Iva TR 1° trimestre 2015 con il nuovo modello La Circolare del Giorno n. 79 del 20.04.2015

I contribuenti Iva che presentano un credito Iva trimestrale superiore a € 2.582,28 e che rispettano determinati requisiti, possono richiederne il rimborso o la compensazione presentando il modello IVA TR.

Con Provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate del 20.03.2015, è stato approvato il nuovo modello IVA TR, il quale ha recepito le novità intervenute di recente in merito a:

• la possibilità di rettifica dell'utilizzo del credito IVA (Risoluzione n. 99/E dell'11.11.2014);
• lo split payment, il nuovo regime in vigore dal 1° gennaio 2015 che prevede che, per le operazioni effettuate verso le Pubbliche amministrazioni, l'IVA a debito indicata in fattura venga versata direttamente dalla PA che ha ricevuto la fattura (Legge di Stabilità 2015);
• le modalità di erogazione del credito IVA, per la quale non è più richiesta la garanzia se il rimborso è di importo non superiore a € 15.000 (D.Lgs. n. 175/2014).

Il nuovo modello IVA TR va utilizzato a decorrere dalle richieste di rimborso o di utilizzo in compensazione del credito Iva relativo al 1° trimestre 2015, da presentare entro il prossimo 30 aprile. 

Indice

1. Il nuovo modello Iva Tr: le novità in sintesi
2. Soggetti che possono utilizzare il modello Iva Tr
3. Requisiti
4. Modalità di richiesta di rimborso/ compensazione infrannuale
5. Contribuenti mensili con contabilità presso terzi
6. Il limite alla compensazione dei crediti Iva
7. Divieto di compensazione di ruoli scaduti di importo > € 5.000
8. Frontespizio: la rettifica dell'utilizzo del credito Iva
9. Quadro TA: reverse charge e split payment
10. Quadro TD: novità su erogazione prioritaria e rimborsi IVA

Modalità di rilascio della Certificazione Unica 2015 da parte dell'INPS La Circolare del Giorno n. 78 del 17.04.2015

L'INPS, con la circolare 71 dell'8 aprile 2015 ha illustrato le modalità attuative relative al rilascio della Certificazione Unica 2015, e i diversi canali a disposizione dell'utenza, in continuità  con quanto già previsto l'anno scorso con il CUD.

Il modello di Certificazione Unica 2015 è disponibile online sul sito dell'Inps.

Coloro che non hanno accesso alla modalità telematica, possono richiedere gratuitamente la Certificazione Unica presso i patronati. In alternativa è possibile rivolgersi ai Caf e gli altri intermediari autorizzati, ma alcuni di questi offrono tale servizio a pagamento.

Si informa che, a seguito di un incontro fra il presidente dell’Inps e la Consulta Nazionale dei Caf, si è stabilito che tutti i Caf che appartengono alla Consulta Nazionale offriranno il servizio di rilascio della Certificazione Unica a titolo gratuito.

Indice

1. Premessa
2. Prelievo telematico della Certificazione Unica 2015
3. Modalità alternative

Credito imposte pagate all'estero - Parte 2 La Circolare del Giorno n. 77 del 16.04.2015

In questa circolare si continua la trattazione, iniziata con la precedente CdG 76/2015, della disciplina del credito per le imposte pagate all'estero, recentemente oggetto di analisi da parte dell'Agenzia delle Entrate nella circolare 9/E del 15.03.2015.

Indice

1. Premessa
2. La riliquidazione delle imposte estere a seguito dell'accertamento di un maggior reddito
3. Il credito per le imposte pagate all'estero e le imprese
4. Il credito per le imposte pagate all'estero e le stabili organizzazioni

Credito imposte pagate all'estero - Parte 1 La Circolare del Giorno n. 76 del 15.04.2015

La Circolare 9/E del 2015 è il documento di prassi con il quale l’Agenzia delle Entrate ha analizzato per la prima volta in modo così dettagliato la disciplina del credito per le imposte pagate all’estero.

