gianni1968
Utente
Buongiorno Gianni
purtroppo ho vissuto un caso e il concetto è che il diritto alla detrazione percorre una strada mentre quello del "debito" ne fa un altro.
Quest'ultimo comanda e non ne sono uscito
Ho chiesto anche autorevoli pareri e mi hanno confermato la tesi
Poi ovvio è mio personale e certamente discutibile, dunque se posso avere materiale a sostegno sarà ben accetto
Buongiorno a tutti:
1) innanzitutto grazie dei preziosi interventi che sono utilissimi per formazione/informazione di noi utenti;
2) x Stefano: non discuto le tue parole (e ci mancherebbe, se ti è capitato il caso specifico non ho motivo di dubitare) - quello che non capisco è la ratio della norma o meglio la ratio della sanzione; aldilà dell'aspetto RIGIDAMENTE FORMALE (qui mi ricollego a quanto ben scritto da Rocco, il DL 331/93 dice che, nel mio esempio, sono punibile), nel mio post dov'è il danno all'erario?
Ma in generale è il sistema di contabilizzazione che secondo me (questo sì è un parere personalissimo) somiglia tanto ad una masturbazione mentale. L'integrazione dell'imponibile in acquisto (creazione del credito iva detraibile) non è una forzatura dell'operatore imposta dalla legge? La fattura fra le vendite non è pura invenzione atta a sterilizzare un credito iva anch'esso inventato? Mi domando: ma non si fa prima a creare un articolo di non imponibilità?
Chiaro è che se l'iva detraibile la liquido in un mese, mentre l'iva esigibile in un mese successivo allora sì, sto facendo "finanza creativa" ma non è il caso che ho evidenziato io nè quello iniziale di Michele2000.
Boh, permettetemi di rimanere perplesso...
Buon lavoro e buon wek-end a tutti.
Gianni