La prova delle cessioni intracomunitarie di beni dal 2020 - La Circolare del Giorno n. 260 del 12.12.2019

La cessione di beni a un cliente comunitario può essere fatturata come operazione non imponibile ai sensi dell’art. 41 DL 331/1993. L’onere della prova di consegna – movimentazione dei beni dall’Italia ad altro Stato UE – ricade sul cedente italiano che emette una fattura non imponibile IVA, pena il recupero dell’imposta sull’operazione. Dal 1° gennaio 2020 viene armonizzata la documentazione utile a fornire tale prova – tutti gli Stati membri dovranno utilizzare i medesimi elementi di prova – introducendo una sorta di check list dei documenti ritenuti validi giustificativi della consegna al cliente UE. Gli oneri documentali aumentano quando la spedizione è curata dal cliente comunitario (vendite EXW).

Indice

1. Premessa
2. Requisiti cessioni intracomunitarie di beni
3. La prova dell’effettiva movimentazione fino al 31 dicembre 2019
4. I mezzi di prova 2020
5. Quando il venditore cura il trasporto
6. Quando l’acquirente cura il trasporto

Cessione del “portafoglio clienti" - La Circolare del Giorno n. 259 del 11.12.2019

La cessione della “lista clienti” assume specifico rilievo ai fini dell’IVA, dato che tale operazione non può essere qualificata come cessione di ramo di azienda [fuori campo IVA ai sensi dell’art. 2, comma 3, lett. b) del D.P.R. n. 633/1972].

Il chiarimento è stato fornito nella risposta ad interpello n. 466/2019, pubblicata dall’Agenzia delle Entrate, relativa alla cessione della clientela di uno studio professionale.

Ai fini dell’individuazione della propria soluzione interpretativa, l’Agenzia ha compiuto una ricostruzione di cosa sia, sotto il profilo civilistico, l’“azienda”, e delle ragioni per cui la cessione della clientela da parte di un’impresa non possa configurare una cessione di azienda o di ramo aziendale, ma solo una vendita di un singolo bene (costituente parte dell’avviamento dell’impresa stessa).

Indice

1. Aspetti generali
2. Lavoratori autonomi
3. Concorso al reddito
4. Cessione onerosa della clientela
5. Cessione gratuita della clientela
6. Conferimento dello studio
7. Indirizzi di prassi
8. Iva e cessione gratuita
9. Interpello 466/20019
10. Cos’è un’azienda?
11. Elemento organizzativo
12. Soluzione fornita
13. Considerazioni

Libro Giornale e Libro inventari: le novità - La Circolare del Giorno n. 258 del 10.12.2019

“Archiviati gli invii dei dichiarativi”, con termine ultimo 2 dicembre (scadenza originariamente fissata al 30/11 che, cadendo di sabato, viene fatta slittare al 2.12.2019), termine prorogato dal 30.9.2019 al 30.11.2019 dall'art. 4-bis, D.L. 34/2019 convertito con modificazioni con L. 58/2019), è già ora di inserire nello scadenzario interno la stampa dei libri sociali. Tuttavia, alla luce delle recenti modifiche normative introdotte dalla Legge n.58/2019, Legge di conversione del D.L.34/2019 che ha modificato il DL. 357/1994, è ora possibile evitare la stampa.

Il presente articolo vuole fare il punto sulla questione, analizzando le possibilità offerte dalle recenti modifiche normative che permettono da quest’anno, anche per il libro giornale ed il libro inventari, la tenuta attraverso strumenti elettronici evitando la materializzazione, se non in caso di specifica richiesta avanzata dagli organi competenti ed in loro presenza. Ciò ricalca quanto già in vigore dal 6 dicembre 2017 per i registri Iva acquisti e vendite e dal 19 dicembre 2018 per quello dei corrispettivi.

Indice

1. Premessa
2. Inquadramento normativo
3. I Libri contabili obbligatori
4. Documentazione informatica
5. La stampa dei libri contabili
6. la conservazione dei documenti informatici
7. Applicazione imposta di bollo
8. Modalità di versamento
9. Il calcolo

Dematerializzazione e conservazione sostitutiva delle note spese dei dipendenti -La Circolare del Giorno n. 256 del 06.12.2019

In poco tempo l’Agenzia delle Entrate si è espressa sull’argomento della gestione delle note spese dei dipendenti e dei relativi giustificativi e, in particolare, della conservazione degli stessi esclusivamente in formato elettronico.

Con la presente Circolare si analizzeranno gli ultimi documenti di prassi sull’argomento.

Indice

1. Premessa
2. Conservazione sostitutiva
3. Nozione di documento informatico e di responsabile della conservazione
4. Dematerializzazione di documenti analogici
5. Risposte n. 388 e 403 del 2019
6. Risposta n. 417 del 2019

Il versamento dell’acconto IVA 2019 entro il 27.12.2019 - La Circolare del Giorno n. 255 del 05.12.2019

Entro il prossimo 27 Dicembre deve essere versato l’acconto IVA per il 2019, utilizzando uno dei tre metodi di calcolo alternativi:

• il metodo storico;
• il metodo previsionale;
• il metodo della liquidazione intermedia o analitica al 20 dicembre.

Si ricorda che l'acconto non è dovuto qualora risulti di importo inferiore a 103,29 Euro.

