Riapertura dei termini di adesione al concordato preventivo biennale - La Circolare del Giorno n. 245 del 19.11.2024

Come noto, la scadenza per l’adesione al CPB era inizialmente fissata al 31.10.2024: entro tale data i contribuenti, soggetti ISA o forfettari, dovevano inviare la dichiarazione dei redditi per l’anno imposta 2023 con apposito contrassegno di adesione alla proposta concordataria di reddito/valore della produzione netta. Con il D.L. 167/2024 sono però poi stati riaperti i termini di adesione, consentendo ai soli soggetti ISA:

• che hanno correttamente presentato la dichiarazione dei redditi entro il citato termine ordinario (31 ottobre scorso),
• di aderire al Concordato entro il 12.12.2024 mediante invio di una dichiarazione integrativa.

Agli stessi soggetti è inoltre consentito anche l’accesso al regime di ravvedimento speciale per le annualità 2018 – 2022.

Indice

1. Premessa
2. Requisiti soggettivi
3. Modalità di adesione
4. Ravvedimento speciale ex art. 2-quater del D.L. 113/2024
5. Versamento secondo acconto

Il versamento del secondo acconto per i soggetti che hanno aderito al concordato preventivo biennale - La Circolare del Giorno n. 238 del 12.11.2024

Entro il prossimo 2 dicembre (il 30 novembre cade di sabato) deve essere effettuato il versamento della seconda o unica rata dell’acconto dovuto sulle imposte relative al reddito e al valore della produzione 2024. Per i contribuenti che hanno accettato la proposta di Concordato Preventivo Biennale (CPB 2024 – 2025) gli acconti d’imposta 2024:

• dovranno essere rivisti, e
• saranno determinati in modo diverso a seconda che il metodo usato sia il metodo storico o quello previsionale.

Per la maggiorazione dovuta secondo il metodo storico sono stati istituti appositi codici tributo per il versamento.

Indice

1. Premessa
2. Adesione al CPB: metodo di calcolo storico - IRPEF/IRES e forfetari
3. Adesione al CPB: metodo di calcolo acconti storico – IRAP
4. Adesione al CPB: acconto metodo previsionale
5. Modalità e termini di versamento

La nuova residenza fiscale delle società e degli enti: i chiarimenti della circolare n. 20/E/2024 - La Circolare del Giorno n. 239 del 12.11.2024

Prosegue l’analisi dei chiarimenti recati dalla circolare n. 20/E del 04.11.2024 sulle novità introdotte dal c.d. “Decreto Internazionalizzazione” in tema di residenza fiscale, applicabili a decorrere dal 01.01.2024.

Nella presente circolare del giorno si prendono dunque in considerazione gli indirizzi amministrativi che riguardano la nuova residenza delle società e degli enti.

Indice

1. Premessa
2. La residenza delle società ed enti nella disciplina previgente
3. La nuova definizione di residenza di società ed enti
4. La sede di direzione effettiva
5. La sede della gestione ordinaria in via principale
6. Rapporti con le Convenzioni contro le doppie imposizioni

La nuova residenza fiscale delle persone fisiche: i chiarimenti della circolare n. 20/E/2024 - La Circolare del Giorno n. 237 dell'11.11.2024

Con la circolare n. 20/E del 04.11.2024 l’Agenzia delle Entrate ha fornito i propri chiarimenti sulle novità introdotte dal c.d. “Decreto Internazionalizzazione” in tema di residenza fiscale delle persone fisiche e delle società ed enti (così come applicabili a decorrere dal 01.01.2024).

Nella presente e in una successiva circolare del giorno si esamineranno dunque gli indirizzi amministrativi del richiamato documento della prassi amministrativa.

Indice

1. Premessa
2. La residenza delle persone fisiche prima delle modifiche
3. La nuova definizione di residenza fiscale delle persone fisiche: i criteri di residenza fiscale novellati
4. Il criterio di radicamento della residenza fiscale basato sul domicilio
5. Il nuovo criterio di radicamento della residenza basato sulla presenza fisica in Italia
6. Presenza fisica e lavoro agile
7. Rimodulazione presunzione di residenza iscrizione anagrafe della popolazione residente
8. Presunzione legale relativa di residenza in Italia cittadini italiani che si trasferiscono in Stati o territori a regime fiscale privilegiato
9. Regimi agevolativi per le persone fisiche che trasferiscono la propria residenza fiscale in Italia
10. Rapporti con le Convenzioni contro le doppie imposizioni

Secondo acconto imposte dirette entro il 2 dicembre - La Circolare del Giorno n. 235 del 07.11.2024

Entro il prossimo 2 dicembre (il 30 novembre cade di sabato) va effettuato il versamento della seconda o unica rata dell’acconto delle imposte relative al reddito ed al valore della produzione conseguiti nel 2024.

I soggetti ISA che al 31 ottobre scorso risultano aver aderito al concordato preventivo biennale, per la determinazione del 2° acconto se adottano il criterio storico devono versare unitamente alla 2ª rata anche la maggiorazione del 10% applicata sulla differenza (se positiva) tra:

• il reddito concordato, e
• il reddito 2023 normalizzato.

Indice

1. Premessa 
2. Acconto Irpef/Ires/Irap con il metodo storico
3. Acconto con metodo previsionale
4. Concordato preventivo biennale
5. Addizionale comunale e regionale all’IRPEF
6. Acconto cedolare secca
7. Acconto Ires società trasparenti
8. Acconto IVIE E IVAFE
9. Minimi e forfettari
10. Acconto Irap
11. Acconto con obblighi di ricalcolo
12. Modalità di versamento

I componenti di reddito rilevanti per il concordato preventivo biennale - La Circolare del Giorno n. 219 del 21.10.2024

La proposta formulata da Agenzia nell’ambito del concordato preventivo biennale si basa sul dato di partenza del reddito/valore della produzione netta dichiarato per il 2023. Questi valori vanno opportunamente rettificati secondo quanto indicato agli artt. 15,16 e 17 del D.Lgs 13/2024, ovvero vanno depurati delle componenti attive e passive che non sono direttamente correlabili all’attività tipica.

