Ho letto ciò:
"Permessi retribuiti
Il dipendente a tempo pieno ha diritto a 32 ore di permesso all’anno, in sostituzione delle 4 festività abolite dalla legge 54 del 5 marzo 1977 e del D.PR 792 del 28 dicembre 1985. In caso di lavoro part-time, le ore di permesso vengono ragguagliate alla percentuale oraria.
Esempio
Il dipendente inquadrato come lavoratore part-time al 75% maturerà il 75% di 32 ore, pertanto 24 ore ogni anno.
Questo significa che i dipendenti matureranno mensilmente a 2,66 ore di ex festività (32:12=2,66).
Il dipendente ha inoltre diritto a 56 ore di permesso, chiamate “R.O.L”, (Riduzione Orario Lavoro) nelle aziende al di sotto dei quindici dipendenti ed a 72 ore nella aziende con almeno quindici dipendenti.
Questo significa che i dipendenti matureranno mensilmente 4,66 o 6 ore di R.O.L.
Come le ore di ex festività, anche le ore di R.O.L. devono essere ragguagliate nel caso di lavoro part-time.
Il rinnovo del contratto nazionale siglato a febbraio del 2011, già menzionato nell’articolo relativo alla malattia, ha introdotto anche in questo ambito alcune controverse novità, stabilendo che i dipendenti assunti successivamente alla firma del rinnovo, non maturino ore di R.O.L. per i primi due anni di lavoro; questi dipendenti, per due anni, potranno quindi usufruire delle sole 32 ore annue di ex festività. Dal secondo al quarto anno matureranno il 50% delle ore (quindi 28 ore nelle aziende al di sotto dei quindici dipendenti e 36 in quelle con almeno 15 dipendenti). Solo trascorsi quattro anni dall’assunzione, il dipendente avrà diritto al monte ore pieno.
Al momento della cessazione del rapporto, come nel caso delle ferie, anche il residuo di ex festività e R.O.L. potrà essere positivo o negativo. In caso di residuo positivo il datore di lavoro dovrà liquidare le ore maturate ma non godute; nel caso contrario potrà invece trattenerle dalle spettanze di fine rapporto. Il calcolo del valore di un’ora di permesso retribuito prevede l’utilizzo del coefficiente orario stabilito dal contratto, ovvero 168."
Di cosa si tratta quindi?