Indice

1. I soggetti obbligati e quelli esclusi
2. I tre metodi alternativi di calcolo
3. Soggetti che utilizzano lo split payment
4. L’adeguamento agli isa non incide sull’acconto Iva
5. Termini e modalità di versamento
6. Lo scomputo dell’acconto
7. La variazione del regime di liquidazione
8. Il ravvedimento dell’acconto IVA
9. Esempio: versamento dell’acconto Iva con il metodo storico
10. Rilevanza penale

La responsabilità degli amministratori e la liquidazione del danno - La Circolare del Giorno n. 254 del 04.12.2019

Il codice della crisi di impresa e dell’insolvenza (di seguito CCII) con l’articolo 378 ha modificato la responsabilità degli amministratori delle società a responsabilità limitata introducendo il comma 6 nell’articolo 2476 del codice civile che prevede che: “gli amministratori rispondono verso i creditori sociali per l'inosservanza degli obblighi inerenti alla conservazione dell'integrità del patrimonio sociale. L'azione può essere proposta dai creditori quando il patrimonio sociale risulta insufficiente al soddisfacimento dei loro crediti”.

Lo stesso articolo 378 ha introdotto il comma 3 nell’articolo 2486 del codice civile prevedendo un nuovo metodo di determinazione del danno dato dalla differenza dei netti patrimoniali.

Indice

1. La modifica dell’articolo 2086 del codice civile
2. La modifica dell’articolo 2476 del codice civile
3. La liquidazione del danno secondo il nuovo articolo 2486  del codice civile

Regime forfettario: le possibili modifiche con la Legge di bilancio 2020 - La Circolare del Giorno n. 253 del 03.12.2019

L'art. 88 della bozza delle legge di bilancio 2020 ha introdotto una serie di modifiche al regime forfetario che restringono la platea dei soggetti interessati all’adozione dello stesso dal 2020.

In particolare le modifiche riguardano le condizioni di accesso e mantenimento del regime, con la conseguenza che molti soggetti forfetari nel 2019 dovranno “ritornare” dal 2020 al regime ordinario.

In particolare è previsto:

• la reintroduzione del limite (ora pari a € 20.000) relativo alle spese per lavoro (fino al 2018 fissato a € 5.000);
• l’esclusione dal regime per coloro i quali possiedono redditi da lavoro dipendente e assimilati eccedenti € 30.000.

Il testo della Legge di Bilancio sta seguendo l’iter parlamentare, che dovrebbe concludersi a fine dicembre. Soltanto alla sua conclusione  potrà esserci la conferma o meno delle modifiche apportate al regime forfetario.

Indice

1. Premessa 
2. Spese per l’impiego di lavoratori
3. Limite al reddito da lavoro dipendente
4. Fattura elettronica e regime premiale
5. Riconoscimento di detrazioni e deduzioni
6. Abolizione flat tax al 20% per fatturato da 65.001 a 100.000

Saldo TASI entro il 16 dicembre 2019 - La Circolare del Giorno n. 252 del 02.12.2019

Il 16 dicembre scade il termine di pagamento del saldo della TASI 2019. Per calcolare l'ammontare dovuto occorre visionare le delibere comunali che risultano pubblicate sul sito internet del MEF entro il 28.10.2019.

In mancanza della pubblicazione della delibera entro tale data, si farà riferimento alle aliquote e alle detrazioni previste per il 2018.

In considerazione dell'avvicinarsi del termine ultimo di pagamento, si ritiene utile in questa circolare riepilogare le modalità di calcolo e di versamento della TASI.

Indice

1. Termini di pagamento della TASI
2. Immobili tassati
3. Soggetti passivi
4. Base imponibile e aliquote della TASI
5. Modalità di versamento
6. Esempi

Cooperative sociali – il regime fiscale parte 2 - La Circolare del Giorno n. 250 del 28.11.2019

Come ricordato nella circolare n. 249/2019, le Cooperative sociali hanno un regime fiscale complesso, derivante dall’applicazione congiunta di diverse norme tributarie previste per varie tipologie di enti, alle quali appartengono ex lege le Coop sociali (cooperativa a mutualità prevalente, imprese sociali e Enti del terzo settore).

Nella precedente circolare sono state esaminate le disposizioni fiscali proprie delle Coop sociali e quelle derivanti dall’appartenenza alla categoria delle Cooperative a mutualità prevalente.

In questa seconda circolare si completa l’esame del regime fiscale delle Coop sociali, richiamando le disposizioni tributarie, applicabili, in quanto compatibili, previste per le imprese sociali, e per gli Enti del terzo settore, rientrando la cooperativa sociale ad entrambe queste categorie di enti.

Indice

1. Introduzione
2. Il regime fiscale previsto per le imprese sociali, applicabile alle Coop sociali
3. Il regime fiscale previsto per gli Enti del Terzo Settore, applicabile alle Coop sociali
4. Conclusioni

Cooperative sociali – il regime fiscale parte 1 - La Circolare del Giorno n. 249 del 27.11.2019

Le cooperative sociali presentano un regime fiscale particolarmente articolato in quanto, oltre ad essere soggette ad una disciplina fiscale propria, fanno riferimento anche a quella prevista per le cooperative a mutualità prevalente, ed in quanto compatibile, a quella delle imprese sociali, e per alcuni aspetti anche a quella degli enti del terzo settore.

In questa circolare ci concentreremo sul regime fiscale applicabile alle coop sociali in quanto cooperativa a mutualità prevalente, mentre in una successiva circolare si esamineranno le ulteriori agevolazioni fiscali applicabili alle cooperative sociali, in quanto imprese sociale, ed ente del terzo settore.

E’ il caso di precisare che sul regime fiscale delle cooperative fiscali mancano indicazioni specifiche recenti da parte dell’Agenzia delle entrate, per cui qualche interpretazione delle norme diversa è sempre possibile.

Indice

1. Introduzione
2. Le condizioni per il regime fiscale previsto per le cooperative a mutualità prevalente
3. Il regime fiscale per le cooperative a mutualità prevalente, e il regime speciale per le cooperative sociali
4. Brevi considerazioni sulla comparazione del regime fiscale delle cooperative sociali rispetto a quello delle imprese sociali