubblico
2. Il ricorso contro la cartella di pagamento
2.1 La contestazione
2.2 Il ricorso
2.3 Il contributo unificato
2.4 La notifica irregolare
2.5 Il termine per l’impugnazione
2.6 La sospensione del pagamento della cartella
2.6.1 La sospensione amministrativa
2.6.2 La sospensione giudiziale
2.7 L’aspetto processuale
2.8 La difesa del contribuente
3. Il rebus dell’impugnazione della cartella di pagamento
3.1 L’individuazione del destinatario del ricorso
3.2 Le controversie sulla cartella di pagamento
3.3 La gestione delle controversie
3.4 L’individuazione della Corte di giustizia competente
3.5 La costituzione in giudizio in presenza di reclamo
4. Il rimborso della somma pagata
4.1 La cartella di pagamento
4.2 Le spese del giudizio
4.3 Le somme riconosciute indebite dalla sentenza
4.4 Le istanze di rimborso
4.5 Gli interessi sul rimborso dell’aggio di riscossione
5. Le diverse procedure per fare il ricorso contro la cartella di pagamento
5.1 L’avvertenza procedurale preliminare
5.2 La costituzione in giudizio dell’agente della riscossione
5.3 Il ruolo emesso per la riscossione di canoni, proventi e accessori e somme dovute per l’utilizzazione, anche senza titolo, dei beni demaniali e patrimoniali dello Stato
5.4 Il ruolo emesso per i tributi erariali
5.5 Il ruolo emesso in materia di tributi locali
5.6 Il ruolo emesso dall’ufficio dell’Agenzia delle dogane
5.7 Il ricorso contro il ruolo emesso per il recupero di crediti sorti in altro Stato
5.8 Il ricorso contro il ruolo emesso per il recupero di crediti derivanti da sentenza o ordinanza esecutiva di condanna emessa dalla Corte dei Conti
5.9 Il ricorso contro il ruolo emesso dall’INPS
5.10 Il ricorso contro l’avviso di debito emesso dagli altri enti pubblici previdenziali
5.11 L’allargamento della riscossione a mezzo ruolo
5.12 I ruoli in materia di canone di abbonamento alla televisione
5.13 I ruoli emessi dagli uffici dell’Agenzia delle entrate per il recupero di crediti non tributari
5.14 Il recupero di aiuti di Stato
Parte IV - La riscossione coattiva
1. Il blocco dei pagamenti nei confronti del contribuente moroso
1.1 Il quadro normativo
1.2 La verifica della situazione debitoria
1.3 La rilevanza soggettiva
1.4 La rilevanza oggettiva
1.5 Il frazionamento del pagamento
1.6 Il credito esposto nella cartella di pagamento
2. La riscossione coattiva
2.1 Le modalità di riscossione
2.2 Il pagamento
2.2.1 Il termine di pagamento
2.2.2 Gli interessi
2.2.3 Il pagamento
2.3 La riscossione coattiva
2.3.1 L’oggetto della procedura
2.3.2 I pignoramenti e le ipoteche
2.4 L’espropriazione forzata
2.4.1 Il titolo esecutivo
2.4.2 Il procedimento di vendita
2.4.3 Il deposito degli atti e del prezzo
2.4.4 Le opposizioni all’esecuzione o agli atti esecutivi
2.4.5 La sospensione dell’esecuzione
2.4.6 L’estinzione del procedimento per pagamento del debito
2.5 Le regole particolari in materia di espropriazione mobiliare
2.6 Le regole particolari in materia di espropriazione presso terzi
2.7 Le regole particolari per l’espropriazione immobiliare
2.8 Il fermo dei beni mobili registrati
2.9 Le procedure concorsuali
3. Il pignoramento dei crediti verso terzi
3.1 Il pignoramento dei crediti
3.2 I limiti di pignorabilità
3.3 La dichiarazione stragiudiziale
4. I poteri di indagine degli agenti della riscossione
4.1 L’accesso degli agenti ai pubblici uffici
4.2 Il d.l. 4 luglio 2006, n. 223
4.2.1 I tributi e gli interessi
4.3 La verifica delle posizioni reddituali
4.4 Il potenziamento dell’attività di riscossione
4.5 Le segnalazioni
5. La pace fiscale
5.1 La definizione agevolata delle somme dovute a seguito del controllo automatizzato delle dichiarazioni
