Il regime fiscale previsto per l’imprenditore agricolo - La Circolare del Giorno n. 190 del 29.08.2023

La presente circolare ha l’intenzione di offrire un quadro in merito al regime fiscale IVA caratterizzante l’imprenditore agricolo, nella specifica delineazione delle 3 alternative applicabili:

• regime fiscale di esonero,
• regime fiscale speciale, e
• regime fiscale ordinario.

Indice

1. Premessa
2. Definizione di Imprenditore Agricolo
3. Principali Benefici Concessi dal Legislatore
4. Il Regime Fiscale di Esonero
5. Il Regime Fiscale Speciale
6. Il Regime Fiscale Ordinario

Le spese di rappresentanza nel reddito di lavoro autonomo e d’impresa - La Circolare del Giorno n. 179 del 26.07.2023

Le spese di rappresentanza sostenute con finalità promozionali o di pubbliche relazioni scontano un regime particolare ai fini della deducibilità dal reddito di impresa e di lavoro autonomo. In particolare, la deduzione avviene sulla base di un sistema parametrato all’ammontare dei ricavi o compensi percepiti nel periodo d’imposta con un sistema di scaglioni previsto per le sole imprese, in misura regressiva al totale dei ricavi conseguiti. Vi sono poi previsioni speciali per le start-up ed i piccoli omaggi.

Indice

1. Nozione di spese di rappresentanza
2. Limiti di deducibilità
3. Rapporti con le spese di vitto e alloggio
4. Imprese neo-costituite
5. Piccoli omaggi
6. Esercenti arti e professioni

Rinuncia dei soci a crediti verso la società e trattamento fiscale - La Circolare del Giorno n. 178 del 25.07.2023

La rinuncia del socio a crediti nei confronti della società partecipata non prevede più il meccanismo del c.d. ”incasso giuridico”, come confermato dalla Corte di Cassazione con la sentenza n. 16595/2023 che ha (ri)trattato l’annosa questione della rinuncia dei soci ai crediti correlati a redditi tassabili per cassa. In particolare, i giudici di legittimità hanno affermato che, in tema di imposte sui redditi, in ragione del comma 4- bis dell’art. 88 del TUIR, (introdotto dall’articolo 13 del D.Lgs 147/2015), la  rinuncia operata da un socio nei confronti della società per il credito avente ad oggetto interessi maturati su finanziamenti erogati nei confronti di una società partecipata, non comporta l’obbligo di sottoporre a tassazione il relativo ammontare (con applicazione della ritenuta fiscale ex art. 26 del D.P.R. 600/1973).

Le nuove disposizioni del TUIR hanno rimediato all’”asimmetria fiscale” o “salto d‘imposta” di cui alla previgente disciplina (art. 55 del TUIR). Ciò vale anche per i crediti dei soci che vengono convertiti in partecipazioni e per le fattispecie reddituali  “non dedotte” dalla società, come i compensi degli amministratori – soci, giacchè sarebbe immotivato un trattamento discriminatorio. 

Indice

1. Premessa
2. L’incasso giuridico nel previgente art. 55 del TUIR
3. Il cambio di rotta, art. 88, comma 4-bis del TUIR
4. Il nuovo principio di diritto: Cassazione n. 16595/23
5. Fattispecie reddituali “dedotte” e “non dedotte” dalla società
6. I compensi degli amministratori-soci

Impresa familiare e deducibilità dei compensi ai parenti - La Circolare del Giorno n. 175 del 20.07.2023

I compensi erogati ai parenti dell’imprenditore o dell’esercente arte o professione sono visti con generale diffidenza dal legislatore, in ragione del peculiare legame affettivo che unisce le parti coinvolte.

Di seguito vengono presi in esame i limiti per la deducibilità di tali componenti dal reddito professionale o d’impresa, focalizzando poi l’analisi sulla fattispecie peculiare dell’impresa familiare, istituto molto diffuso nel tessuto economico del nostro Paese per la valorizzazione dell’apporto dei collaboratori / familiari.

Indice

1. La deducibilità dei compensi erogati ai familiari – lavoro autonomo
2. La deducibilità dei compensi erogati ai familiari – reddito di impresa
3. L’impresa familiare
4. Profili fiscali
5. Aspetti previdenziali
6. Obblighi Inail

Il riaddebito delle spese tra professionisti e tra imprese - La Circolare del Giorno n. 154 del 27.06.2023

Soprattutto in tempi di crisi economica ed elevata inflazione è frequente che più professionisti o più imprese si trovino a svolgere la propria attività in forma autonoma condividendo però i medesimi spazi o le medesime risorse (dipendenti, utenze, fotocopiatrice eccetera), al fine di ottimizzare i costi.

