Commento alla sentenza della Cassazione n. 23547 del 18.11.2015 "Recupero credito occupazionale: nullo l'avviso ante tempus se non c'è l'urgenza"

"Recupero credito occupazionale: nullo l’avviso ante tempus se non c’è l’urgenza" Cassazione Civile  Sentenza n.23547  del 18 novembre 2015 (PDF - 8 pagine)

L'inosservanza del termine dilatorio di sessanta giorni per l'emanazione dell'avviso di recupero di credito d'imposta - termine decorrente dal rilascio al contribuente, nei cui confronti sia stato effettuato un accesso, un'ispezione o una verifica nei locali destinati all'esercizio dell'attività, della copia del processo verbale di chiusura delle operazioni - determina di per sè, salvo che ricorrano specifiche ragioni di urgenza, l'illegittimità dell'atto impositivo emesso ante tempus.

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IL CASO

IL COMMENTO

1. Accertamento ante tempus: quadro normativo  e tesi pro contribuente
2. Tesi pro Fisco: è legittimo l'atto emesso prima di 60 giorni dal pvc
3. La sentenza annotata

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

Commento alla Cassazione lavoro n. 24538 del 20.11.2015 "Obblighi di sicurezza per i collaboratori parasubordinati"

Obbligo di sicurezza  per i collaboratori parasubordinati Cassazione civile sezione lavoro n. 24538 del 20.11.2015 (PDF - 10 pagine)

L'obbligo di un ambiente salubre è un obbligo anche nei confronti del collaboratore coordinato (co.co.pro/co.co.co) che per l’esecuzione del contratto debba operare all'interno dell’impresa. Nella presente sentenza infatti  è di decisivo rilievo il disposto dell’art. 2087 c.c., in forza del quale, il datore di lavoro, anche al di là delle disposizioni specifiche, è comunque costituito garante dell'incolumità fisica e della salvaguardia della personalità morale di quanti prestano la loro opera nell'impresa, con l'ovvia conseguenza che, ove egli non ottemperi all'obbligo di tutela, l'evento lesivo correttamente gli viene imputato in forza del meccanismo previsto dall’art. 40, comma 2, c.p..

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IL CASO

IL COMMENTO

1. Art. 2087 c.c.: misure di sicurezza

2. Co.co.pro/co.co.co: art. 2087 c.c. e Jobs Act

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

Commento alla ordinanza della Corte di Cassazione 18296 del 17.9.2015 "Appello: per la valida costituzione avviso di spedizione o di ricevimento?"

Appello: per la valida costituzione avviso di spedizione o avviso di ricevimento? Cassazione civile - Ordinanza n. 18296 del 17 Settembre 2015 (PDF - 8 PAGINE)

Non costituisce motivo d'inammissibilità, ex artt. 53 e 22 D.Lgs. n. 546 del 1992, dell'appello notificato a mezzo posta il fatto che, all'atto della costituzione, l'appellante depositi l'avviso di ricevimento del plico inoltrato per raccomandata, in luogo del prescritto avviso di spedizione, in quanto anche l'avviso di ricevimento del plico raccomandato riporta la data della spedizione, con la conseguenza che il relativo deposito deve ritenersi idoneo ad assolvere la funzione probatoria che la norma assegna all'incombente. Cio' anche in considerazione del principio, di recente ribadito, secondo cui, in tema di contenzioso tributario, il termine entro il quale la copia del ricorso spedito per posta deve essere depositata presso la segreteria della Commissione tributaria adìta,  decorre dalla data della ricezione dell'atto da parte del destinatario e non da quella di spedizione.

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IL CASO

IL COMMENTO

1. Ricorso tributario e appello notificato tramite posta: decorrenza del termine e orientamenti giurisprudenziali .

2. Deposito di fotocopia della ricevuta di spedizione postale: il deposito dell'avviso di ricevimento è equipollente?

3. La sentenza annotata

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

Commento alla sentenza della Cassazione civile n. 23553 del 18 novembre 2015 "Cartella di pagamento, ammissibile l’impugnazione del coniuge"

Cassazione Civile  - Sentenza n.23553 del 18 novembre 2015 (PDF - 6 pagine)

 In caso di dichiarazione congiunta dei coniugi, alla moglie non è preclusa l’impugnazione della cartella di pagamento fondata sull’avviso di accertamento notificato al marito e divenuto definitivo nei confronti del medesimo in forza di sentenza passata in giudicato. A chiarirlo la Suprema Corte - Sezione Tributaria - con la sentenza 18 novembre 2015, n. 23553.

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IL CASO

IL COMMENTO

1. Dichiarazione congiunta: inquadramento normativo e orientamento giurisprudenziale

2. La sentenza annotata

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

Commento alla sentenza della Cassazione lavoro n. 23698 del 19.11.2015 su "Riorganizzazione aziendale, dequalificazione e licenziamento per giustificato motivo"

"Riorganizzazione aziendale, dequalificazione e licenziamento per giustificato motivo" Cassazione civile - Sezione  lavoro Sentenza n. 23698 del 19 novembre 2015 (PDF - 8 pagine)

L'art. 2103 c.c. va interpretato nel senso che, nei casi di legittime scelte imprenditoriali comportanti interventi di ristrutturazione aziendale, l'adibizione del lavoratore a mansioni diverse - ed anche inferiori - a quelle precedentemente svolte, senza modifica del livello retributivo, non si pone in contrasto con il dettato del codice civile se essa rappresenta l'unica alternativa praticabile in luogo del licenziamento per motivo oggettivo.

