Inserisci l'e-mail con la quale ti sei registrato su FISCOeTASSE.com
Entra con le tue credenziali BusinessCenter o SiteCenter. Password dimenticata?
Le agevolazioni per l'acquisto della prima casa; eBook in pdf di 87 pagine.
Aggiornato con la Legge di Bilancio 2023 (L. 29 dicembre 2022 n°197)
Agevolazione prima casa per i giovani con meno di 36 anni estesa a tutto il 2023. Le novità grazie alla legge di Bilancio che ha prorogato le norme fino al 31 dicembre 2023. È invece destinata a scadere al 30 giugno la possibilità di accedere alla garanzia speciale sui mutui.. Confermati i requisiti degli immobili, dei proprietari e delle dichiarazioni al rogito per ottenere gli sconti d’imposta. Agevolazione riconosciuta anche in caso di acquisto all’asta.
Nell’ebook le novità dell’anno, la lista dettagliata di tutto quello che è necessario per usufruire delle agevolazioni e le istruzioni per utilizzare il credito d'imposta IVA per gli acquisti agevolati effettuati nel 2022.
Presenti anche una guida alla lettura del rogito e alcune delle più recenti sentenze della Cassazione e documenti di prassi dell’Agenzia delle entrate a chiarimento dei casi più controversi.
Premessa
1. I requisiti degli immobili
1.1 La classificazione catastale
1.2 Gli immobili in costruzione
1.3 Niente sconti per gli immobili collabenti
1.4 L’ubicazione
1.4.1 Gli studenti fuori sede
1.4.2 I dipendenti trasferiti
1.4.3 Militari e poliziotti
1.4.4 I residenti all’estero
1.5 Le pertinenze
1.5.1 Categorie catastali e numero massimo
1.6 Gli acquisti successivi
2. I requisiti degli acquirenti
2.1 Una sola “prima casa”
2.2 Requisiti da verificare per ciascun futuro proprietario
2.3 La comunione dei beni
2.4 Le dichiarazioni da rendere in atto
2.5 Gli acquisti in separazione
2.6 Gli altri immobili nello stesso Comune
2.7 In caso di agevolazioni già utilizzate
2.8 Donazioni e successione agevolate non contano
2.9 La prima casa per i figli minori
3. Le imposte sull’acquisto
3.1 Gli atti soggetti all’imposta di registro
3.2 I calcoli
3.2.1 Limite ai poteri di controllo delle Entrate
3.3 Le altre imposte dovute al rogito
3.4 L’acquisto all’asta
3.5 Gli acquisti dal costruttore
3.6 Preliminare e imposte
Contratto-tipo preliminare di compravendita immobiliare
4. Le agevolazioni per i giovani
4.1 I requisiti anagrafici e patrimoniali
4.1.1 Niente ISEE retroattivi al rogito
4.1.2 Il caso di modifica del nucleo familiare
4.2 L’esenzione dall’imposta di registro
4.3 Imposta di bollo, tassa ipotecaria e tributi per la voltura catastale
4.4 Il credito d’imposta se si paga l’IVA
4.5 Niente sconti al compromesso
4.6 No al credito d’imposta per il primo acquisto successivo
4.7 La documentazione per gli acquisti all’asta
4.8 Le pertinenze
4.9 Niente imposta sulle donazioni indirette
4.10 Credito IVA in dichiarazione
4.11 In caso di indebita fruizione
5. Il mutuo
5.1 Il piano di ammortamento
5.2 Il tasso
5.3 I costi effettivi
5.4 Le agevolazioni per i giovani
5.5 Garanzie e tasso calmierato
5.6 Le domande
5.6.1 Agevolazioni under 36 anche se non richieste per l’acquisto
5.7 La detrazione degli interessi
5.7.1 Le voci detraibili 48
5.7.2 Niente residenza per i militari
5.7.3 Diritto alla detrazione in caso di trasferimento per lavoro
5.7.4 Agevolazione anche in caso di inagibilità per sisma
5.7.5 La detrazione per gli anziani in casa di cura
6. L’acquisto in cantiere
6.1 Comprare casa sulla carta
6.2 Fideiussione e polizza
6.3 Contratto preliminare sempre dal notaio
6.4 Le regole per l’appalto
6.5 I beni finiti
6.6 La costruzione delle pertinenze
6.7 La doppia agevolazione per il box
6.8 I tempi di realizzazione
7. L’acquisto con lo sconto
7.1 Le regole di base
7.2 Le autorizzazioni per i lavori
7.3 La documentazione
7.4 Gli altri immobili ristrutturati da impresa
7.5 L’IVA ridotta sugli immobili green
7.6 Il bonus mobili
8. Il rogito
8.1 Regolarità e verifiche
8.2 La struttura dell’atto
8.3 Le indicazioni necessarie
8.4 La planimetria
8.5 Prezzo
8.6 Garanzie del venditore
8.7 Dichiarazioni ai fini delle agevolazioni prima casa
9. Perdita dell’agevolazione e recupero delle imposte
9.1 Quando si perde l‘agevolazione
9.2 I casi di forza maggiore
9.3 Un anno di tempo per rivendere e un anno per riacquistare
9.4 La ripresa del decorso dei termini
9.5 La tempistica dei controlli
9.6 Le sanzioni
9.7 Quando si può evitare la sanzione
Domande&Risposte
Appendice Normativa
Guida alle operazioni sul capitale sociale di Spa e Srl; eBook in pdf di 69 pagine
Massimario e tecniche di redazione del verbale corredato dalle Massime Notarili
1. Aumento oneroso del capitale sociale
1.1 Introduzione generale e presupposti
1.2 Sottoscrizione e conferimenti
1.3 Diritto d’opzione
1.4 Sovrapprezzo
1.5 Massime Notarili
1.5.1 Aumento delegato agli amministratori
1.5.2 Efficacia dell’aumento prima del termine finale di sottoscrizione
1.5.3 Aumento di capitale in presenza di perdite superiori al terzo
1.5.4 Aumento in presenza di partecipazioni gravate da usufrutto
1.5.5 Sottoscrizione dell’aumento a condizione o termine
1.5.6 Aumento mediante compensazione di crediti
1.5.7 Versamenti in conto futuro aumento capitale
1.5.8 Determinazione della competenza dell’esperto ai fini della relazione di stima per il conferimento
1.5.9 Delibera di aumento e sovrapprezzo
1.6 Aumento di capitale in sede di costituzione della società
1.6.1 Requisiti relazione di stima
1.6.2 Conferimento d’opera o servizi nelle srl
2. Aumento gratuito del capitale sociale
2.1 Presupposti
2.2 Poste utilizzabili
2.3 Modalità di attuazione dell’aumento
2.4 Massime Notarili
2.4.1 Aumento gratuito non proporzionale
2.4.2 Utilizzo della riserva legale per l’aumento gratuito
2.4.3 Utilizzo riserve sopravvenute e situazione patrimoniale aggiornata
3. Riduzione del capitale per perdite
3.1 Riduzione per perdite superiori al terzo del capitale
3.2 Riduzione del capitale al di sotto del minimo legale
3.3 Massime Notarili
3.3.1 Azzeramento e ricostituzione del capitale senza contestuale esecuzione
3.3.2 Riduzione del capitale a copertura parziale delle perdite
3.3.3 Copertura perdite ed utile di periodo
3.3.4 Documentazione ed aspetti formali della delibera di riduzione per perdite
3.3.5 Trasformazione di società in perdita senza riduzione del capitale
3.3.6 Utilizzo della riserva in conto futuro aumento di capitale in sede di delibera di riduzione per ripianamento perdite
4. Riduzione volontaria del capitale sociale
4.1 Presupposti
4.2 Modalità di attuazione
4.3 Opposizione dei creditori
4.4 Massime Notarili
4.4.1 Differenza tra efficacia ed eseguibilità della delibera
4.4.2 Riduzione non proporzionale
4.4.3 Riduzione del capitale con assegnazione in natura di immobile soggetto alla disciplina dei beni culturali
5. Formulario e tecniche di redazione dei verbali di aumento e riduzione
5.1 Esempio di verbale di aumento oneroso spa da liberarsi in denaro
5.2 Esempio di verbale di aumento oneroso srl da liberarsi in natura con sottoscrizione immediata e conferimento di immobile da parte di terzi
5.3 Esempio di verbale di aumento gratuito di spa
5.4 Esempio di verbale di riduzione volontaria srl
5.5 Esempio di verbale di riduzione per perdite superiori al terzo ex art. 2446 c.c.
5.6 Esempio di verbale di riduzione per perdite che hanno azzerato il capitale ex art. 2447 c.c. e contestuale ricostituzione al minimo di legge
eBook di 92 pagine in pdf comprensivo di Normativa, sulla disciplina dell’ACE e i chiarimenti di prassi medio tempore forniti dall’amministrazione finanziaria anche alla luce dei modelli dichiarativi - e delle relative istruzioni - approvati dall’Agenzia delle Entrate.
