a me pare che sulla inutilità dell'associazione in partecipazione nella quale l'associato rinunci agli utili, si è già correttamente espressa Luigia.
L'associazione in partecipazione o, nel vostro caso una eventuale impresa familiare, vedrebbe alleggerire il carico fiscale. Nell'impresa familiare ha anche un senso non distribuire gli utili che sono tassati anche in assenza di distribuzione.
In assenza di una ripartizione, che per il principio di progressività, fa ridurre l'intero carico fiscale in misura pù che proporzionale, non si comprende questo contratto posto in essere, a meno che il solo scopo sia quello di essere in regola ai fini dell'ispettorato del lavoro sia ai fini assicurativi e quelli previdenziali.
ciao