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Timore e tremore da avviso di rettifica e liquidazione

Tito76

Utente
Gentili utenti, nell'attesa di contattare un commercialista, spero mi possiate aiutare.

Qualche giorno fa mi è arrivato un Avviso di rettifica e liquidazione relativo a un'area edificabile che ho venduto poco meno di due anni fa. L'area mi era pervenuta in successione, e nella denuncia di successione avevo inserito come valore il prezzo cui poi l'ho venduto (100k), di modo - come mi consigliarono notaio e commercialista - di non dover pagare plusvalenze sul reddito derivatone.

Ora, questo avviso dell'ADE rettifica il valore dell'area da 100k a 300k. È motivato abbastanza succintamente (mezza paginetta); si citano "siti internet" con "terreni messi in vendita" nella stessa località, e due esempi di "terreni in pronta edificazione" venduti in altra zona distante della mia città nel 2008 (mentre il mio non era di pronta edificazione, ma in convenzione edificatorio).

Ora, stante il fatto che l'imposta di registro la dovrà pagare l'acquirente (sebbene io sia obbligato in solido, come saprete: ma lui è solvibile), il mio terrore è il seguente: l'accertamento dell'ADE del maggior valore del terreno relativamente all'imposta di registro, potrà poi essere utilizzato contro di me, in seguito, per accertare una plusvalenza tassabile ai fini delle imposte sui redditi?
Oppure, come ho letto, i due accertamenti seguono strade diverse, perché l'imposta di registro è commisurata al valore di mercato del bene, mentre quella sui redditi al corrispettivo effettivamente percepito, e per commisurare il maggior reddito l'ADE dovrebbe produrre movimentazioni bancarie, redditometri, spese incongrue, etc.?

Considerate che nel primo caso, non saprei proprio dove mettere le mani...
I soldi di quel terreno (la mia unica eredità) li ho infatti utilizzati per comprare la mia prima casa di proprietà, dove attualmente vivo con la mia famiglia. Dover andare a pagare plusvalenze su 200k euro che non ho mai percepito (e NON È STATO FATTO UN CENTESIMO DI NERO, ci tengo a precisarlo) non è una bella prospettiva, equivale a dovermi vendere casa e a rinunciare a quel poco di tranquillità che avevo acquistato...
Chiaramente per me anche la prospettiva di dover andare a retribuire un professionista (commercialista e avvocato) che mi seguano in un ricorso lungo tre gradi di giudizio è parimenti terrificante...

Cordiali saluti, spero riusciate a darmi un po' di serenità perché sto passando veramente dei brutti giorni, mi si spezza il cuore quando vedo i miei figli sapendo che forse non avranno neppure un tetto sulla testa. Ciononostante vi prego di dirmi la verità, che tanto prima o poi saprò (meglio mettersi l'anima in pace prima).

Un povero disperato.
 
Ultima modifica:
Riferimento: Timore e tremore da avviso di rettifica e liquidazione

Confermo quanto da te postato sulla plusvalenza rilevante ai fini dell’imposta sul reddito e contenuta nell’art. 68 tuir. Se non c’è stato occultamento di corrispettivo non hai da temere dato che l’onere della prova grava su chi vuole dimostrare il contrario e cioè l’AdE. Buona domenica
 
Riferimento: Timore e tremore da avviso di rettifica e liquidazione

Confermo quanto da te postato sulla plusvalenza rilevante ai fini dell’imposta sul reddito e contenuta nell’art. 68 tuir. Se non c’è stato occultamento di corrispettivo non hai da temere dato che l’onere della prova grava su chi vuole dimostrare il contrario e cioè l’AdE. Buona domenica

