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comodato uso a genitore ai fini esenzione IMU

Laura1950

Utente
Buongiorno a tutti, ho da sottoporre un caso e ho preparata una lettera da inviare all'ufficio tributi del mio Comune che prima però vorrei sottoporre a vostra attenzione per consigliarmi nel caso avessi omesso qualcosa di importante da dire. (Ho solo omesso qui dati del Comune, indirizzi e mio cognome).

Buongiorno,
dopo attenta lettura degli atti regolamentari emessi dal Comune di ....... e altra legislazione sul tema, ho riscontrato il diritto di mio figlio ad esenzione IMU per assimilazione ad abitazione principale del monolocale dove risiedo, in quanto genitore, pertanto ho perfezionato con registrazione ad Agenzia delle Entrate contratto di comodato d'uso a partire dal 2015, pagando la tassa relativa di 200 euro, e protocollato presso vostri uffici la richiesta relativa.

Ora, dopo 10 mesi, mio figlio è stato informato che la domanda non è stata accettata perchè risulto ancora legalmente coniugata con mio marito, residente a ....... in appartamento di sua proprietà, dal quale sono separata di fatto dal 2003, data in cui ho trasferita la mia residenza a ........(altra città).

Tornando in data 1.4.2009 a ....... mio figlio mi ha concesso in
comodato d'uso il monolocale in via ........, dove risiedo tuttora.

Nel 2014 ho approfondita la questione leggendo gli Atti del Comune di ......., e ho proceduto nel merito.

cito:
"Come ormai noto il Comune di ........ ha assimilato all’abitazione
principale, con la conseguente esenzione dall’IMU, i seguenti immobili: 
................................................................Unità
immobiliare concessa in comodato dal soggetto passivo ai parenti in linea
retta entro il primo grado (genitori-figli e viceversa) che la utilizzano come abitazione principale; l’agevolazione opera limitatamente alla quota di rendita risultante in catasto non eccedente il valore di € 500,00. In caso di più unità immobiliari, la predetta agevolazione può essere applicata ad
una sola unità immobiliare. Le assimilazioni decorrono dal momento in cui si verifica il presupposto e previa presentazione di dichiarazione, disponibile presso l’Ufficio Tributi, entro la scadenza della prima rata. "

Il fatto che io risulti ancora coniugata pur non vivendo da 12 anni sotto lo stesso tetto di mio marito non ha alcuna rilevanza rispetto ai contenuti del Regolamento attuativo che dispone la possibilità di assimilazione a favore di un genitore senza ulteriori precisazioni limitatorie (non si dice: escludendo il genitore il cui coniuge sia possessore di altra abitazione nel Comune, penalizzando così al pagamento dell'IMU il figlio del genitore che decida di non vivere insieme al proprio coniuge, pur trattandosi di unica abitazione e non seconda casa per ciascuno).

Preciso che la formalizzazione della separazione non è stata avviata perchè abbiamo più di 60 anni e non lo riteniamo necessario, ma anche in quel caso il Regolamento non si esprime (non si dice: solo se uno dei genitori risulta legalmente separato) quindi non risolveremmo la situazione.

Il vostro personale di vigilanza può verificare quando vuole la veridicità della residenza non congiunta e reale, pertanto chiedo di riesaminare il caso e dare risposta positiva.

Laura ........

Cosa ne pensate?
 
Buongiorno a tutti, ho da sottoporre un caso e ho preparata una lettera da inviare all'ufficio tributi del mio Comune che prima però vorrei sottoporre a vostra attenzione per consigliarmi nel caso avessi omesso qualcosa di importante da dire. (Ho solo omesso qui dati del Comune, indirizzi e mio cognome).

Buongiorno,
dopo attenta lettura degli atti regolamentari emessi dal Comune di ....... e altra legislazione sul tema, ho riscontrato il diritto di mio figlio ad esenzione IMU per assimilazione ad abitazione principale del monolocale dove risiedo, in quanto genitore, pertanto ho perfezionato con registrazione ad Agenzia delle Entrate contratto di comodato d'uso a partire dal 2015, pagando la tassa relativa di 200 euro, e protocollato presso vostri uffici la richiesta relativa.

