Buongiorno,
nel 1997 io e mia moglie abbiamo acquistato un appartamento in regime di comunione di beni con le agevolazioni previste; nel 2015 lo abbiamo rivenduto e ne abbiamo riacquistato un altro sempre con le agevolazioni spettanti di prima casa.
Abbiamo chiesto ed ottenuto il credito d'imposta. Ma dopo un mese l'Agenzia vuole il 50% del credito erogato a mia moglie contestando il fatto che le fatture di vendita dell'immobile acquistato nel 1997 sono intestate solo a me.
L'Agenzia motiva che l'intestazione delle fatture è richiesta dalla Circolare 19 del 2001. Io questa affermazione non l'ho trovata nella circolare in parola, per contro ho trovato che la comunione dei beni supera ogni formalità, inoltre l'atto parla chiaro, l'immobile è stato acquistato e venduto da entrambi. Inoltre, tra le cause che fanno decadere il beneficio non si fa riferimento all'intestazione delle fatture.
E' corretta la contestazione dell'Agenzia?
nel 1997 io e mia moglie abbiamo acquistato un appartamento in regime di comunione di beni con le agevolazioni previste; nel 2015 lo abbiamo rivenduto e ne abbiamo riacquistato un altro sempre con le agevolazioni spettanti di prima casa.
Abbiamo chiesto ed ottenuto il credito d'imposta. Ma dopo un mese l'Agenzia vuole il 50% del credito erogato a mia moglie contestando il fatto che le fatture di vendita dell'immobile acquistato nel 1997 sono intestate solo a me.
L'Agenzia motiva che l'intestazione delle fatture è richiesta dalla Circolare 19 del 2001. Io questa affermazione non l'ho trovata nella circolare in parola, per contro ho trovato che la comunione dei beni supera ogni formalità, inoltre l'atto parla chiaro, l'immobile è stato acquistato e venduto da entrambi. Inoltre, tra le cause che fanno decadere il beneficio non si fa riferimento all'intestazione delle fatture.
E' corretta la contestazione dell'Agenzia?