Grazie mille, mi hai dato tanta speranza :eek:
Un ultima cosa: volevo sapere se nel secondo caso, qualora l'ADE dica, nonstante tutto, che io ho avuto una plusvalenza, cosa farà? Mi manderà un avviso simile a quello che mi è arrivato (contro cui posso solo impugnare in CT o proporre istanza di accertamento con adesione) oppure, come ho letto, mi manderanno prima a chiamare per "parlare" o chiedendo che io compili questionari questionari, insomma facendo qualche indagine in più rispetto a quella sintetica che hanno fatto? Il guaio è che sono sempre brutte botte e avere in queste occasioni un contatto umano prima di essere terrorizzati così è decisamente più rassicurante :(

Comunque ti ringrazio tanto :)
 
Riferimento: Timore e tremore da avviso di rettifica e liquidazione

Cara marica, di seguito non certo per criticare quello che dici, non so se si possono linkare a questo forum link di altri siti, però lì si legge (sono messaggi del febbraio 2009) che un recente filone giurisprudenziale della Corte di Cassazione (sentenza 20865/2007 che richiama altre precedenti sentenze) va in un senso totalmente contrario a quello che sia te che io sosteniamo.
Questa Sentenza ritiene sufficiente la motivazione ed anzi ribadisce 'inversione dell'onere probatorio (attualmente l'utilizzo del "valore normale" è previsto per le imposte dirette solo tassativamente e limitatamente da una specifica modifica all'art. 39 dpr 600/1973). secondo cui gli accertamenti per le imposte indirette (registro) motivano "per relationem" ed automaticamente gli accertamenti ai fini delle imposte dirette.

Purtroppo leggo di molti dottori commercialisti che hanno in corso ricorsi tributari per gli stessi motivi di cui ho timore io.

Intanto ti chiedo anche quale potrebbe essere una strategia per il momento. Una buona potrebbe essere quella di proporre istanza di accertamento con adesione, di concerto col compratore dell'area, e sperare in una riduzione o addirittura nell'autotutela, magari argomentando proprio sulla base del fatto che l'area era in convenzione e non di "pronta edificazione" come invece nei terreni raffrontati dall'ADE?

Chiedo anche se, in relazione al fatto che scrivo, non era ultimamente cambiato qualcosa, in virtù di circolari dell'ADE e di leggi di recepimento di normativa e giurisprudenza comunitaria in materia?
 
Riferimento: Timore e tremore da avviso di rettifica e liquidazione

Come giustamente detto da te, l'accertamento dell'eventuale plusvalenza ex art. 68 del TUIR deve muovere dall'occultamento del corrispettivo, che deve essere provato dall'ufficio e non penso che i riferiimenti a generici "siti internet" possa costituire una valida motivazione per fondare la pretesa.
Certo, se ti dovessero notifcare un avviso di accertamento in tal senso potresti far valere le tue ragioni in contraddittorio con l'ufficio potendo proporre te stesso istanza di accertamento con adesione nel caso in cui non lo faccia l'ufficio; se la procedura non dovesse portare al risultato da te auspicato non ti rimarrebbe altra via che proporre ricorso in CT.
Ciao.
 
Riferimento: Timore e tremore da avviso di rettifica e liquidazione

Come giustamente detto da te, l'accertamento dell'eventuale plusvalenza ex art. 68 del TUIR deve muovere dall'occultamento del corrispettivo, che deve essere provato dall'ufficio e non penso che i riferiimenti a generici "siti internet" possa costituire una valida motivazione per fondare la pretesa.

Purtroppo il filone giurisprudenziale cui mi riferivo rileva proprio l'opposto: l'onere della prova non graverebbe sull'ufficio ma insisterebbe tutto su di me.

Per il nuovo tributo si riapre il vecchio Registro FiscoOggi
"Di conseguenza, nel caso di specie, è stata riconosciuta la legittimità dell’azione degli uffici finanziari che, in assenza di altri riscontri, utilizzino il valore definito ai fini dell’imposta di registro per procedere all’accertamento dell’Irpef–Ilor, ferma restando la possibilità per il contribuente, con onere a proprio carico, di superare la presunzione che il prezzo incassato corrisponda al valore di mercato accertato ai sensi dell’articolo 51 del Tur, tramite la produzione di elementi che possano dimostrare che la vendita sia stata realizzata a un prezzo inferiore. "

Spero che nel frattempo sia cambiato qualcosa, in termini di legge e di giurisprudenza, altrimenti mi devo preparare al peggio...
Ancora grazie a tutti lo stesso.
 