Aggiornato con le indicazioni per i modelli dichiarativi 2023
L’Aiuto alla Crescita Economica (ACE), introdotto nel nostro ordinamento fiscale dal D.L. 6 dicembre 2011, n. 2011, è stato oggetto, nel corso del 2017, di un profondo restyling. In particolare, la legge di bilancio 2017 ha modificato le modalità di applicazione dell’agevolazione alle persone fisiche e alle società di persone, rendendola più omogena a quella prevista per i soggetti IRES. Inoltre, a seguito della riforma del bilancio attuata con il d.lgs. 18 agosto 2015, n. 139 e la conseguente normativa di coordinamento delle basi imponibili IRES e IRAP prevista dall’art. 13-bis del D.L. 30 dicembre 2016, n. 244, sono state profondamente riviste le disposizioni attuative dell’incentivo. Il D.M. 14 marzo 2012 è stato abrogato e sostituito dal D.M. 3 agosto 2017.
L’incentivo era stato poi abrogato dalla legge di bilancio del 2019 con decorrenza dal periodo d'imposta 2019, garantendo solo la possibilità di utilizzo delle eccedenze pregresse di ACE non utilizzate alla fine del periodo di imposta 2018. Contestualmente, in sostituzione dell’ACE era stato introdotto un diverso incentivo la cd. Mini-IRES, che si sostanziava in una riduzione dell’aliquota ordinaria IRES dal 24% al 15% in presenza di utili reinvestiti in incrementi occupazionali e nuovi investimenti. La complessità del meccanismo agevolativo del nuovo incentivo aveva, poi, spinto il legislatore a rimodularne le regole applicative, procedendo a una riscrittura integrale della disciplina con l’art. 2 del DL n. 34/2019.
In tale sede, il calcolo del beneficio era stato ancorato unicamente all’incremento patrimoniale derivante dalla non distribuzione degli utili.
La legge di bilancio 2020 ha ripristinato la situazione ante legge di bilancio 2019, abrogando, dal periodo di imposta 2019, la Mini-IRES e "riattivando" contestualmente la disciplina ACE, seppur con riduzione dell'aliquota percentuale per il calcolo del rendimento nozionale del nuovo capitale proprio che scende all’1,3%.
Il D.L. 25 maggio 2021 n. 73, c.d. “Sostegni-bis” ha, da ultimo, introdotto, tra le misure di sostegno alle imprese colpite dall’emergenza da COVID-19, un rafforzamento dell’agevolazione ACE, limitatamente al periodo d’imposta 2021, denominato “ACE innovativa 2021”. Come si avrà modo di approfondire, l’agevolazione prevede l’applicazione di un coefficiente di rendimento nozionale sull’incremento di capitale proprio 2021 del 15% (a condizione che tale incremento sia “conservato” almeno sino alla fine del 2023).
Nel testo, si riepiloga la disciplina dell’ACE e i chiarimenti di prassi medio tempore forniti dall’amministrazione finanziaria evidenziando le novità introdotte dal D.L. “Sostegni-bis”, anche alla luce dei modelli dichiarativi - e delle relative istruzioni - approvati dall’Agenzia delle Entrate.
Premessa
Ratio dell’incentivo
1. Ambito soggettivo
1.1 Soggetti beneficiari
1.2 Soggetti esclusi
2. I presupposti dell’agevolazione
2.1 Rendimento nozionale del capitale
2.2 Esistenza di “nuovo capitale proprio”
3. La determinazione della base ACE per i soggetti IRES
3.1 Variazioni in aumento
3.1.1 I conferimenti in denaro
3.1.2 Accantonamenti a riserva di utili
3.1.3 L’incremento patrimoniale per le start up
3.1.4 Sterilizzazione dell’incremento per la consistenza dei titoli e valori mobiliari
3.1.5 Irrilevanza delle rettifiche operate in sede di FTA dei “Nuovi OIC”
3.1.6 Rettifiche fiscali per le Stabili Organizzazioni
3.2 Variazioni in diminuzione
3.3 Limite del Patrimonio Netto
3.4 Il meccanismo di applicazione
3.5 L’ACE nei regimi opzionali del consolidato e della trasparenza fiscale
3.5.1 ACE e consolidato nazionale
3.5.2 ACE e trasparenza fiscale
3.6 L’ACE e le operazioni straordinarie
3.6.1 ACE e conferimento d’azienda
3.6.2 ACE e fusione
3.6.3 ACE e scissione
3.6.4 ACE e trasformazione
4. La determinazione della base ACE per i soggetti IRPEF
4.1 Modalità di calcolo della base ACE
4.1.1 Soggetti IRPEF “da sempre” in contabilità ordinaria
4.1.2 Soggetti IRPEF “non” da sempre in contabilità ordinaria
5. La disciplina antielusiva
5.1 Operazioni sterilizzate
5.1.1 Operazioni infragruppo
5.1.2 Operazioni extra-gruppo
5.2 Decorrenza della “nuova” disciplina antielusiva e clausola di salvaguardia
5.3 Disapplicazione della disciplina antielusiva
5.3.1 Interpello probatorio
6. Trasformazione delle eccedenze ACE in credito d’imposta IRAP
6.1 La trasformazione delle eccedenze ACE per i soggetti IRES e IRPEF
6.2 La trasformazione delle eccedenze ACE in caso di consolidato e trasparenza fiscale
7. L’ “ACE innovativa 2021”
7.1 Determinazione del beneficio
7.2 Modalità di fruizione del beneficio
7.3 I casi di restituzione del beneficio
7.4 Il provvedimento attuativo
7.5 Il calcolo della Super ACE nei modelli dichiarativi 2022
7.6 La “gestione” della “Super ACE” nei modelli dichiarativi 2023
Normativa
Decreto legge n. 201 del 6 dicembre 2011, [c.d. "Decreto Monti"]
Legge n. 160 del 27 dicembre 2019, [c.d. "Legge di bilancio 2020"]
D.M. 3 agosto 2017 - Revisione delle disposizioni attuative in materia di aiuto alla crescita economica (ACE)
Decreto legge 25 maggio 2021, n. 73 [c.d. "Decreto Sostegni-bis"]
Guida in pdf di 76 pagine sul nuovo Codice degli appalti per orientarsi alla lettura tra conferme e novità.
l nuovo Codice degli appalti si compone di 5 libri e contiene complessivamente 229 articoli e 36 allegati.
Si tratta di un numero di articoli analogo a quelli del Codice vigente, ma con i suoi allegati abbatte in modo rilevante il numero di norme e linee guida di attuazione.
Nel nuovo Codice, infatti, gli allegati sostituiscono ogni altra fonte attuativa. Gli allegati contengono la disciplina di dettaglio. Si prevede che, in sede di prima applicazione, ciascun allegato sia abrogato a
decorrere dalla data di entrata in vigore di un corrispondente regolamento ministeriale adottato decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti acquisiti i pareri o il concerto degli altri ministri competenti ed
eventualmente, ove richiesta, l’intesa con la Conferenza unificata.
Il Codice entrerà in vigore il 1° luglio 2023.
Le novità introdotte fanno tutte riferimento alla normativa comunitaria, anche relativamente alla maggiore discrezionalità degli enti per la gestione degli appalti sotto soglia. Introdotte norme più vincolanti per la verifica del rispetto dei CCNL di settore, obbligatori anche in caso di subappalto, e per combattere il lavoro nero. Previste anche norme per ridurre il contenzioso. Il Codice è stato infatti riscritto sulla base della legge delega che impegnava il governo a rivedere la disciplina dei contratti pubblici per uniformarla a quella del diritto europeo e ai principi espressi dalla giurisprudenza della Corte costituzionale e delle giurisdizioni superiori, anche al fine di evitare l'avvio di procedure di infrazione da parte della Commissione europea e di giungere alla risoluzione delle procedure avviate. Si prevede anche una decisa accelerazione nell'approvazione dei progetti da parte della Conferenza dei servizi.
