Le prime indicazioni circa i provvedimenti del DEF per il 2020 prevedono un ritocco al regime forfetario (chiamato flat tax dal precedente governo) per cui sarebbe previsto la contabilizzazione analitica dei costi e l'obbligo di avere un conto corrente esclusivo per l'attività.
Dal 1/12020 transiterò nel regime "forfetario" dal regime di vantaggio. Mi studierò gli adempimenti appena nota la legge (spero siano simili a quelli del mio attuale regime di vantaggio) anche se era molto più semplice e conveniente calcolare i costi forfetariamente. Preciso che il mio fatturato annuo è ben lontano dai 65000 euro...
Il mio quesito riguarda il conto corrente: oggi utilizzo un conto corrente cointestato con mia moglie sul quale confluiscono tutti i movimenti della famiglia (entrate ed uscite). Dal 1/1/2020, se confermato, i miei incassi (fatture clienti soprattutto) e i miei pagamenti (fornitori, imposta sostitutiva 15%, contributi INPS gest. separata (f24) ecc.).
Avrò delle voci di costo che non sono esclusive dell'attività: esercitando l'attività presso il mio appartamento ad esempio io posso considerare, in sostituzione di un affitto, le spese condominiali, le spese di manutenzione appartamento, la Tari, il telefono di casa ecc. con una determinata percentuale, i cui documenti sono intestati a me e mia moglie. Continuerò a pagare queste spese (e altre comuni) con il conto corrente famigliare? Ad esempio il carburante della vettura che uso sia per lavoro che per necessità famigliari (ferie ecc.) come lo pago, con il conto dedicato o quello famigliare? Si potranno secondo Voi effettuare "giri conto" fra i due conti correnti? Preleverò dal conto corrente "attività" delle somme per le mie necessità famigliari: come dovrò giustificarle? Con una descrizione ad hoc per operazione?
Io auspico in ogni caso che si ritorni al regime forfetario originazrio almeno per fatturati "minimi" (40000 max?) e costi forfetari in base all'attività svolta (nel mio caso sarebbe il 22%)!
Grazie e cordiali saluti
Dal 1/12020 transiterò nel regime "forfetario" dal regime di vantaggio. Mi studierò gli adempimenti appena nota la legge (spero siano simili a quelli del mio attuale regime di vantaggio) anche se era molto più semplice e conveniente calcolare i costi forfetariamente. Preciso che il mio fatturato annuo è ben lontano dai 65000 euro...
Il mio quesito riguarda il conto corrente: oggi utilizzo un conto corrente cointestato con mia moglie sul quale confluiscono tutti i movimenti della famiglia (entrate ed uscite). Dal 1/1/2020, se confermato, i miei incassi (fatture clienti soprattutto) e i miei pagamenti (fornitori, imposta sostitutiva 15%, contributi INPS gest. separata (f24) ecc.).
Avrò delle voci di costo che non sono esclusive dell'attività: esercitando l'attività presso il mio appartamento ad esempio io posso considerare, in sostituzione di un affitto, le spese condominiali, le spese di manutenzione appartamento, la Tari, il telefono di casa ecc. con una determinata percentuale, i cui documenti sono intestati a me e mia moglie. Continuerò a pagare queste spese (e altre comuni) con il conto corrente famigliare? Ad esempio il carburante della vettura che uso sia per lavoro che per necessità famigliari (ferie ecc.) come lo pago, con il conto dedicato o quello famigliare? Si potranno secondo Voi effettuare "giri conto" fra i due conti correnti? Preleverò dal conto corrente "attività" delle somme per le mie necessità famigliari: come dovrò giustificarle? Con una descrizione ad hoc per operazione?
Io auspico in ogni caso che si ritorni al regime forfetario originazrio almeno per fatturati "minimi" (40000 max?) e costi forfetari in base all'attività svolta (nel mio caso sarebbe il 22%)!
Grazie e cordiali saluti