Premesso che si tratta di accordi aziendali, e quindi non ricordo di una specifica normativa che disciplina gli emolumenti e i rimborsi erogati agli amministratori, nella mia azienda, funziona che l'amministratore percepisce il suo compenso mensile, al quale si aggiungono eventuali rimborsi spese (debitamente compilati e seguiti da apposita documentazione fiscale comprovante la spesa) di pari importo, per le spese da lui sostenute in nome e per conto dell'azienda (ma pagate dal suo c/c personale).
Nel caso in cui, l'amministratore percepisca già un rimborso spese con importo forfettario, quale può essere di 46,48 €/giorno o 50 €/giorno, credo che eventuali pedaggi autostradali o altre spese, debbano essere pagate direttamente dal suo c/c personale (quindi non quello aziendale), fino al limite massimo del rimborso spese a lui erogato.
Poi, eventualmente, potrà chiedere la parte eccedente l'importo che già gli viene riconosciuto... per capirci: l'amministratore percepisce 50 €/giorno di rimborso spese; un giorno va in trasferta e spende 90 € tra viaggio, carburante, ristorante, ecc... in questo caso potrà chiedere il rimborso dei 40 € eccedenti i 50 € già percepiti.
Viceversa, è il caso in cui, come dicevo in premessa, non viene erogato nessun rimborso, e quindi se l'amministratore paga di tasca propria le spese, le può chiedere a rimborso.
Diversamente, se all'amministratore è concesso l'utilizzo di carte di credito aziendali per le spese aziendali, non vedo il motivo di dovergliele rimborsare, o di erogargli un rimborso spese forfettario...