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Naspi e cessione ramo d'azienda

VPote

Utente
Buonasera, prima di andare in maternità l'azienda per cui lavoro mi ha passato ad un'altra azienda per cessione ramo d'azienda. Con un accordo sindacale su richiesta della nuova società mi hanno liquidato il TFR relativo alla vecchia azienda mentre ho mantenuto, come previsto scatti, premi maturati. Ora vorrei dimettermi e accedere alla Naspi. La circolare ha finalmente chiarito la questione dei 30 giorni. Dall'estratto conto Inps ho verificato che nel passaggio ho un buco contributivo di 5 giorni pur non avendo interrotto il contratto e avendo anche lavorato. Vorrei capire se questo può essere un problema ai fini del conteggio dei 30 giorni, essendo retroattivo e come devo comportarmi con il datore di lavoro qualora lo fosse. Ringrazio anticipatamente chi vorrà aiutarmi.
 
Ultima modifica:
Salve VPote, assolutamente irrilevante, ritengo comunque utile portare a conoscenza dell'inps l'anomalia riscontrata nell'estratto contributivo.

Saluti domenico
 
Grazie Domenico. Temevo che l'Inps potesse considerare questo buco come un'interruzlone tra i due contratti che in realtà non c'è stata. Ho terminato il 30/4 con la vecchia azienda e per effetto della cessione dal 1/5 sarei dovuta passare automaticamente alla nuova azienda. I contributi della nuova azienda risultano dal 6/5. Io dal 9/5 sono entrata in maternità obbligatoria. Così non avrei i 30 giorni, se non considerando i giorni lavorativi precedenti alla cessione. Farò la segnalazione all'Inps. Oggi ho finalmente ricevuto le mie buste paga e anche su queste è stata indicata la data del 6/5 per l'assunzione. Mi conferma che non sarà un problema? Mi scusi se abuso della sua disponibilità ma vorrei affrontare eventuali problemi prima di fare la domanda di disoccupazione. Grazie ancora.
 
E' stato scritto nel primo post, che vi è stata continuità nel rapporto di lavoro e quindi aver prestato effettiva attività lavorativa dal 1 al 5 maggio u.s.

In detti casi si applica il c.d. "principio di automaticità delle prestazioni", detto in altri termini, dovranno considerarsi i periodi di contribuzione dovuta ma non versata.

Quindi suggerisco, per non perdere ulteriore tempo, rivolgersi all'attuale azienda assumendo utili informazioni circa il mancato versamento dei contributi per i gg dal 1 al 5 Maggio, e all'inps per quanto di competenza.

Saluti domenico
 
Grazie Domenico. In merito al preavviso, in caso di dimissioni entro l'anno posso non darlo ma il datore di lavoro deve retribuirlo. È corretto? Nel mio contratto (turismo) il preavviso si calcola in base all'anzianità di servizio. Vale la data di assunzione del precedente datore o devo considerare la data della cessione? Ultima cosa, le dimissioni vanno date per giusta causa o cito il decreto 151/2001?
 
Allora: è esatto, non si tenuti al preavviso ( c.5- art.55- d.lgs 151-2001);

si ha diritto all'indennità di preavviso giusto il disposto del c.1 del dlgs di cui sopra;

salvo non sia disposto diversamente nell'atto di cessione, viene conservata l'anzianità di servizio maturata in precedenza;

nella lettera (r/r) vorrà fare esplicito riferimento di avvalersi dell'art. 55-c-5 del d.lgs 151-2001.


Saluti domenico
 
Domenico mi scusi se la disturbo ancora ma la situazione è un po' più complicata del previsto. Nel caso in cui abbiano effettuato una nuova assunzione dal giorno 6/5, posso considerare i giorni di lavoro effettuati col vecchio datore di lavoro al fine del raggiungimento del requisito dei 30 giorni?
 
Avevo avuto l'impressione che la cosa non le fosse molto chiara, per questo ho pensato all'esempio.

Saluti domenico
 
Ultima modifica:
Si, questo è chiaro. Non è necessario che siano state svolte esclusivamente nell'ambito del rapporto di lavoro in corso?
 
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