Re: considerazioni rettifiche inventariali Magazzino.-
Proprio in questi tempi l'Unione Industriale di Cuneo si sta' muovendo, circa le rettifiche inventariali di Magazzino-Reddito d'Impresa-, con un intervento mirato ai sempre maggiori controlli e verifiche aziendali in questo delicato tema.-
Nel corso delle verifiche fiscali l’Amministrazione Finanziaria procede a recuperare a tassazione, con sempre maggior frequenza e per importi generalmente importanti, quanto annotato a titolo di rettifiche inventariali.
I chiarimenti forniti dalle imprese per motivare tali rettifiche contabili vengono in genere tenuti in minima considerazione dai parte dei funzionari dell’Amministrazione Finanziaria che procedono alle verifiche.
La questione investe le imprese di tutti i settori ed interessa principalmente quelle imprese di grandi dimensioni che effettuano movimentazioni di magazzino di notevoli dimensioni, che gestiscono un’ampia gamma di prodotti spesso con differenze tipologiche minime e che svolgono la propria attività in più stabilimenti sul territorio nazionale.
Le rettifiche inventariali di magazzino sono annotazioni in contabilità che servono a “riallineare” le giacenze fisiche risultanti dall’inventario con le giacenze contabili, eliminando gli scostamenti che normalmente si riscontrano tra i due dati.
I motivi degli scostamenti possono essere molteplici, dalle cause tecniche collegate al processo produttivo ai meri errori materiali di rilevazione o di conteggio.
Il problema verte sull’applicazione di due diverse disposizioni di legge che, apparentemente e comunque per mancanza di norme di attuazione e di coordinamento, paiono essere in contrasto tra loro.
La prima disposizione – art. 14 del D.P.R. n. 600/1973 - consente al contribuente di annotare nelle scritture di magazzino le differenze tra le quantità dei beni registrati in dette scritture e le quantità rilevate al momento dell’inventario di fine esercizio.
La seconda disposizione – art. 4 del D.P.R. n. 441/1997 – considera invece presuntivamente tali differenze come cessioni o acquisti in evasione d’imposta.
Non è accettabile che:
- i chiarimenti forniti dalle imprese per motivare le rettifiche contabili in questione continuino ad essere disattesi o, comunque, tenuti in minima considerazione da parte dei funzionari dell’Amministrazione Finanziaria in verifica;
- si mantenga la situazione paradossale in cui il contribuente che, nella corretta tenuta della propria contabilità, evidenzia in buona fede tali discrepanze rischi recuperi a tassazione con relative pesanti sanzioni, mentre chi decide di omettere del tutto tali aggiustamenti contabili abbia invece più probabilità di non subire affatto sanzioni da parte del Fisco.
Per questi motivi l’Unione industriale di Cuneo ha ritenuto opportuno inoltrare a Confindustria, la richiesta di uno specifico intervento a livello politico per l’adozione dei necessari atti di carattere interpretativo o normativo volti ad ottenere al più presto una soluzione equa e soddisfacente alle gravi problematiche che penalizzano le imprese.
Buona giornata e Buon lavoro a tutti.-