La presente Circolare analizzerà i punti salienti di tale documento di prassi illustrando i chiarimenti forniti dall’Agenzia delle Entrate al riguardo.

Indice

1. Premessa
2. L’istituto del credito per le imposte pagate all’estero e la sua applicabilità
3. La determinazione del credito d’imposta
4. La limitazione della detrazione per singolo stato
5. Parziale concorso del reddito estero alla formazione del reddito complessivo

5 per mille all'Irpef a regime dal 2015: gli adempimenti La Circolare del Giorno n. 75 del 14.04.2015

La Legge di Stabilità 2015 (Legge n. 190/2014) ha trasformato il contributo del 5 per mille dell'Irpef da beneficio provvisorio, riproposto annualmente da specifiche disposizioni normative, ad una forma stabile di finanziamento dei settori di rilevanza sociale.

In considerazione della “stabilizzazione” dell’istituto del 5 per mille, l'Agenzia delle Entrate, con la circolare n. 13/E del 26 marzo 2015, ha fornito, con riguardo agli enti del volontariato e alle associazioni sportive dilettantistiche, una sintesi degli adempimenti da porre in essere ai fini dell’ammissione al contributo per l’esercizio 2015 e per quelli successivi.

Indice

1. Le novità sul 5‰ dell'Irpef introdotte dalla Legge di Stabilità 2015
2. Possibili destinatari del 5‰ dell'Irpef
3. Domanda di iscrizione agli elenchi per il riparto del 5‰ dell'Irpef
4. Adempimenti a carico degli enti del volontariato e delle associazioni sportive dilettantistiche
5. La "remissione in bonis"
6. Comunicazione di ammissione al riparto
7. Il rendiconto delle somme ricevute

Nuovi casi di reverse charge, i chiarimenti dalle Entrate con la Circolare 14/2015 La Circolare del Giorno n. 74 del 13.04.2015

Con la CM 14/2015, l'Agenzia fornisce i “primi chiarimenti” sull'estensione del meccanismo del reverse charge ai "servizi di pulizia, di demolizione, di installazione di impianti e di completamento relativi ad edifici", a specifiche operazioni del settore energetico, nonché alle cessioni di pallet recuperati ai cicli di utilizzo successivi al primo.

Dopo aver esaminato l’ambito oggettivo e soggettivo di applicazione delle operazioni in esame, l’Agenzia:

• afferma che, per le prestazioni rese nel settore edile, l'applicazione del reverse va valutata sulla base dei codici ATECO 2007 relativi a ciascuna delle prestazioni interessate;
• fornisce la definizione di “edificio” ed i criteri utilizzabili per individuare le operazioni da assoggettare a reverse charge;
• affronta i rapporti tra reverse charge e split payment,  regime dell’IVA per cassa, nuovo regime forfetario.

Indice

1. Premessa
2. Settore edile - estensione del reverse charge
3. Estensione del reverse charge nell’ambito del settore energetico
4. Estensione del reverse charge alle cessioni di pallets
5. Rapporto tra split payment e reverse charge
6. Reverse charge e regime dell’iva per cassa
7. Reverse charge e nuovo regime forfetario
8. Acquisti di servizi promiscui da parte di un ente non commerciale
9. Utilizzo del plafond
10. Soggetti esclusi dall’applicazione del reverse charge
11. Clausola di salvaguardia

La Risoluzione n. 21/E/2015 dell’Agenzia delle Entrate sugli acquisti di beni da soggetti non residenti - La Circolare del Giorno n. 73 del 10.04.2015

La Risoluzione dell’Agenzia delle Entrate n. 21/E del 2015 è intervenuta affermando il divieto di emissione della fattura da parte della partita IVA italiana del fornitore non residente, sia rappresentante fiscale o identificazione diretta, per le cessioni di beni esistenti in Italia nei confronti di un soggetto passivo italiano. La presente Circolare esamina il chiarimento fornito dall’Agenzia delle Entrate delineando quali sono i corretti comportamenti da tenere ai fini pratici.

