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Stipendi e tredicesima non pagati

Fiscomas

Utente
Salve,
come comportarsi se l'azienda per la quale lavori, non ti ha ancora versato la tredicesima dello scorso anno e gli ultimi 3 stipendi e buste-paga dell'anno in corso?
Quali le vie migliori per recuperare il credito nel modo più rapido possibile?

Grazie mille
 
Salve Fiscomas, le strade percorribili potrebbero essere:

rivolgerti ai servizi ispettivi c/o la Dtl di appartenenza;

sollecitare con lettera r/r, la corresponsione di quanto hai qui lamentato, concedendo un termine per il pagamento di 15/20 gg, trascorso questo periodo potrai rivolgerti a un avvocato per un decreto ingiuntivo.

Saluti domenico
 
Salve Fiscomas, le strade percorribili potrebbero essere:

rivolgerti ai servizi ispettivi c/o la Dtl di appartenenza;

sollecitare con lettera r/r, la corresponsione di quanto hai qui lamentato, concedendo un termine per il pagamento di 15/20 gg, trascorso questo periodo potrai rivolgerti a un avvocato per un decreto ingiuntivo.

Saluti domenico

Ti ringrazio,
potrei avviare un decreto ingiuntivo anche non essendo in possesso delle Bustepaga per questi mesi?
Perchè oltre a non essere pagato non ho neanche le relative B.paga

Cordiali Saluti
 
Ti ringrazio,
potrei avviare un decreto ingiuntivo anche non essendo in possesso delle Bustepaga per questi mesi?
Perchè oltre a non essere pagato non ho neanche le relative B.paga

Cordiali Saluti

Allora Fiscomas, si può ottenere un decreto ingiuntivo anche senza buste paga, a questo proposito riporto un articolo pubblicato dal legale che ha (aveva) chiesto è ottenuto l'emissione del decreto ingiuntivo.

Saluti domenico


Decreto ingiuntivo per omessa retribuzione senza busta paga

Posted by brunoredivo su settembre 4, 2010

Capita spesso di rivolgersi ad un legale in quanto il datore di lavoro non versa regolarmente la retribuzione.
Ci si chiede circa la possibilità di ottenere la paga in tempi rapidi e quindi senza intraprendere un ordinario contenzioso del lavoro, spesso costoso e lungo mediamente 2 anni o più.
Ebbene, la prima domanda che vi sottoporrà il legale è la seguente: avete con voi la busta paga? Senza la stessa non è possibile ottenere provvedimenti rapidi!
E cosa accade se il datore di lavoro volontariamente non emette la busta paga oltre a non versare la retribuzione?
Il legale vi risponderà che non sussistono i presupposti per ottenere un decreto ingiuntivo.
L’art. 633 c.p.c. difatti prevede quali presupposti applicativi di tale strumento rapido di recupero crediti ( si ottiene la somma spesso anche in 2-3 mesi ) la cosiddetta “prova scritta” del credito. Ebbene sono prove scritte della retribuzione senza dubbio: la busta paga, l’estratto previdenziale, il cud ecc. ecc.
Ma se la busta paga non viene emessa, conseguentemente anche l’estratto previdenziale ed il cud saranno carenti. Risultato ultimo? Niente decreto ingiuntivo!
Ebbene, lo scrivente in un caso analogo dinanzi il Tribunale Civile di Roma, Sez. Lavoro, ha elaborato una tesi in base alla quale ottenere un decreto ingiuntivo anche senza la emissione di buste paga relative al periodo per cui si agisce.
Come dimostrare con prova scritta la retribuzione? Procediamo per gradi.
In prima analisi occorre specificare che la cosiddetta busta paga risulta composta da due parti autonome ovvero: componente di retribuzione fissa e componente di retribuzione variabile. Rientrano nella prima la retribuzione base, gli scatti di anzianità, … . Fanno parte invece della retribuzione variabile gli straordinari, il lavoro notturno ecc. ecc. Elementi che, evidentemente, non saranno uguali di mese in mese ma varieranno in base alle ore effettive svolte dal lavoratore nell’arco della giornata, delle festività e delle ore eventualmente notturne.
Ebbene, lo scrivente ha ritenuto provato per iscritto senza dubbio la componente fissa di retribuzione siccome non sarà possibile dimostrare con prova scritta le ore effettive di straordinario svolte nell’arco del mese precedente.
Quindi sommando le varie voci fisse di retribuzione, si otterrà una somma oggettivamente ed inconfutabilmente inferiore ( ovvero uguale al più) rispetto all’effettivo dovuto, somma provata per iscritto dalle buste paga precedenti nonché dagli estratti conto previdenziali e dal Cud degli anni trascorsi.
Ma non è tutto. L’importo che il datore di lavoro deve versare in concreto al lavoratore non è la sommatoria delle voci come sopra specificate. Le stesse difatti compongono il cosiddetto lordo retributivo. Vanno scomputate le ritenute sociali e fiscali. E come scomputare tali somme senza l’ausilio di un consulente del lavoro esterno ( spesso non reperibile in tempi celeri oltre che costoso )? Come determinare il netto dovuto in un caso come quello sottoposto?
Ebbene lo scrivente aveva a disposizione le ultime 18 buste paga versate regolarmente. Dalle stesse ha scelto la mensilità di importo inferiore ( quella in cui dunque vi era una componente variabile più bassa ).
Di tale busta paga ha preso in considerazione tutte le ritenute ivi presenti e le ha scomputate dall’importo lordo ( di retribuzione fissa ) come sopra determinato. In questo modo, lo scrivente ha calcolato una somma in cui le ritenute erano relative ad una mensilità senza dubbio superiore ( sebbene di poco ) rispetto a quella puramente fissa per cui si agiva ed in tal modo ha determinato ed applicato un netto scomputando delle ritenute oggettivamente superiori rispetto alla somma per cui si ingiungeva il pagamento.
In altre parole, versando nell’impossibilità di determinare con prova scritta l’esatto ammontare netto dovuto e dunque non potendo individuare una precisa linea di demarcazione, lo scrivente è ricorso per ingiunzione relativamente ad una somma che era matematicamente inferiore all’effettivo dovuto e dunque senza dubbio al di sotto della immaginaria linea di demarcazione intercorrente tra quanto dimostrabile per prova scritta e quanto no.
Rimane poi in essere, è evidente, una pretesa ulteriore per il residuo credito di retribuzione per il quale inevitabilmente però occorrerà instaurare un ordinario giudizio del lavoro.
Ebbene, il Tribunale di Roma, contrariamente alle critiche pur costruttive ed osservazioni sfiduciose ricevute da colleghi anche illustri, ha ritenuto percorribile la via interpretativa che il sottoscritto ha presentato, emettendo pertanto un decreto ingiuntivo anche provvisoriamente esecutivo senza buste paga.
Dott. Bruno Redivo
 
