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Requisiti richiesta aspi

Gentile nutrio, alla domanda di disoccupazione dovrai allegare la lettera di dimissioni ( con in evidenza i motivi ) come già descritto in precedenza, e ogni altro documento ritenuto utile ( vedi raccomandata che hai menzionato);

ho già scritto che la causa potrà essere intentata dal datore di lavoro laddove intenda contestare i motivi delle dimissioni per giusta causa;

non pensare che una eventuale causa possa esaurirsi entro il termine dei 12 mesi ( il periodo di corresponsione dell'aspi), per cui è necessario attendere la conclusione del processo, se e quando sarà.

Saluti domenico
 
Gentile nutrio, alla domanda di disoccupazione dovrai allegare la lettera di dimissioni ( con in evidenza i motivi ) come già descritto in precedenza, e ogni altro documento ritenuto utile ( vedi raccomandata che hai menzionato);

ho già scritto che la causa potrà essere intentata dal datore di lavoro laddove intenda contestare i motivi delle dimissioni per giusta causa;

non pensare che una eventuale causa possa esaurirsi entro il termine dei 12 mesi ( il periodo di corresponsione dell'aspi), per cui è necessario attendere la conclusione del processo, se e quando sarà.

Saluti domenico

Mi scuso per il ritardo con il quale riprendo questa discussione ma ho avuto un pò da fare in famiglia.
Nel frattempo ho sentito anche qualche altra voce in giro che mi potesse dare altri elementi utili a decidere cosa fare.
In particolare un vecchio sindacalista che ha lavorato presso un patronato cgil per circa 20 anni mi ha confermato quanto detto da te sconsigliandomi però, qualora riesca a resistere al mobbing sempre più lampante al quale sono sottoposto, di dimettermi anche se la mia è una, secondo lui, di quelle "giuste cause" di dimissioni che l'inps non potrebbe mai respingere.
Il suo consiglio è quello di cercare di resistere il più possibile in modo da prendere tempo (accumulando quindi più stipendi, più porzioni di 13a e di tfr ecc) procrastinando l'inizio dell'aspi (più tardi inizio e più tardi finisco), o al massimo spingere per farmi licenziare in modo da non avere più problemi circa l'accettazione o meno della domanda da parte dell'inps.
I caso di fallimento poi (evenienza ancora poco probabile per ora) entrerebbe in gioco il fondo di garanzia inps. A conti fatti, dovesse fallire la società, mi pagherebbero tre mesi di stipendio e tutto il tfr (e credo in un'unica soluzione). Considerato che i miei due colleghi licenziati hanno dovuto contrattare con il datore di lavoro la somma che avevano conteggiato i patronati (ferie non pagate, stipendi arretrati, permessi ed altre cose) ed hanno poi dovuto accontentarsi di non più del 70/75% di quella somma, saldata oltretutto in più rate mensili, forse sarebbe da tifare per il fallimento.....

Ciao
 
Salve nutrio, nessun commento riguardo la prima parte, mentre per quanto riguarda l'argomento fallimento, beh... non tifare per quest'ultimo.

Giusto per comprendere di cosa parliamo ti invito e suggerisco la lettura della Circolare Inps nr. Circolare n. 74 del 15 luglio 2008 a oggetto:

Intervento del Fondo di garanzia istituito per la liquidazione del TFR in caso di insolvenza del datore di lavoro. Riepilogo delle disposizioni vigenti ed orientamenti giurisprudenziali;

Circolare Inps nr. 32 del 4 Marzo 2010 a oggetto:
intervento del fondo di garanzia di cui all'art. 2 della L. n.297/82- modifiche alla circolare 74 del 15 luglio 2008


Buona lettura
Saluti domenico
 
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