Riferimento: Sarà il giorno dell'Inter?
E' vero: si sarebbe parlato di scandalo! Giustamente!!!! Perchè se vogliamo parlare di Juve è sempre scandalo!! Perchè la Juve è scandalo!!! Dai medici agli arbriti, Moggi e tutta la proprietà!!! Si perchè tutti sapevano (lo sapevamo anche noi) e nessuno ha fatto niente!!!
Forza Inter. Tanto la Roma non vincerà ne a Bergamo e ne contro la Lazio!!!
I festeggiamenti continuano. Speriamo di non vincere a Siena così festeggeremo ancora più a lungo. Anche il buon Giacomo Leopardi raccontava che è più bello il giorno di preparazione alla festa che la festa stessa.
Ciao, ora devo tornare a festeggiare, Ciao, Marchino.
certo che lo sapeva anche l'inter, eccome..
hanno ordito tutto loro, dalle intercettazioni manipolate in su..
godetevi lo scudetto di latta, anzi spero proprio che vinca il milan (meritatamente) la coppa dei campioni, così vi roderà il triplo
ed intanto, per chi non si limita a leggere i giornalai e giornalacci consiglierei questo:
ItaliaOggi - Primo Piano
Numero
095, pag.
7 del
21/4/2007
Autore:
di Giampiero Di Santo L'anteprima/Un libro di prossima uscita ribalta tutte le tesi di accusa nei confronti di Big Luciano.
Calciopoli, la Cupola era una bufala
Per Moggi & co. condanna senza prove. E forse gli Agnelli...
è passato appena un anno, ma su Moggiopoli e Calciopoli è già revisionismo storico: una tesi sospesa tra il giallo, la spy story e la cronaca finanziaria. Con un tentativo di scalata alla Juventus f.c da parte dell'allora amministratore delegato di corso Galileo Ferraris, Antonio Giraudo, e del direttore generale Luciano Moggi, che sarebbe stato respinto dalla famiglia Agnelli proprio grazie all'esplosione dello scandalo che ha fatto tremare e fa tremare ancora l'intero mondo del calcio italiano. Quel terremoto, secondo Mario Pasta e Mario Sironi, autori di Juventus. Il Processo farsa, sarebbe servito a fare saltare le teste di Moggi e Giraudo, indicati come i grandi manovratori di arbitri e designatori incaricati di aggiustare le partire in favore della squadra bianconera. Ma anche a punire la Vecchia signora per quella che sarebbe la sua unica colpa: avere dominato la scena calcistica nazionale dall'anno della fondazione, era il 1897, fino all'hannus horribilis 2006. Già, perché le accuse agli allora vertici della Juventus, secondo la ricostruzione dei due autori, sarebbero totalmente infondate sulla base delle carte processuali e delle 7.500 pagine di intercettazioni trascritte e poi mai ascoltate nel corso dei due gradi di giudizio sportivo intentati contro la supposta cupola del calcio. Tanto che la conclusione di Pasta e Sironi è al tempo stesso sconsolante e sconsolata. ´
Quello che è emerso in questa rilettura (di carte e sentenze, ndr), e nel modo più eclatante, è il sensibile scostamento tra la dimensione del diritto e quella del processo', scrivono gli autori. ´Procedure modificate, elementi probatori e condanne in contraddizione tra loro, tutela degli imputati compromessa dalla fretta di concludere. Insomma, un provvedimento viziato nei suoi elementi formali e sostanziali.
Il tutto calato in un'atmosfera pesantemente condizionata da una pressione mediatica non sempre serena nella proprie esternazioni'. Il sospetto, insomma, è che si sia scelta la strada della giustizia sommaria, per eliminare dalla scena personaggi come Moggi, in fin dei conti cacciato dalla Juve e poi condannato dalla giustizia sportiva
in base a intercettazioni che, sono parole delle sentenze, non hanno dimostrato nessuna delle accuse. Fondate per di più sulle prime intercettazioni disposte dalla procura della repubblica di Torino e dal pm Raffaele Guariniello, che aveva disposto l'archiviazione dell'inchiesta aperta per presunta frode sportiva già nel luglio del 2005 con la motivazione che, per il reato in questione, ´non sono consentite'. La procura aveva sottolineato la ´debolezza dell'ipotesi accusatoria'. Eppure, da quella debole ipotesi accusatoria, secondo gli autori, è partita l'inchiesta che ha portato al commissariamento della Figc, all'approdo in via Allegri di Guido Rossi, e del nuovo capo dell'ufficio indagini, Francesco Saverio Borrelli, al coinvolgimento di arbitri e designatori, di sei società di prima e seconda fila (oltre alla Juve, Milan, Fiorentina, Lazio, Reggina e Arezzo) e, infine, alla condanna vera per pochi. Anzi, solo per Moggi e la Juve, cacciato e retrocessa in B. (riproduzione riservata)