Indice
Premessa
1. Principi generali e applicazione
1.1 Principi specifici – Articoli 1 - 12
1.2 Contratti nazionali e sanzioni in caso di violazione
1.2.1 Casi di esclusione e opere a scomputo - Articolo 13
1.3 Soglie di rilevanza europea e disciplina dei contratti misti – Articolo 14
1.3.1 Calcolo importi e divieto di frazionamento
1.3.2 Servizi
1.3.3 Contratti misti
1.4 Responsabile unico del progetto (RUP) - Articolo 15
1.5 Conflitto di interessi – Articolo 16
1.6 Fasi delle procedure di affidamento – Articolo 17
1.7 Stipula – Articolo 18
2. Digitalizzazione del ciclo di vita dei contratti
2.1 Principi e diritti digitali – Articoli 19 -33
2.1.1 L’intelligenza artificiale per la valutazione delle offerte
2.1.2 Fascicolo virtuale dell’operatore economico
2.2 Sistemi dinamici di acquisizione, aste elettroniche e cataloghi elettronici – Articoli 32-34
2.3 Accesso agli atti e riservatezza – Articoli 35 - 36
3. Programmazione
3.1 Programmazione e accelerazione per il varo dei progetti – Art. 37
3.2 Localizzazione e approvazione del progetto delle opere – Art. 38
3.3 Programmazione e progettazione delle infrastrutture strategiche e di preminente interesse nazionale – Art. 39
3.4 Dibattito pubblico – Art. 40
4. Progettazione
4.1 Livelli e contenuti della progettazione – Art. 41
4.1.1 Verifica preventiva dell’interesse archeologico
4.1.2 Costo della manodopera e costi di sicurezza esclusi dai ribassi
4.2 Verifica progettazione strumenti digitali per le costruzioni
4.3 Sempre ammesso l’appalto integrato – Art. 44
4.4 Incentivi alle funzioni tecniche - Art. 45
4.5 Concorsi di progettazione aperti – Art. 46
4.6 Consiglio superiore dei lavori pubblici – Art. 47
5. Appalti sottosoglia
5.1 Disciplina e procedure – Art. 48 - 55
5.1.1 Controllo sul possesso dei requisiti
5.1.2 Garanzie e esclusione automatica delle offerte anomale
5.1.3 Offerte anomale e aggiudicazione
5.2 Appalti esclusi nei settori ordinari – Art. 56
5.3 Clausole sociali e criteri di sostenibilità energetica e ambientale – Art. 57
5.4 Suddivisione in lotti – Art. 58
5.5 Accordi quadro – Art. 59
5.6 Revisione dei prezzi – Art. 60
5.7 Contratti riservati – Art. 61
5.8 Qualificazione degli enti – Art. 62 – 64
5.9 Operatori economici - Art. 65 - 66
5.10 Consorzi e associazioni temporanee d’imprese
5.11 Accordo sugli Appalti Pubblici (AAP) e altri accordi internazionali – Art. 69
6. Procedure di scelta del contraente
6.1 Procedure di scelta e relativi presupposti – Art. 70 - 74
6.2 Procedura negoziata senza pubblicazione di un bando – Art. 75
6.3 Consultazioni preliminari di mercato – Art. 77 -78
6.4 Specifiche tecniche, avvisi e documenti di gara - Art. 79 – 88
6.5 Inviti e informazioni ai candidati – Art. 89- 90
6.6 Termini per la presentazione delle offerte e commissione giudicatrice – Art. 91-92
6.7 Casi di esclusione dalla procedura di appalto e verifica dei requisiti – Art. 94-99
6.7.1 Cause di esclusione automatica (Art. 94)
6.7.2 Cause di esclusione non automatica (Art. 95)
6.7.3 Disciplina dell’esclusione (Art. 96)
6.7.4 Cause di esclusione di partecipanti a raggruppamenti (Art. 97)
6.7.5 Illecito professionale (Art. 97)
6.8 Verifica requisiti e soccorso istruttorio – Art. 100-101
6.9 Impegni dell’operatore economico e avvalimento – Art. 102-104
6.10 Rapporti di prova, certificazioni delle qualità, costi del ciclo vita – Art. 105
6.11 Garanzie per la partecipazione alla procedura – Art.106
7. Selezione delle offerte
7.1 Criteri di aggiudicazione e r
Le nuove regole per la cessione dei crediti edilizi; eBook in pdf di 101 pagine.
Ripartono le cessioni dopo la conversione in legge n. 38/2023 del Decreto legge 11/2023.
Aggiornato al Provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 18 aprile 2023 che definisce le regole per fruire in 10 rate annuali dei crediti d'imposta non ancora utilizzati derivanti da cessione o sconto in fattura
Nell'ebook la guida alle opzioni alla luce delle ultime novità normative e le regole per la compilazione del modello di Comunicazione da inviare all’Agenzia delle Entrate.
Addio a sconto in fattura e cessione del credito il Superbonus se non è stata presentata la Cilas entro 16 febbraio.
Lo stesso per gli altri interventi edilizi per quali occorre una comunicazione al Comune, mentre si salvano dalla stretta i lavori di edilizia libera per i quali alla stessa data era già stato firmato un preventivo, e gli interventi di ricostruzione nelle zone sismiche. Sconto e cessione ancora previsti per l’abbattimento delle barriere architettoniche.
Con la conversione in legge del decreto 11/2023, cosiddetto decreto "blocca cessioni", arriva anche più tempo per cedere alle banche il credito per le spese da Superbonus del 2022 e viene introdotta la possibilità di suddividere l'agevolazione in dieci rate, rinviando però al prossimo anno la prima rata. In alternativa resta comunque la possibilità di suddividere la detrazione fin da subito con i propri familiari.
Il decreto 11/2023 ha anche allentato le maglie della solidarietà prevista per il cessionario in caso di frodi integrando la lista dei documenti necessari per poter effettuare la cessione del credito, e questo ha consenti la riapertura a queste operazioni da parte di alcuni istituti.
Premessa
1. Regole di base
1.1 Quando sono ancora ammessi sconti o cessioni dopo il decreto 11/2023
1.1.1 Ricostruzione e riqualificazione urbanistica
1.1.2 L'eliminazione delle barriere architettoniche
1.2 Libera scelta per la prima cessione
1.3 Contribuenti e redditi
1.3.1 Titolarità di redditi imponibili
1.4 Le spese detraibili
1.4.1 Le date di riferimento delle spese
1.5 Le regole per i lavori condominiali
1.6 Quando l'amministratore non c'è
1.7 No alla cessione del credito per i condomini che non pagano le quote per i lavori
2. Bonus cedibili
2.1 La lista
2.2 Il Superbonus
2.2.1 Le villette con lavori in corso
2.2.2 Solo villette prima casa per chi non ha avviato i lavori
2.2.3 I tetti di spesa
2.3 La detrazione per ristrutturazione
2.4 L’ecobonus
2.5 Il sismabonus
2.6 Il bonus facciate
2.7 Gli impianti fotovoltaici
2.8 Detrazione 75% per l’eliminazione delle barriere architettoniche
3. Cessione del credito per quote e per interventi
3.1 Cessione per SAL
3.2 Cessione per codice intervento
3.3 Cessione differenziata tra interventi trainanti e trainati
3.4 Opzione anche per singoli fornitori
3.5 Cessione delle rate residue
3.6 Obbligo di conclusione dei lavori
3.7 La responsabilità solidale dei cessionari
4. Asseverazione e Visto di conformità
4.1 La perizia asseverata
4.2 I lavori esclusi da asseverazione e Visto
4.3 Le asseverazioni “ora per allora”
4.4 Il Visto di conformità
4.5 Documenti e dichiarazioni
4.6 Visto sempre detraibile
5. La compilazione della Comunicazione
5.1 Il modello
5.2 Interventi e cessionari
5.3 La verifica preventiva ENEA
5.4 La documentazione da conservare
5.5 La compilazione on line
6. La remissione in bonis
6.1 Solo cessionari finanziari per le opzioni oltre il termine
6.2 Comunicazione e sanzioni
6.3 Come compilare il modello di pagamento
6.4 Sanatoria anche per le attestazioni per il Sismabonus
7. L’utilizzo del credito d’imposta
7.1 I controlli sulle comunicazioni
7.2 Solidarietà e documentazione
7.4 Opzione per compensazione in dieci anni per i cessionari
7.5 Crediti interessati e date di riferimento
7.6 Compensazione lunga anche per quote parziali
7.7 Come comunicare la scelta per la nuova rateizzazione lunga
7.8 Cessione dalle banche ai propri correntisti
7.9 Solidarietà esclusa per chi acquista i crediti in banca
8. L’annullamento delle cessioni effettuate
8.1 La lista degli errori formali
8.1.1 Casi particolari
8.2 Gli errori sostanziali
8.3 L’istanza di annullamento del credito
8.4 La compilazione del modello
9. Divisione della detrazione alternativa alla cessione
9.1 Solo familiari conviventi
9.2 Bonifico e fatture
9.3 Divisione in base alla capienza fiscale
9.4 Ripartizione detrazione in dieci anni per il Superbonus
Appendice normativa
eBook in pdf di 80 pagine sulla busta paga in edilizia.
Aggiornato con il CCNL per i lavoratori edili e affini valido dal 1° ottobre 2021 al 30 Settembre 2024
Il settore dell'edilizia segue regole particolari.
La busta paga dell'operaio edile ed in particolare, la determinazione e la corresponsione di determinati istituti si presentano notevolmente più complessi rispetto a quanto accade per i lavoratori degli altri settori. Questo e book intende aiutare a leggere la busta pag a nel modo più semplice e chiaro possibile.
Si compone quindi di:
con l'obiettivo di semplificare l'elaborazione e la lettura della busta paga di un dipendente dell'edilizia.