Ora, dopo 10 mesi, mio figlio è stato informato che la domanda non è stata accettata perchè risulto ancora legalmente coniugata con mio marito, residente a ....... in appartamento di sua proprietà, dal quale sono separata di fatto dal 2003, data in cui ho trasferita la mia residenza a ........(altra città).

Tornando in data 1.4.2009 a ....... mio figlio mi ha concesso in
comodato d'uso il monolocale in via ........, dove risiedo tuttora.

Nel 2014 ho approfondita la questione leggendo gli Atti del Comune di ......., e ho proceduto nel merito.

cito:
"Come ormai noto il Comune di ........ ha assimilato all’abitazione
principale, con la conseguente esenzione dall’IMU, i seguenti immobili: 
................................................................Unità
immobiliare concessa in comodato dal soggetto passivo ai parenti in linea
retta entro il primo grado (genitori-figli e viceversa) che la utilizzano come abitazione principale; l’agevolazione opera limitatamente alla quota di rendita risultante in catasto non eccedente il valore di € 500,00. In caso di più unità immobiliari, la predetta agevolazione può essere applicata ad
una sola unità immobiliare. Le assimilazioni decorrono dal momento in cui si verifica il presupposto e previa presentazione di dichiarazione, disponibile presso l’Ufficio Tributi, entro la scadenza della prima rata. "

Il fatto che io risulti ancora coniugata pur non vivendo da 12 anni sotto lo stesso tetto di mio marito non ha alcuna rilevanza rispetto ai contenuti del Regolamento attuativo che dispone la possibilità di assimilazione a favore di un genitore senza ulteriori precisazioni limitatorie (non si dice: escludendo il genitore il cui coniuge sia possessore di altra abitazione nel Comune, penalizzando così al pagamento dell'IMU il figlio del genitore che decida di non vivere insieme al proprio coniuge, pur trattandosi di unica abitazione e non seconda casa per ciascuno).

Preciso che la formalizzazione della separazione non è stata avviata perchè abbiamo più di 60 anni e non lo riteniamo necessario, ma anche in quel caso il Regolamento non si esprime (non si dice: solo se uno dei genitori risulta legalmente separato) quindi non risolveremmo la situazione.

Il vostro personale di vigilanza può verificare quando vuole la veridicità della residenza non congiunta e reale, pertanto chiedo di riesaminare il caso e dare risposta positiva.

Laura ........

Cosa ne pensate?

La separazione deve essere legale e di fatto...e dato che non sei legalmente separata, se la casa dove abiti tu e quella dove abita tuo marito si trovano nello stesso comune l'esenzione abitazione principale vale per una sola...

mi sa che ti sei persa la CIRCOLARE N. 3/DF 2012 Nel caso in cui i componenti del nucleo familiare abbiano stabilito la dimora abituale e la residenza anagrafica in immobili diversi situati nel territorio comunale, le agevolazioni per l'abitazione principale e per le relative pertinenze in relazione al nucleo familiare si applicano per un solo immobile. Lo scopo di tale norma è quello di evitare comportamenti elusivi in ordine all’applicazione delle agevolazioni per l’abitazione principale, e, quindi, la norma deve essere interpretata in senso restrittivo, soprattutto per impedire che, nel caso in cui i coniugi stabiliscano la residenza in due immobili diversi nello stesso comune, ognuno di loro possa usufruire delle agevolazioni dettate per l’abitazione principale e per le relative pertinenze
 
Ultima modifica:
La separazione deve essere legale e di fatto...e dato che non sei legalmente separata, se la casa dove abiti tu e quella dove abita tuo marito si trovano nello stesso comune l'esenzione abitazione principale vale per una sola...

