Modalità di accesso alla Voluntary disclosure e periodi d'imposta oggetto di regolarizzazione La Circolare del Giorno n. 62 del 25.03.2015

Con la presente Informativa si prosegue l’esame della “voluntary disclosure”, iniziata con la nostra CdG n. 60/2015, ossia della procedura che consente di regolarizzare le violazioni relative ad attività finanziarie e patrimoniali costituite o detenute all’estero, nonché delle violazioni “interne”.

In particolare, saranno oggetto di trattazione gli aspetti relativi le modalità di accesso alla procedura nonché i periodi  oggetto di regolarizzazione.

Indice

1. Premessa
2. Adempimenti a carico del contribuente
3. Ambito temporale della procedura

Aggiornata la lista dei beni che possono essere oggetto di attività agricole connesse. La Circolare del Giorno n. 61 del 24.03.2015

È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto che aggiorna la lista dei beni che possono essere oggetto di attività agricole connesse.

Il nuovo elenco sostituisce quello precedente, istituito con il DM 17.06.2011, e ricomprende anche:

• la produzione di paste alimentari fresche e secche;
• la produzione di sciroppi di frutta;
• la manipolazione dei prodotti derivanti dalla silvicoltura (segagione e riduzione in tondelli, tavole, travi e altri prodotti similari compresi i sottoprodotti, i semilavorati e gli scarti di segagione delle piante).

Le disposizioni contenute nel decreto hanno effetto dal periodo d'imposta successivo a quello in corso al 31.12.2013, pertanto le attività contenute nell'elenco possono essere considerate connesse all'attività agricola a decorrere dal 2014 per gli imprenditori individuali, società semplici, enti non commerciali, società di persone e capitali (con tassazione catastale) con periodo d'imposta coincidente con l'anno solare.

Indice

1. Premessa
2. Elenco aggiornato attività agricole connesse
3. Attività di conservazione, commercializzazione e valorizzazione: chiarimenti con la circolare 44/E/2004
4. Attività di trasformazione: chiarimenti con la circolare 44/E/2004
5. Prevalenza: chiarimenti con la circolare 44/E/2004
6. Tabella riepilogativa

Voluntary disclosure, soggetti interessati e regolarizzazione delle violazioni La Circolare del Giorno n. 60 del 23.03.2015

Con la CM 10/2015, l'Agenzia, ha fornito i primi chiarimenti in merito alla voluntary disclosure, cioè la procedura di rientro di capitali detenuti all'estero.

In particolare, oltre a favorire l’emersione spontanea di capitali detenuti illecitamente all’estero (cd "collaborazione internazionale"), la norma  prevede la possibilità di regolarizzare violazioni “interne” che non hanno comportato il trasferimento o la costituzione di somme fuori dall’Italia.

La procedura riguarda le irregolarità commesse fino al 30/09/2014, per tutti i periodi d’imposta per i quali, alla data di presentazione dell'istanza, non sono decaduti i termini per l’accertamento o per la contestazione delle violazioni in materia di monitoraggio fiscale.

Con la presente Informativa, a  seguito dei recenti chiarimenti, si esamina l’ambito soggettivo ed oggettivo della procedura.

Indice

1. Premessa
2. La collaborazione volontaria internazionale
3. La collaborazione volontaria nazionale
4. Cause di inammissibilità  alla procedura

Agevolazione Tremonti quater, chiarimenti della CM 5/2015 La Circolare del Giorno n. 59 del 20.03.2015

Con la CM 5/2015, l’Agenzia, fornisce chiarimenti in merito al credito d'imposta relativo gli investimenti in beni strumentali “nuovi” compresi nella divisione 28 della Tabella Ateco 2007, realizzati dal 25/06/2014 al 30/06/2015 e destinati a strutture produttive situate nel territorio nazionale. Tra i principali chiarimenti, si segnala che:

• i beni agevolabili devono essere “strumentali” rispetto all’attività esercitata dall’impresa (sono esclusi i beni merce ed i materiali di consumo);
• l'ammontare minimo di €.10.000 va verificato in relazione a ciascun progetto di investimento effettuato dall'imprenditore e non sui singoli beni che lo compongono.
• per un soggetto "solare" che abbia effettuato investimenti agevolabili nel 2014, la prima quota del credito d'imposta maturato è utilizzabile dal 01/01/2016, la seconda dal 01/01/2017, la terza dal 01/01/2018;
• l’utilizzo del credito d’imposta oltre a non essere soggetto allo specifico limite di € 250.000 non va neppure conteggiato ai fini del limite annuale di compensazione pari a € 700.000; lo stesso  non incontra il divieto di compensazione dei crediti erariali i presenza di somme iscritte a ruolo e scadute superiori a € 1.500

Indice

1. Premessa
2. Soggetti beneficiari
3. Ambito oggettivo
4. Efficacia temporale dell’agevolazione
5. Determinazione dell’agevolazione
6. Utilizzo del credito d’imposta
7. Cumulo con altre agevolazioni
8. Revoca dell’agevolazione e attività di controllo

Scadenzario Aprile 2015 La Circolare del Giorno n. 58 del 19.03.2015

Le principali scadenze fiscali del mese di Aprile 2015

Dal 31 marzo obbligo di fattura elettronica verso le Pubbliche Amministrazioni La Circolare del Giorno n. 57 del 18.03.2015

Con la recente circolare 1/DF/2015, il MEF ha precisato che le PA destinatarie dell'obbligo di fatturazione elettronica, dal prossimo 31/03/2015, sono “tutte le Amministrazioni dello Stato”  e non solo gli enti ed i soggetti indicati nell'elenco pubblicato dall'ISTAT e le Autorità indipendenti;  pertanto, queste, dal 31/03 non potranno più accettare dai propri fornitori fatture emesse o trasmesse in forma cartacea e procedere al relativo pagamento, neppure parzialmente, finché non riceveranno la fattura elettronica. In ogni caso, l’adozione della modalità elettronica di emissione della fattura comporta  particolari obblighi in materia di conservazione/archiviazione delle stesse.

