Casistiche di reverse charge esterno - La Circolare del Giorno n. 254 del 23.11.2023

Al fine di contrastare la frode, l’evasione e l’elusione fiscale, nonché per “semplificare” la riscossione dell’IVA, il Legislatore ha introdotto il meccanismo del reverse charge (o, in italiano, “inversione contabile”), secondo il quale il soggetto passivo cessionario o committente diviene debitore dell’imposta in luogo, rispettivamente, del cedente o prestatore.

Nella presente circolare si esamineranno le casistiche in cui trova applicazione la procedura di reverse charge nell’ambito delle operazioni con l’estero.

Indice

1. Premessa
2. Il presupposto territoriale
3. VIES
4. Modalità di applicazione reverse charge soggetto UE
5. Modalità di applicazione reverse charge soggetto extra-UE
6. Aspetti contabili
7. Casi pratici
8. stabile organizzazione e reverse charge: caso pratico

Casistiche di reverse charge interno - La Circolare del Giorno n. 247 del 15.11.2023

Al fine di contrastare la frode, l’evasione e l’elusione fiscale nei settori considerati maggiormente a rischio – settore edile, energetico eccetera – così come per “semplificare” la riscossione dell’IVA, il legislatore ha introdotto il meccanismo del reverse charge (anche “inversione contabile”), secondo il quale il soggetto passivo cessionario o committente diviene debitore dell’imposta in luogo, rispettivamente, del cedente o prestatore.

Indice

1. Premessa
2. Cessioni di oro da investimento e di oro industriale
3. Reverse charge e iva in edilizia
4. Cessioni di fabbricati
5. Cessioni di telefoni cellulari, dispositivi a circuito integrato, console da gioco, tablet pc e laptop
6. Reverse charge e settore energetico
7. Rifiuti e rottami
8. Aspetti contabili
9. Il funzionamento del meccanismo del reverse charge

Il regime IVA dei beni significativi - La Circolare del Giorno n. 233 del 25.10.2023

Nell’ambito degli interventi di recupero edilizio su edifici a prevalente destinazione abitativa, occorre prestare attenzione alla presenza dei c.d. “beni significativi”, ossia di quei beni finiti il cui valore è prevalente rispetto al valore della prestazione.

In questo caso, infatti, il fornitore è tenuto a differenziare l’aliquota IVA applicata a tali beni, nonché a fornire specifiche informazioni in sede di fatturazione che di seguito andiamo ad analizzare.

Indice

1. Ambito applicativo
2. Modalità di applicazione dell’Iva
3. Esempi numerici e valore minimo dei beni significativi
4. Valorizzazione delle parti staccate
5. Modalità di fatturazione

La detrazione dell’IVA in assenza di operazioni attive - La Circolare del Giorno n. 225 del 17.10.2023

Le spese sostenute durante la fase preparatoria all’avvio dell’attività dell’impresa sono detraibili ai fini IVA e danno diritto all’eventuale rimborso dell’imposta versata, purché questi costi siano inerenti e non ci siano finalità abusive del diritto alla detrazione. Il diritto alla detrazione, e al rimborso, è garantito anche nel caso in cui l’avvio dell’attività dell’impresa non si realizzi effettivamente.

A fondamento di queste tesi vi è consolidata giurisprudenza della Corte di Cassazione e della Corte di giustizia dell’Unione Europea, alle quali la prassi italiana risulta allineata.

Indice

1. Premessa
2. Il diritto alla detrazione e al rimborso
3. Il caso del mancato avvio dell’impresa
4. La prassi

Trattamento IVA delle movimentazioni di beni in garanzia - La Circolare del Giorno n. 219 del 09.10.2023

Nella presente circolare si prende in esame la qualificazione ai fini IVA delle movimentazioni di merci nell’ambito delle riparazioni/sostituzioni in garanzia in presenza di più Stati UE coinvolti nell’operazione.

Indice

1. Premessa
2. Il caso operativo
3. Le conclusioni dell’Agenzia delle Entrate

Chiarimenti IVA dello Speciale Telefisco 2023 - La Circolare del Giorno n. 214 del 02.10.2023

Con lo Speciale Telefisco 2023 l’Agenzia delle Entrate ha affrontato specifiche problematiche IVA con riferimento:

• alla registrazione delle note di credito ricevute;
• alle sanzioni applicabili in capo al cessionario per splafonamento del cedente;
• alla cessione gratuita di beni obsoleti nell’ambito della legge antisprechi;
• al regime applicabile alle prestazioni rese dalle cooperative sociali in favore di soggetti svantaggiati.

