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Regime impatriati - con casa di proprietà e residenza in Italia

Skia

Utente
Salve a tutti,

  1. sono stato in Inghilterra per 3 anni circa
  2. non ho mai effettuato iscrizione AIRE
  3. sono proprietario di un'abitazione in Italia ed ho dichiarato di esserci residente nel periodo in questione (quindi non ho pagato l'IMU); inoltre vi sono dei consumi di elettricità a mio carico in quanto è stata abitata saltuariamente. Tali consumi però non superano in media i 2 kw al giorno (non so se possa considerarsi una casa abitata)
  4. Non ho moglie e figli
tuttavia ho abbondante documentazione attestante che il mio centro di interessi sia stato in Inghilterra per il periodo all'estero (estratti conto inglesi completi di tutte le movimentazioni quotidiane effettuate in Inghilterra, 730 inglesi, contratto di lavoro con indicazione della sede di lavoro in Inghilterra, contratto di locazione immobile in inghilterra, bollette di acqua e luce e quant'altro).

L'AdE tuttavia mi contesta i punti 2 e 3 sopra elencati.

  1. Secondo voi ai sensi delle Convenzioni contro le doppie imposizioni posso ugualmente usufruire del regime impatriati?
  2. La mia posizione è difendibile in fase di giudizio?
  3. Qualcuno è a conoscenza di circolari o sentenze che esprimono il mio caso?
Grazie mille per il vostro tempo!
 
Vediamo di chiarire la faccenda: sei tornato in Italia e hai usufruite degli sconti fiscali per i lavoratori impatriati e adesso l'Agenzia ti contesta il mancato requisito della residenza estera? Secondo le nuove norme, l'iscrizione all'AIRE non e' piu' un requisito determinante purche' sia dimostrabile l'effettiva residenza estera. Nel tuo caso, l'avere una casa e la residenza in Italia e non avere un nucleo familiare all'estero potrebbero rendere la situazione un po' complicata. Consulta un avvocato per avere un'idea piu' chiara della tua posizione (anche se c'e' sempre un certo grado di imprevedibilita' in queste cause). Considera anche i costi e tempi di un eventuale difesa in tre gradi di giudizio.
Io ho avuto un caso simile, con due anni contestati, in cui l'Agenzia aveva palesemente torto, e pur avendo vinto tutte le cause nei primi due gradi di giudizio il giudice ha sempre compensato le spese e, arrivato in Cassazione, dopo 4 anni e piu' di 20K euro di spese legali, ho preferito aderire al condono perche' mi sarebbe costato meno che l'avvocato.
 
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