Buongiorno a tutti.
A Settembre 2023 ho venduto un immobile di categoria C/1 (mq 190) al prezzo di Euro 250.000 (Euro 1315,79 al mq).
Nell’avviso, la mia compravendita viene comparata non con l’OMI (Osservatorio Mercato Immobiliare) che indica per gli immobili commerciali di quella zona un minimo di 1020 Euro ed un massimo di 1680 Euro al metro quadro, bensì con l’atto di un notaio dello stesso comune che otto mesi prima aveva stipulato una compravendita simile per metri e categoria catastale indicando per un immobile di 150 mq un prezzo di 345.000 Euro (2.300 Euro al mq).
Mi è arrivato un “Avviso di accertamento con definizione in contraddittorio” chiedendomi di versare la sanzione ridotta (circa 1800 Euro se non ricordo male).
Possibile che l’AdE tanga conto degli atti stipulati da altri notai e non dell’Osservatorio curato dalla stessa Agenzia ?
Tra l’altro ho anche una perizia giurata del 2015 che indica la remota costruzione del mio immobile.
Cosa posso obiettare nel contraddittorio ? Grazie.
A Settembre 2023 ho venduto un immobile di categoria C/1 (mq 190) al prezzo di Euro 250.000 (Euro 1315,79 al mq).
Nell’avviso, la mia compravendita viene comparata non con l’OMI (Osservatorio Mercato Immobiliare) che indica per gli immobili commerciali di quella zona un minimo di 1020 Euro ed un massimo di 1680 Euro al metro quadro, bensì con l’atto di un notaio dello stesso comune che otto mesi prima aveva stipulato una compravendita simile per metri e categoria catastale indicando per un immobile di 150 mq un prezzo di 345.000 Euro (2.300 Euro al mq).
Mi è arrivato un “Avviso di accertamento con definizione in contraddittorio” chiedendomi di versare la sanzione ridotta (circa 1800 Euro se non ricordo male).
Possibile che l’AdE tanga conto degli atti stipulati da altri notai e non dell’Osservatorio curato dalla stessa Agenzia ?
Tra l’altro ho anche una perizia giurata del 2015 che indica la remota costruzione del mio immobile.
Cosa posso obiettare nel contraddittorio ? Grazie.