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sulla plusvalenza

Gianni G

Utente
salve, pongo un quesito di natura fiscale e previdenziale, in breve : se una pensionata che percepisce anche una pensione di reversibilità vende a titolo oneroso un terreno edificabile, dopo aver versato quanto dovuto al fisco in sede di atto natarile (precisamente il 4% del valore del terreno rivalutato come la legge recente consente) a titolo di imposta sostitutiva, i danari rimanenti (ossia : prezzo di vendita € 100, tassa su plusvalenza € 4, netto in tasca € 96) vanno ulteriormente portati in dichiarazione irpef?
se si, questo reddito sarà noto all'ente erogante la pensione di riversibilità e di conseguenza incide sulla quota di pensione di riversibilità percepita?
in pratica quante volte questa vendita secondo "il fisco" produrrebbe reddito se già è stata tassata con l'imposta sostitutiva?
grazie per le Vs illuminazioni.
 
Riferimento: sulla plusvalenza

Non sono sicura di aver capito cosa vuoi dire.
Se tu hai rivalutato un terreno, l'imposta sostitutiva che hai pagato non sono certo le imposte sulla vendita ma sono esclusivamente le imposte che ti hanno permesso di poter considerare un valore più alto del bene in caso di futura vendita.
Poi quando vendi confronti il costo di acquisto, considerando come costo il valore rivalutato, col ricavo ottenuto dalla vendita e solo se il ricavo è maggiore tassi il differenziale nella dichiarazione dei redditi.
Per quanto riguarda la correlazione con la pensione io rinìtengo che non ci sia, però ti devo dire che l'ambito previdenziale non è una materia che conosco bene.
Ciao
Nicoletta
 
Riferimento: sulla plusvalenza

Non sono sicura di aver capito cosa vuoi dire.
Se tu hai rivalutato un terreno, l'imposta sostitutiva che hai pagato non sono certo le imposte sulla vendita ma sono esclusivamente le imposte che ti hanno permesso di poter considerare un valore più alto del bene in caso di futura vendita.
Poi quando vendi confronti il costo di acquisto, considerando come costo il valore rivalutato, col ricavo ottenuto dalla vendita e solo se il ricavo è maggiore tassi il differenziale nella dichiarazione dei redditi.
Per quanto riguarda la correlazione con la pensione io rinìtengo che non ci sia, però ti devo dire che l'ambito previdenziale non è una materia che conosco bene.
Ciao
Nicoletta

...grazie per l'intervento, cerco di spegarmi meglio (ammesso che io stesso abbia capito quale sia il questi reale!!!) : l'imposta sostitutiva - mi pare di interpretare dalle norme (scritte e riscritte da qualcuno che non aveva certo voglia di rendere semplice la vita ai cittadini!) - è tale perche "sostitutiva" delle imposte che diversamente sarebbero applicate (sulla plusvalenza) in sede di dichiarazione irpef sulla base della aliquota del venditore oppure applicate - se la plusvalenza viene portata in tassazione separata - sulla media delle aliquote precedenti (ultimi 3 anni credo);
naturalmente ove vi sia plusvalenza (differenza positiva fra prezzo di acquisto e prezzo di vendita);
...se invece ho capito tutto male, sarebbe a dire che dopo la tassazione della plusvalenza (fatta al momento dell'atto di vendita,cioè dal notaio versando l'imposta sostitutiva oggi del 4%, il capitale che introito a seguito della vendita lo devo dichiarare pagandoci ulteriormente le tasse in sede di dichiarazione irpef???
come dire che se non effettuassi la rivalutazione del terreno da vendere, così come miracolosamente la legge a RIconcesso fino al 31 ott 2010 e che appunto consente il solo 4% grazie alla perizia tecnica giurata...dovrei pagare il vecchio 23%(?) sulla plusvalenza + l'aliquota irpef sul redditto dovuto alla vendita es: 27% se non di più + spese notarili e quant'altro!!!!
scusatemi......Se ho sparlato cestinatemi pure ( io lo farei)...ma se invece ho detto qualcosa di vero...illuminatemi ancora, Grazie...
 
Riferimento: sulla plusvalenza

...grazie per l'intervento, cerco di spegarmi meglio (ammesso che io stesso abbia capito quale sia il questi reale!!!) : l'imposta sostitutiva - mi pare di interpretare dalle norme (scritte e riscritte da qualcuno che non aveva certo voglia di rendere semplice la vita ai cittadini!) - è tale perche "sostitutiva" delle imposte che diversamente sarebbero applicate (sulla plusvalenza) in sede di dichiarazione irpef sulla base della aliquota del venditore oppure applicate - se la plusvalenza viene portata in tassazione separata - sulla media delle aliquote precedenti (ultimi 3 anni credo);
naturalmente ove vi sia plusvalenza (differenza positiva fra prezzo di acquisto e prezzo di vendita);
...se invece ho capito tutto male, sarebbe a dire che dopo la tassazione della plusvalenza (fatta al momento dell'atto di vendita,cioè dal notaio versando l'imposta sostitutiva oggi del 4%, il capitale che introito a seguito della vendita lo devo dichiarare pagandoci ulteriormente le tasse in sede di dichiarazione irpef???
come dire che se non effettuassi la rivalutazione del terreno da vendere, così come miracolosamente la legge a RIconcesso fino al 31 ott 2010 e che appunto consente il solo 4% grazie alla perizia tecnica giurata...dovrei pagare il vecchio 23%(?) sulla plusvalenza + l'aliquota irpef sul redditto dovuto alla vendita es: 27% se non di più + spese notarili e quant'altro!!!!
scusatemi......Se ho sparlato cestinatemi pure ( io lo farei)...ma se invece ho detto qualcosa di vero...illuminatemi ancora, Grazie...