Premessa
1. Sintesi Contratto Collettivo per i lavoratori edili e affini
1.1 Aspetti generali
1.1.1 Lavoro straordinario, notturno e festivo
1.1.2 Giorni festivi e riposo settimanale
1.1.3 Riposi annui
1.1.4 Assegnazione a mansioni superiori
1.1.5 Formazione professionale
1.1.6 Casse Edili
1.1.7 Accantonamenti presso la Cassa Edile
1.1.8 Gratifica natalizia
1.1.9 Infortunio
1.1.10 I contributi versati alla cassa edile
1.2 Regolamentazione per gli operai
1.2.1 Periodo di prova
1.2.2 Lavoro a cottimo
1.2.3 Elementi della retribuzione degli operai
1.2.4 Trattamento in caso di malattia
1.2.5 Trattamento economico per malattia
1.2.6 Trattamento economico per Infortunio
1.2.7 Trattamento in caso di infortunio sul lavoro o malattia professionale
1.2.8 Congedo matrimoniale
1.2.9 Aspettativa
1.2.10 Preavviso
1.2.11 Trattamento di fine rapporto
1.3 Regolamentazione per gli impiegati
1.3.1 Periodo di prova
1.3.2 Orario di lavoro
1.3.3 Elementi del trattamento economico globale (TEG)
1.3.4 Aumenti periodici di anzianità
1.3.5 Lavoro straordinario, notturno e festivo
1.3.6 Trasferta
1.3.7 Ferie
1.3.8 Tredicesima mensilità
1.3.9 Premio annuo
1.3.10 Premio di fedeltà (di anzianità)
1.3.11 Trattamento in caso di malattia
1.3.12 Trattamento in caso di infortunio sul lavoro o di malattia professionale
1.3.13 Congedo matrimoniale
1.3.14 Aspettativa
1.3.15 TFR
1.3.16 Preavviso di licenziamento e di dimissioni
1.4 L' Apprendistato
1.4.1 Periodo di prova
1.4.2 Forma e contenuto del contratto
1.4.3 Apprendistato presso aziende diverse
1.4.4 Durata del contratto
1.4.5 Retribuzione
1.4.6 Inquadramento
1.4.7 Piano formativo individuale
1.4.8 Formazione dell’apprendista
1.4.9 Attribuzione della qualifica
1.4.10 Prestazioni aggiuntive a favore degli apprendisti
2. Altri aspetti legati alla contrattazione territoriale
2.1 Trattamento economico a livello territoriale
2.1.1 Mensa
2.1.2 Trasferta
2.1.3 Trasporto
2.1.4 Retribuzione
2.1.5 Ferie e gratifica natalizia
2.1.6 Permessi annui
2.1.7 Festività
2.1.8 Calcolo dell’Imponibile previdenziale
2.1.9 Imponibile virtuale
2.1.10 Riduzione contributiva
2.2 Elemento Variabile della Retribuzione
2.2.1 Aspetti fiscali
2.2.2 Controversie
2.2.3 Reclami
3. Esempi base di compilazione buste paga edili
3.1 Esempio di prospetto busta paga operaio edile (malattia)
3.2 Esempio di prospetto busta paga operaio edile (infortunio)
Allegato: CCNL edilizia e affini CONFSAL 2021- 2024
Irpef 2023: Applicazioni pratiche ed esemplificazioni di una imposta complessa; eBook in pdf di 204 pagine.
La Legge di Bilancio 2022 ha inteso ritoccare l’impianto dell’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (IRPEF) al fine di abbattere il carico fiscale sui contribuenti, razionalizzare e semplificare il sistema dei cosiddetti “scaglioni di reddito”, oltre a potenziare le detrazioni per coloro che producono redditi da lavoro dipendente / assimilato, da pensione o altri redditi.
La successiva Legge di bilancio 2023 (L. 29 dicembre 2022 numero 197) ha poi contemplato, sempre nell'ottica di ridurre il peso di contributi e tasse sulle buste paga dei dipendenti, due novità.
Da un lato la riduzione dell'imposta sostitutiva sui premi di risultato e, dall'altro, la riedizione dello sgravio sui contributi IVS a carico dei lavoratori, già conosciuto nel corso del 2022.
Nel corso della trattazione affronteremo queste ed altre novità chiarendo, attraverso tabelle e simulazioni di calcolo, gli effetti in busta paga e non solo delle modifiche in materia di tassazione IRPEF.
Al di là di quelli che sono gli aspetti di novità, il presente lavoro ha l’obiettivo di analizzare e chiarire gli aspetti relativi al calcolo delle ritenute fiscali, degli oneri deducibili e detraibili, dell’assistenza fiscale e del conguaglio di fine anno, senza dimenticare la dichiarazione dei redditi e l’attività dei sostituti d’imposta, in particolare l’invio di Certificazione Unica e modello 770.
Particolare attenzione sarà riservata altresì alla determinazione della base imponibile su cui applicare le aliquote IRPEF, oltre alle modalità di tassazione ordinaria, separata (TFR ed altre indennità) nonché l’imposta sostitutiva sui premi di risultato.
Ci sarà spazio anche per la rilevanza fiscale di tutti quei beni e servizi che il datore di lavoro può riconoscere in alternativa alle erogazioni in denaro, racchiusi nell’universo delle retribuzioni in natura. A chiusura del cerchio, non mancherà un’analisi degli altri tributi che insistono sui compensi dei lavoratori dipendenti ed assimilati, nello specifico addizionali regionali e comunali.
Premessa.