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IL CASO

IL COMMENTO

1. Dequalificazione professionale lecita: nozione e orientamenti giurisprudenziali

2. Ipotesi di dequalificazione

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

Commento alla sentenza della Corte di Cassazione n. 23763 del 27.11.2015 : "Compenso agli amministratori: criteri di deducibilità"

"Compenso agli amministratori: criteri di deducibilità"  Cassazione civile - Sentenza n. 23763 del 20 Novembre 2015 (PDF - 10 pagine)

Le regole in materia di imputazione dei componenti negativi di reddito, in quanto poste a presidio di un procedimento di determinazione oggettiva del reddito di impresa, sono inderogabili e come tali sono sottratte alla disponibilità di parte, non potendo invero rimettersi all'arbitrio del contribuente la scelta del periodo d'imposta più vantaggioso per operare la deduzioni. Per quanto concerne i compensi corrisposti agli amministratori, gli stessi, in deroga al criterio di competenza, vanno dedotti secondo il principio di cassa ovvero nel momento in cui sono corrisposti.

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IL CASO

IL COMMENTO

1. La deducibilità ai fini IRES dei compensi agli amministratori: i requisiti di certezza e determinabilità

2. I criteri di imputazione temporale dei costi e loro inderogabilita’

3. La sentenza annotata

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

Patent box, La riforma fiscale in Spagna, Le operazioni di cartolarizzazione, Italia e Giappone nuove prospettive per il commercio internazionale,

ASPETTI FISCALI

• Rapporti con società in black list e tassazione dei dividendi di società controllate e collegate all’estero: decreto sull’internazionalizzazione (147/15) di Ana Maria Pérez Magdalena
• Breve commentario al modello OCSE di convenzione contro le doppie imposizioni fiscali – artt. 6-8 di Ernesto Cherici
• La riforma fiscale in Spagna di Diana Pérez Corradini
• Il regime di tassazione agevolata c.d. “Patent box” di Erika Cucco
• Le operazioni di cartolarizzazione: cenni generali di David Fava
• Speciale regime fiscale per lavoratori impatriati di Vincenzo Granatiero
• Profili di diritto internazionale dell’imposta di registro di Paolo Antonio Iacopino, Chiara Porrovecchio
• Italia e Giappone: nuove prospettive per il commercio internazionale di Lorenzo Riccardi, Giorgio Riccardi
• Con myIR il Fisco neozelandese è sempre più “green” e digitale di Claudia Scardino
• Place Of Effective Management (POEM) di Paolo Soro

VARIE

• Una presenza online efficace per sviluppare il proprio business in Italia e all’Estero di Stefano Grigoletti
• Collaboratori non residenti di Luigi Rodella
• Gli incentivi per avviare una attività nel Regno Unito di Maurizio Verona

Domande & Risposte

Commento alla sentenza del Tribunale di Roma, II sezione, del 30 settmbre 2015 "Risarcimento ai familiari del militare morto per uranio impoverito"

Vi è la responsabilità extracontrattuale (art. 2043 c.c.) del Ministero della Difesa per la morte di un  Caporal Maggiore dell’Esercito italiano nell'omettere di adottare le necessarie misure precauzionali e di informare (rischio specifico) il militare impiegato nei territori di missione (Bosnia) quanto agli effetti dell’esposizione ad uranio impoverito ed altre sostanze oncogene, in conseguenza dei bombardamenti effettuati negli anni 1995-1999 dalle Forze Nato, nella missione di pace (peace keeping) condotta nei territori balcanici rispetto ai congiunti del militare che, estranei al rapporto di impiego, hanno risentito pregiudizio dalla condotta omissiva della prima.

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Risarcimento ai familiari del militare morto per uranio impoverito - Tribunale di  Roma sezione II Sentenza  del 30 settembre 2015 (PDF - 11 pagine)

IL CASO

IL COMMENTO

1. Responsabilità extracontrattuale, pubblica a amministrazione ed art. 2087 c.c.

2. Nesso causale tra attività svolta, morte e misure di sicurezza

3. Morte del familiare e risarcimento del danno

IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA

Commento alla ordinanza della Corte di Cassazione civile n. 22443 del 3.11.2015 "La dichiarazione è emendabile in sede di contenzioso"

"La dichiarazione è emendabile in sede di contenzioso" - Cassazione Civile Ordinanza n. 22443  del 3 Novembre 2015 (PDF - 8 pagine)

Il contribuente ha la possibilità di emendare la propria dichiarazione dei redditi anche in pendenza di giudizio davanti alla Commissione Tributaria. Ad affermarlo la Suprema Corte con sentenza n. 22443, pubblicata il 3 novembre scorso.

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IL CASO

IL COMMENTO

1. I limiti temporali per la presentazione di una dichiarazione integrativa

2. L' ordinanza annotata

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Commento alla sentenza della Cassazione lavoro n. 22824 del 9.11.2015 : " I termini di impugnativa del licenziamento"

Cassazione Civile Sezione lavoro Sentenza n.  22824 del 09 novembre 2015 (PDF - 12 pagine)

Il differimento al 31 dicembre 2011 dell'entrata in vigore delle disposizioni relative al termine decadenziale di 60 giorni per l'impugnazione del licenziamento riguarda tutti gli ambiti di novità di cui al novellato art. 6, legge n. 604 del 1966 e, quindi, non attiene solo all'estensione dell'onere di impugnativa stragiudiziale ad ipotesi in precedenza non contemplate, ma anche all'inefficacia di tale impugnativa se, nei successivi 270 giorni, l'interessato non provvede al deposito o della domanda giudiziale o della richiesta di conciliazione.

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IL CASO

IL COMMENTO

1. Termine di impugnativa del licenziamento ed art. 6 della L. 604/1966

1.1. Orientamenti giurisprudenziali

IL TEWSTO INTEGRALE DELLA SENTENZA