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Reddito da sussidio

massimed

Utente
Sono cittadino italiano vivo in norvegia da 2 anni, ma non sono iscritto all'AIRE, risultando formalmente residente in Italia. Da 5 mesi ho avuto accesso ad un sussidio di disoccupazione e inserimento lavorativo con tanto di corso e tirocinio in un'azienda. Premesso che sono laureato e che percepisco 700 euro al mese. Vorrei sapere se superati i 183 gg dovrò dichiarare il reddito in italia secondo le retribuzioni convenzionali (se si interrompo prima, anche perché il minimo convenziomale è 3 volte quello che effettivamente percepisco)? Il sussidio mi viene erogato dall'ente previdenziale norvegese.
 
Dalla affermazione: "prestato all'estero in via continuativa e come oggetto esclusivo del rapporto da dipendenti che nell'arco di dodici mesi soggiornano nello Stato estero per un periodo superiore a 183 giorni", mi sembra di capire che deve sussistere un rapporto da dipendenti. Il mio dubbio è: "nel momento in cui ti viene erogato un sussidio per un corso o un tirocinio, si viene a creare un rapporto di dipendenza dal datore del sussidio?". Il punto del dubbio che i sussidi, come quelli da me percepiti, sono classificati come redditi assimilati a quelli da lavoro dipendente, e quindi in quanto tali seguono le stesse sorti dei redditi a cui sono assimilati. Io sto svolgendo il tirocinio in una struttura sanitaria. Il comparto sanitario non è tra quelli elencati, come faccio a determinare la retribuzione convenzionale da applicare nel mio caso? Inoltre, è legale chiedere il pagamento di imposte sul reddito superiori (largamente) al reddito effettivamente percepito? Non ci sono violazioni di norme costituzionali? Mi pongo il problema perché come laureato la retribuzione convenzionale non è inferiore a 3000 euro/mensili. Calcolato per un periodo di 8 mesi fanno 24000 euro di imponibile, cioè circa 10000 euro di imposte a fronte di entrate reali di 6400 euro. E dove li prendo tutti sti soldi? Non ci dormo la notte, chiedo lumi. Ho chiamato anche l'agenzia delle entrate che ha riconosciuto la complessità della questione e la mancanza di chiarezza sul caso di specie. Consigliandomi di richiedere una richiesta di chiarimenti interpretativi alla direzione regionale. Ma la risposta può arrivare dopo 4 mesi. Ed io 4 mesi non li ho. Fra meno di un mese maturerò i fatidici 183 gg! Aiutatemi a sciogliere questi dubbi.
 
Sono cittadino italiano vivo in norvegia da 2 anni, ma non sono iscritto all'AIRE, risultando formalmente residente in Italia. Da 5 mesi ho avuto accesso ad un sussidio di disoccupazione e inserimento lavorativo con tanto di corso e tirocinio in un'azienda. Premesso che sono laureato e che percepisco 700 euro al mese. Vorrei sapere se superati i 183 gg dovrò dichiarare il reddito in italia secondo le retribuzioni convenzionali (se si interrompo prima, anche perché il minimo convenziomale è 3 volte quello che effettivamente percepisco)? Il sussidio mi viene erogato dall'ente previdenziale norvegese.

Se lei rimane residente in Italia, dovrà corrispondere le imposte sui redditi percepiti in Norvegia.
Credo non si possa applicare l'articolo 15 della Convenzione, per cui le imposte dovranno essere corrisposte immediatamente e non al superare del 183 giorno.
Ritengo inoltre non ci siano i requisiti per applicare le retribuzioni convenzionali in base al comma 8 bis dell'articolo 51 del tuir. Pertanto lei sarà sottoposto in Italia alla retribuzione reale; qualora dovesse versare anche le tasse in Norvegia, avrà diritto in italia a fruire del credito d'imposta (art. 165 del Tuir).
Distinti saluti.
Luigi Rodella
 
Grazie della risposta!

Io ho deciso di orientarmi in questo modo, dichiarerò la somma percepita come reddito "assimilato" a quello di lavoratore dipendente ai sensi dell'art. 50 c. 1 lett. c) del TUIR. Anche se li si parla di sussidio per fini di studio o di addestramento professionale, e quindi non vi rientra direttamente la fattispecie del fine di inserimento lavorativo. Tuttavia con la circolare n. 326 del 23 dicembre 1997 è stato chiarito che rientrano nella nozione dell'articolo 50 c. 1 l. c) anche i sussidi ottenuti per la frequenza di corsi finalizzati ad una futura ed eventuale occupazione di lavoro. E questo mi copre per la prima parte della percezione del sussudio, erogato per seguire un corso finalizzato all'inserimento lavorativo. Resta la seconda parte, quella del tirocinio formativo. Per questo pur non esistendo specifiche indicazioni, ci sono tuttavia diverse risoluzioni dell'Agenzia delle Entrate che costantemente tendono a far rientrare questi redditi tra quelli assimilati dell'art. 50. Ad ogni buon conto essendo laureato ed essendo il tirocinio nell'ambito del mio campo di istruzione, rientra benissimo nell'ambito dell'addestramento professionale.

Che vuol dire pagare immediatamente? Senza una dichiarazione dei redditi? E' perdendo il diritto alle detrazioni che mi spettano per legge?
 
Ultima modifica:
Egr. rag. Rodella

Mi è sorto un dubbio! Ho letto l'art. 21 della convenzione Italia Norvegia, ed in questo c'è scritto che le somme ricevute a sostegno delle spese relative alla formazione professionale, purché non ricevute dall'Italia, non sono soggette ad imposta in Italia. Poiché io ricevo il sussidio per frequentare un tirocinio formativo (e sono laureato) nel mio settore di studio, non ricado nella fattispecie di questo articolo?
 
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