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Impossibilità a lavorare.

Rob898

Utente
Buongiorno,
Lavoro in una piccola azienda dal 2015, con contratto part time di 10 ore settimanali. Per 4 anni e 3 mesi non mi è stata data possibilità di assentarmi: le ferie erano programmate dall'azienda nei giorni in cui decidevano di chiudere e la malattia inesistente (anche malata lavoravo).
Nell'estate del 2019, per motivi di salute, ho dovuto assentarmi per un lungo periodo e l'azienda si è trovata costretta ad assumere una nuova impiegata che mi sostituisse. Approfittando di ciò, terminato il periodo di malattia, avendo due bambini ho usufruito di parte del congedo parentale (aspettativa facoltativa retribuita al 30%). Considerato che la ragazza assunta al mio posto è un'amica dell'amministratore della società, la cosa non gli ha fatto che piacere. 3 giorni fa sono ritornata a lavorare ma, la nuova assunta, ricopre il mio ruolo e non è stata licenziata. Dunque io mi reco in ufficio e non ho nulla da fare. Le ho chiesto più volte se potessi fare qualcosa o se, essendo assunte per lo stesso ruolo, volessimo dividerci i compiti ma ho trovato un muro. Mi risponde che non c è nulla da fare e, pur volendo, il computer che usavo io è occupato da lei e non ve n'è uno libero. Io non so come comportarmi, 2 ore al giorno così sono interminabili. Mi sembra scortese dirle che quello è il mio posto e si deve spostare e non vorrei essere poi accusata di essermi comportata male ma, cosa posso fare? Tutto ciò è legale? Cioè, io sul contratto sono impiegata ma, praticamente, riscaldo una sedia. Non che voglia liberarmi di questa ragazza ma, se non c'è lavoro per 2, non dovrebbero licenziarla?
 
non sono un consulente del lavoro, per esperienza ti dico che se sei regolarmente assunta, il titolare ha l'obbligo di farti lavorare (tradotto non può lasciarti a casa) - questo vale x te e x la collega che ti ha sostituito. Se il titolare è contento della doppia spesa... intanto mi informerei dal commercialista o consulente paghe, poi cmq parlerei col titolare x chiarire la questione
 
non sono un consulente del lavoro, per esperienza ti dico che se sei regolarmente assunta, il titolare ha l'obbligo di farti lavorare (tradotto non può lasciarti a casa) - questo vale x te e x la collega che ti ha sostituito. Se il titolare è contento della doppia spesa... intanto mi informerei dal commercialista o consulente paghe, poi cmq parlerei col titolare x chiarire la questione
La ringrazio.
Purtroppo non sono in buoni rapporti con il titolare, il quale mi aveva chiaramente chiesto di dimettermi prima che assumesse la nuova e non ha digerito il mio rientro.
 
La ringrazio.
Purtroppo non sono in buoni rapporti con il titolare, il quale mi aveva chiaramente chiesto di dimettermi prima che assumesse la nuova e non ha digerito il mio rientro.

Salve, per un ulteriore contributo, non perda ulteriore tempo, si rechi all'ispettorato del lavoro di appartenenza e dichiari quanto ha qui esposto, quel che il datore di lavoro ha posto in essere ( isolandola professionalmente,ecc) svilisce e mortifica più in generale la dignità della persona e nel particolare il lavoratore.

Saluti
 
Purtroppo sono inesperta in merito poiché non avrei mai pensato di trovarmi in una simile situazione. Se mi rivolgesse all'ispettorato del lavoro ne pagherebbe le conseguenze solo l'amministratore o l'intera società? Con gli altri soci sono in ottimi rapporti e non credo siano al corrente della situazione. Nel caso in cui mi volessi rivolgere al sindacato come posso individuare quello di riferimento? E si avverrebbe in automatico un'azione legale?
 
Purtroppo sono inesperta in merito poiché non avrei mai pensato di trovarmi in una simile situazione. Se mi rivolgesse all'ispettorato del lavoro ne pagherebbe le conseguenze solo l'amministratore o l'intera società? Con gli altri soci sono in ottimi rapporti e non credo siano al corrente della situazione. Nel caso in cui mi volessi rivolgere al sindacato come posso individuare quello di riferimento? E si avverrebbe in automatico un'azione legale?

Mi perdoni, in questi casi si prende il toro per le corna e lo si affronta con decisione, non ci sono alternative.
 
Non rischio che il datore di lavoro si incapricci e mi licenzi? Io, purtroppo, ho necessità di quello stipendio. Dalle mie parti non c'è lavoro e io sono mamma di 2 bimbi e sola. Ho letto che se decidesse di licenziarmi io potrei far causa ma, oltre a circa 1500€ di risarcimento, non otterrei nulla.
Mi perdoni, in questi casi si prende il toro per le corna e lo si affronta con decisione, non ci sono alternative.
 
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