A quanto pare non c'e' una indicazione precisa; ho provato un po' a cercare disposizioni o circolari dell'Agenzia ma le uniche che ho trovato sono relative al dover usare le tabelle, non come si converte un inquadramento estero in uno italiano. Usando il buon senso ti direi che la cosa piu' logica sarebbe quella di inquadrare l'azienda estera in italia e sulla base di cio' determinare che tipo di contratto avresti se lavorassi per quell'azienda in Italia. Se l'azienda estera ha una filiale anche in Italia, e' molto semplice.
Nel mio caso presumo dovrei essere considerato nel commercio. Quando lavoravo in Italia avevo un CCNL del Commercio e dato che il lavoro all'estero era esattamente lo stesso che facevo in Italia (consulenza informatica per banche, istituti di credito o enti pubblici) direi che sarei dovuto rientrare nel commercio.
Anche perche' onestamente le altre categorie non c'entrano assolutamente niente...
Nel mio caso presumo dovrei essere considerato nel commercio. Quando lavoravo in Italia avevo un CCNL del Commercio e dato che il lavoro all'estero era esattamente lo stesso che facevo in Italia (consulenza informatica per banche, istituti di credito o enti pubblici) direi che sarei dovuto rientrare nel commercio.
Anche perche' onestamente le altre categorie non c'entrano assolutamente niente...