Indice

1. Premessa
2. Ambito soggettivo
3. Decorrenza dell’obbligo di fatturazione elettronica
4. Fattura elettronica: aspetti generali

Modalità di accesso al 730 precompilato da parte dei contribuenti La Circolare del Giorno n. 55 del 17.03.2015

Per effetto del Decreto semplificazioni fiscali, quest'anno parte l'operazione 730 precompilato. Ormai è tutto pronto. L'Agenzia delle Entrate, infatti, con provvedimento direttoriale del 23 febbraio scorso, ha definito le modalità di accesso alla dichiarazione 730 precompilata da parte dei contribuenti.

I contribuenti non lo riceveranno a casa, ma lo potranno ottenere accedendo direttamente con le credenziali Fisconline o le credenziali all'Inps, oppure conferendo apposita delega al proprio sostituto d'imposta o ad un CAF o professionista abilitato.

La dichiarazione precompilata sarà resa disponibile a partire dal 15 aprile prossimo.

Sul tema del 730 precompilato è di recente intervenuto anche il direttore dell'Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, nel corso dell'audizione in Commissione parlamentare di Vigilanza sull'Anagrafe tributaria tenutasi lo scorso 11 marzo.

Indice

1. Il provvedimento delle Entrate
2. Contribuenti destinatari della dichiarazione 730 precompilata
3. Contribuenti esclusi dalla dichiarazione 730 precompilata
4. Dati accessibili
5. Accesso diretto da parte del contribuente
6. Accesso da parte del sostituto d'imposta, CAF o professionista abilitato
7. I controlli sulle deleghe

Abrogato l'obbligo di presentazione del Modello IRE La Circolare del Giorno n. 56 del 17.03.2015

Con il Decreto “Semplificazioni” è stato abrogato l’obbligo di presentare all’Agenzia delle Entrate il mod. IRE per gli interventi di riqualificazione/risparmio energetico che interessano più periodi d’imposta.

Pertanto, per i soggetti con periodo d’imposta coincidente con l’anno solare non sarà necessario presentare, entro il prossimo 31.3.2015, il mod. IRE in relazione alle spese sostenute nel 2014 per interventi proseguiti nel 2015.

Tra l'altro, in applicazione del principio del favor rei, l’omesso o irregolare invio del mod. IRE fino all’entrata in vigore del decreto semplificazioni, non è sanzionato, purché alla stessa data non sia intervenuto un provvedimento di irrogazione definitivo.

Indice

1. Premessa
2. Soppressione dell'obbligo di comunicazione del modello IRE

Regime fiscale diretto e indiretto dei contratti rent to buy La Circolare del Giorno n. 54 del 16.03.2015

Con la recente CM 4/2015,  l’Agenzia, pone fine alle diverse questioni sorte in merito agli aspetti fiscali del contratto di “godimento in funzione della successiva alienazione di immobili” (cd  “rent to buy”).

Alla luce di tale documento di prassi, nella presente informativa si continua l'analisi degli aspetti civili e fiscali di tale nuova forma contrattuale, iniziata con la nostra CdG n. 53/2015.

Indice

1. Esercizio del diritto di acquisto e trasferimento dell’immobile
2. Mancato trasferimento dell’immobile e restituzione degli acconti 

Regime fiscale diretto e indiretto dei contratti rent to buy La Circolare del Giorno n. 53 del 13.03.2015

Con la CM 4/2015, l'Agenzia, esamina il regime fiscale diretto ed indiretto applicabile ai contratti di "rent to buy", recentemente disciplinati dall'art. 23 DL 133/2014. In particolare, per l'imposizione indiretta, occorre distinguere come segue:

• la “quota” relativa al corrispettivo per il godimento: è oggetto di imposizione alla stregua di un canone di locazione, sia dal punto di vista dell'IVA che dell'imposta di registro;
• la quota riconducibile alla funzione di “acconto” sul prezzo di futura vendita:  va tassata come acconto sul corrispettivo della futura cessione immobiliare (ai fini IVA/registro).

Sulla quota di canone da imputare ad "acconto" è dovuta l'imposta di registro proporzionale del 3% se gli acconti non sono soggetti IVA.

Ai fini IVA, il mancato esercizio del diritto di acquisto dell'immobile, da parte del concedente, con conseguente restituzione della quota versata a titolo di acconto sul prezzo, comporta l'emissione di una nota di variazione a favore del conduttore per gli importi restituiti; tuttavia, laddove nel contratto sia stato disposto che una quota dei canoni è trattenuta dal concedente in caso di mancato esercizio del diritto di acquisto, essa assume natura di corrispettivo e va soggetta ad IVA con aliquota “ordinaria”.

Indice

1. Premessa
2. Contratto di rent to buy: aspetti civilistici
3. Contratto di rent to buy: disciplina fiscale