1. IRPEF: principi generali
1.1 Persone fisiche.
1.2 Reddito complessivo.
1.2.1 Determinazione dei redditi
1.2.2 Proventi ed oneri di natura estera.
1.2.3 Beni e servizi in natura.
2. Redditi di lavoro dipendente.
2.1 Lavoratori dipendenti
2.2 Principio di cassa.
2.3 Principio di omnicomprensività.
2.4 Elementi della retribuzione.
2.4.1 Retribuzione diretta.
2.4.2 Retribuzione indiretta o sostitutiva.
2.4.3 Risarcimenti
2.4.4 Indennità di fine rapporto.
2.5 Elementi esclusi dal reddito.
2.5.1 Assegni
2.5.2 Indennità.
2.5.3 Redditi esenti
2.6 Oneri deducibili
2.6.1 Contributi obbligatori
2.6.2 Contributi a forme pensionistiche complementari
2.6.3 Contributi a fondi di assistenza sanitaria integrativa.
2.6.4 Liberalità.
2.6.5 Assegni periodici
2.7 Retribuzione in natura.
2.7.1 Beni e servizi di modico valore.
2.7.2 Voucher
2.7.3 Vitto e mense.
2.7.4 Servizi di carattere sociale e collettivo.
2.7.4.1 Servizi di trasporto.
2.7.4.2 Trasporto pubblico.
2.7.4.3 Servizi di utilità sociale.
2.7.4.4 Servizi con finalità educative e scolastiche.
2.7.4.5 Servizi di assistenza per anziani e non autosufficienti
2.7.5 Azioni sottoscritte dai dipendenti
2.7.6 La tassazione dei redditi in natura.
2.7.7 Valori convenzionali
2.7.7.1 Fabbricati
2.7.7.2 Mezzi di trasporto.
2.7.7.3 Prestiti
2.7.7.4 Trasporto ferroviario.
2.8 Contributi previdenziali e assistenziali
2.8.1 Contributi per assistenza sanitaria.
2.8.2 Contributi per assistenza sociale.
2.8.3 Contributi a fondi pensione.
2.8.4 Spese sanitarie.
2.8.5 Premi per assicurazioni sulla vita e contro gli infortuni
2.8.6 Premi assicurativi nell’interesse dell’azienda.
2.9 Liberalità.
2.10 Altre ipotesi di deducibilità e detraibilità.
2.11 Trasferte.
2.11.1 Trasferte nel comune.
2.11.2 Trasferte fuori dal comune.
2.11.2.1 Pagamento dell’indennità di trasferta.
2.11.2.2 Rimborso a piè di lista.
2.11.2.3 Sistema misto.
2.12 Lavoratori trasfertisti
2.13 Indennità di trasferimento.
2.14 Altre indennità.
2.15 Il sostituto d’imposta.
2.15.1 Obbligo di rivalsa.
2.15.2 Ritenute a titolo di acconto e di imposta.
2.15.3 Tipologie di tassazione.
3. Tassazione ordinaria.
3.1 Retribuzione imponibile.
3.2 Calcolo IRPEF lorda.
3.3 Detrazioni e importi per ridurre il cuneo fiscale.
4. Le aliquote IRPEF.
4.1 Le aliquote dal 1° gennaio 2022.
4.2 L’applicazione delle aliquote nei singoli periodi di paga.
5. Detrazioni
5.1 Richiesta detrazioni
5.2 Calcolo del reddito di riferimento.
5.3 Detrazioni per familiari a carico.
5.3.1 Limite di reddito.
5.3.2 Coniuge a carico.
5.3.3 Figli a carico.
5.3.4 Detrazione figli fino al 28 febbraio 2022.
5.3.5 Famiglie con almeno quattro figli a carico.
5.3.6 Detrazione figli dal 1° marzo 2022.
5.3.7 Altri familiari a carico.
5.3.8 Simulazione Assegno Unico Universale – detrazioni figli
5.4 Detrazioni per attività di lavoro.
5.4.1 Detrazioni da lavoro dipendente e redditi assimilati dal 1° gennaio 2022.
5.4.2 Periodi lavorati nell’anno.
5.4.3 Redditi da pensione.
5.4.4 Detrazione per altri redditi
5.5 Detrazione per lavoratori dipendenti trasferiti
6. Riduzione del cuneo fiscale.
6.1 Trattamento integrativo
6.1.1 Recupero del trattamento integrativo
6.1.2 Il trattamento integrativo dal 1° gennaio 2022
6.2 Sgravio IVS 2023
6.3 Ulteriore detrazione
6.3.1 Ulteriore detrazione sino al 31 dicembre 2021
6.3.2 Recupero dell’ulteriore detrazione
6.3.3 L’ulteriore detrazione dal 1° gennaio 2022
7. Addizionali
7.1 Addizionale regionale.
7.1.1 Residenza e base imponibile.
7.1.2 Modalità di tassazione dei redditi da lavoro dipendente ed assimilati
7.1.3 Cessazione del rapporto.
7.1.4 Compensi corrisposti in un’unica soluzione.
7.1.5 Versamento con F24.
7.1.6 Redditi diversi da lavoro dipendente ed assimilati
7.2 Addizionale comunale.
7.2.1 Residenza e base imponibile.
7.2.2 Redditi di lavoro dipendente e assimilati
7.2.3 Metodo previsionale.
7.2.4 Versamento con F24.
7.2.5 Saldo.
7.2.6 Redditi diversi da lavoro dipendente ed assimilati
8. Premi di risultato.
8.1 Beneficiari
8.2 Caratteristiche del premio.
8.3 Esempi di incremento.
8.4 Contratti collettivi
8.5 Premi erogati in welfare aziendale.
8.6 Applicazione dell’imposta sostitutiva.
8.7 Altri adempimenti del sostituto d’imposta.
8.8 Aziende che coinvolgono pariteticamente i lavoratori
8.9 Premi di risultato in misura differenziata.
9. Tassazione separata.
9.1 Tassazione del TFR.
9.1.1 Base imponibile.
9.1.2 Reddito di riferimento e aliquota media.
9.1.3 Detrazioni sul TFR.
9.1.4 Imposta netta.
9.1.5 Clausola di salvaguardia.
9.1.6 Rivalutazioni
9.2 Somme aggiuntive.
9.3 Anticipazioni
9.4 Arretrati
10. Conguaglio fiscale.
10.1 Reddito di riferimento.
10.2 Conguaglio positivo o negativo.
10.3 Altri redditi
10.4 Crediti d’imposta.
10.5 Detrazioni
10.6 Versamento delle ritenute.
10.7 Applicazione di un’aliquota più elevata.
11. Assistenza fiscale e conguaglio 730.
11.1 Assistenza fiscale da parte dei sostituti d’imposta.
11.2 Ricezione modelli 730-4.
11.3 Conguaglio.
11.3.1 Conguaglio a debito.
11.3.1.1 Rateazione.
11.3.1.2 Seconda o unica rata di acconto.
11.3.1.3 Conguaglio a debito incapiente.
11.3.2 Conguaglio a credito.
11.3.3 Rimborso diretto.
12. Dichiarazioni del sostituto d’imposta.
12.1 Certificazione Unica.
12.1.1 Soggetti obbligati all’invio.
12.1.2 Presentazione.
12.1.3 Struttura della CU.
12.1.4 Consegna ai percipienti
12.2 Modello 770.
12.2.1 Soggetti obbligati all’invio.
12.2.2 Presentazione.
12.2.3 Struttura del 770.
12.2.4 Sanzioni per omessa presentazione 770.
12.2.5 Sanzioni per presentazione tardiva della dichiarazione.
12.2.6 Sanzioni per 770 infedele.
12.2.7 Dichiarazione inesatta.
12.2.8 Altre sanzioni
13. Il modello 730.
13.1 Modello 730 precompilato.
13.2 Modello 730 ordinario.
13.3 Chi presenta il modello 730.
13.4 Soggetti esonerati
13.5 Chi presenta il modello REDDITI Persone fisiche.
13.6 Assenza di sostituto.
13.7 Struttura del modello 730.
Manuale operativo, in pdf di 148 pagine, per i finanziamenti agli ETS e alle attività di cooperazione internazionale, Volume V
con prefazione di Fabrizio Curcio - Capo Dipartimento della Protezione Civile
Si tratta del quinto volume della collana "Guide operative per la finanza agevolata".
Siamo arrivati al quinto ed ultimo volume della nostra collana dei manuali operativi di finanza agevolata e proprio quest’ultimo volume ha richiesto più tempo e più impegno per la vastità dell’argomento che coinvolge gli Enti del Terzo Settore e le attività di Cooperazione Internazionale.
Il lettore che ha avuto modo di leggere cronologicamente tutti i volumi potrà sicuramente avere un quadro di insieme sintetico ed efficace di tutte le misure agevolative presenti, dai bandi europei diretti, ai fondi del PNRR, ai fondi europei indiretti nazionali e regionali, e non per ultimo a tutte le agevolazioni finanziarie per gli ETS che rappresentano una grande fetta del lavoro di molti operatori e cooperatori internazionali.
La presente opera ha l’obiettivo di fornire una panoramica operativa e quanto più possibile esaustiva sull’approccio metodologico propedeutico al raggiungimento dei fondi che consentono la sopravvivenza di moltissime attività meritevoli di sviluppo nel nostro “sistema paese” che tutela e nutre i professionisti del sociale che le giovani generazioni stanno guardando con crescente interesse.
Non a caso in questi ultimi tempi si parla ricorrentemente della “sostenibilità” come nuovo paradigma di sana crescita economica nel rispetto dell’ambiente, della responsabilità sociale e dei nuovi sistemi di governance aziendale sempre più in linea con la compatibilità tra lavoro e benessere, tra impresa e formazione.
Gli spunti di riflessione per “far bene il nostro lavoro” vengono continuamente stimolati dalle progettualità proprie degli Enti del Terzo Settore impegnati in prima linea alla diffusione di sistemi compatibili con le moderne esigenze di migliorare una società, che possa attenuare gli attriti esistenti, in passato troppo spesso distratta dalla velocità di costruire, in nome del benessere, un modello economico che ha creato troppo spesso distruzione e desertificazione, non solo a livello ambientale.
L’invito è rivolto a tutti i giovani professionisti, agli studiosi, a coloro che occupano un ruolo direttivo in azienda per avvicinarsi ad un modello di finanza etica, non solo inseguendo i buoni esempi (peraltro citati in questo manuale), ma fornendo uno strumento di consultazione per trovare nuove opportunità offerte dalle misure agevolative, sia in ambito europeo, sia da grandi organizzazioni che mettono a disposizione dotazioni finanziarie importanti (fondazioni bancarie, istituzioni pubbliche, fondi privati).
Questa guida alla navigazione sarà uno strumento utile, attraverso esempi pratici e collegamenti ipertestuali, nella prima fase per riconoscere e approfondire tutte le opportunità che ad oggi non avevamo pensato. Ma non ci si ferma qui, in realtà l’obiettivo della presente opera (e ovviamente di tutta la collana) è stato quello di mettere in grado il lettore (non esperto dei meccanismi dei finanziamenti europei) alla partecipazione ai bandi, attraverso la presentazione completa delle attività di descrizione progettuale, alla costruzione del Business Plan ed infine, ma non per ultimo in ordine di importanza, a seguire le fasi delicatissime della rendicontazione che partono sempre da un iniziale coordinamento di tutte le attività, senza tralasciare i tempi di realizzazione del cronoprogramma che avevamo preventivato.
Partendo dall’impostazione e perfetta conoscenza del cruscotto delle attività, occorre impostare il lavoro in maniera ordinata senza trascurare gli elementi di innovazione e creatività, con l’analisi e la dimostrazione delle ricadute di benessere sociale, come il compimento di un’opera d’arte, degno di un accostamento di contrasto cromatico tra il chiaro-scuro che si fondono in una armonia che suscita pubblica approvazione.
