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contribuenti minimi e INPS

Riferimento: contribuenti minimi e INPS

Il 4% di rivalsa INPS alla fine è una presa in giro: é imponibile IRPEF ai fini della ritenuta d'acconto, è imponibile in dichiarazione (IRPEF, ma anche ai fini della sostitutiva, e quindi del limite di 30.000 Euro del regime speciale), è imponibile IVA per chi è nel regime normale, alcune grandi società non ne vogliono sapere quando ricevono le fatture dai loro "consulenti" (anche qui è un eufemismo, sono dipendenti mascherati da consulenti), quindi tantovale non esporlo analiticamente in fattura (non è obbligatorio, è facoltativo), si perde meno tempo e la fattura è più semplice, e chi ha la forza contrattuale lo "ingloba" nel compenso pattuito.
 
Riferimento: contribuenti minimi e INPS

collaboro con un'azienda da 3 anni, per 3 anni ho avuto un contratto co.co.pro , ma dal 01/01/11 sono passato a partita iva con il regime dei contribuenti minimi.
su alcunio aspetti ho ancora delle idee poco chiare, soprattutto per il pagamento dei contributi inps e contributi del 20% dell'imposta.

ogni mese sto fatturando alla mia azienda circa 2400 euro.

la mia fattura è molto semplice:
compenso 2400
ritenuta del 20%
totale a pagare la differenza

la mia azienda mi sta bonificando il totale dal quale io sto togliendo il 27% per accantonare i contributi inps che dovrò pagare per la gestione separata.
volevo chiederti questa operazione è giusta?

cioè il 27% devo accantonarlo dal totale compenso cioè 2400 euro o va bene calcolarlo dal totale-ritenuta e quindi accantono il 27 % sul totale che mi pagano?

in sede di dichiarazione a maggio 2012 coem funziona il tutto per trovare l'imponibile tra ricavi - costi?

la ritenuta d'acconto rientrerà tra i costi sostenuti?

es. poniamo sempre una fattura di 2400 euro sempre, quindi i ricavi sarebbero 28800. immaginiamo costi per 2000 euro; l'imponibile sarebbe di 26800.

da uqesto importo devo togliere anche le ritenute? e poi calcolo il 27% ? perchè se calcolo il 27% su 26800 non mi ritroverò mai con i soldi che ho accantonato (27% sul totale che mi pagano e cioè compenso meno ritenuta).

e poi le ritenute sono già un avvonto per l'imposta del 20%?

ti prego aiutami, non sto a capirci nulla,

mi fai una simulazione del tutto soprattutto del pagamento delle tasse (inps + reddito)
ciaooo
 
Riferimento: contribuenti minimi e INPS

Buonasera a tutti, scrivo sul forum per porre questo quesito a cui non riesco a trovare una risposta precisa.
Essendo disoccupato (ho solo dei redditi da fabbricati), essendo esperto nel settore ICT, ho pensato di aprire P. IVA come contribuente minimo per effettuare servizi di formazione e servizi web alla aziende. Sottoposta l'intenzione al mio consulente fiscale, lui me l'ha subito sconsigliato perché, mi ha detto, che dovrei pagare comunque periodicamente dei contributi INPS (qualcosa come circa 900-1000 euro trimestrali) come minimale indipendentemente se produco reddito o meno, cioè anche se non fatturo nulla, questo solo perché sono titolare di partita IVA. Se invece fatturo qualcosa (entro i 30.000) dovrò pagare in più (rispetto al fisso di cui lui parla) una percentuale sul fatturato intorno al 27%. Stando così le cose, uno che vuole provare ad aprire un'attività deve già sostenere le spese per i contributi INPS anche se non guadagna una lira? é vero quanto lui sostiene? Io leggendo su Internet avevo capito che l'INPS si deve pagare (sì, è ovvio) ma solo come percentuale sul fatturato e quindi su un guadagno che almeno già c'è stato)! Sono io che ho capito male? Devo cambiare consulente? Qual'è la verità? Potete cortesemente darmi una risposta?
Vi ringrazio anticipatamente.... Andrea
P.S. Sono già iscritto alla gestione separata avendo in passato svolto delle prestazioni occasionali come docente d'informatica.
 
Riferimento: contribuenti minimi e INPS

PER ANDREA
Perdonami l'incompletezza della risposta, per una trattazione approfondita è meglio rivolgersi a un commercialista (vero).
Non bisogna confondere l'inquadramento fiscale (regime dei minimi, cioè quello sotto i 30.000 Euro di fatturato, piuttosto che regime normale) dall'inquadramento previdenziale, che può essere come commerciante o come professionista.
L'aspetto fiscale (inteso come regime) e quello previdenziale sono indipendenti fra di loro.
Da un punto di vista previdenziale tu puoi inquadrarti come attività di servizio alle imprese, e ti iscrivi all'INPS come commerciante e paghi il contributo minimo di circa 700 Euro a trimestre per un anno "standard" di 12 mesi, se il reddito (non il fatturato) è sotto i 14.000 euro all'anno circa. Oltre, il 22% circa sul "supero". Oppure ti iscrivi (anche sei già iscritto, conviene fare una nuova comunicazione) all'INPS alla gestione separata come professionista, non hai il minimale ma paghi in percentuale sul reddito (circa il 27% normalmente).
Tutte queste informazioni le trovi ben dettagliate sul sito dell'INPS.
Il problema che tu dici, cioè di pagare anche se non guadagni, esiste solo se ti inquadri come commerciante.
In generale, la scelta fra le due possibilità, non è discrezionale, ma certe tipologie di attività possono essere viste da entrambi i punti di vista, e in quei casi c'è un certo margine di libertà nella scelta (commerciante o professionista).
Considera poi che la gestione separata prevede i pagamenti con lo stesso sistema delle tasse (saldi e acconti), quindi il primo anno sembra una pacchia e non paghi nulla, ma aspettati la botta il secondo anno (se gli affari vanno bene!...), Invece, i commecianti pagano i contributi "fissi" (anche detti "minimi", ma la terminologia può creare confusione con il regime fiscale omonimo) già in corso d'anno, se l'INPS è veloce a emettere le "codelines" con gli importi.
Buona fortuna!

PER CASTELLO
Da un punto di vista matematico, i ragionamenti sono giusti entrambi (ma sono sbagliati entrambi !), nel senso che SE NON HAI SPESE il reddito coincide col fatturato, e quindi è giusto il primo ragionamento, cioè accantonare il 27% su 2.400 Euro. Tieni conto che a giugno 2012, il 27% non basterà, perchè dovrai pagare il saldo 2011 ma anche l'acconto 2012, pari al 50% del saldo 2010. Questa è la "botta" del secondo anno (vedi anche risposta precedente); però poi la situazione si stabilizza, perche dal fatturato (che per semplicità ipotizzo = al reddito, in assenza di spese) potrai comunque togliere l'INPS pagata (sottolineo pagata, non con riferimento all'anno).
Consiglio anche a te di appoggiarti a un commercialista. Il sistema è troppo complicato per il "fai da te". E' ingiusto e illogico, ma è così.
 
Riferimento: contribuenti minimi e INPS

Per Marco_56
Ti ringrazio tanto per la tua risposta che mi ha finalmente chiarito come stanno le cose.
Ti saluto cordialmente e ti ringrazio ancora. :s-sault:
Andrea
 
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