Riferimento: Timore e tremore da avviso di rettifica e liquidazione

Purtroppo anche una recentissima della Cassazione pare darmi "torto":
Ordinanza 1333/2010, depositata il 25 gennaio scorso.
Secondo la Corte, in tema di accertamento delle imposte sui redditi “l’Amministrazione finanziaria è legittimata a procedere in via induttiva all’accertamento del reddito da plusvalenza patrimoniale, realizzata a seguito di cessione immobiliare, sulla base dell’accertamento di valore effettuato in sede di applicazione dell’imposta di registro”. Spetta al contribuente, poi, l’onere di provare di aver in concreto venduto a un prezzo inferiore.

In un articolo che la commenta si legge anche che nel caso di specie, cioè nel mio caso, la probatio per il contribuente sarebbe letteralmente diabolica...

Vi ringrazio per quello che avete scritto, ma la prospettiva per me si fa sempre più cupa :'(
 
Riferimento: Timore e tremore da avviso di rettifica e liquidazione

Secondo me non è il caso di mettere il carro davanti ai buoi.
Metti che, ad es., l'atto contenga vizi di notifica?
Non disperare e non perdere la calma.....vedrai che con l'aiuto di un valido professionista riuscirai a venirne fuori.
Ciao, buona serata.
 
Riferimento: Timore e tremore da avviso di rettifica e liquidazione

Purtroppo anche una recentissima della Cassazione pare darmi "torto":
Ordinanza 1333/2010, depositata il 25 gennaio scorso.
Secondo la Corte, in tema di accertamento delle imposte sui redditi “l’Amministrazione finanziaria è legittimata a procedere in via induttiva all’accertamento del reddito da plusvalenza patrimoniale, realizzata a seguito di cessione immobiliare, sulla base dell’accertamento di valore effettuato in sede di applicazione dell’imposta di registro”. Spetta al contribuente, poi, l’onere di provare di aver in concreto venduto a un prezzo inferiore.

In un articolo che la commenta si legge anche che nel caso di specie, cioè nel mio caso, la probatio per il contribuente sarebbe letteralmente diabolica...

Vi ringrazio per quello che avete scritto, ma la prospettiva per me si fa sempre più cupa :'(

Vedrò nei prossimi giorni se trovo qualcosa a riguardo che ti possa aiutare (rectius, rasserenare :p), ciao
 
Riferimento: Timore e tremore da avviso di rettifica e liquidazione

:sun:
“…i molteplici elementi presi a base dell’accertamento ai fini dell’imposta di registro concernono il valore e non il corrispettivo percepito e possono quindi rappresentare solamente una presunzione semplice che deve essere integrata con elementi aggiuntivi” è un passaggio di un documento più ampio della Norma di comportamento 171 varata qualche anno fa dall’Associazione dei Dottori Commercialisti.
Cosa è successo di recente nel nostro ordinamento giuridico in materia di tassazione degli immobili? Una clamorosa gaffe del legislatore sul valore normale degli immobili è stata cancellata dal dispositivo normativo delle imposte dirette e dell’iva. Basta leggere la circolare AdE 18/E del 14/04/2010 per avere un chiaro quadro di riferimento della situazione. In sintesi l’Ade invita gli uffici a fare dietro front sulle contestazioni inerenti le differenze tra valore normale degli immobili e corrispettivo dichiarato. Si d’accordo la materia pertiene al campo del reddito d’impresa e dell’iva ma sono molto significative le argomentazioni giuridiche sottostanti. Stai tranquillo, in caso di accertamento affidati ad un bravo Dottore Commercialista che si occupa spesso di contenzioso tributario.
:yes2:
 
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