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Respinto ravvedimento rate 36 bis

Elisa1950

Utente
Buongiorno
notificato nel 2015 avviso ex art. 36 bis solo per sanzioni al 10% per omessi versamenti iva, per il quale è stata chiesta la rateizzazione in quattro rate tramite l'Agenzia delle entrate che stabiliva le date dei versamenti come di seguito:
12/10/2015.....01/02/2016.....02/05/2016....22/08/2016.
L'ultima rata è stata versata in ritardo il giorno 03/11/2016 applicando il ravvedimento operoso ex DL 201/2011 con il versamento di sanzioni e interessi.
Martedì, arriva cartella esattoriale equitalia o servizio riscossione, con la quale viene richiesto l'importo maggiorato (sanzioni al 30%) per decadenza della rateizzazione. Motivo: ravvedimento non valido per versamento effettuato oltre i termini.
Ho richiesto lo sgravio che è stato respinto poichè, secondo l'ADE, avrei dovuto calcolare il ravvedimento dalla scadenza originaria senza tener conto dello slittamento dei termini al 22/08/2016.
CHIEDO: il piano di ammortamento non l'ho fatto io, mi è stato rilasciato dall'agenzia e io, misero ,tapino e stupido contribuente, potevo sapere che il 22/08/2016 non era la scadenza originaria ma la "slittata"???
confused.png

E ANCORA: se nessuno mi avvisa, come faccio a saperlo???
DI PIU': era l'ultima rata!!!!!!
mad.png

C'è qualcuno che mi possa fornire elementi sui quali poter fondare un ricorso oppure fornirmi riferimenti normativi .Grazie in anticipo e buona giornata
Elisa

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Buongiorno
notificato nel 2015 avviso ex art. 36 bis solo per sanzioni al 10% per omessi versamenti iva, per il quale è stata chiesta la rateizzazione in quattro rate tramite l'Agenzia delle entrate che stabiliva le date dei versamenti come di seguito:
12/10/2015.....01/02/2016.....02/05/2016....22/08/2016.
L'ultima rata è stata versata in ritardo il giorno 03/11/2016 applicando il ravvedimento operoso ex DL 201/2011 con il versamento di sanzioni e interessi.
Martedì, arriva cartella esattoriale equitalia o servizio riscossione, con la quale viene richiesto l'importo maggiorato (sanzioni al 30%) per decadenza della rateizzazione. Motivo: ravvedimento non valido per versamento effettuato oltre i termini.
Ho richiesto lo sgravio che è stato respinto poichè, secondo l'ADE, avrei dovuto calcolare il ravvedimento dalla scadenza originaria senza tener conto dello slittamento dei termini al 22/08/2016.
CHIEDO: il piano di ammortamento non l'ho fatto io, mi è stato rilasciato dall'agenzia e io, misero ,tapino e stupido contribuente, potevo sapere che il 22/08/2016 non era la scadenza originaria ma la "slittata"???
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E ANCORA: se nessuno mi avvisa, come faccio a saperlo???
DI PIU': era l'ultima rata!!!!!!
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C'è qualcuno che mi possa fornire elementi sui quali poter fondare un ricorso oppure fornirmi riferimenti normativi .Grazie in anticipo e buona giornata
Elisa

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C'è nessuno che mi può aiutare????....ho letto la circolare 17/2016 che relativamente al lieve inadempimento, precisa che i sette giorni entro cui è possibile effettuare il versamento, decorrono dal 20/08 in caso di proroga di ferragosto. Secondo me lo stesso vale anche nel caso che vi ho esposto.....altrimenti sarebbe discriminante, tanto più che , nel caso, parliamo di ultima rata e di importi minimi (€ 118,00)....che ne pensate??
Grazie mille a tutti
Elisa
 
forse essendo ultima rata avevi solo i 7 giorni....non avevi una rata successiva che potesse far scadenza per il ravvedimento...
 
