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Trasferimento quote societarie tra soci...

lione69

Utente
Salve,

faccio parte di una s.a.s. con altri due soci. Al momento io e uno dei due soci possediamo il 20% delle quote e il restante 60% è in mano al terzo socio. E' sorta l'esigenza di trasferire parte delle quote del socio di maggioranza al sottoscritto, e cioè il 40%, facendomi di fatto diventare socio accomandatario.

Quello che gradirei sapere è se la cessione può essere fatta tra me e il suddetto socio senza chiedere il consenso dell'altro socio di minoranza, e se, in ogni caso è necessaria la sua presenza e la sua firma presso il notaio per ratificare l'eventuale atto. In caso di indisponibilità del socio a rendere fattibile l'operazione, come si può raggiungere comunque il risultato da me richiesto?

Spero di essere stato chiaro e vi ringrazio anticipatamente.
 
dovremo sgombrare il campo da equivoci ed in particolare:
l'aver il 60% di quota non significa di fatto diventare socio accomandatario se questa qualifico non la posseggo già.
Inoltre occorrerebbe leggere lo statuto della sas per conoscere le condizioni per le cessioni di quota che ritengo vadano necessariamente fatte a mezzo atto notarile.
ciao
 
In generale ricordo a tal proposito che in una sas la quota dell'accomandante richiede per il trasferimento "inter vivos", salvo patto contrario, il consenso di tanti soci che rappresentano la maggioranza del capitale sociale. (art. 2322 c.c.). Per il trasferimento della quota del socio accomandatario, se l'atto costitutivo non prevede diversamente, è richiesto invece il consenso unanime dei soci.(art 2252 c.c.)
ciao
 
Grazie per le risposte.

Riporto qui quello che sembra essere l'unico punto del nostro atto costitutivo in cui si parla dell'eventuale cessione di quote:

DIRITTO DI PRELAZIONE:


Le quote di partecipazione sia dei soci accomandanti che dei soci accomandatari sono trasferibili per atto tra vivi a titolo oneroso con il consenso scritto degli altri soci i quali, a parità di condizioni, hanno diritto di rendersi acquirenti della quota offerta in vendita in proporzione a quella rispettivamente posseduta. All'uopo il socio che intende vendere la propria quota deve informare con lettera raccomandata gli altri soci comunicando altresì le generalità del potenziale acquirente, il valore nominale della quota da vendere ed il prezzo offerto per l'acquisto. Entro trenta giorni dalla ricezione della comunicazione, gli altri soci dovranno comunicare con lettera raccomandata se intendono esercitare il diritto di prelazione; in mancanza di essi si considerano rinunciatari ed il diritto di prelazione si accrescerà in favore di coloro che lo hanno esercitato. Se nessun socio esercita la prelazione con le modalità indicate, la quota è liberamente trasferibile.


Questo è quanto: come mi devo comportare? E' necessario che tutti siano d'accordo per la cessione delle quote? e se la cessione è gratuita?

Grazie ancora e ciao.
 
credo che non ci siano dubbi, ci vuole il consenso di tutti i soci e quindi anche dell'altro socio di minoranza che possiede il 20% delle quote.
ciao
 
credo che non ci siano dubbi, ci vuole il consenso di tutti i soci e quindi anche dell'altro socio di minoranza che possiede il 20% delle quote.
ciao

Grazie mille, me l'ha confermato anche il notaio oggi...

Quindi, in pratica le società di persone sono in realtà delle "gabbie" da cui uscire è un'impresa... :(
 
Un'ulteriore curiosità: il socio di minoranza ha diritto all'accesso e alla permanenza prolungata nei locali della ditta durante l'arco della giornata o si può limitare la sua presenza alla sola consultazione dei libri contabili e alla partecipazione alle eventuali riunioni societarie?

Grazie ancora.
 
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