non credo che tu sia quì per essere cestinato, ma per avere delle risposte ancorchè poco esaustive.
per poter rispondere compiutamente e per poterlo fare occorre capire ciò che il quesito richiede. Come ti ha ben scritto Nicoletta, che saluto, si notano delle contraddizioni che devono essere chiarite e eliminate.
se hai pagato un 4% di imposta sostitutiva per la rivalutazione del terreno questa dovrebbe essere sufficiente a eliminare qualsiasi plusvalenza dichiarabile semprechè il corrispettivo dichiarato e introitato corrisponda e non superi il valore di costo a seguito della rivalutazione effettuata.
diversamente se il corrispettivo pattuito è superiore la plusvalenza dichiarabile dovrebbe calcolarsi solo sulla parte differenziale eccedente.
ora dovresti tu chiarire le eventuali situazioni differenti da questa ipotizzata.
ciao
 
Riferimento: sulla plusvalenza

non credo che tu sia quì per essere cestinato, ma per avere delle risposte ancorchè poco esaustive.
per poter rispondere compiutamente e per poterlo fare occorre capire ciò che il quesito richiede. Come ti ha ben scritto Nicoletta, che saluto, si notano delle contraddizioni che devono essere chiarite e eliminate.
se hai pagato un 4% di imposta sostitutiva per la rivalutazione del terreno questa dovrebbe essere sufficiente a eliminare qualsiasi plusvalenza dichiarabile semprechè il corrispettivo dichiarato e introitato corrisponda e non superi il valore di costo a seguito della rivalutazione effettuata.
diversamente se il corrispettivo pattuito è superiore la plusvalenza dichiarabile dovrebbe calcolarsi solo sulla parte differenziale eccedente.
ora dovresti tu chiarire le eventuali situazioni differenti da questa ipotizzata.
ciao

Saluto e ringrazio ancora per la considerazione, condivido quanto scritto da giuseppe, e saluto nicoletta, aggiungo e preciso (e chiedo): i danari frutto della vendita del terreno della pensionata in questione (terreno venduto alla esatta "somma" indicata in perizia) formano reddito per la venditrice (la pensionata), a questo punto supponiamo pagata l' imposta del 4% della somma/valore della compravendita, bene, la pensionata deve portare in dichiarazione irpef la somma introitata con la vendita?

se si, conseguentemente sarà altresì tassata in base alla sua aliquota irpef?

aggiungo : poichè percepisce anche una pensione di reversibilità come coniuge superstite, tale reddito dichiarato comporterà la variazione della pensione di reversibilità cui ha diritto (ovviamente in base a scaglioni di reddito)?

ragionando così accadrebbe che DOPO la vendita, a seguito di perizia paga il 4%, poi paga l'irpef al 27%, infine verosimilmente gli abbassano la quota di reversibilità del 30%!

invece io riterrei che con il 4% paga il reddito percepito con la vendita, se il danaro introitato non viene ulteriormente messo "a reddito" ossia lo tiene sotto il materasso e non lo investe...le tasse dovrebbero fermasi al solo 4% e non avere ripercussioni sulle tasse in sede di irpef e nemmeno sulla reversibilità!

grazie cmq, per l'attenzione.
g.g.
 
Riferimento: sulla plusvalenza

Saluto e ringrazio ancora per la considerazione, condivido quanto scritto da giuseppe, e saluto nicoletta, aggiungo e preciso (e chiedo): i danari frutto della vendita del terreno della pensionata in questione (terreno venduto alla esatta "somma" indicata in perizia) formano reddito per la venditrice (la pensionata), a questo punto supponiamo pagata l' imposta del 4% della somma/valore della compravendita, bene, la pensionata deve portare in dichiarazione irpef la somma introitata con la vendita?

se si, conseguentemente sarà altresì tassata in base alla sua aliquota irpef?

aggiungo : poichè percepisce anche una pensione di reversibilità come coniuge superstite, tale reddito dichiarato comporterà la variazione della pensione di reversibilità cui ha diritto (ovviamente in base a scaglioni di reddito)?

ragionando così accadrebbe che DOPO la vendita, a seguito di perizia paga il 4%, poi paga l'irpef al 27%, infine verosimilmente gli abbassano la quota di reversibilità del 30%!

invece io riterrei che con il 4% paga il reddito percepito con la vendita, se il danaro introitato non viene ulteriormente messo "a reddito" ossia lo tiene sotto il materasso e non lo investe...le tasse dovrebbero fermasi al solo 4% e non avere ripercussioni sulle tasse in sede di irpef e nemmeno sulla reversibilità!

grazie cmq, per l'attenzione.
g.g.

se l'imposta del 4% corrisponde all'imposta di rivalutazione e se il corrispettivo del bene alienato è uguale a quello risultante dalla rivalutazione nessuna plusvalenza è dichiarabile come reddito e pertanto non va sommato alcunchè al reddito di pensione.tranquillo hai già soddisfatto qualsiasi obbligo tributario.
ciao
 
Riferimento: sulla plusvalenza

Mi pare che ti avevano già risposto esaustivamente altri in precedenza.
Se il valore fiscale del terreno, comprensivo della rivalutazione pagata con il 4% d'imposta sostitutiva, è pari al corrispettivo di vendita non ci sono plusvalenza da tassare. Pertanto, se come affermi, il corrispettivo è pari al valore del terreno rivalutato non c'è alcuna Irpef da pagare. Le tasse si pagano sulla plusvalenza non sul corrispettivo.
 
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