Entro il 30.4 la trasmissione del modello SSP da parte delle strutture sanitarie private La Circolare del Giorno n. 72 del 09.04.2015

Entro il 30 aprile le cliniche private devono inviare all'Agenzia delle Entrate la comunicazione dei compensi riscossi nel 2014, in nome e per conto di ciascun professionista che svolge attività di lavoro autonomo, medico o paramedico, all'interno delle strutture stesse.

L'obbligo è stato introdotto con la finanziaria 2007 per favorire la tracciabilità e la trasparenza dei pagamenti.

Secondo questa procedura, infatti, il pagamento della parcella viene effettuato “nelle mani” della struttura sanitaria, e la somma riscossa va poi riversata al professionista interessato.

La comunicazione dei compensi riscossi secondo questa procedura - c.d. accentrata - deve essere effettuata utilizzando l'apposito modello SSP, esclusivamente con modalità telematica, direttamente dalla struttura o mediante intermediario.

Indice

1. Premessa
2. Ambito di applicazione
3. La comunicazione dei compensi - Mod. SSP
4. Termini e modalità di presentazione
5. Comunicazione sostitutiva

Come accedere al credito d'imposta PMI del settore cinematografico La Circolare del Giorno n. 71 del 08.04.2015

Con Decreto del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo del 12.02.2015, emanato di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, e in vigore dal 24 marzo 2015, sono stati definiti i criteri e le modalità di accesso al credito d'imposta per le imprese del settore cinematografico che negli anni 2015 e 2016 provvedono al ripristino, restauro e adeguamento strutturale e tecnologico delle sale cinematografiche già esistenti al 1° gennaio 1980.

Il bonus era stato previsto dal Decreto cultura e turismo (D.L. n. 83/2014, convertito nella Legge n. 106/2014), lo stesso decreto che ha introdotto il più famoso "Artbonus", ma il decreto attuativo non era ancora stato emanato.

Il credito d'imposta è pari al 30% dei costi sostenuti, da ripartire in 3 quote annuali di pari importo, ed è riconosciuto fino ad un massimo di 100.000 euro e comunque fino all'esaurimento delle risorse disponibili.

Indice

1. Il bonus previsto dal Decreto cultura e turismo
2. Imprese interessate
3. Definizione di "sala cinematografica" ai fini della fruizione del bonus
4. Gli interventi oggetto di agevolazione
5. Le caratteristiche del credito d'imposta
6. Modalità di richiesta del bonus
7. Modalità di utilizzo del credito d'imposta

L’approvazione del bilancio di esercizio. La Circolare del Giorno n. 70 del 07.04.2015

Entro il prossimo 30 aprile 2015, ossia 120 giorni dalla chiusura dell’esercizio al 31/12/2014, le società di capitali devono convocare l’assemblea dei soci per approvare il relativo bilancio di esercizio.

Tuttavia, è possibile usufruire del maggior termine di 180 giorni (29 giugno 2015), in presenza di specifiche esigenze connesse con la struttura e l’oggetto della società, se previsto dallo statuto.

Una volta approvato, il bilancio va depositato, entro 30 giorni, presso il competente ufficio del Registro delle Imprese, unitamente ai documenti allegati e al verbale di approvazione.

Con l’approssimarsi del predetto termine, nella presente circolare si esaminano i diversi aspetti relativi  l’approvazione del bilancio anche alla luce di alcune pronunce giurisprudenziali.

Indice

1. Premessa
2. L’approvazione  del bilancio
3. Modalità di convocazione  dei soci
4. Invalidità della delibera di approvazione del bilancio
5. Il deposito del bilancio
6. Sanzioni  per omessa convocazione dell’assemblea
7. Destinazione del risultato di esercizio
8. Fac-simile verbale approvazione assemblea