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Schifato

Riferimento: Schifato

ho inviato anch'io la mail e l'ho girata a molte persone.
Mi unisco alla protesta, e spero che le nostre voci unite diventino un potente urlo contro questa vicenda.
buona giornata a tutti.
 
Riferimento: Schifato

girovagando su inernet ho trovato questo

“Ahmetovic non è un killer spietato”
Il manager Sundas replica alle accuse del sindaco Agostini
ASCOLI - “Non sono io ad aver creato il personaggio Ahmetovic, ma l’interesse del pubblico. Non ho mai voluto nuocere al ragazzo, né tanto meno fare di lui un divo: ho solo cercato di dare l'opportunità a Marco Ahmetovic, descritto da tutti come un mostro, di dire la sua per mezzo del suo libro. Stesso intento positivo avevo per ciò che riguarda la campagna anti - alcol: voglio evitare che simili stragi avvengano ancora”. Così l’agente toscano Alessio Sundas ha risposto al sindaco di Appignano del Tronto, Maria Nazzarena Agostini, che nei giorni scorsi ha dichiarato che avrebbe voluto spedire una lettera al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, affinché si ponesse fine alle speculazioni riguardo la strage del 23 aprile scorso.
“Spesso accade che siano proprio i media ad esaltare e distorcere le figure di chi è indagato o già condannato - si legge nella lettera di Sundas - Credo che il sindaco di Appignano del Tronto abbia ben presente personaggi come Erica ed Omar, Alberto Stasi, Annamaria Franzoni, i coniugi di Erba ed adesso i ragazzi di Perugia. Il mio assistito - prosegue il documento del manager toscano - si è trovato, suo malgrado, in questo bailamme di ingannevole informazione. La differenza tra Marco Ahmetovic e i personaggi già citati è che Marco non è il killer spietato che viene descritto, la sua colpa è di aver provocato un grave incidente con quattro vittime in seguito ad un comportamento leggero: fatalità ha voluto che nel momento in cui era ubriaco sia stato abbagliato dai fari di una macchina e non potendo vedere i motorini dei 4 ragazzi non sia riuscito a reagire in tempo utile per evitare la strage, anche a causa dell’alto tasso alcolico nel suo sangue. Non ritengo di essere un diavolo: ho sempre detto che volevo che i proventi del libro andassero ai familiari dei quattro ragazzi, e loro non solo non hanno apprezzato il mio gesto, ma mi hanno criticato pesantemente. Ritengo sinceramente che una campagna anti-alcol - precisa nella sua lettera Alessio Sundas - possa essere utile, e non vedo quale potrebbe essere il mio tornaconto personale in tutto questo; è ormai dal 1989 che faccio questo lavoro e non ho certo bisogno di farmi pubblicità sfruttando una tragedia. (*) Se la signora Agostini mi permetterà, sarò lieto di parlare direttamente con lei e con l’occasione portarle il libro di Ahmetovic, in modo che - conclude nella sua lettera il manager toscano - possa valutare da sola la sincerità del pentimento del ragazzo”.
A proposto della strage di Appignano del Tronto, il caso è stato discusso nel corso della puntata di ieri di Buona Domenica. Il padre di Alex Luciani, Timoteo, ha puntato nuovamente il dito contro la pena inflitta a Marco Ahmetovic e soprattutto contro il fatto che al rom siano stati concessi gli arresti domiciliari in un residence di Porto D’Ascoli. A riguardo non si placa la protesta degli inquilini del palazzo, dove da settembre il giovane rom è ai domiciliari, che si sono riuniti presso l’ufficio del ragionier Renato Leli, amministratore del condominio, per parlare davanti ad un legale di “turbativa della tranquillità e della propria sicurezza”, ma soprattutto della loro volontà di portare avanti un esposto e un’azione risarcitoria nei confronti di Fabiani.

(*) Nota: siamo tutti scandalizzati di fronte a persone che vogliono speculare sul dolore altrui. Ma il tentativo di usare la vicenda di Ahmetovic per un servizio fotografico da vendere al miglior offerente o per una campagna pubblicitaria anti-alcol, è perfettamente in sintonia con un sistema che trasforma le persone in immagini con un prezzo e dove conta solo ciò che passa in televisione. Manca solo che il format pubblicitario venga acquistato da un produttore di alcolici e poi il cerchio si chiude! Chi guadagna somministrando alcolici ha ancora più responsabilità nelle tragedie giovanili di chi specula vendendo immagini. C’è molta più gente che guadagna sugli alcolici di quanti vivono di pubblicità. Vendere l’icona di una tragedia e vendere gli alcolici che causano la tragedia stessa è funzionale alla nostra società. Si fa di tutto per rendere gli individui incapaci di trarre delle emozioni dalle meraviglie della vita, e poi si vendono le emozioni sotto forma di stupefacenti, alcol o immagini. Con la differenza che per i venditori di immagini e stupefacenti riusciamo a indignarci, per gli alcolici non ancora.
 
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