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Dipendente statale, prestazione occasionale e limite dei 5000 euro

Attikus

Utente
Buongiorno a tutti,

vorrei esporvi il seguente quesito sul quale non c’è unanimità tra gli esperti che ho contattato.

Sono un dipendente statale a tempo indeterminato e full-time e, in quanto tale, la legge mi vieta di aprire partita IVA.

Mi capita di svolgere periodicamente delle attività extra contemplate tra quelle che la legge consente al dipendente pubblico e per le quali non è neanche necessario chiedere l’autorizzazione all’amministrazione. Nello specifico, mi capita di dover cedere i diritti d’autore per videotuturial tecnici che mi vengono commissionati oppure mi capita di tenere docenze tecniche per corsi online oppure on site.

Non potendo aprire partita IVA, sono tenuto alla prestazione occasionale. Il mio problema è “quantitativo”: che succede se eccedo i 5000 euro all’anno?
 
a rigore di logica l'autorizzazione serva sempre...l'autorizzazione serve a fare se non a stabilire che il lavoro non è tra quelli vietati, non certo per autorizzare lavori vietati...

se superi i 5000 sarai soggetto alla previdenza gestione separata come tutti...
 
Grazie per la risposta.

Quello che mi premeva sapere è se un dipendente statale, full-time e a tempo indeterminato, possa fare prestazioni occasionali che eccedano i 5000 euro, non potendo aprire partita IVA. Dalla tua risposta mi pare di capire che sia possibile: è giustissimo che si paghi ciò che si deve pagare, ci mancherebbe altro... il mio timore era che il dipendente statale non potesse superare i 5000 euro ma se questo limite non esiste e basta iscriversi alla gestione separata, allora va benissimo. Ho capito bene?

Per quanto riguarda, invece, l'osservazione circa l'autorizzazione, in realtà leggendo attentamente il comma 6 dell'art. 53 del D. Lgs. 165/01, si evince che dato che i compensi derivanti dalle attività contemplate in questo comma (collaborazione a giornali, docenza ecc.) non sono equiparati ai compensi da incarichi retribuiti, le relative attività non necessitano di essere preventivamente autorizzate altrimenti il legislatore non avrebbe usato la formula "Sono esclusi i compensi derivanti..." dopo aver dichiarato "Gli incarichi retribuiti, di cui ai commi seguenti, sono tutti gli incarichi, anche occasionali, non compresi nei compiti e doveri di ufficio, per i quali è previsto, sotto qualsiasi forma, un compenso"

Si riporta il testo integrale del comma 6, art. 53, D. Lgs. 165/01:

I commi da 7 a 13 del presente articolo si applicano ai dipendenti delle amministrazioni pubbliche di cui all'articolo 1, comma 2, compresi quelli di cui all'articolo 3, con esclusione dei dipendenti con rapporto di lavoro a tempo parziale con prestazione lavorativa non superiore al cinquanta per cento di quella a tempo pieno, dei docenti universitari a tempo definito e delle altre categorie di dipendenti pubblici ai quali è consentito da disposizioni speciali lo svolgimento di attività libero-professionali. Sono nulli tutti gli atti e provvedimenti comunque denominati, regolamentari e amministrativi, adottati dalle amministrazioni di appartenenza in contrasto con il presente comma. Gli incarichi retribuiti, di cui ai commi seguenti, sono tutti gli incarichi, anche occasionali, non compresi nei compiti e doveri di ufficio, per i quali è previsto, sotto qualsiasi forma, un compenso. Sono esclusi i compensi derivanti:

a) dalla collaborazione a giornali, riviste, enciclopedie e simili;
b) dalla utilizzazione economica da parte dell’autore o inventore di opere dell'ingegno e di invenzioni industriali;
c) dalla partecipazione a convegni e seminari;
d) da incarichi per i quali è corrisposto solo il rimborso delle spese documentate;
e) da incarichi per lo svolgimento dei quali il dipendente è posto in posizione di aspettativa, di comando o di fuori ruolo;
f) da incarichi conferiti dalle organizzazioni sindacali a dipendenti presso le stesse distaccati o in aspettativa non retribuita;
f-bis) da attività di formazione diretta ai dipendenti della pubblica amministrazione nonché di docenza e di ricerca scientifica.
 
Posso confermare che un dipendente statale, full-time e a tempo indeterminato, può fare prestazioni occasionali che eccedano i 5000 euro, senza aprire partita IVA; inoltre non deve sussistere né conflitto di interessi, né tanto meno le prestazioni occasionali devono essere svolte dal pubblico impiegato con abitualità e professionalità.

Il pubblico dipendente, non potendo aprire partita Iva, dovrà emettere notula con ritenuta d'acconto.

Per approfondire l'argomento consiglio di leggere questo interessantissimo focus tematico in materia di pubblico impiego ed incarichi extra-istituzionali compatibili con lo stato di dipendente della Pubblica Amministrazione.

Il secondo lavoro e gli incarichi extra-istituzionali dei pubblici dipendenti

sul sito avvocato online
 
Salve a tutti.
io mi trovo in una situazione simile, sono dipendenti pubblico a tempo pieno e indeterminato (TPA università) e mi hanno chiesto di svolgere delle lezioni per un corso di formazione di alcune settimane. Il compenso sarebbe di poche centinaia di euro quindi al di sotto dei 5000 e, avendo dovuto chiudere la partita IVA, verrei "inquadrato" come prestazione occasionale. Mi chiedevo innanzitutto se, previa autorizzazione dell'amministrazione, fosse una situazione compatibile oppure se devo rinunciare in partenza.
 
Confermo quello che ha scritto l'utente di cui sopra.
Trattandosi di utilizzazione economica delle opere dell'ingegno, non sussiste il limite annuo di 5000 euro.
Tutto questo a condizione che non si svolga un'attività professionale collaterale finalizzata alla promozione della vendita dell'opera dell'ingegno.
Occorre una semplice comunicazione preventiva al datore di lavoro, senza dover nemmeno attendere un'autorizzazione.
Per approfondire:

www.legaleconsulenza.it

Saluti
 
A me l’ateneo ha detto che l’unica via percorribile dovrebbe essere la prestazione occasionale ma che devo effettuare una richiesta tramite un ticket interno. La cosa che mi teneva sapere è che effettivamente posso effettuare queste lezioni come prestazione occasionale senza essere “fuorilegge”
 
Scusate se riapro la discussione. Mi trovo in una situazione molto simile. Dipendente pubblico full time in Università Italiana, in procinto di effettuare prestazione occasionale (ricerca scientifica) per ente privato estero. Non c'è conflitto di interesse, e dovrei solo comunicare l'attività al datore di lavoro in quanto non soggetta ad autorizzazione. La domanda è, se il compenso supera i 5000, come funziona con l'obbligo dei contributi? il datore estero non fa da sostituto d'imposta. La ricevuta non avrà ritenutà d'acconto, ma come si gestisce il discorso versamento dei contributi INPS gestione separata? in autonomia?
 
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