Introduzione alla Collana
Introduzione al V Volume
Prefazione
1. Enti del Terzo Settore (ETS) Chi sono e quali caratteristiche hanno. (a cura della Dott.ssa Nicole Conte e del Dott. Vincenzo Saverio Parisi)
1.1 Le Organizzazioni di Volontariato (Odv)
1.2 Le Associazione di Promozione Sociale
1.3 Impresa Sociale
1.4 Ente Filantropico
1.5 Come si costituisce un ETS?
1.6 Bilanci e rendiconti degli ETS
1.7 L’Atto Costitutivo e lo Statuto
1.8 Le ONLUS
1.9 Le Associazioni con personalità giuridica
1.10 Le Fondazioni
1.10.1 Fondazioni, RUNTS e Riforma del Terzo Settore
1.11 I Comitati
1.11.1 Comitati, RUNTS e Riforma del Terzo Settore
1.12 Le Cooperative Sociali
1.12.1 Cooperative Sociali, RUNTS e Riforma del Terzo Settore
1.13 Le ONG
1.13.1 Quale differenza c'è tra ONG e NGOs?
1.13.2 Le Organizzazioni della società civile
1.13.3 Come si costituiscono le Organizzazioni della Società Civile (OSC)?
1.13.4 Come iscriversi all'elenco delle Organizzazioni della Società Civile (OSC)?
1.13.5 Come mantenere i requisiti e l'iscrizione all'elenco delle Organizzazioni della Società Civile (OSC)?
1.13.6 Quale differenza c'è tra ONG e OSC?
2. La riforma del Terzo Settore
2.1 Ordinamento e vita associativa
2.2 Il RUNTS
2.2.1 L’iscrizione degli enti senza personalità giuridica
2.2.2 L’iscrizione degli Enti con personalità giuridica
3. Il Bilancio Sociale e la misurazione dell’Impatto Sociale per gli ETS
3.1 Il Bilancio Sociale
3.2 La valutazione di Impatto Sociale
3.3 Casi aziendali
4. La Teoria del Cambiamento per gli ETS
4.1 Definizione e origini
4.2 La Teoria del Cambiamento e il Quadro Logico
5. I donatori istituzionali e la filantropia
5.1 Il corporate fundraising
5.2 L’esempio virtuoso dei progetti in Sri Lanka, della Protezione Civile Italiana, con le donazioni per le vittime dello tsunami del 2004
6. Come presentare un progetto sociale
6.1 La corretta quantificazione economica delle risorse
6.2 La verifica della coerenza del nostro budget rispetto ai vincoli dei bandi
7. Esempi pratici
7.1 Bando Enel Cuore
Formulario di Progetto
7.2 Bando per la Transizione Digitale Organismi Culturali e Creativi
7.3 Bando Comunità Solidali – Regione Lazio
7.4 Bando europeo “EuropeAid” Cooperazione culturale Egitto-Europa: per rafforzare le capacità e la cooperazione culturale in Egitto
8. Le attività di rendicontazione e controllo degli interventi cofinanziati agli ETS (a cura dell’Avv. Barbara Togna)
8.1 Rendicontazione, trasparenza e controlli
8.2 La rendicontazione del contributo
Sitografia/Bibliografia
eBook in pdf di 252 pagine sulla disciplina civilistica e fiscale degli enti del terzo settore (ETS) e avvio del RUNTS per:
Aggiornato con la legge di conversione del Decreto Milleproroghe 2023 (D.L. 198/2022) e con gli emendamenti al Principio contabile OIC 35 di marzo 2023
Questo e-book è dedicato all’analisi della riforma del terzo settore e della disciplina degli “enti del terzo settore” (ETS) in generale contenute nel Decreto Legislativo n° 117 del 2017 (il “Codice del terzo settore” o “CTS”). Esso contiene anche la disciplina specifica, riportata sempre nello stesso decreto, di alcune categorie di enti del terzo settore, vale a dire delle associazioni e delle fondazioni del terzo settore, degli enti filantropici e delle reti associative.
Le discipline specifiche degli altri enti del terzo settore, vale a dire delle organizzazioni di volontariato, delle associazioni di promozione sociale, delle società di mutuo soccorso, delle imprese sociali e delle cooperative sociali, sono trattate negli e-book specifici a questi dedicati dello stesso autore. Ciò vale anche per le associazioni sportive dilettantistiche (che, come vedremo nel testo, non sono una categoria specifica di ETS) a cui la riforma si può applicare ma che nella pratica non dovrebbe interessare molto a questi enti.
Per quanto non espressamente previsto dalle discipline specifiche delle organizzazioni di volontariato, delle associazioni di promozione sociale, degli enti filantropici e delle reti associative si applica la disciplina delle associazioni e delle fondazioni del terzo settore contenuta nel Titolo IV del Dlgs 117/2017, trattata in questo e-book. Tale disciplina si applica in via esclusiva a quegli ETS che hanno forma giuridica di associazione, riconosciuta o non riconosciuta, e di fondazione. Per quanto non disposto dal Codice del terzo settore si applicano gli artt. 14 – 42-bis del Codice Civile.
La riforma del terzo settore e dell’impresa sociale, cioè i Decreti Legislativi n° 117 (“Codice del terzo settore”), 112 (“Disciplina dell’impresa sociale”) e 111 (disciplina del cinque per mille dell’IRPEF) del 2017, è stata emanata sulla base della Legge-delega n° 106 del 2016. Ad essa sono state apportate integrazioni e correzioni dai Decreti Legislativi n° 105 del 2018 (per il Codice del terzo settore) e n° 95 pure del 2018 (per l’impresa sociale), sulla base della previsione contenuta dal 7° comma dell’art. 1°, 2° sempre della Legge-delega n° 106 del 2016.
Il presente e-book è aggiornato al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 23 Luglio 2020 sulla disciplina del cinque per mille dell’IRPEF che può essere destinato anche agli ETS, al Decreto del Ministero del lavoro n° 106 del 2020 che attua il Registro unico nazionale degli enti del terzo settore (RUNTS), al Decreto del Ministero del Lavoro n° 107 del 2021 che individua criteri e limiti delle attività diverse da quelle di interesse generale che possono essere esercitate dagli ETS, al Decreto del Ministero dell’Economia del 27 Luglio 2021 sulle lotterie filantropiche che possono essere organizzate da questi enti per scopi di autofinanziamento, alla Legge n° 234 del 2021 (Legge di bilancio per il 2022) ed al Decreto-Legge n° 228 del 2021 (Decreto “milleproroghe” per il 2022), al Decreto del Ministero del lavoro del 13 Giugno 2022 sulle modalità delle raccolte fondi degli ETS, al Decreto Direttoriale sempre del Ministero del lavoro n° 396 del 22 Settembre 2022 sulle modalità di rendicontazione dell’impiego dei contributi del cinque per mille da parte degli ETS, al Decreto-Legge n° 73 del 2022 ed alla Legge n° 197 del 2022 (Legge di bilancio per il 2023), al D.L. 198/2022 conv. in L. 14/2023 c.d. Decreto Milleproroghe 2023, agli emendamenti di marzo 2023 del principio contabile OIC 35 sul bilancio degli ETS.
La riforma tocca solo marginalmente la disciplina civilistica e fiscale degli enti senza scopo di lucro, vale a dire le associazioni, le fondazioni e i comitati di cui agli artt. 14 – 42-bis del Codice Civile (e di cui agli artt. 143 – 149 TUIR) che continuerà ad applicarsi agli enti di questo tipo che non assumeranno la qualifica di “enti del terzo settore” (ETS), quella delle associazioni sportive dilettantistiche (a cui continua ad applicarsi la legge n° 398 del 1991) e quella delle cooperative sociali (a cui continua ad applicarsi la legge n° 381 del 1991 e la disciplina civilistica e fiscale delle cooperative a mutualità prevalente).
La riforma del terzo settore ha il suo punto centrale nella sostituzione della qualifica tributaria di ONLUS – Organizzazione non lucrative di utilità sociale (disciplinata dal Decreto Legislativo n° 460 del 1997) con quella di ETS – Ente del terzo settore. Questa sostituzione sarà effettiva solo con l’avvio dell’operatività del Registro unico nazionale del terzo settore (che sostituirà i registri delle ONLUS, delle organizzazioni di volontariato e delle associazioni di promozione sociale) perché solo con l’iscrizione l’ente senza scopo di lucro acquisisce la qualifica di ETS.
Un’altra importante novità della riforma del terzo settore è che tutti gli ETS possono avvalersi della collaborazione di volontari, cioè di persone che in modo spontaneo, libero e gratuito prestano la loro opera a scopi di solidarietà sociale, e non solo, come accadeva prima, le organizzazioni di volontariato (OdV) e le cooperative sociali. E’ stato pertanto rivisto tutto il sistema di supporto al volontariato, inteso non solo come insieme delle Odv ma di tutti gli ETS che si avvalgono della collaborazione di volontari (in cui le OdV sono comunque i soggetti centrali) che ruota attorno ai Centri di Servizio per il Volontariato (CSV), organismi associativi delle OdV e degli altri ETS in cui si fa volontariato, a cui sono garantite risorse certe versate dalle Fondazioni bancarie (che ne hanno in cambio un credito di imposta) che le versano nel Fondo Unico Nazionale (FUN) per il volontariato con cui i CSV, oltre a pagare i loro costi di funzionamento, devono acquistare beni di investimento utili per le attività di interesse generale svolte dalle OdV e dagli atri ETS associati che li potranno utilizzare a titolo gratuito ed organizzare servizi di informazione, formazione e supporto tecnico-logistico rivolti sempre agli enti associati. Anche le OdV e gli ETS non associati ai CSV potranno usufruire dei servizi di questi ultimi per il principio di universalità di accesso ai servizi di ogni CSV.
Un’altra importante novità della riforma è la disciplina specifica da essa prevista per le associazioni, riconosciute e non, e per le fondazioni che vogliono acquisire la qualifica di ETS iscrivendosi del Registro unico nazionale del terzo settore. Per esse, denominate “associazioni e fondazioni del terzo settore”, non solo sono previsti una serie di obblighi in tema di ammissione degli associati e di caratteristiche degli organi sociali, ma anche un sistema semplificato di acquisto della personalità giuridica previsto dall’art. 22 del Dlgs 117/2017.
