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IRAP e Autonoma organizzazione

francel

Utente
È stato detto in un precedente scambio di vedute che al professionista che si ritiene privo di autonoma organizzazione conviene non compilare il quadro IQ perché in tal modo è l'Agenzia delle Entrate a dover dimostrare l’ esistenza del requisito dell'autonoma organizzazione. A questo punto mi chiedo quale possa essere il comportamento dell’Ade, cioè quale genere di accertamento può fare: può verificare solo la dichiarazione fiscale presentata oppure può procedere ad un accertamento su tutti i documenti contabili? Cioè una verifica in piena regola prima di procedere al ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale o cosa altro??
Grazie
 
Riferimento: IRAP e Autonoma organizzazione

La tua preoccupazione è legittima, infatti io personalemte adotto l'escamotage di mettere il quadro inserendo valore produzione = a costi, in questo modo la base imponibile è 0 il quadro in dichiarazione risulta compilato e i moduli di controllo telematici non rilevano l'anomalia.

questa è una ipotesi prospettata anche da uno studio specifico della Fondazione Luca Pacioli, vai sul sito e scaricala.

Anche in questo caso è L'ADE che deve dimostrare, ma almeno la dichiarazione non porta anomalie, quindi non esce in automatico la non inclusione del quadro IQ.

Per quanto attiene l'eventuale eccezione che potrbbe venir fuori di infedele dichiarazione, anche nel caso che non la includi, se l'ade dimostra l contrario la dichiarazione è infedele, addirirrura omessa secondo me.

Comunque se non sbaglio questo è l'ultimo anno, l'anno prossimo la dich IRAP dovrebbe essere autonoma no?

Quindi trai le conseguenze

Ciao
 
Riferimento: IRAP e Autonoma organizzazione

La tua preoccupazione è legittima, infatti io personalemte adotto l'escamotage di mettere il quadro inserendo valore produzione = a costi, in questo modo la base imponibile è 0 il quadro in dichiarazione risulta compilato e i moduli di controllo telematici non rilevano l'anomalia ... Anche in questo caso è L'ADE che deve dimostrare, ma almeno la dichiarazione non porta anomalie, quindi non esce in automatico la non inclusione del quadro IQ.

delle due l'una: o il professionista è autonomamente organizzato (e quindi soggetto Irap); o il professionista non è autonomamente organizzato (e quindi non soggetto Irap).

non puoi avere un professionista privo di autonoma organizzazione, che compila legittimamente il quadro Irap seppur a zero ... è un comportamento incoerente ... è un po' come voler avere la botte piena e la moglie ubriaca :D


Per quanto attiene l'eventuale eccezione che potrbbe venir fuori di infedele dichiarazione, anche nel caso che non la includi, se l'ade dimostra l contrario la dichiarazione è infedele, addirittura omessa secondo me

se la dichiarazione non viene inclusa ... l'AdE deve contestare l'omissione e non l'infedeltà: come potrebbe essere diversamente? Se manca la dichiarazione (perchè non inclusa, per l'appunto) c'è l'omissione ... mica l'infedeltà.
 
Riferimento: IRAP e Autonoma organizzazione

delle due l'una: o il professionista è autonomamente organizzato (e quindi soggetto Irap); o il professionista non è autonomamente organizzato (e quindi non soggetto Irap).

non puoi avere un professionista privo di autonoma organizzazione, che compila legittimamente il quadro Irap seppur a zero ... è un comportamento incoerente ... è un po' come voler avere la botte piena e la moglie ubriaca :D




se la dichiarazione non viene inclusa ... l'AdE deve contestare l'omissione e non l'infedeltà: come potrebbe essere diversamente? Se manca la dichiarazione (perchè non inclusa, per l'appunto) c'è l'omissione ... mica l'infedeltà.


Io sono del parere che nel ventaglio delle soluzioni ipotizzate, la migliore sia quella di non presentare al dichiarazione IRAP. Per la contestazione di omessa presentazione si eccepisce l'assenza di autonoma organizzazione ed eventualmente l'instaurazione del contenzioso tributario.
saluti.
stefano
 
Riferimento: IRAP e Autonoma organizzazione

Somo d'accordo con te Kob, infatti nella patre conclusiva della risposta ho detto che secondo me non includerla vuol dire omessa.

Ma in tutta questa diatriba, tutti, ADE compresa, giocano sugli equivoci e sul significato delle parole e dei comportamenti, anche l'ultima circolare, a mio parere, s'intende, non ha spostato nulla.

Quella che io prospettavo era una delle soluzioni "tecniche" possibili che è stata riportata anche da alcuni quotidiani e sullo studio specifico della Fondazione Luca Pacioli, il tutto ante circolare.

Faccio notare che in alcuni convegni, sempre ante circolare, sono emerse le stesse soluzioni, e questa aveva il vantaggio di invertire l'onere della prova, di non generare immediatamete la cartella che diveniva oggetto di recupero attraverso "l'ufficiale giudiziario alla porta" come ebbe a definirlo un noto nostro collega scrittore ad un convegno.

Io faccio cosi da tempo, non so se è la soluzione giustissima o la migliore, posso solo dire che, toccando ferro, ho avuto le dichiarazini sotto 36 ter e non mi hanno eccepito nulla.

