...detrarre iva di una fattura acquisto magari con 100.000 euro di Iva e facendo finta di niente pensare che registrando la nota di accredito l'aprile dopo magari col totale dei 100.000 euro e quindi tenendo per 4 mesi 100.000 mi pare vada leggermente in contrasto col principio della "prudenza"...io dico addirittura non lecito, con la presenza della nota credito se non prontamente rettificata la detrazione della fattura originaria io penso possiamo essere accusati di detrazione Iva di operazioni inesistenti .
- stavolta sono io che capisco il tuo pensiero;
- col rimando al principio della "prudenza" mi hai fatto sorridere (senza polemica, anzi in amicizia virtuale);
L'esempio postato da Daniele si riferisce ad una banale dimenticanza, l'esempio postato da te (estremo x capire la logica della tua convinzione) è chiaro ma assai diverso (nell'importo e nella "procedura") - non ti è mai capitato di aver ricevuto un documento il 15 del mese con la liquidazione già chiusa?
Rimandare di un mese il debito iva è scorretto, ma nel caso di Daniele del tutto involontario - nel tuo caso invece c'è la volontarietà di finanziarsi con l'erario...
Note a margine:
1) il 27/12 di ogni anno l'erario vuole l'iva in anticipo, ed è obbligatorio...
2) se emetto una fattura di vendita, poi mi accorgo che è errata e debbo variarla si prospettano 2 situazioni
a - nota di variazione in diminuzione, facoltativa
b - nota di variazione in aumento, obbligatoria
3) se non ricevo fattura da un fornitore entro 4 mesi, devo emettere autofattura - versare l'iva all'erario (che ho già versato al fornitore) per poi potermela detrarre - poi però posso istruire una causa legale per la restituzione...
Nelle note a margine voglio evidenziare che il rapporto erario/contribuente non è proprio bilanciatissimo; l'articolo 25 nulla dice nel caso prospettato da Daniele, se hai documenti e/o circolari in merito ti ringrazio se vorrai condividerle.
Buon fine settimana a tutti