La riforma del terzo settore entra pienamente in vigore solo con l’avvio dell’operatività del RUNTS - Registro unico nazionale del terzo settore che, a causa dei ritardi che ne hanno impedito l’avvio previsto nel 2019 e nel 2020, è stata fissata per il 24 Novembre 2021 dal Decreto Direttoriale del Ministero del lavoro n° 561 del 26 Ottobre 2021 per le iscrizioni di nuovi enti nel registro. Prima di allora non si poteva acquisire la qualifica di ETS. Per questo motivo, i primi due commi dell’art. 104 del Codice del terzo settore prevedono che una serie di norme fiscali da esso previste si applichino in via transitoria alle ONLUS, alle organizzazioni di volontariato ed alle associazioni di promozione sociale negli anni di imposta dal 2018 al 2021, per poi applicarsi, in via definitiva, solo agli ETS (molto spesso solo a quelli non commerciali) a partire dall’anno di imposta 2022.
La premessa per l’avvio dell’operatività del Registro è stata messa il 21 Settembre 2020, giorno di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del Decreto del Ministero del lavoro del 15 Settembre 2020 di attuazione delle norme del CTS sul RUNTS a cui deve seguire l’avvio vero e proprio del registro il giorno trasferimento al RUNTS dei registri preesistenti sulle organizzazioni di volontariato, sulle associazioni di promozione sociale e sulle ONLUS e l’apertura al pubblico della piattaforma informatica del Registro alle nuove iscrizioni, come prevedono gli artt. 30 e 38 del decreto citato. Detto avvio, legato alla realizzazione della sua struttura informatica (portale) e dei suoi uffici regionali, è avvenuto il 24 Novembre 2021.
A ciò non si oppone il fatto che, proprio per potersi iscrivere nel RUNTS e diventare in tal modo ETS, le ONLUS, le organizzazioni di volontariato e le associazioni di promozione sociale devono adeguare i loro statuti alla disciplina civilistica del Codice del terzo settore entro il 31 Maggio 2022 (il termine di adeguamento ha avuto diverse proroghe). Infatti, il 23 Novembre 2021 viene avviato il trasferimento dei dati di questi enti dai Registri dell’associazionismo, del volontariato e dall’Anagrafe unica delle ONLUS al RUNTS mentre il termine citato è ancora in corso. In tal modo, gli enti che non avranno ancora adeguato i loro statuti saranno messi dagli Uffici del RUNTS di fronte alla scelta di adeguarli in modo facilitato, vale a dire con le maggioranze previste per l’assemblea ordinaria (come prevede il 2° comma dell’art. 101 del Dlgs 117/2017), oppure vedersi rifiutata l’iscrizione al RUNTS e quindi tornare ad essere un normale ente non commerciale, ai sensi della lettera c) del 1° comma dell’art. 73 del TUIR (che abbiamo trattato nel secondo capitolo).
Quindi, dato che l’avvio del RUNTS avviene il 24 Novembre 2021 (per le nuove iscrizioni), la disciplina transitoria fiscale descritta successivamente in questo capitolo, che è stata in vigore negli anni 2018, 2018 e 2020, e la permanenza delle ONLUS, si estendono anche all’anno di imposta 2021.
La disciplina fiscale definitiva prevista per gli ETS dal Titolo X del Codice del terzo settore si applica, a partire al 1° Gennaio 2022, solo agli ETS iscritti nel RUNTS, fatta eccezione per le poche norme citate dal 10° comma dell’art. 101 del CTS che entreranno in vigore nell’anno di imposta successivo alla concessione dell’autorizzazione della Commissione Europea prevista dalla stessa norma. Per gli enti impegnati nel procedimento di migrazione dai previgenti registri al RUNTS, cioè per le organizzazioni di volontariato e per le associazioni di promozione sociale, anche nel 2022 e nel 2023 si applica il regime fiscale transitorio fino a quando il singolo ente non otterrà l’iscrizione al RUNTS e lo stesso vale per le ONLUS per le quali il processo di migrazione dall’Anagrafe unica al RUNTS.
1. Gli Enti del terzo settore (ETS): definizione, ambito di applicazione della disciplina ed entrata in vigore
2. Le attività di interesse generale e le attività diverse che possono essere esercitate dagli Enti del terzo settore (ETS)
2.1 Attività di interesse generale
2.2 Le attività diverse
3. L’assenza di scopo di lucro e le altre caratteristiche generali e principali degli Enti del terzo settore. L’utilizzo di volontari
3.1 L’assenza di scopo di lucro negli ETS: il divieto di distribuire direttamente o indirettamente utili o avanzi di gestione
3.2 L’assenza di scopo di lucro negli ETS: la devoluzione del patrimonio residuo
3.3 L’attività di raccolta fondi, i patrimoni destinati ad uno specifico affare e la denominazione legale degli ETS
3.4 Il bilancio civilistico e il bilancio sociale degli ETS
3.4.1 Il bilancio degli ETS. I modelli dei documenti che compongono il bilancio civilistico previsti dal D.M. del 5 Marzo 2020
3.4.2 La struttura e i contenuti del bilancio sociale degli ETS
3.4.3 La valutazione dell’impatto sociale delle attività svolte dagli ETS
3.5 I volontari che operano per gli ETS e l’attività di volontariato
4. Il Registro unico nazionale del terzo settore (RUNTS) e la procedura di iscrizione degli enti
4.1 La disciplina legislativa del RUNTS nel Codice del terzo settore
4.2 Le norme di attuazione del RUNTS: il Decreto del Ministero del lavoro del 15 Settembre 2020: definizioni, concetti generali ed ambito di applicazione
4.3 Le norme di attuazione del RUNTS (DM 15/09/2020): il procedimento di iscrizione al RUNTS, in particolare quello per gli enti senza personalità giuridica
4.4 Le norme di attuazione del RUNTS (DM 15/09/2020): il procedimento di iscrizione al RUNTS, in particolare quello per gli enti con personalità giuridica
4.5 Le norme di attuazione del RUNTS (DM 15/09/2020): l’aggiornamento delle informazioni contenute nel RUNTS da parte degli ETS iscritti e la revisione d’ufficio del Registro
4.6 Le norme di attuazione del RUNTS (DM 15/09/2020): la cancellazione dal Registro
4.7 Le norme di attuazione del RUNTS (DM 15/09/2020): gli altri aspetti della disciplina dl Registro, in particolare il primo popolamento e l’avvio del RUNTS 1
5. La disciplina fiscale degli enti del terzo settore in generale
5.1 Gli ETS a cui si applica questa disciplina: gli enti del terzo settore non commerciali e gli ETS commerciali.
5.2 Il reddito imponibile ai fini IRES degli ETS. Il regime forfettario del reddito di impresa degli enti del terzo settore non commerciali
5.3 Le agevolazioni sull’IVA e sull’IRAP per gli enti del terzo settore non commerciali
5.4 Il Social Bonus per le erogazioni liberali finalizzate ai progetti per il recupero di immobili assegnati agli ETS non commerciali
5.5 Le agevolazioni in materia di imposte indirette e di tributi locali per gli ETS
5.6 L’esenzione dall’IMU degli ETS non commerciali
5.7 Le agevolazioni fiscali per i soggetti che effettuano erogazioni liberali agli ETS
5.7.1 Le agevolazioni fiscali per i soggetti che effettuano erogazioni liberali agli ETS
5.7.2 Le lotterie filantropiche degli ETS
5.8 La tenuta delle scritture contabili degli enti del terzo settore non commerciali e degli ETS commerciali
5.9 Le cessioni gratuite di merce agli enti del terzo settore ed agli altri enti senza scopo di lucro non ETS: Legge n° 166/2016 riformata dalla Legge n° 215/ 2017
5.9.1 Riduzione TARI e obblighi relativi alla corretta conservazione dei beni ceduti
5.10 Il cinque per mille dell’IRPEF e la sua destinazione agli ETS
5.10.1 La destinazione del cinque per mille agli ETS, le attività finanziabili, le Amministrazioni erogatrici
5.10.2 L’iscrizione negli elenchi dei beneficiari, il riparto ed il pagamento del contributo
5.10.3 La rendicontazione dell’utilizzo del contributo
6. Le associazioni e le fondazioni del terzo settore
6.1 Definizione, disciplina applicabile e rapporti con gli altri enti senza scopo di lucro. Lo statuto e l’atto costitutivo
6.2 Il procedimento semplificato per l’acquisto della personalità giuridica da parte di questi enti
6.3 L’ammissione di nuovi associati e l’assemblea delle associazioni del terzo settore
6.4 Gli amministratori delle associazioni e delle fondazioni del terzo settore
6.5 Gli organi di controllo e di revisione legale dei conti. Il controllo esterno sulle fondazioni del terzo settore.
7. Gli enti filantropici
8. Le reti associative
9. La finanza sociale: i titoli di solidarietà ed il social lending per il finanziamento degli ETS
9.1 I titoli di solidarietà
9.2. Il social lending per gli ETS
10. Le altre misure per il sostegno economico e finanziario degli enti del terzo settore
11. I controlli e il coordinamento degli enti del terzo settore
12. Il Consiglio Nazionale del Terzo Settore (CNST), i Centri di Servizio per il Volontariato (CSV) e la Fondazione Italia Sociale
13. L’affidamento di trust, fondi speciali o beni vincolati per l’assistenza a persone disabili Legge n° 112/2016 (c.d. Legge “Dopo di noi”)
Allegati
Disciplina civilistica e fiscale delle organizzazioni di volontariato dopo la riforma del Terzo Settore, ebook in pdf di 217 pagine.
