Riferimento: contribuenti minimi e INPS
PER ANDREA
Perdonami l'incompletezza della risposta, per una trattazione approfondita è meglio rivolgersi a un commercialista (vero).
Non bisogna confondere l'inquadramento fiscale (regime dei minimi, cioè quello sotto i 30.000 Euro di fatturato, piuttosto che regime normale) dall'inquadramento previdenziale, che può essere come commerciante o come professionista.
L'aspetto fiscale (inteso come regime) e quello previdenziale sono indipendenti fra di loro.
Da un punto di vista previdenziale tu puoi inquadrarti come attività di servizio alle imprese, e ti iscrivi all'INPS come commerciante e paghi il contributo minimo di circa 700 Euro a trimestre per un anno "standard" di 12 mesi, se il reddito (non il fatturato) è sotto i 14.000 euro all'anno circa. Oltre, il 22% circa sul "supero". Oppure ti iscrivi (anche sei già iscritto, conviene fare una nuova comunicazione) all'INPS alla gestione separata come professionista, non hai il minimale ma paghi in percentuale sul reddito (circa il 27% normalmente).
Tutte queste informazioni le trovi ben dettagliate sul sito dell'INPS.
Il problema che tu dici, cioè di pagare anche se non guadagni, esiste solo se ti inquadri come commerciante.
In generale, la scelta fra le due possibilità, non è discrezionale, ma certe tipologie di attività possono essere viste da entrambi i punti di vista, e in quei casi c'è un certo margine di libertà nella scelta (commerciante o professionista).
Considera poi che la gestione separata prevede i pagamenti con lo stesso sistema delle tasse (saldi e acconti), quindi il primo anno sembra una pacchia e non paghi nulla, ma aspettati la botta il secondo anno (se gli affari vanno bene!...), Invece, i commecianti pagano i contributi "fissi" (anche detti "minimi", ma la terminologia può creare confusione con il regime fiscale omonimo) già in corso d'anno, se l'INPS è veloce a emettere le "codelines" con gli importi.
Buona fortuna!
PER CASTELLO
Da un punto di vista matematico, i ragionamenti sono giusti entrambi (ma sono sbagliati entrambi !), nel senso che SE NON HAI SPESE il reddito coincide col fatturato, e quindi è giusto il primo ragionamento, cioè accantonare il 27% su 2.400 Euro. Tieni conto che a giugno 2012, il 27% non basterà, perchè dovrai pagare il saldo 2011 ma anche l'acconto 2012, pari al 50% del saldo 2010. Questa è la "botta" del secondo anno (vedi anche risposta precedente); però poi la situazione si stabilizza, perche dal fatturato (che per semplicità ipotizzo = al reddito, in assenza di spese) potrai comunque togliere l'INPS pagata (sottolineo pagata, non con riferimento all'anno).
Consiglio anche a te di appoggiarti a un commercialista. Il sistema è troppo complicato per il "fai da te". E' ingiusto e illogico, ma è così.