In tale contesto si pone però il problema della corretta gestione sia ai fini delle imposte dirette che IVA del riaddebito delle spese comuni.

Indice

1. Premessa
2. Il riaddebito del contratto di locazione
3. Le spese per un collaboratore
4. Il riaddebito delle altre spese comuni
5. L’Applicazione del contributo integrativo
6. Il riaddebito delle spese tra imprese

Le perdite fiscali nell’operazione di scissione - La Circolare del Giorno n. 150 del 22.06.2023

Con l’evidente scopo di contrastare operazioni di elusione fiscale, perpetrate mediante la realizzazione di operazioni di ristrutturazione aziendale in cui intervengano società prive di capacità produttiva, l'Agenzia delle Entrate, con la circolare n. 31/E/2022, ha fornito chiarimenti in merito alla disciplina del riporto delle posizioni fiscali e del riporto delle perdite nelle operazioni di scissione, superando in particolare quanto indicato nella precedente circolare 9/E/2010.

Indice

1. Premessa
2. Il riporto delle perdite fiscali
3. La circolare n. 31/E del 01.08.2022
4. L ‘equity test
5. Il vitality test
6. Conclusioni

Le società di comodo dal 01.01.2023, tra applicazione e disapplicazione - La Circolare del Giorno n. 148 del 21.06.2023

A seguito dell’abrogazione della disciplina sulle società c.d. “in perdita sistematica” (a decorrere dal periodo d’imposta in corso al 31.12.2022) si riepiloga la normativa tuttora applicabile alle “società di comodo”, ossia i soggetti che non superano il c.d. “test di operatività”.

Verrà poi riportata una disamina della possibilità da parte del contribuente di disapplicare la normativa in esame anche autonomamente, tramite interpello.

Indice

1. Premessa
2. Funzionamento della norma
3. Effetti
4. Cause di esclusione
5. Cause di Disapplicazione automatica
6. Interpello probatorio e disapplicazione da parte del contribuente
7. L’interpello nel modello Redditi e gli aspetti sanzionatori

Tassazione del TFR per i dipendenti che cambiano la residenza - La Circolare del Giorno n. 144 del 15.06.2023

Per quanto assoggettati a tassazione separata, i trattamenti di fine rapporto – TFR (così come le altre remunerazioni erogate in dipendenza di un rapporto di lavoro subordinato) sono da ricomprendere nell’alveo dei redditi di lavoro dipendente: pertanto, in caso di variazione della residenza fiscale del lavoratore, la tassazione avviene nel rispetto della Convenzione internazionale con riferimento a quanto stabilito per tale categoria reddituale, riproporzionando gli importi in funzione del periodo in cui si è svolto il lavoro. Quanto detto, però, fermo restando l’obbligo di accertare l’effettiva residenza fiscale del dipendente interessato.

Indice

1. Premessa
2. La normativa nazionale
3. La normativa convenzionale
4. Un caso pratico
5. Gli altri redditi derivanti dai rapporti di lavoro subordinato
6. Osservazioni conclusive

Manutenzioni e riparazioni su beni di terzi: aspetti civilistici e fiscali - La Circolare del Giorno n. 136 del 05.06.2023

Il trattamento ai fini civilistici e fiscali delle spese di manutenzione ordinaria e straordinaria segue un duplice binario a seconda della titolarità del bene cui le spese afferiscono, nel senso che la disciplina relativa alle spese sostenute su beni di terzi diverge significativamente da quella applicabile per le spese sostenute su beni di proprietà diretta dell’impresa o del professionista.

Indice

1. Aspetti civilistici
2. La deducibilità dal reddito d’impresa
3. Il Trattamento fiscale delle migliorie su immobili di terzi – casi particolari
4. La deducibilità dal reddito professionale
5. La disciplina ai fini IVA

Redditi esteri e credito d’imposta - La Circolare del Giorno n. 132 del 30.05.2023

I trattati internazionali prevedono la possibilità di evitare un’ingiusta doppia tassazione sui redditi prodotti all’estero da parte dei residenti: nello specifico, in Italia questo avviene con il metodo del credito d’imposta. Ci sono però dei limiti che occorre conoscere nell’applicare il predetto metodo, onde evitare di vanificarne – quanto meno in parte – gli effetti positivi ed essere obbligati a corrispondere le imposte in misura complessivamente maggiore rispetto al dovuto.

Oltre a ciò, è bene ricordare che il credito non si può usare qualora la Convenzione preveda la tassazione esclusiva in uno solo degli Stati contraenti.

Indice

1. Il metodo del credito per le imposte pagate sui redditi esteri
2. Il modello convenzionale OCSE
3. Le norme domestiche e la prassi
4. La compilazione dei Quadri nel Modello Redditi PF
5. Casi tipici di redditi esteri soggetti a imposizione concorrente e credito d’imposta