Grazie,
come via è consigliabile agire prima o dopo le "dimissioni per giusta causa"?
Ti ringrazio perché mi stai dando supporto in queste tematiche così ostiche per me.

Ciao
 
In casi simili ho sempre suggerito prima di procedere, inviare una lettera r/r dove si invita il datore di lavoro a una risoluzione c.d. bonaria, in caso di risposta negativa potrai decidere per le dimissioni per giusta causa ovvero per il decreto ingiuntivo.

Infine, ritengo opportuno per una migliore gestione della questione, una consulenza legale rivolgendoti anche al patronato.

Saluti domenico
 
Buonasera a tutti,
la mia ex-azienda a seguito di licenziamento eseguito a fine 2016 mi propone di ricevere meno del 50% dello spettante tra TFR e ultime buste-paga non pagate....e di "chiudere il debito" e le mie pretese.
L'azienda (una SRL) è in via di liquidazione (immagino spesso anticamera del fallimento) ed inoltre sta cedendo uno o più rami della società stessa ad un'altra Impresa interessata all'acquisizione.
In questo guazzabuglio, vorrei capire quale sia la via che mi suggerite per recuperare il massimo possibile di quanto mi spetta.

Fatto 100 quello che mi spetta, come potrei fare a recuperare la percentuale più prossima al 100% ?

Se avete bisogno di altre info per potermi aiutare, chiedetemi pure ;)
Vi ringrazio sin da ora per il supporto che vorrete darmi.

E purtroppo mi viene da salutarvi con una amara considerazione....in Italia una vera tutela del lavoro e del lavoratore purtroppo non esiste.. :(
 
Salve Fiscomas, per quanto mi riguarda non ho suggerimenti particolari, se non quello di chiedere l'intervento del fondo di garanzia INPS che garantisce il pagamento del TFR e delle ultime 3 mensilità.

C'è tutta una procedura particolarmente lunga, tra cui l'insinuazione al passivo, produzione di documenti, ecc.

Consiglio farti assistere dal patronato.


Propongo la nota Inps a oggetto: fondo di garanzia di cui all'art. 2 legge 297/82
(tfr e crediti di lavoro);

fondo di garanzia di cui all'art 5, dlgs 80/92 (posizione previdenziale complementare, documenti da presentare


Messaggio numero 2084 del 11-05-2016
 
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