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Rimborsi spese all'estero e fattura.

mubeta

Utente
Salve a tutti,
mi sono appena iscritto, per via di un quesito abbastanza importante.

Sono un artigiano, titolare di ditta individuale. Ero già libero professionista, ma, per il lavoo che faccio sono sempre o fuori sede, o all'estero, per i clienti, ed il rimborso spese era sempre fonte di lacrime rosse.

Vi espongo ora il problema e, non nego, ho happasto l'intera giornata a cercare e leggere di tutto in Internet, ma nulla calzante al mio esempio.

Problema:
1) Io soggetto A, risiedo in Italia, con la mia D.I. Faccio un lavoro per B, anche esso ditta italiana, ma lo faccio, ad esempio, in Africa.
In Africa spendo, ad esempio, 100,00 euro di ristornati ed hotel, con la documentazione locale.
Che tipo di rimborso posso chiedere al mio cliente B, quando faccio la fattura ? Solo 100,00 Euro, indicando magari qualche codice di esenzione iva ? Oppure 100,00 + IVA ?? (In ogni caso, di tutte le spese il rimborso è sempre a piè di lista, con documentazione allegata.)
2) Queste somme io le spendo integralmente dal mio patrimonio, ma mettendele in fattura, esse formano nuovamente ulteriore reddito tassato ? Come le posso scalare integralmente ?


Come dicevo, ho trovato molte informazioni relativamente ai dipendenti od ai liberi professionisti, nonché agli "autonomi occasionali", ma il mio caso, di artigiano, solo, con più clienti, non è affrontato.

Ringrazio per ogni forma di aiuto possiate darmi, purché non sia rimandarmi a qualcosa che, come dicevo, ho già trovato, ma non calza alla mia situazione.
 
Riferimento: Rimborsi spese all'estero e fattura.

I corrispettivo richiesto per il tuo lavoro, maggiorato delle spese addebitabili al committente, vanno fatturate con Iva.
Le spese sostenute all'estero, come anche quelle sostenute in italia, inerenti l'attività sono deducibili dal tuo reddito d'impresa secondo le regole ordinarien ex art. 55 e seguenti d.p.r 917/86.
 
Riferimento: Rimborsi spese all'estero e fattura.

Si tratta di tutti quei casi in cui una società (mandatario) sostiene costi per conto di un altro soggetto (mandante), riaddebitando poi il relativo costo.

Iva-Secondo l’orientamento prevalente (anche R.M. 6/E del 11.2.98) la prestazione di riaddebito è da considerarsi dello stesso tipo di quella ricevuta dal mandatario (es. fattura esente, riaddebito esente).
 
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