mi sa che ti sei persa la CIRCOLARE N. 3/DF 2012 Nel caso in cui i componenti del nucleo familiare abbiano stabilito la dimora abituale e la residenza anagrafica in immobili diversi situati nel territorio comunale, le agevolazioni per l'abitazione principale e per le relative pertinenze in relazione al nucleo familiare si applicano per un solo immobile. Lo scopo di tale norma è quello di evitare comportamenti elusivi in ordine all’applicazione delle agevolazioni per l’abitazione principale, e, quindi, la norma deve essere interpretata in senso restrittivo, soprattutto per impedire che, nel caso in cui i coniugi stabiliscano la residenza in due immobili diversi nello stesso comune, ognuno di loro possa usufruire delle agevolazioni dettate per l’abitazione principale e per le relative pertinenze


Grazie, ma dalle date indicate si desume che ho abbandonato la residenza del coniuge da 12 anni e mi risulta quanto segue:

"8. Criteri univoci in tema di esclusione dell’attrazione del coniuge non convivente nel nucleo
familiare ai fini ISEE
Ai sensi dell’art. 3 comma 3 lett. e) si verifica l’ esclusione dell’attrazione del coniuge non convivente nel
nucleo familiare ai fini ISEE qualora sussista “abbandono del coniuge, accertato in sede giurisdizionale o
dalla pubblica autorità competente in materia di servizi sociali”. Tale abbandono si considera accertato:
- quando sussistano provvedimenti giurisdizionali anche temporanei o interlocutori o di rinvio ad altra
data d’udienza ove al contempo l’autorità giurisdizionale accerta lo stato di fatto di separazione dei
coniugi (sentenze con decisione su una parte della causa che per intanto accertano o stabiliscono lo stato
di separazione, ordinanze e decreti d’urgenza a tutela dei coniugi, di uno di questi e/o di figli, ordinanze
di rinvio ad altra udienza che per intanto accertino e/o stabiliscano la situazione di fatto dei coniugi);
- relazioni di servizio sociale professionale che accertino lo stato di fatto di separazione dei coniugi a
fronte della presa in carico di uno dei due coniugi;
Studio Legale segue n. 10
- situazioni anagrafiche e di stato civile che accertino una nuova situazione di convivenza di uno dei
coniugi con terzi e/o figli nati da tale convivenza;
- situazioni anagrafiche e documentali che accertino uno stato di fatto almeno decennale di assenza di
convivenza tra i due coniugi;
- situazione anagrafiche che comprovino l’irreperibilità di uno dei due coniugi;
- istituti giuridici non ancora riconosciuti nell’ordinamento italiano, sanciti da provvedimenti da parte
delle competenti autorità di uno Stato estero, prodotte con documentazione legalizzata, che attestino la
situazione di separazione di fatto dei coniugi."

La mia situazione anagrafica accerta uno stato di fatto almeno decennale di assenza di convivenza tra i due coniugi.

Cosa ne dici ora?
Laura
 
dal quesito non si comprende quale atto sia pervenuto.
dal tenore della discussione a me pare che vi siano gli estremi dell'esenzione e se ciò che è pervenuto si tratta di un accertamento oppure di un diniego all'esenzione io consiglierei di produrre un ricorso più che di una lettera nella quale si chiede una sorta di annullamento per autotutela
ciao
 
Grazie, ma dalle date indicate si desume che ho abbandonato la residenza del coniuge da 12 anni e mi risulta quanto segue:

"8. Criteri univoci in tema di esclusione dell’attrazione del coniuge non convivente nel nucleo
familiare ai fini ISEE...

Cosa ne dici ora?
Laura

Dico che stiamo parlando di IMU...non di ISEE e relativa dichiarazione stato di abbandono/estraneità rilasciata dagli assistenti sociali...

comunque non devi convincere me, io t'ho solo detto cosa prevedono le norme in fatto di IMU...per non disinformare gli altri utenti del forum con pratiche che possono risultare elusive...
 
Ultima modifica:
Dico che stiamo parlando di IMU...non di ISEE e relativa dichiarazione stato di abbandono/estraneità rilasciata dagli assistenti sociali...

comunque non devi convincere me, io t'ho solo detto cosa prevedono le norme in fatto di IMU...per non disinformare gli altri utenti del forum con pratiche che possono risultare elusive...