Indice

1. Premessa
2. Registrazione della nota di credito ricevuta
3. Sanzione per splafonamento del cedente
4. Donazione beni obsoleti ad un ETS
5. Regime Iva delle ex-Onlus

Chiarimenti delle Entrate per l’IVA delle prestazioni sanitarie - La Circolare del Giorno n. 205 del 19.09.2023

Con la circolare n. 20/E del 07.07.2023, l’Agenzia delle Entrate  ha illustrato le modifiche introdotte dal D.L. n. 73/2022 (c.d. “Decreto Semplificazioni”) sulla disciplina IVA delle prestazioni rese ai ricoverati per i quali è stata prevista l’esenzione e ai loro accompagnatori per i quali è stata prevista l’applicazione dell’aliquota ridotta del 10%.

Indice

1. Premessa
2. Prestazioni sanitarie rese alle persone ricoverate esenti IVA
3. Prestazioni imponibili soggette ad aliquota IVA del 10%
4. IVA ridotta sulle prestazioni di alloggio agli accompagnatori
5. Prospetto riepilogativo della disciplina IVA oggetto delle modifiche apportate dall’art. 18 del D.L. 73/2022

Immobile a uso abitativo e detrazione IVA: la giurisprudenza - La Circolare del Giorno n. 203 del 15.09.2023

Il D.P.R. 633/1972 prescrive l’indetraibilità dell’IVA eventualmente applicata sugli immobili a “destinazione abitativa” e sulle relative spese collegate. Il punto interpretativo è la definizione del perimetro della “destinazione abitativa”.

La lettura restrittiva di prassi, ai fini della detraibilità sui costi sostenuti, impone una classificazione per natura, in base alla categoria catastale d’appartenenza dell’immobile. Tale impostazione è però superata da una lettura estensiva del disposto normativo, proposta dalla giurisprudenza di legittimità (sempre più consolidata): secondo questa interpretazione, in coerenza con i principi che stanno alla base dell’IVA, la “destinazione abitativa” deve essere qualificata in base all’effettivo utilizzo dell’immobile.

La presente circolare riepiloga la disciplina e i principali rimandi alla giurisprudenza.

Indice

1. Premessa
2. Interpretazione restrittiva
3. Interpretazione estensiva
4. Cassazione n. 05559/2019
5. Cassazione n. 23694/2019
6. Cassazione n. 13259/2022
7. Cassazione n. 35256/2022

Cessazione dell’attività e fatture ad esigibilità differita: prassi AE e pronunciamenti giurisprudenziali - La Circolare del Giorno n. 174 del 19.07.2023

L’ipotesi di cessazione dell’attività, nei casi in cui vi siano operazioni effettuate ma non ancora pagate, è stata più volte presa in considerazione, sia da parte della prassi amministrativa che dalla giurisprudenza, che hanno indicato il comportamento che il contribuente deve tenere se desidera chiudere la Partita Iva prima di aver incassato i crediti relativi alle operazioni effettuate.

La complessità del tema nasce dall’esistenza di norme che regolano:

• da un lato la fatturazione delle operazioni attive e il conseguente versamento dell’Iva dovuta;
• dall’altro la necessità di chiudere la partita Iva a conclusione dell’attività esercitata.

Indice

1. Premessa
2. Risposta a interpello n. 218  del 26.04.2022
3. Risposta a interpello n. 785 del 19.11.2021
4. Risposta a interpello n. 666 del 06.10.2021
5. Risposta a interpello n. 163 del 08.03.2021
6. Risoluzione n. 34/E dell'11.03.2019
7. Pronunciamenti giurisprudenziali di legittimità

Le regole di utilizzo del credito IVA 2022 - La Circolare del Giorno n. 55 del 08.03.2023

A partire dal 01.01.2023 è possibile utilizzare in compensazione il credito IVA 2022, pur con alcune limitazioni legate all'ammontare del credito utilizzabile, che richiedono taluni accorgimenti da parte del contribuente. In particolare, se fino a 5.000 euro non ci sono limiti, per compensare importi superiori occorre attendere il 10° giorno successivo alla presentazione della dichiarazione IVA, la quale dovrà essere munita del visto di conformità; questo, però, salvo l’esonero per i soggetti ISA con punteggio 2021 almeno pari a 8 / 8,5 quale media per il 2020 – 2021, per un importo del credito fino a 50.000 euro annui.

Si ricorda, inoltre, che in caso di presentazione del modello F24 con compensazione, è necessario utilizzare i servizi telematici dell'Agenzia delle Entrate (Entratel/Fisconline), indipendentemente dall'ammontare compensato.

Indice

1. Premessa
2. Limiti alla compensazione credito IVA annuale: un riepilogo
3. Soggetti ISA esonero visto di conformità
4. Modalità di presentazione del modello F24
5. L'utilizzo del residuo credito IVA 2021
6. Omessi versamenti periodici: riduzione del credito annuale
7. Tabella di sintesi utilizzo credito IVA