Ultima modifica:
forse essendo ultima rata avevi solo i 7 giorni....non avevi una rata successiva che potesse far scadenza per il ravvedimento...
INtanto ti ringrazio per la risposta....ma assolutamente non può essere così....la circolare 17/2016 stabilisce i 7 giorni per il "lieve inadempimento", per quanto riguarda le rate successive alla prima possono essere pagate entro 90 gg. e comunque prima della successiva. Nel caso di ultima rata può essere pagata entro 90 gg.dalla scadenza.
In questo caso il problema è : da quando far partire i 90 gg.... dal 22/08/2016 (data risultante dal piano di ammortamento emessa dall'ADE) oppure da quella che avrebbe dovuto essere la scadenza naturale nella successione delle rate senza tener conto della "proroga di ferragosto".
Secondo la predetta circolare, relativamente al "lieve inadempimento" fa partire i 7 gg. entro i quali fare il versamento, dal 20 agosto, tenendo conto della proroga.(pag. 13 cap. 3.1.1)
Capisci che se ciò fosse consentito solo in quel caso, sarebbe discriminante?
Buona giornata
Elisa
 
@Elisa1950
credo che ti convenga avviare la strada del contenzioso poichè ritengo che i giorni si debbano contare dalla data di proroga
ciao
Ho parlato stamattina con l'ADE e sembra che io abbia creato un "caso" perchè devono "controllare", nel frattempo ho trovato un quesito del sole 24 che mi da ampiamente ragione ed ho provveduto a trasmetterlo immediatamente....ora attendo.....
Non avvierò il contenzioso, me lo devono sgravare loro che hanno sbagliato, non è corretto che per un' interpretazione errata della norma da parte dei fumzionari, io debba essere costretta a fare ricorso. Peraltro sono una ex dipendente dell'ADE in pensione, e i miei ex colleghi sanno che sono una "capa tosta" e che, se ho ragione ,non mollo. Di più, il "fattaccio" riguarda mio marito vedi tu......
Comunque grazie e colgo l'occasione per augurare a tutti buone feste.
Elisa
 
Si non sarebbe male che anche chi era dall'altra parte ora possa patire le pene dell'Ade :p
AHAHAHAHAH........accetto la battuta ma volevo farti sapere che io, sono sempre stata dalla parte del contribuente ....quando aveva ragione logicamente, mi sono sempre battuta contro i miei capi per far valere la giustizia ....ecco perchè mi sento gabbata!!!!:(
 
credo che tu possa conciliare i due aspetti. infatti se, come ho intuito, l'importo dovuto in tributi non supera i 20.000,00 puoi utilizzare la procedura che intenda consentire all'ufficio di rivedere in tutto la propria tesi, e contemporaneamente in caso di suo diniego procedere nel contenzioso
ciao
 
credo che tu possa conciliare i due aspetti. infatti se, come ho intuito, l'importo dovuto in tributi non supera i 20.000,00 puoi utilizzare la procedura che intenda consentire all'ufficio di rivedere in tutto la propria tesi, e contemporaneamente in caso di suo diniego procedere nel contenzioso
ciao
E' tutto vero quello che dici....il fatto è che per me è una questione di principio. Quando ho cominciato a lavorare prima all'Iva e poi alle Entrate( ti parlo ormai di periodi lontanissimi),le linee guida erano: non creare contenziosi inutili....studiatevi bene il problema e solo se siete sicuri di quello che fate, procedete con gli atti. Questo ho fatto per tutti i miei anni di lavoro (parecchi).....addirittura, poichè le ore di studio in ufficio non bastavano, continuavo a studiarmi i problemi a casa consultando miliardi di testi acquistati a mie spese, proprio per evitare che il contribuente fosse costretto a spendere tempo e denaro per difendersi da errori commessi da noi.
Ora, io credo di avere ragione e ti garantisco che se così non fosse, sono pronta a pagare, (peraltro non è che noi dipendenti avessimo sconti sulle imposte tipo Enel o altro) ma se a sbagliare sono loro.....devono trovare il sistema (..che c'è) di mettere a posto.....non io.....
Scusa lo sfogo
 
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