5.1.1 La definizione agevolata (commi da 153 a 158)
5.1.2 Il pagamento rateale degli avvisi bonari
5.2 La definizione delle irregolarità formali
5.2.1 La normativa dell’agevolazione
5.2.2 Le “irregolarità formali
5.2.3 Le avvertenze procedurali
5.3 Il ravvedimento speciale per le violazioni tributarie
5.4 La definizione agevolata delle controversie tributarie
5.5 La conciliazione agevolata delle controversie tributarie
5.6 La rottamazione dei carichi affidati all’agente della riscossione (c.d. “Rottamazione -quater”)
5.5.1 L’oggetto della rottamazione
5.5.2 Le esclusioni
5.5.3 I benefici riconosciuti
5.5.4 La procedura
5.5.5 Gli altri effetti premiali
5.5.6 Le modalità di pagamento
5.7 La rinuncia dei giudizi pendenti innanzi alla Corte di cassazione
6. I lineamenti della riforma della riscossione
6.1 I caratteri dell’attuale sistema di riscossione dei tributi
6.2 I lineamenti evolutivi
Transfer pricing "Kick-off" - Guida operativa alle analisi di benchmark; eBook in pdf di 97 pagine.
La presente trattazione si propone di affrontare, senza pretesa di esaustività, ma con un approccio pratico-operativo, uno degli aspetti maggiormente ostici per chi si occupa di prezzi di trasferimento, ossia lo svolgimento delle analisi di benchmark.
L’obiettivo della presente Guida è di offrire a chi si approccia per la prima volta alla materia, uno strumento di supporto per affrontare le difficoltà tecniche intrinseche del processo di analisi, senza peraltro la pretesa di sostituirsi allo studio e agli approfondimenti teorici da rivolgere necessariamente alle fonti normative.
Per tale ragione, al fine di concentrare la trattazione su principi e corollari della comparabilità e sul conseguente sviluppo operativo delle analisi di benchmark, si è deciso di affrontare il tema degli oneri documentali soltanto nel Capitolo finale della trattazione, a riprova di come la redazione della TP Documentation rappresenti la formalizzazione di un processo logico molto più complesso di cui la reportistica costituisce la sintesi.
Premessa
1. Introduzione al transfer pricing
1.1 Dal concetto di “controllo” al principio di libera concorrenza
1.2 Il principio di libera concorrenza nelle Linee Guida OCSE e l’impatto del BEPS
2. I metodi di transfer pricing
3. L’analisi di comparabilità
3.1 Analisi di comparabilità: Fase 1
3.1.1 Analisi del mercato e del settore di appartenenza
3.1.2 Analisi dei fattori di comparabilità: l’analisi dei “cinque fattori”
3.1.3 Portfolio approach
3.1.4 Individuazione della tested party e del profilo funzionale delle entità
4. L’analisi di benchmark: ricerca dei soggetti comparabili
4.1 Introduzione e principi generali
4.2 L’analisi di benchmark nell’applicazione del metodo TNMM: gli indicatori di profitto (PLI)
4.3 L’approccio al processo di benchmarking
4.4 La strategia di ricerca: scelta del database e search criteria
4.5 Criteri di ricerca e impostazione della “booleana”
4.5.1 L’inserimento dei criteri nel database
4.5.2 L’estrazione dei dati dal database
4.6 Manual screening (o screening “qualitativo”): impostazione della rejection matrix
4.7 Screening “quantitativo”: dati finanziari
5. Calcolo dei valori di libera concorrenza
5.1Calcolo del PLI dei soggetti comparabili
5.2 Introduzione al metodo statistico: il range interquartile
5.3 Calcolo del range interquartile: aspetti operativi
5.4 Aggiornamento dei dati finanziari (o rolling forward)
6. La documentazione sui prezzi di trasferimento
6.1 Evoluzione normativa
6.1.1 Il Provvedimento del 2020: le novità in materia di oneri documentali
7. Considerazioni conclusive
Guida alla gestione dei volontari nel Terzo settore, tra Riforma degli ETS e Best Practice; eBook in pdf di 62 pagine.