Secondo me pu non essendo del tutto coerente, indica un comportamento concludente, io non sono soggetto punto.
Prima si era obbligati a far così se si voleva far partire la dichiarazione senza idicazioni di anomalie, anche non bloccanti da parte dei moduli di controllo, dallo scorso anno, mi pare, queste indicazioni sono state rimosse dai software e quindi si potrebbero prendere in considerazione anche le altre soluzioni, tra le quali quella ultima di non includere il quadro, ma io su questa ho dei timori per i motivi sopra esposti.

Oggi il controllo delle DR è esclusivamente telematico e da flussi, quindi impersonale. Superato quello, le possibilità di una analisi approfondita e diretta del modello sono quasi 0, per tali motivi io non voglio rompere le scatole al software.

In ultimo le possibilità di difesa e di contrddittorio, con questo metodo sono le stesse rispetto all'omissione del quadro.


Ciao
 
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Somo d'accordo con te Kob, infatti nella patre conclusiva della risposta ho detto che secondo me non includerla vuol dire omessa.

Ma in tutta questa diatriba, tutti, ADE compresa, giocano sugli equivoci e sul significato delle parole e dei comportamenti, anche l'ultima circolare, a mio parere, s'intende, non ha spostato nulla.

Quella che io prospettavo era una delle soluzioni "tecniche" possibili che è stata riportata anche da alcuni quotidiani e sullo studio specifico della Fondazione Luca Pacioli, il tutto ante circolare.

Faccio notare che in alcuni convegni, sempre ante circolare, sono emerse le stesse soluzioni, e questa aveva il vantaggio di invertire l'onere della prova, di non generare immediatamete la cartella che diveniva oggetto di recupero attraverso "l'ufficiale giudiziario alla porta" come ebbe a definirlo un noto nostro collega scrittore ad un convegno.

Io faccio cosi da tempo, non so se è la soluzione giustissima o la migliore, posso solo dire che, toccando ferro, ho avuto le dichiarazini sotto 36 ter e non mi hanno eccepito nulla.

Secondo me pu non essendo del tutto coerente, indica un comportamento concludente, io non sono soggetto punto.
Prima si era obbligati a far così se si voleva far partire la dichiarazione senza idicazioni di anomalie, anche non bloccanti da parte dei moduli di controllo, dallo scorso anno, mi pare, queste indicazioni sono state rimosse dai software e quindi si potrebbero prendere in considerazione anche le altre soluzioni, tra le quali quella ultima di non includere il quadro, ma io su questa ho dei timori per i motivi sopra esposti.

Oggi il controllo delle DR è esclusivamente telematico e da flussi, quindi impersonale. Superato quello, le possibilità di una analisi approfondita e diretta del modello sono quasi 0, per tali motivi io non voglio rompere le scatole al software.

In ultimo le possibilità di difesa e di contrddittorio, con questo metodo sono le stesse rispetto all'omissione del quadro.


Ciao

Aggiungo a quanto detto nella discussione che la possibilità di non compilare il quadro IQ è stata avallata, in un certo senso, dal Governo stesso il quale, attraverso il sottosegretario all'Economia Daniele Molgora, ha affermato (in risposta ad un question time, se non ricordo male) che il contribuente che ritiene di non possedere il requisito dell'autonoma organizzazione può non compilare il quadro IRAP giacché la sua mancata compilazione non costituisce più errore bloccante ai fini della trasmissione della dichiarazione.
La mia opinione al riguardo, tenuto conto anche di quanto affermato dall'Ade nella circolare 45/E del 13/06/2008, è che se il contribuente ritiene di non possedere il requisito dell'autonoma organizzazione è meglio che non compili proprio il quadro IQ. In caso di eventuale accertamento è l'Ade a dover dimostrare la carenza del requisito appena detto.
Buon lavoro.
 
Riferimento: IRAP e Autonoma organizzazione

Come in tutti i casi come questo la migliore soluzione non esisite aprioristicamente, sono d'accordo con voi che alla luce delle ultime "esternazioni" forse sarebbe meglio non compilare il quadro, tuttavia, non avendo la presunzione di voler convincere nessuno ritengo che tutti i procedimenti tecnici che invertono l'onere delle prova scaricandola sull' ADE e diminuiscono le possibilità di pagamento immediato, anche esecutivo, son utilizzabili.
Poi ogni soggetto si cucirà addosso quella che psicologicamente e razionalmente lo fa sentire più sicuro. Tutto qui.

Ciao a tutti e grazie per l'interessante scambio di opinioni
 
Riferimento: IRAP e Autonoma organizzazione

Sono d’accordo che attualmente la soluzione migliore per un professionista senza autonoma organizzazione sia la non compilazione del quadro IQ, ma la mia domanda iniziale era tesa a conoscere se, in caso di omissione del quadro IQ, l’iter contenzioso diventasse più complicato: cioè prima si deve subire l’accertamento dell’ ADE e poi la Commissione tributaria come prima. In particolare l’ADE quali poteri ha in questo particolare frangente? Può verificare solamente la dichiarazione fiscale dell’anno d’imposta (UNICO) oppure può fare un accertamento completo su tutta la contabilità??
Grazie
 
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