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studi di settore

Riferimento: studi di settore

Ragazzi io le motivazioni le ho portate al contraddittorio; avevo stampato anche una nota dell'Ade allo studio in questione che riportava la raccomandazione agli uffici di tenere presente proprio le situazioni che io evidenziavo nella memoria.
Quello che voglio dire è che ho trovato davanti a me un'impiegata che non vuole andare oltre il calcolo statistico. Mi dice che ha dei paletti che non può superare, che deve rendere conto anche lei e quindi più di tanto non posso sperare di ottenere.
E' da mettere in discussione l'intero meccanismo, ma io chi sono per poter fare qualcosa?
Nel frattempo aspetto che mi dicano di che morte deve morire il mio cliente e poi deciderò. L'eventualità di un ricorso è piuttosto remota conoscendo il tipo.
grazie mille a tutti

Scusa se insisto sull'evoluzione dello studio di settore: proprio oggi lavorando sullo studio SM22A avevamo un cliente invitato al contradditorio che era sparametrato di circa 40.000 euro, ma nel 2006 si è evoluto nello studio TM22A.
Risultato: caricando i dati del 2003 sul nuovo studio di settore il cliente risulta congruo e coerente, e l'ADE è obbligata a tenere conto di tale nuovo risultato.
Ciao
 
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Riferimento: studi di settore

Ho provato anche quello! Per me il risultato è stato contrario, peggio con lo studio evoluto.
Non c'è altra soluzione che aspettare e pagare!
grazie
 
Riferimento: studi di settore

Qua succede "spesso" che per quante valide motivazioni tu possa far valere di fronte al funzionario dell'Ufficio Entrate difficilmente mollano l'osso. La stessa situazione ri proposta in ricorso ha dato risultati assolutamente favorevoli al contribuente. E' chiaro che bisogna fare tutta una serie di considerazioni sia nel quantum del contendere sia nelle possibilità di vittoria; volevo solo far presente che, spesso in ct le motivazioni di mancato adeguamento vengono prese in maggior considerazione.
 
Riferimento: studi di settore

mi permetto, inoltre, di segnalare che secondo una certa giurisprudenza di merito lo scostamento di maggiori ricavi (o compensi) segnalato dallo studio di settore perchè assuma la connotazione di presunzione grave, precisa e concordante dovrebbe essere pari almeno al 25% di quanto dichiarato. Come dire, hai sichiarato 100, lo studio di settore indica 115 - secondo questa giurisprudenza - l'ufficio non sarebbe legittimato ad accertare in assenza di altre presunzioni.

Dal punto di vista pratico, mi permetto di segnalare ancora due aspetti da tenere in considerazione:

1) le risultanze dello studio costituiscono una presunzione semplice e il contribuente può sempre controdedurre con proprie presunzioni. Se l'ufficio non ne tiene conto, l'unica via da percorrere è quella del giudice tributario. Per esperienza - commissione tributaria di Milano - direi che in sede giudiziale è più facile trovare "ascolto";

2) Vi segnalo il recentissimo orientamento della Corte di Cassazione secondo il quale "È illegittimo l’avviso di accertamento fondato sulla mera applicazione dei coefficienti e parametri presuntivi di reddito derivanti dal c.d. redditometro laddove l’Amministrazione finanziaria abbia omesso di dare contezza, in sede di motivazione dell’atto impositivo, delle puntuali e dettagliate deduzioni difensive presentate dal contribuente a seguito della relativa richiesta di chiarimenti formulata nei proprî confronti" (Cass., sez. trib., 22 febbraio 2008, n. 4624, Pres. Saccucci - Rel. Cicala).

Questa sentenza, a mio modo di vedere, è una vera e propria pietra miliare perchè sancisce un principio "sacrosanto": se il contriobuente in sede di contraddittorio si difende nel merito - e si difende bene e non in modo specioso - l'Ufficio non può limitarsi a confermare l'accertamento (magari con frasi di stile), ma deve controdedurre, punto su punto, indicando per quali ragioni decide di disattendere le giustificazioni addotte. Se l'Ufficio contravviene a questo modus operandi, nel successivo contenzioso, la strada per il contribuente è in discesa ... L'importanza del contraddittorio pre-contenzioso è destinata - sempre a mio modo di vedere - ad acquisire un'importanza via via sempre maggiore: :sun:
 
Riferimento: studi di settore

Questa è la seconda notte appena trascorsa che dormo male.
Tre giorni fa è arrivata la raccomandata per presentarsi al contenzioso, dove
si asserisce che la mia ditta dovrebbe fatturare 20000 € in più.
Io e mio fratello, abbiamo una familiare che si occupa di informatica, rivendita pc assemblati e altro hardware, siamo rimasti di sasso.
Faciamo fatica ad arrivare a prendere 500 euro a testa a fine mese, non scherzo, vivo perchè ho una moglie che ha un ottimo stipendio statale e mio fratello vive ancora con i miei. Siamo circondati da mediaworld, unieuro, euronics, auchan, e altre che riescono a vendere gli stessi prodotti a prezzo di costo, più i negozi on line.Negli ultimi 2 anni hanno chiuso 3 attività come la nostra. I clienti entrano in negozio con i volantini delle grandi catene. I miei clienti sono persone che acquistano solo se garantisco un' assistenza costante. Potrei dimostrare le mie dificolta di rivenditore solo facendo vedere i listini dei miei distributori e confrontarli con quelli della grande distribuzione.
In più il mio locale si trova in una zona in periferia a trafico zero, passa un auto forse ogni 10 minuti, non ho neanche una vetrina. Il locale è mio e se ne prendessi uno in affitto al centro il canone mi azererebbe il guadagno.
Ho sempre pensato che anche se il guadagno e poco, riusciamo almeno a pagarci l'inps e un giorno ci daranno uno sputo di pensione, in attesa che le cose migliorino. Che dobbiamo fare mollare tutto e chiedere se ci assumono in qualche call center?
La santa inquisizione è tornata e noi siamo le streghe!
Comunque abbiamo deciso, comunque vada il contenzioso di non mollare, e se mi chiedono anche solo 1 € meglio ne pago 4000 a un buon avvocato.
Saluti.
 
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