I volontari costituiscono una risorsa fondamentale per molte organizzazioni non profit e la loro corretta gestione rappresenta un elemento chiave per la realizzazione di un effettivo impatto sociale delle attività degli enti del terzo settore.
Il D. Lgs. n. 117 del 3 luglio 2017 (Codice del Terzo Settore) ha introdotto alcune importanti novità in materia, riconoscendo l'importanza del loro contributo e promuovendo una maggiore qualità e trasparenza delle attività di volontariato.
Tra le principali novità introdotte dalla riforma si possono citare la definizione del “volontario” e l’estensione di alcuni obblighi prima imposti solo alle organizzazioni di volontariato anche alle altre tipologie di enti del terzo settore che impiegano i volontari per il perseguimento delle proprie finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale.
Il Codice del Terzo Settore, infatti, ha recepito e aggiornato la disciplina del volontariato presente nella legge 11 agosto 1991, n. 266 e definisce il volontariato come un'attività svolta in modo libero e spontaneo, senza fini di lucro neanche indiretto, per soli fini di solidarietà, a favore della collettività o di individui svantaggiati, svolta da persone fisiche in modo gratuito.
Esso rappresenta uno strumento normativo fondamentale per la promozione e la regolamentazione del volontariato; pertanto un’adeguata conoscenza della normativa e una sua corretta applicazione sono da considerare essenziali.
Tuttavia, la qualità e l'efficacia delle attività di volontariato possono essere ulteriormente migliorati attraverso l'adozione di linee guida, best practice e l'utilizzo di strumenti e metodologie specifiche, che vanno oltre i requisiti minimi previsti dalla legge e che favoriscono la qualità e l'efficacia delle attività in questione.
Alcune best practice per la gestione dei volontari includono la definizione chiara degli obiettivi dell'organizzazione e delle attività di volontariato, la selezione accurata dei volontari in base alle loro competenze e motivazioni, l'offerta di una formazione e di un'adeguata supervisione, l'uso di strumenti di valutazione dell'attività dei volontari e di riconoscimento del loro contributo. Inoltre, è importante creare un clima di collaborazione e di partecipazione attiva, promuovendo la condivisione di conoscenze, esperienze e buone pratiche tra i volontari e l'organizzazione.
Questo e-book si propone di illustrare e spiegare la disciplina prevista dal Codice del Terzo Settore, in generale e per le diverse categorie di enti in esso previste, anche in considerazione dei rischi nei quali amministratori ed enti possono incorrere in caso di accertamento di violazioni e di fornire indicazioni concrete ed utili per una corretta gestione dei volontari:
Considerazioni introduttive
1. La normativa applicabile a tutti gli Enti del Terzo Settore
1.1 Premessa
1.2 La definizione di volontario e il rapporto con la qualifica di associato: il volontario associato, il volontario non associato e l’associato non volontario
1.3 Il titolo III del Codice del Terzo Settore
1.4 La disciplina del rimborso spese
1.4.1 Autocertificazione
1.4.2 Controlli e sanzioni
1.5 Incompatibilità con lo status di lavoratore
1.6 Il registro dei volontari. Volontari occasionali e non occasionali
1.6.1 La tenuta del registro
1.7 L’obbligo di assicurare i volontari: come scegliere la polizza più adeguata
1.8 Promozione della cultura del volontariato
1.9 Centri di Servizio per il Volontariato (CSV)
1.10 Previsioni statutarie relative ai volontari
2. I volontari nelle diverse categorie di ETS
2.1 Premessa
2.2 Le Organizzazioni di Volontariato (ODV)
2.3 Le Associazioni di Promozione Sociale (APS)
2.4 ODV e APS a confronto
2.5 Computo dei volontari e dei lavoratori
2.6 Obblighi di comunicazione al RUNTS
2.7 Rilevanza del volontariato nei rapporti con gli enti pubblici
2.8 Le imprese sociali
2.9 Le cooperative sociali
3. Strategie organizzative e best practice
3.1 Premessa
3.2 Il ciclo di gestione dei volontari
3.3 Il Responsabile dei volontari
3.4 Struttura e approvazione del regolamento dei volontari
4. Formulario
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