I valori così ottenuti andranno indicati nel modello ISA, nel quadro P, ai righi P04 e P05 facenti capo rispettivamente a “reddito rilevante ai fini del CPB” e “valore della produzione netta IRAP rilevante ai fini del CPB”.

Indice

1. Premessa
2. Componenti reddito lavoro autonomo
3. Componenti reddito d’impresa
4. Componenti valore della produzione netta
5. Focus soggetti in regime forfettario

La cessione nel periodo di vigilanza dei beni rivalutati - La Circolare del Giorno n. 218 del 18.10.2024

Come noto l’art. 110 del D.L. 104/2020 aveva riproposto la possibilità di eseguire – in deroga ai principi dell'art. 2426 c.c. o altra disposizione di legge in materia – la rivalutazione dei beni di impresa, materiali e/o immateriali. La norma ha poi introdotto delle disposizioni antiabuso prevedendo degli effetti differiti della rivalutazione per quanto attiene alle conseguenze dell’eventuale cessione/estromissione dall’attività di impresa dei beni.

Nella presente circolare del giorno si esaminano i suddetti effetti dell’alienazione dei beni in questione così come ciò che attiene agli aspetti dichiarativi.

Indice

1. Premessa
2. Effetti della rivalutazione
3. Modalità di rivalutazione
4. Operazioni eseguite prima del 31.12.2023
5. Effetti della cessione
6. Indicazione in dichiarazione dei redditi  

Chiarimenti sul CPB: la circolare n.18/E/2024 - La Circolare del Giorno n. 192 del 23.09.2024

Recentemente è stata pubblicata la circolare n.18/E del 17.09.2024 sul concordato preventivo biennale (CPB), la prima sull’argomento e che mira a fornire le istruzioni operative agli Uffici al fine di garantire l’uniformità d’azione in merito a tale nuovo istituto.

Nella prima parte, la circolare illustra gli aspetti generali del CPB, proseguendo poi negli aspetti propri dei soggetti che applicano gli Isa e dei soggetti in regime forfetario.

Oltre alla sintesi sulla disciplina, nella parte conclusiva vengono fornite risposte in merito ad alcuni quesiti specifici sul concordato.

Indice

1. Premessa
2. Assenza debiti tributari pregressi (chiarimenti)
3. Accettazione proposta
4. Cause di esclusione – cessazione (chiarimenti e risposte a quesiti)
5. Compilazione dei dati nel modello CPB/sezione quadro LM
6. Contribuenti forfetari (risposte a quesiti)
7. Imposta sostitutiva sul reddito eccedente il reddito concordato
8. Determinazione acconti imposta
9. Compensazione perdite fiscali
10. Ipotesi multiattività

Il concordato preventivo biennale dopo il “Decreto Correttivo” - La Circolare del Giorno n. 177 del 04.09.2024

Il concordato preventivo biennale (CPB), misura introdotta con il D.Lgs 13/2024 in attuazione dei principi della riforma fiscale, è stato recentemente interessato da alcune novità mediante la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale n. 182 del 05.08.2024 del D.Lgs 108/2024 (c.d. “Decreto Correttivo”).

Le novità in materia riguardano sia i soggetti ISA che i soggetti forfettari e principalmente riguardano:

• l’introduzione di nuove cause di esclusione e decadenza;
• l’introduzione di una forma di imposizione sostitutiva (opzionale) con aliquote variabili sul differenziale tra reddito dichiarato e concordato;
• il differimento del termine di accettazione della proposta;
• la modifica alla determinazione del reddito d’impresa/lavoro autonomo e la determinazione degli acconti.

Indice

1. Premessa
2. Termine accettazione proposta
3. Requisiti di accesso al concordato
4. Nuove cause di esclusione
5. Determinazione reddito lavoro autonomo/impresa
6. Determinazione valore produzione netta
7. Nuove cause di cessazione e decadenza
8. Determinazione degli acconti
9. Regime opzionale imposta sostitutiva
10. Eventi eccezionali e cessazione CPB

Cash pooling ed onere della prova alla luce della sentenza della Corte di Cassazione n. 998 del 10.01.2024 - La Circolare del Giorno n. 169 del 02.08.2024

La Corte di Cassazione ha emesso una sentenza riguardo alle strutture di cash pooling infragruppo, sottolineando che tassi di interesse non supportati da apposite analisi di benchmark possono causare l’insorgere di problematiche ai contribuenti. Nel caso in esame, l'Amministrazione fiscale contestava la struttura di cash pooling, accusando di dissimulare un contratto di finanziamento infragruppo, con la Cassazione che ha respinto il ricorso, affermando che l'onere della prova spetta all'Amministrazione e che il tasso applicato dal contribuente nel contratto di cash pooling non è elusivo. La Corte ha criticato l'analisi svolta dall’Amministrazione fiscale, sottolineando che il tasso "normale" deve essere determinato in base al mercato, rifacendosi alla disciplina del transfer pricing internazionale.

La sentenza riflette una posizione critica nei confronti dei contratti di cash pooling, ribadendo che l'Amministrazione deve dimostrare l'inferiorità del tasso d'interesse per tassare gli interessi attivi.

Indice

1. Premessa
2. Inquadramento generale del cash pooling
3. Risvolti fiscali per chi decide di attuare un contratto di cash pooling
4. Esame delle implicazioni a livello internazionale
5. Esame e commento della pronuncia in oggetto