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Emissione fattura per interessi e oneri a seguito di udienza e pignoramento?

Buongiorno a tutti! Sono un professionista in regime forfettario e ho un dubbio a cui non riesco trovare una risposta univoca, ne tra commercialisti, ne avvocati, ne online!

L'anno scorso emetto fattura (esempio) da 1000 euro. Il cliente non paga e pertanto vado per vie legali. A seguito di pignoramento ricevo: 1000 della fattura + 500 per interessi + 500 per oneri legali + 500 per spese giudiziarie ecc. Per quanto riguarda i 1000 euro io avevo già emesso fattura e, per il principio di cassa, l'anno prossimo pagherò le tasse su questa fattura. Ma per il resto che mi hanno aggiunto? Ovvero interessi, oneri e spese? Il mio avvocato mi dice che non debba fare nulla, il mio commercialista mi dice che devo emettere una fattura da (se il totale ora è 2500 e la fattura era 1000) 2500-1000= 1500 euro. Ovviamente essendo io un professionista e dovendo pertanto addebitare la cassa al 4%, mi dice anche che dovrei fare 1500/1.04 (ovvero ricavare la cifra senza il 4% della cassa professionale) pari a, in questo caso 1442.30 + 4%....così da avere come totale sempre i 1500 euro. Cercando online non se ne viene a capo...c'è chi dice che non va emessa fattura perchè esito di una sentenza e chi dice che siano incassi da lavoro e pertanto imponibili, come da
Articolo 6 Testo unico delle imposte sui redditi (TUIR)
I proventi conseguiti in sostituzione di redditi, anche per effetto di cessione dei relativi crediti, e le indennità conseguite, anche in forma assicurativa, a titolo di risarcimento di danni consistenti nella perdita di redditi, esclusi quelli dipendenti da invalidità permanente o da morte, costituiscono redditi della stessa categoria di quelli sostituiti o perduti. Gli interessi moratori e gli interessi per dilazione di pagamento costituiscono redditi della stessa categoria di quelli da cui derivano i crediti su cui tali interessi sono maturati.

Qualcuno mi saprebbe aiutare? Grazie mille!!!!!
 
Buongiorno, concordo con Giuseppe: il dispositivo di sentenza che condanna il debitore a pagare sorte capitale + spese è documento sufficiente. Nella tua contabilità passerai
tra i ricavi gli interessi di mora e la rivalsa spese legali
tra i costi la parcella del tuo avvocato
 
Buongiorno, concordo con Giuseppe: il dispositivo di sentenza che condanna il debitore a pagare sorte capitale + spese è documento sufficiente. Nella tua contabilità passerai
tra i ricavi gli interessi di mora e la rivalsa spese legali
tra i costi la parcella del tuo avvocato
Ciao Gianni e grazie per l'interesse. Non mi è chiara una cosa essendo io forfettario. Il mio commercialista mi dice che l'unico modo per certificare l'incasso sarebbe tramite fattura, ma tu mi indichi di inserire interessi di mora e rivalsa spese legali come ricavi...ma in questo caso come? E ci dovrei comunque pagare tasse e cassa?

Altra questione io tra le voci del pagamento ho: Diritti/onorari (pertanto dell'avvocato), spese generali (ricavi), CPA (ricavi), Interessi (ricavi), Ass. non imponibile (che sarebbe la cifra dovuta+ tutti gli interessi maturati in più di un anno pertanto in questo caso dovrei andare a prendere questa cifra e sottrarre il valore della prima fattura emessa l'anno scorso, e inserire questa cifra tra i ricavi), spese esenti (non si sa di cosa, pertanto ricavi).

È tutto un grande dubbio ma non ne vengo proprio a capo ed il commercialista se la sbriga dicendo di pagare le tasse su tutto. Ho preso appuntamento nel frattempo con agenzia delle entrate per vedere se loro mi sanno dire qualcosa!
 
Ciao Gianni e grazie per l'interesse. Non mi è chiara una cosa essendo io forfettario. Il mio commercialista mi dice che l'unico modo per certificare l'incasso sarebbe tramite fattura, ma tu mi indichi di inserire interessi di mora e rivalsa spese legali come ricavi...ma in questo caso come? E ci dovrei comunque pagare tasse e cassa?

Altra questione io tra le voci del pagamento ho: Diritti/onorari (pertanto dell'avvocato), spese generali (ricavi), CPA (ricavi), Interessi (ricavi), Ass. non imponibile (che sarebbe la cifra dovuta+ tutti gli interessi maturati in più di un anno pertanto in questo caso dovrei andare a prendere questa cifra e sottrarre il valore della prima fattura emessa l'anno scorso, e inserire questa cifra tra i ricavi), spese esenti (non si sa di cosa, pertanto ricavi).

È tutto un grande dubbio ma non ne vengo proprio a capo ed il commercialista se la sbriga dicendo di pagare le tasse su tutto. Ho preso appuntamento nel frattempo con agenzia delle entrate per vedere se loro mi sanno dire qualcosa!
CIAO, ribadisco che non c'è obbligo di emissione fattura - non seguo i forfettari quindi non mi pronuncio sul passaggio in neretto... ribadisco che il dispositivo di sentenza è valido fiscalmente per ambo i soggetti in causa (tu ricorrente, il tuo debitore resistente).
La certificazione dell'incasso ce l'hai con il bonifico/assegno e con le carte legali.
Se proprio vuoi emettere un documento, fai una semplice ricevuta - ti direi di assoggettarla al bollo se di importo superiore a € 77,47 - quanto a CPA, la tua fattura/ricevuta non deriva dalla compravendita di un bene/servizio, è il risarcimento da una causa, nella sentenza non c'è il sinallagma con il debitore... Al contrario esso è presente fra te ed il tuo legale, che infatti ti emette fattura per le spese pagate dal tuo cliente [(l'assistenza l'ha prestata a te, quindi prestazione (sua)/controprestazione (tua)].

https://www.admassociati.it/trattamento-contabile-riaddebito-spese-legali/

da cui traggo estratto a pagina 3:
Di conseguenza, solo la parte soccombente iscriverà in contabilità il componente negativo che sarà documentato da una ricevuta/quietanza emessa dal difensore,ovvero dalla parte vittoriosa (nel caso di condanna ex art.91 c.p.c.); in alternativa, la prova documentale delle spese legali (imputazione per natura) potrà essere sempre fornita esibendo il dispositivo della sentenza.
 
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