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Successione di terreni con opera pubblica ma non espropriati. Valore zero?

marioboc

Utente
La pubblica amministrazione ha costruito una strada su un terreno di mio padre, deceduto di recente.
Avviò procedura espropriativa ma mai emise alcun atto per il transito della proprietà (esproprio o atto di acquisizione della proprietà previsto dalle recenti evoluzioni della normativa proprio per il caso di omessa conclusione della procedura espropriativa nei termini previsti).
Perciò noi riteniamo che il terreno è ancora nostro.
Perciò vorremmo portare in denuncia di successione tali terreni.
Ma di fatto il loro valore, allo stato attuale, essendo la trasformazione irreversibile (opera pubblica), è per noi ZERO.
Sia in termini di reddito dominicale che agrario.
Ma anche per ZERO è il valore di mercato di una piccola parte edificabile anch'essa trasformata in strada.
Possiamo mettere ZERO? Documentando all'agenzia entrate quanto sopra?
 
il ragionamento non mi pare convincente.
il comune avrà indicato allora l'importo di indennizzo che sarebbe spettato? ritengo vada inserito il valore di tale indennizzo che non credo sia uguale a zero.
ciao
 
il ragionamento non mi pare convincente.
il comune avrà indicato allora l'importo di indennizzo che sarebbe spettato? ritengo vada inserito il valore di tale indennizzo che non credo sia uguale a zero.
ciao

Grazie. Ci avevo pensato anche io.
Ma ciò comporterebbe la dichiarazione in successione di un importo X liquido, corrisposto al de cujus. E mentre gli importi liquidi (come le somme liquide presenti sul contocorrente) non pagano nulla, su quello X anzidetto ci si dovrebbe pagare imposta successione catastatle e ipotecaria.
Mi sembra incongruo.
 
il ragionamento è ancora meno convincente
la dichiarazione di successione non riguarda importi riscossi, ma occorre dichiarare dei valori dei beni che cadono in successione.
Se un bene viene trasferito è necessario che esso sconti l'imposta catastale e ipotecaria.
Non calza a pennello neppure l'esempio che è pari a zero l'importo sulle somme liquide (denaro) poichè com'è noto, viene pagata l'imposta sulla eccedenza.
Tra l'altro per il resto vi è una franchigia.
ciao
 
il ragionamento è ancora meno convincente
la dichiarazione di successione non riguarda importi riscossi, ma occorre dichiarare dei valori dei beni che cadono in successione.
Se un bene viene trasferito è necessario che esso sconti l'imposta catastale e ipotecaria.
Non calza a pennello neppure l'esempio che è pari a zero l'importo sulle somme liquide (denaro) poichè com'è noto, viene pagata l'imposta sulla eccedenza.
Tra l'altro per il resto vi è una franchigia.
ciao

Ciao Giuseppe e ancora grazie per i chiarimenti. Ma non ho capito.
Credo che sulle successioni apertesi dopo il 3.10.2006
gli importi su libretti e c/c (riscossi in vita dal de cuius) non scontano nè l'imposta catastale nè quella ipotecaria.
Solo quella di successione (con la franchigia da te accennata).

Gli importi corrisposti a titolo di indennizzo espropriativo al de cuius o sono stati spesi dal decuius o sono rimasti sui suoi rapporti bancari (in quest'ultimo caso saranno ricompresi negli importi descritti nella sezione della dichiarazione successoria dedicata ai c/c). Dichiarando tali importi anche come valore di immobili essi si andrebbero a duplicare in diversa sezione della dichiarazione di successione. Scontando due volte l'imposizione.
In termini generali, inoltre, chiedo il tuo parere sulla seguente considerazione:
Ritengo che non sia oggetto di imposizione catastale o ipotecaria il transito del mero titolo di proprietà ma il transito del valore della proprietà da valutarsi allo stato dei luoghi.oltre l'imposta cat.le e ipotecaria operanti sugli immobili colpiscono l'immobile nel suo valore venale, che per gli eredi è appunto ZERO e resterà ZERO essendo la trasformazione in opera pubblica, IRREVERSIBILE.
 
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