Aggiornato con:
Questo e-book tratta una delle parti più importanti della riforma del terzo settore e dell’impresa sociale, vale a dire la nuova disciplina delle organizzazioni di volontariato.
Anche se una delle più importanti novità della riforma del terzo settore (Decreto Legislativo n° 117 del 2017 contenente il “Codice del terzo settore”) è l’estensione della possibilità di avvalersi della collaborazione di volontari a tutti gli enti del terzo settore (ETS), le organizzazioni di volontariato (OdV) restano il cardine del settore del volontariato e ricevono una serie di supporti che dovrebbero aumentare l’efficacia della loro azione.
La parte iniziale dell’e-book, precisamente i suoi Paragrafi da 1 a 7, è dedicata alle caratteristiche previste dalla legge che differenziano le organizzazioni di volontariato dagli altri enti del terzo settore (ETS) ed al sistema di supporto al volontariato sommariamente descritto nei tre capoversi precedenti.
Allo scopo di fornire ai lettori una trattazione completa dell’argomento, nell’ultima parte dell’e-book (Paragrafi da 15 a 18) esaminiamo le caratteristiche comuni della disciplina civilistica di tutti gli ETS, vale a dire:
Inoltre, sempre per quanto non espressamente stabilito dalle norme specifiche sulle OdV, cioè dagli artt. 32 - 34 del Dlgs 117/2017, si applicano ad esse le norme sulle “associazioni del terzo settore” previste dagli artt. 20 – 31 di questo decreto, di cui costituiscono il Titolo IV. Questo perché l’art. 20 del Codice del terzo settore stabilisce che le norme citate “si applicano a tutti gli enti del terzo settore costituiti in forma di associazione, riconosciuta o non riconosciuta […]”, come, appunto, le OdV. Queste norme sono trattate nell’ultimo paragrafo, il diciannovesimo, dell’e-book.
1. La riforma delle organizzazioni di volontariato (OdV) da parte del Codice del terzo settore. Il regime transitorio e quello definitivo delle OdV, soprattutto dal punto di vista fiscale.
2. La definizione di volontario e di attività di volontariato
3. Le caratteristiche legali delle organizzazioni di volontariato
4. I registri regionali delle organizzazioni di volontariato, la sostituzione di essi con il Registro unico nazionale del terzo settore (RUNTS) e il trasferimento delle OdV in quest’ultimo
4.1 I Registri del volontariato istituiti dalla Legge 266/1991 che resteranno operativi fino all’avvio del RUNTS
4.2 La migrazione delle OdV iscritte nei vecchi registri al RUNTS
5. Le convenzioni che possono essere stipulate tra le Pubbliche Amministrazioni e le organizzazioni di volontariato
6. I Centri di servizio per il volontariato (CSV)
7. Le altre misure per il sostegno finanziario delle organizzazioni di volontariato
8. Il nuovo regime tributario agevolato delle organizzazioni di volontariato riguardo IRES e IVA. Il regime transitorio per gli anni di imposta dal 2018 al 2022
8.1 Il regime fiscale transitorio delle OdV ai fini IRES ed IVA per gli anni di imposta dal 2018 al 2022
8.2 Il regime fiscale definitivo delle OdV in quanto ETS non commerciali ai fini IRES ed IVA a partire dall’anno di imposta 2022: la non commercialità delle attività di interesse generale prevista dall’art. 79 del Dlgs 117/2017
8.3 Il regime fiscale definitivo delle OdV iscritte nel RUNTS ai fini IRES ed IVA a partire dal 2022: le norme specifiche degli artt. 84 ed 86 del Dlgs 117/2017
8.4 Le agevolazioni sull’IVA e sull’IRAP per le organizzazioni di volontariato in quanto ONLUS “di diritto” e poi in quanto enti del terzo settore non commerciali
8.5 Il regime transitorio della tenuta delle scritture contabili delle OdV per gli anni di imposta dal 2018 al 2022
8.6 La disciplina definitiva delle scritture contabili delle OdV che si iscrivono nel RUNTS (e quindi sono ETS), che non applicano il regime forfetario (art. 86 del Dlgs 117/2017.) Il bilancio civilistico ed il bilancio sociale
9. Le agevolazioni in materia di imposte indirette e di tributi locali per gli ETS (fra cui le OdV)
10. L’esenzione dall’IMU per le OdV in quanto ETS non commerciali
11. Il Social Bonus per le erogazioni liberali finalizzate al recupero di immobili assegnati agli ETS non commerciali (fra cui le OdV)
12. Il fundraising: le agevolazioni fiscali per i soggetti che effettuano erogazioni liberali agli ETS, le raccolte di fondi mediante cessione di credito telefonico e le lotterie filantropiche degli ETS (fra cui le OdV)
12.1 Le agevolazioni fiscali per i soggetti che effettuano erogazioni liberali agli ETS (fra cui le OdV).
12.2 Le lotterie filantropiche degli ETS (OdV comprese).
13. Le cessioni gratuite di merce agli enti del terzo settore ed agli altri enti non ETS: la Legge n° 166 - 2016 riformata dalla Legge n° 205 -2017
14. Il cinque per mille dell’IRPEF e la sua destinazione agli ETS, comprese le OdV
14.1 La destinazione del cinque per mille agli ETS, le attività finanziabili, le Amministrazioni erogatrici
14.2 L’iscrizione negli elenchi dei beneficiari, il riparto ed il pagamento del contributo
14.3 La rendicontazione dell’utilizzo del contributo
15. Le attività di interesse generale e le attività diverse che possono essere esercitate dalle organizzazioni di volontariato in quanto Enti del terzo settore
15.1 Le attività di interesse generale
15.2 Le attività diverse
16. L’assenza di scopo di lucro e le altre caratteristiche legali delle organizzazioni di volontariato in quanto Enti del terzo settore
16.1 L’assenza di scopo di lucro nelle OdV in quanto ETS: il divieto di distribuire direttamente o indirettamente utili o avanzi di gestione
16.2 L’assenza di scopo di lucro nelle OdV: la devoluzione del patrimonio residuo
16.3 L’attività di raccolta fondi e la denominazione legale delle OdV
17. Il bilancio civilistico ed il bilancio sociale delle organizzazioni di volontariato
17.1 Il bilancio delle OdV. I modelli dei documenti che compongono il bilancio civilistico previsti dal D.M. del 5 Marzo 2020
17.2 La struttura e i contenuti del bilancio sociale delle OdV
17.3 La valutazione dell’impatto sociale delle attività svolte dalle OdV
18. Il Registro unico nazionale del terzo settore (RUNTS) e la procedura di iscrizione degli enti, OdV comprese
18.1 La disciplina legislativa del RUNTS nel Codice del terzo settore
18.2 Le norme di attuazione del RUNTS: il Decreto del Ministero del lavoro del 15 Settembre 2020: definizioni, concetti generali ed ambito di applicazione
18.3 Le norme di attuazione del RUNTS (DM 15/09/2020): il procedimento di iscrizione al RUNTS, in particolare quello per gli enti senza personalità giuridica
18.4 Le norme di attuazione del RUNTS (DM 15/09/2020): il procedimento di iscrizione al RUNTS, in particolare quello per gli enti con personalità giuridica
18.5 Le norme di attuazione del RUNTS (DM 15/09/2020): l’aggiornamento delle informazioni contenute nel RUNTS da parte degli ETS iscritti, OdV comprese, e la revisione d’ufficio del Registro
18.6 Le norme di attuazione del RUNTS (DM 15/09/2020): la cancellazione dal Registro
18.7 Le norme di attuazione del RUNTS (DM 15/09/2020): gli altri aspetti della disciplina di Registro, in particolare il primo popolamento e l’avvio del RUNTS
19. Le organizzazioni di volontariato come associazioni del terzo settore: la disciplina di queste che si applica alle OdV
19.1 Definizione, disciplina applicabile e rapporti delle associazioni del terzo settore con gli altri ETS. Lo statuto e l’atto costitutivo
19.2 Il procedimento semplificato per l’acquisto della personalità giuridica da parte delle associazioni del terzo settore
19.3 L’ammissione di nuovi associati e l’assemblea delle associazioni del terzo settore che sono OdV
19.4 Gli amministratori delle associazioni del terzo settore
19.5 Gli organi di controllo e di revisione legale dei conti
Allegati
Chatta con il tuo consulente virtuale alimentato dall'intelligente artificiale.