Ti ho ringraziato per la risposta che denota attenzione ma la mia non è disinformazione bensì approfondimento su eccezioni possibili quando due coniugi siano separati di fatto da oltre 10 anni e possano dimostrarlo con certificati anagrafici. L'interpretazione che ho trovato, diretta agli Assistenti sociali per comprendere quando si possa stabilire la separazione di un coniuge dal nucleo familiare originario (fondamentale a mia opinione per tutto quello che ne deriva), fornisce elementi in più di riflessione essendo materia nuova. Essendo questo un Forum, come in tutti i Forum, è bello sentire varie opinioni, quindi ben venga un confronto sul tema, se interessa altre persone nella stessa condizione (difficile che si eluda rimanendo separati anagraficamente oltre 10 anni solo per non pagare IMU!).
 
nessun atto, han detto a voce a mio figlio che hanno respinto la richiesta. Quindi, accogliendo il tuo consiglio, mi conviene prendere appuntamento e andare di persona a spiegare facendo vedere ISEE rilasciatomi da INPS dove risulto da sola e storico residenza ultradecennale in città diversa per 6 anni e in abitazione diversa nella stessa cittadina negli ultimi 6 per un totale di 12 anni e se non si risolve a voce chiedere l'atto di diniego scritto e far fare ricorso a mio figlio, che è il soggetto passivo IMU.
 
dal quesito non si comprende quale atto sia pervenuto.
dal tenore della discussione a me pare che vi siano gli estremi dell'esenzione e se ciò che è pervenuto si tratta di un accertamento oppure di un diniego all'esenzione io consiglierei di produrre un ricorso più che di una lettera nella quale si chiede una sorta di annullamento per autotutela
ciao

nessun atto, han detto a voce a mio figlio che hanno respinto la richiesta. Quindi, accogliendo il tuo consiglio, mi conviene prendere appuntamento e andare di persona a spiegare facendo vedere ISEE rilasciatomi da INPS dove risulto da sola e storico residenza ultradecennale in città diversa per 6 anni e in abitazione diversa nella stessa cittadina negli ultimi 6 per un totale di 12 anni e se non si risolve a voce chiedere l'atto di diniego scritto e far fare ricorso a mio figlio, che è il soggetto passivo IMU.
Grazie.
 
Ultima modifica di un moderatore:
scusa, prima non ho quotato la risposta diretta a te (vedi messaggio sotto). Grazie!

nessun atto, han detto a voce a mio figlio che hanno respinto la richiesta. Quindi, accogliendo il tuo consiglio, mi conviene prendere appuntamento e andare di persona a spiegare facendo vedere ISEE rilasciatomi da INPS dove risulto da sola e storico residenza ultradecennale in città diversa per 6 anni e in abitazione diversa nella stessa cittadina negli ultimi 6 per un totale di 12 anni e se non si risolve a voce chiedere l'atto di diniego scritto e far fare ricorso a mio figlio, che è il soggetto passivo IMU.

Laura
 
dal quesito non si comprende quale atto sia pervenuto.
dal tenore della discussione a me pare che vi siano gli estremi dell'esenzione e se ciò che è pervenuto si tratta di un accertamento oppure di un diniego all'esenzione io consiglierei di produrre un ricorso più che di una lettera nella quale si chiede una sorta di annullamento per autotutela
ciao

scusa, prima non ho quotato la risposta diretta a te (vedi messaggio sotto). Grazie!

nessun atto, han detto a voce a mio figlio che hanno respinto la richiesta. Quindi, accogliendo il tuo consiglio, mi conviene prendere appuntamento e andare di persona a spiegare facendo vedere ISEE rilasciatomi da INPS dove risulto da sola e storico residenza ultradecennale in città diversa per 6 anni e in abitazione diversa nella stessa cittadina negli ultimi 6 per un totale di 12 anni e se non si risolve a voce chiedere l'atto di diniego scritto e far fare ricorso a mio figlio, che è il soggetto passivo IMU.

Laura
 
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