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Contratto locazione a studenti universitari e cedolare secca 10%

Ho stipulato e registrato un contratto di locazione abitativo ad uno studente universitario. Non mi è chiaro però se le condizioni per l'applicazione dell'aliquota agevolata 10% si rifanno alla tipologia di contratto (art. 5 comma 3 della L. 431/1998) oppure sono vincolate all'importo del canone.
Dall'analisi dell'accordo locale per le locazioni a canone concordato depositato presso il Comune di competenza sommando tutte le varie componenti raggiungo un canone massimo applicabile (342,00 €) di poco inferiore a quello pattuito (350,00 €).
Quindi come lo tasso in sede di dichiarazione dei redditi? Al 10 o al 21%?
Grazie a chi vorrà rispondere
 
Il contratto transitorio per studenti universitari fuori sede deve riprodurre testualmente il contratto-tipo allegato all’accordo del 2010 sottoscritto a Perugia, così come modificato dall’accordo integrativo del 2015. Perciò, innanzitutto accertati della compatibilità della convenzione locativa a cui hai dato corso al contratto-tipo elaborato in sede locale (in genere riproduttivo del modello ministeriale del 2002).

Con riguardo a tali locazioni, all’art.9 (Canone di locazione) del contratto-tipo si prevedono i criteri e i parametri per la determinazione del corrispettivo annuo: i canoni, infatti, sono prescritti – come sempre - dagli accordi locali. Il comma 4 dell’articolo 13 (Patti contrari alla legge) della legge di riforma del 1998 sanziona con la nullità i patti che consentono al locatore di percepire un canone superiore a quello massimo stabilito dagli accordi locali; l’azione di ripetizione dell’indebito (comma 6) è prevista come rimedio nei casi di nullità: ciò non esclude un accordo stragiudiziale tra le parti con risoluzione consensuale del rapporto e contestuale nuova convenzione con un canone non superiore a quello consentito, operazioni a costo zero, se se rimani in regime di cedolare secca.

Senza esaminare lo statuto locativo in questione e non conoscendo gli elementi oggettivi (esattamente indicati dall’accordo di Perugia) da porre a base della determinazione del canone dovuto per legge, è impossibile rispondere in maniera esauriente e precisa al quesito, tuttavia, in linea generale posso dirti che se le parti regolano i loro rapporti e i relativi diritti e obblighi (canone compreso) in modo tale che il contratto non rientri più nello schema dei c.d. contratti a canone concordato, modificando il criterio di calcolo (che non rientra tra gli aspetti marginali o di contorno del contratto), il contratto stesso ricade nella disciplina ordinaria.

Eventuali errori nello sviluppo del calcolo o su i suoi presupposti (poco importa che la registrazione di un “calmierato” fuori soglia derivi da un “vero” o da un “falso” errore: la conclusione è una sola, la nullità della pattuizione) possono (si tratta di una probabilità, non di una certezza) essere rilevati - oltre che dall’Agenzia delle Entrate e dal Comune, in sede di controllo, con ricadute fiscali e ricalcolo di maggiori imposte dovute - dallo stesso inquilino che può ad esempio facilmente accertare la metratura in eccesso dall’attestato di prestazione energetica fornitogli (superficie utile riscaldata), con ricadute civilistiche, in sede giudiziale (previa mediazione).

In ogni caso, una verifica da parte di una organizzazione di categoria firmataria dell’accordo circa la rispondenza del contenuto economico e normativo del contratto all’accordo locale appare, nel caso di specie, quanto mai opportuno.
 
Ultima modifica:
salve. io invece ho stipulato un contratto a canone concordato a Torino in questi gg. mi ero rivolta ad un'associazione la quale , pero', mi ha detto che potevo fare da sola ed eventualmente farmi controllare il calcolo da loro ad un certo costo. ebbene io ho fatto il calcolo e registato il contratto. tutto secondo le regole. ebbene! ieri mi accorgo per pure caso che e' diventato obbligatorio far vidimare il contratto da un'associazione di categoria. ho chiesto ma mi hanno detto che ormai il contratto e' registrato e pertanto non si puo' piu fare nulla. secondo voi qual e' il rischio. ammesso che esista. io ho stipulato questo contratto proprio per avere un risparmio fiscale. non vorrei ora incorrere in sanzioni peggiori. a qualcuno e' successo?
 
@ Ellebi: semplicemente NON è canone concordato. Dovrai pagare l'imposta in base all'aliquita prevista (21% se ha optato per cedolare secca)
 
@ Ellebi: semplicemente NON è canone concordato. Dovrai pagare l'imposta in base all'aliquita prevista (21% se ha optato per cedolare secca)
ahime'! e' esattamente cio' che pensavo anche io. pero', secondo te, poiche' il contratto e' partito il giorno 1 di marzo e ci sono 30 gg. di tempo per la registrazione, sarebbe possibile richiedere l'annullamento andando all'Agenzia delle entrate?. se cosi' fosse avrei il tempo di farmelo vidimare e registrare nuovamente. oppure risolverlo anticipatamente anche pagando una sanzione. non so. mi secca terribilmente che all uppi quando ho telefonato non mi abbiamo detto che era obbligatoria la vidimazione.
tra l'altro un'altra associazione piu' piccola , ma di inquilini, mi ha detto di stare tranquilla che non succedera' sicuramente nulla oppure che uscira' una circolare che sanera' il tutto. ma io sono terribilmente preoccupata. sono preoccupata e seccata.grazie
 
meglio far le cose per bene, senza aspettare circolari ed evitare ansie/pensieri.
chiedi come fare in Agenzia delle Entrate e stipula il nuovo contratto di locazione a canone concordato.
 
Annullare una registrazioni mi sa che è difficile che si possa fare...puoi fare una cessazione anticipata di quel contratto che non ti costa nulla e poi farne uno nuovo con decorrenza dalla cessazione
 
Annullare una registrazioni mi sa che è difficile che si possa fare...puoi fare una cessazione anticipata di quel contratto che non ti costa nulla e poi farne uno nuovo con decorrenza dalla cessazione
Infatti . Ho preso un appuntamento martedì all A$E. Solo temo che essendo un contratto concordato non sia semplice fare una cessazione anticipata.ho questo dubbio che mi è venuto leggendo il contratto.per questo sono molto preoccupata.
 
Ma leggendo l'accordo territoriale di torino è prevista obbligatoria la certificazione di congruità sottoscritta da te e l'inquilino...mentre l'attestazione bilaterale delle associazioni è obbligatoria solo per validare quando ci sono certe clausole...
 
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