ciao a tutti, vi propongo immediatamente un caso molto simpatico:
si compera un immobile con le agevolazioni per la prima casa, lo si rivende prima dei "classici 5 anni". entro i 12 mesi successivi si compera un secondo immobile che viene adibito ad abitazione principale dal proprietario (notare che era l'unico immobile in suo possesso) ma che non vi trasferisce la residenza per qualsivoglia ragione.
il competente ufficio delle entrate irroga una sanzione amministrativa e chiede la differenza relativa alle varie imposte pagate fino al raggiungimento della tassazione ordinaria.
si propone ricorso in "autotutela" ritenendo l'atto illegittimo in quanto, secondo il proprietario, è stato regolarmente adibito ad abitazione principale così come prevede la norma.
sono stati allegati alla richiesta di annullamento le varie dichiarazioni dei redditi nelle quali il titolare "ha sempre trattato l'immobile" come abitazione principale; le varie dichiarazioni ici e le richieste di maggior detrazione in quanto abitazione principale; una dichiarazione sostitutiva di atto notorio nella quale si dichiarava che nonostante la residenza fosse in altro immobile la dimora abituale era in quello oggetto della contestazione.
secondo voi chi avrà ragione????
le mie considerazioni sono queste:
se per il malcapitato contribuente quello era l'unico immobile, come potrà il fisco dimostrare che non era la sua abitazione principale?? e secondo loro dove dimorava non essendo fra l'altro incluso in nessun nucleo familiare?
perchè gli contestano il fatto che non era stato adibito ad abitazione principale solo perchè non vi aveva trasfrito in quel momento la residenza??
se nelle vare dichiarazioni dei redditi veniva sempre dichiarato come abitazione principale, non è già quella una manifestazione abbastanza valida?? (notare che le varie dichiarazioni presentate non hanno mai subito accertamenti)
DAI SU, VEDIAMO I VARI PENSIERI........!!! :sun:
si compera un immobile con le agevolazioni per la prima casa, lo si rivende prima dei "classici 5 anni". entro i 12 mesi successivi si compera un secondo immobile che viene adibito ad abitazione principale dal proprietario (notare che era l'unico immobile in suo possesso) ma che non vi trasferisce la residenza per qualsivoglia ragione.
il competente ufficio delle entrate irroga una sanzione amministrativa e chiede la differenza relativa alle varie imposte pagate fino al raggiungimento della tassazione ordinaria.
si propone ricorso in "autotutela" ritenendo l'atto illegittimo in quanto, secondo il proprietario, è stato regolarmente adibito ad abitazione principale così come prevede la norma.
sono stati allegati alla richiesta di annullamento le varie dichiarazioni dei redditi nelle quali il titolare "ha sempre trattato l'immobile" come abitazione principale; le varie dichiarazioni ici e le richieste di maggior detrazione in quanto abitazione principale; una dichiarazione sostitutiva di atto notorio nella quale si dichiarava che nonostante la residenza fosse in altro immobile la dimora abituale era in quello oggetto della contestazione.
secondo voi chi avrà ragione????
le mie considerazioni sono queste:
se per il malcapitato contribuente quello era l'unico immobile, come potrà il fisco dimostrare che non era la sua abitazione principale?? e secondo loro dove dimorava non essendo fra l'altro incluso in nessun nucleo familiare?
perchè gli contestano il fatto che non era stato adibito ad abitazione principale solo perchè non vi aveva trasfrito in quel momento la residenza??
se nelle vare dichiarazioni dei redditi veniva sempre dichiarato come abitazione principale, non è già quella una manifestazione abbastanza valida?? (notare che le varie dichiarazioni presentate non hanno mai subito accertamenti)
DAI SU, VEDIAMO I VARI PENSIERI........!!! :sun: