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Sondaggio Repubblica Crolla Fiducia Governo Prodi

E

enrico

Ospite
Grazie alla finanziaria?
La fiducia è in forte calo

Rilevazione IPR Marketing per Repubblica.it: Prodi scende di 9 punti e il suo esecutivo di 18 (da 63% al 45%). Crolla Padoa-Schioppa, in discesa tutti i ministri tranne Ferrero e Di Pietro. D'Alema rimane il più gradito (64%) di MARCO BRACCONI / LE TABELLE
 
Nemmeno loro si capiscono più....

cosa dovremmo dire noi?

chi vivrà vedrà.
 
i sondaggi delle company americane son come gli oroscopi di Solange...banali e generici.
E' normale che Ministri coerenti con la loro ideologia vengano premiati.
E' normale che Ministri affetti da incoerenza galoppante tipo Padoa Scioppà vengano puniti.
Chi vivrà vedrà... è un po troppo pessimistico
 
Coerenza in politica e' morta e sepolta, il " famoso cadreghino" e questa l'unica sostanza vera a cui si ambisce, senza nessuna difficolta di passare da destra a sinistra a seconda della convenienza!!!
"Il potere logora chi non c'e' l'ha" diceva l'On.Andreotti.-
Buona serata.-
 
NON CANTIAM VITTORIA!! ANCHE BUSH E' STATO RIELETTO QUANDO I SONDAGGI LO DAVANO AL 45%.
BUONA SERATA A TUTTI
 
sette ore fa


Finanziaria, ammissione d'impotenza
Il governo ha paura e chiede la fiducia


Finanziaria: il governo ha paura e blinda la manovra con il voto di fiducia. Ammissione d'impotenza". Mario Cervi per il Giornale del 18 ottobre

Si chiama voto di fiducia, ma in realtà è una ammissione di sfiducia. Il governo ha intenzione - nonostante le dichiarazioni in contrario di alcuni esponenti di spicco del centrosinistra, tra loro il presidente del Senato Marini - di spintonare la Finanziaria verso l'esito finale con il ricorso a una «conta» parlamentare che rientra senza dubbio nei legittimi strumenti procedurali, ma che ha in realtà un sottofondo intimidatorio per non dire ricattatorio. Un modo per vincolare i peones di Camera e Senato al loro obbligo di fedeltà. Non è la prima volta, intendiamoci, che questo espediente procedurale viene utilizzato, e di sicuro non sarà l'ultima. Per giustificare il suo impiego l'attuale maggioranza si rifà ai precedenti, che non mancano. Ma alcune specifiche circostanze e connotazioni rendono particolarmente ambiguo, nella versione prodiana, il voto di fiducia. A1 salvagente della fiducia vuole aggrapparsi - questa è una prima considerazione - proprio la coalizione che con grande strepito rimproverò a Berlusconi, in analoghi frangenti, scarso rispetto per Montecitorio e per Palazzo Madama e un arrogante piglio autoritario. Insomma, ciò che in mano al Cavaliere è un'offesa alla libertà, in mano a Prodi è tutt'altra cosa.
In effetti è tutt'altra cosa. Non si tratta adesso - come per lo più avveniva in altre stagioni politiche e partitiche - di riportare alla disciplina i cosiddetti «franchi tiratori» e di sedare le fronde interessate e personalistiche che covano in ogni alleanza. No. Si tratta di affermare l'esistenza di una maggioranza fantasma che alla Camera risulta avere i numeri per reggersi in forza della legge elettorale e che in Senato non li ha: trovandosi costretta a lanciare strazianti Sos ad anziani gentiluomini e gentildonne, gratificati nel laticlavio a vita.
La fiducia, a questo punto, non è la garanzia di solidità di una coalizione, è un espediente estremo. Vuol negare o mascherare la verità, che è semplicemente questa: senza voto di fiducia: la maggioranza di centrosinistra è ogni momento in procinto di naufragare, la ciambella di salvataggio non può essere episodica, deve essere una costante della vita parlamentare. È questo che non si può ammettere, è questa l'anomalia prodiana. La dottrina della fiducia permanente fa a pugni, nel lungo corso, con le regole d'una democrazia sana.
Non bastasse la ventilata sfiducia, assistiamo alla decomposizione della Finanziaria, attaccata da tutti, modificata, sottoposta a innumerevoli maquillage nel tentativo di renderla meno brutta, ma purtroppo brutta irrimediabilmente. Gli emendamenti vengono dall'opposizione e lo si capisce, ma vengono a raffica anche dall'interno della coalizione di centrosinistra: e non sono mai emendamenti virtuosi, la Finanziaria del rigore somiglia sempre più a una Finanziaria allegra, ma con risvolti cimiteriali. Le corporazioni care a Prodi e al centrosinistra in generale si fanno sentire, e se del caso si fanno anche obbedire. È stato perciò cancellato quel minimo di austerità degli aumenti automatici di stipendio che era stato applicato ai magistrati. Guai a chi tocca le toghe, potenti e suscettibili.
Prodi nutre fiducia, come Facta buonanima, e si nutre di fiducia. Senza di essa, teme, addio Palazzo Chigi.
 
SOLE 24 ORE


17 ottobre 2006
L'impatto locale della Finanziaria 2007

NORD-EST
Nel Triveneto, mentre le proteste per la Finanziaria non si placano, si annuncia una stangata per i cittadini dei capoluoghi da 100 milioni di euro di sola Irpef.

È quanto potrebbe avvenire nell’ipotesi di un aumento dell’addizionale comunale Irpef fino al tetto massimo dello 0,8%, così come previsto dal disegno di legge Finanziaria 2007.
Oltre allo sblocco della leva Irpef per i Comuni è prevista anche l’istituzione di una tassa di scopo - un’addizionale all’Ici fino ad uno 0,5 per mille - e di un contributo di soggiorno fino a 5 euro a notte per chi alloggia in albergo. Anche se i potenziali proventi di addizionale Ici e imposta di soggiorno non sono per ora calcolabili con esattezza, il gettito potrebbe superare i 40 milioni di aumento nei soli capoluoghi.


NORD-OVEST
Tassa di scopo bocciata dai capoluoghi del Nord-Ovest: undici sindaci interpellati dal Sole-24 Ore hanno dichiarato che non applicheranno il nuovo tributo previsto dalla Finanziaria 2007; due, a Savona e a Vercelli, in dubbio sul da farsi, si consulteranno con la Giunta. Per compensare il taglio dei trasferimenti statali gli amministratori locali pensano ad altre soluzioni, sempre contemplate dalla manovra finanziaria per il prossimo anno. Alcuni si avvarranno della possibilità di innalzare l’aliquota Irpef, altri di introdurre la tassa di soggiorno.


CENTRO-NORD
Suscitano più perplessità che consensi tra i sindaci del Centro-Nord le misure per il fisco locale previste nella nuova legge Finanziaria.
Dallo sblocco dell’addizionale Irpef nei soli capoluoghi i cittadini potrebbero subire una stangata di oltre 220 milioni. L’istituzione di una tassa di scopo, invece, potrebbe portare nelle casse di tutti Comuni dell’area oltre 200 milioni, mentre 500 arriverebbero dal contributo di soggiorno. Leve fiscali che - seppure contestate nel merito e nel metodo dalla maggioranza dei sindaci - potrebbero diventare necessarie per far quadrare i bilanci e salvaguardare i servizi.


SUD
Gli amministratori delle principali città del Mezzogiorno si dividono sull’Imposta di scopo. La possibilità, offerta dalla Finanziaria 2007 ai Comuni, di incrementare l’aliquota Ici di un massimo dello 0,5 per mille, al fine di realizzare opere pubbliche, suscita umori diversi.
Delusione esprime il sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino. E con lei l’assessore alle Risorse strategiche, Enrico Cardillo: «Mi preoccupa la nuova soglia per entrare nel patto di stabilità: rischiamo di non farcela. Ma rassicuro tutti: non intendiamo alzare le tasse». Per il sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, «in assenza dei trasferimenti l’imposta di scopo è un obbligo per il Comune». Saluta, invece, positivamente l’autonomia impositiva il primo cittadino di Bari, Michele Emiliano: «È una conquista». Di altro avviso Adriana Poli Bortone, sindaco di Lecce. Moderato Vito Santarsiero, sindaco di Potenza. Positiva l’analisi del sindaco di Matera Michele Porcari: «Una chance in una congiuntura difficile». Di altro avviso Umberto Scapagnini, sindaco di Catania, che condanna il provvedimento. E il sindaco di Catanzaro Rosario Olivo, definisce la tassa «inaccettabile». Il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Scopelliti, chiede una ulteriore riduzione dei tagli. Allo stesso modo non piace il contributo di ingresso e di soggiorno da imporre ai turisti. Tra i sindaci delle località turistiche più gettonate solo il primo cittadino di Positano è favorevole ad adottarla
 
Confcommercio boccia la Manovra. Bersani: "La stiamo già correggendo"
Sangalli durante il consiglio generale della confederazione: "Una Finanziaria quantitativamente ambiziosa ma qualitativamente deludente"


Roma, 18 ott. (Adnkronos/Ign) - Critiche e "correzioni" sulla Manovra. In campo oggi contro il Governo i commercianti che denunciano "effetti depressivi sull'economia" derivanti dalla legge Finanziaria: nel 2007 la pressione fiscale salirà oltre il 42% del Pil. Ad arbitrare interviene il ministro dello Sviluppo Economico Pierluigi Bersani assicurando che alcune correzioni sono già in corso e si sta lavorando per "un migliore equilibrio''. Nel rapporto diffuso oggi dal Centro Studi di Confcommercio, infatti, viene segnalato che la Manovra "avrà effetti depressivi sull'economia, stante l'incremento secco in un solo anno, cioè tra il 2006 ed il 2007, di oltre un punto percentuale di pil della pressione fiscale''. Elemento di preoccupazione è soprattutto l'eccessivo sbilanciamento sul versante delle entrate, oltre 24 miliardi, rispetto ai tagli di spesa e gli interventi in campo fiscale che porteranno, nel 2007, la pressione fiscale ad un livello superiore al 42%. Una Finanziaria, spiega dunque il Centro Studi, la cui entità sul piano quantitativo, ''è considerevole'' (si tratta ''di quasi 35 miliardi di euro, seconda per dimensione solo a quella del 1992'') e i cui ''incrementi del gettito tributario e contributivo sono rilevanti'' . Una Finanziaria, quindi, "quantitativamente ambiziosa" ma "qualitativamente deludente" ribadisce il presidente dei commercianti Carlo Sangalli durante il consiglio generale della confederazione in presenza del ministro Bersani. E con una battuta esprime la sua preoccupazione: ''Oggi è la festività di San Luca Evangelista -dice Sangalli-, compagno dei viaggi missionari di San Paolo, medico e attento ai malati e ai sofferenti. E di 'sofferenze', questa finanziaria ce ne riserva non poche''. Poi il presidente di Confcommercio motiva le perplessità: "A fronte degli oltre 19 miliardi almeno formalmente stanziati per sostenere lo sviluppo, il risultato finale è una crescita del Paese prevista, per il prossimo anno, nell'ordine di un incremento del Pil dell'1,3%''. In rallentamento, dunque, osserva Sangalli, ''rispetto all'incremento dell'1,6-1,7%, con cui dovrebbe chiudersi l'anno in corso. Non c'è davvero da stare allegri. Perché in questo modo certamente non ripartono i consumi delle famiglie''. Una crescita, ha aggiunto, ''troppo lenta: tanto per rendere meno impervio il risanamento dei conti pubblici, quanto per assicurare al paese sviluppo ed equità''. Senza considerare, inoltre, che l'impatto della manovra sul sistema delle imprese sarà pesante. Alle critiche avanzate da Confcommercio Bersani risponde "che alcune cose si stanno correggendo, altre le correggeremo e troveremo un migliore equilibrio''. Inoltre, ha sottolineato Bersani, ''dimostreremo nei prossimi mesi che i processi di riforma vanno avanti'' e che ''continuiamo un dialogo con il settore del commercio perché in questa finanziaria ci sono anche delle misure positive per il commercio che vanno gestite assieme''.
 
Non preoccupatevi va tutto magnificamente...guai ad avvertire lo stupido di cosa stà facendo...bisogna fargli fare ciò che vogliono e poi lasciarli alla giusta reazione della gente (vedi Mussi-taxisti) del resto perché andare in giro con la scorta se la gente ti ama tanto?....quanto durerebbe l'incolumità di Visco senza gli scherani (pagati da noi)che lo proteggono?
 
ho paura veramente, ci stanno salassando mentre loro e le loro famiglie non rinunciano a niente. Dobbiamo risparmiare sul gas, acqua, energia elettrica. In poche parole non ci possiamo scaldare, lavare ect. La cosa che più mi spaventa di questo governo è la loro prepotenza nell'imporci le loro decisioni, facendoci credere che va bene per il paese. Ancora più sconvolgente è il fatto che asseriscono che il contribuente medio e nel mio caso zero andrà tutto bene "IL GOVERNO SA BENISSIMO CHE TUTTO RICADE POI SUL CONSUMATORE FINALE" è ora di finirla, tagliassero i loro stipendi, le loro agevolazioni, e andassero in pensione come noi comuni mortali dopo 40 anni di lavoro, no come loro dopo 5 anni di potere!!!!!!
scusate dello sfogo.
 
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